Censis e Acli
tracciano l'identikit del co.co.co: nel 51% dei casi ha tra i 30 e i 39
anni, ma vive ancora in famiglia (56,3%) e non è sposato (quasi il 71%)
Nel 51,5% dei casi
ha tra i 30 e i 39 anni, ma vive ancora in famiglia (56,3%) e non è
sposato (quasi il 71%), è diplomato (56,/%) o laureato (30%),
soddisfatto per le mansioni svolte (72,6%) e per la retribuzione
(54,2%): è l'identikit di 1.000 co.co.co tracciato in una ricerca voluta
dalle Acli e realizzata dal Censis in collaborazione con l’Iref, dal
titolo emblematico “Ci penserò domani: comportamenti, opinioni e attese
per il futuro dei co.co.co.”.
Dall’indagine – presentata oggi a Palazzo San Macuto, Camera dei
Deputati, e svolta su un campione rappresentativo dell’universo di circa
1 milione di lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e
continuativa - emerge un volto tutto sommato sereno del popolo dei
collaboratori coordinati e continuativi, che nutrono tuttavia
l’aspirazione costante a una posizione più stabile e sicura che assicuri
più garanzie e tutele (54,2%). Nel campione prevalgono lievemente le
donne (53,9%). I co.co.co. vivono in capoluoghi di provincia, nel 64,5%
dei casi soprattutto nel Nord (38,1% nel Nord Ovest e 23% nel Nord Est)
e utilizzano Internet (81,2%). Solo il 13,5% ha creato un nucleo
familiare con figli e un altro 13,9% vive con il coniuge/partner: il
22,7% è coniugato. I nodi critici della categoria? “Previdenza, tutele
sindacali, formazione e assistenza sanitaria”. L’ancora di salvezza si
identifica nella “rete costituita da famiglia e amici”. Infatti i
co.co.co. - “la categoria meno atipica e più istituzionalizzata dei
cosiddetti lavoratori atipici” - non hanno mai staccato i ponti rispetto
alla famiglia di provenienza. Se pochi (20,1%) sembrano preoccupati di
potersi trovare in gravi difficoltà economiche, ciò avviene anche perché
possono contare sull’aiuto della famiglia (il 56,4% lo ha fatto
concretamente negli ultimi 12 mesi: si è trattato nel 74% dei casi di
sostegno economico, ma anche di aiuti nella gestione della casa e nello
sbrigare pratiche burocratiche nel 41,3%, nel 46,9% anche per un
appoggio morale in situazioni di stress lavorativo) e su quello degli
amici (35,8%), utili nel dare consigli per il lavoro (55,8%), nel
sostegno alla ricerca dell’occupazione (42,7%) e come appoggio in
situazione di stress lavorativo (49,2%). Quindi “il calore della nicchia
familiare in cui i co.co.co. sono acquattati sembra essere un ottimo
baluardo contro le conseguenze delle minori tutele collettive e rende
meno stringente il nodo della costruzione del futuro”, anche se - nota
la ricerca Acli/Censis – “il crescente peso sulle spalle finanziarie e
relazionali delle famiglie del costo della flessibilità e della
competitività del sistema delle imprese rischia di sovraccaricare le
reti familiari, rallentandone la spinta come polmone finanziario”.
Nonostante l’83,9%
dei co.co.co dichiari di avere idee abbastanza chiare sul futuro e pur
essendo convinti (58,5%) che nei prossimi anni si ridurrà l’ampiezza
della copertura pubblica per sanità e previdenza e, sapendo (64,7%) che
non riceveranno una pensione adeguata in futuro, il 58,2% non fa nulla
per garantirsi una vecchiaia serena, “o perché non ha i soldi necessari
o perché ancora non ha trovato il tempo per informarsi”. Se sono
soddisfatti delle mansioni svolte e della retribuzione ricevuta, i
lavoratori non lo sono nei confronti del tipo di contratto (45,3%): i
più insoddisfatti sono, in particolare, i giovani e le donne, ancora di
più i liberi professionisti (78,5%) con riferimento alla sicurezza
previdenziale, al 79,1% per le tutele sindacali, al 75,4% per la
stabilità lavorativa e al 58,1% per quanto riguarda al formazione
continua. Inoltre il contratto co.co.co ha rappresentato un ostacolo per
ottenere un finanziamento per acquisti a rate di beni durevoli (40,3%),
o per ottenere un mutuo per acquistare una casa (34,5%) e per fare una
programmazione di più lunga durata (51,2%).
La tutela degli interessi professionali viene svolta nel 74% dei casi
dallo stesso lavoratore e solo nel 7% attraverso il sindacato o le
organizzazioni di categoria. I co.co.co. hanno come obiettivo a breve
termine l’aumento della retribuzione (42,4%), il passaggio ad altre
forme di contratto con l’avvio di una attività autonoma (34,7%) o
l’acquisizione di una specializzazione più spendibile sul mercato
(26,5%). Ma a lungo termine il primo obiettivo è ottenere un lavoro
stabile (54,2%) o più vicino alle proprie competenze (32,2%), o
accrescere il proprio potere contrattuale (28,6%). La difficoltà di
trovare un lavoro più sicuro e tutelato è una delle principali
preoccupazioni di questi lavoratori atipici (43,2%); seguono altre 4
paure che valgono per circa il 25% del campione: “timore di veder
peggiorare le proprie condizioni retributive, possibile crisi del
settore in cui si opera, mancanza di tutele per disoccupazione e
malattia, infine la difficoltà a sostenere lo stress della precarietà”.
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Attuale condizione
occupazionale, per area geografica
(v.%) |
|
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Ho un contratto
di collaborazione coordinata e continuativa |
51,1 |
46,1 |
72,3 |
62,8 |
57,0 |
Ho più
contratti di collaborazione coordinata e continuativa |
22,4 |
16,4 |
10,3 |
42,6 |
20,5 |
Svolgo lavori
saltuari |
19,8 |
20,7 |
4,6 |
2,8 |
13,9 |
Sono un libero
professionista con partita IVA |
9,9 |
12,1 |
9,0 |
- |
8,9 |
Attualmente non
lavoro |
5,2 |
6,0 |
3,2 |
0,6 |
4,3 |
Altra
condizione occupazionale |
4,5 |
- |
6,5 |
1,2 |
3,6 |
Note: I totali
non sono uguali a 100 perché erano possibili più risposte
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani: comportamenti,
opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Opinioni sui vantaggi e
sugli svantaggi del contratto di collaborazione rispetto al
contratto di dipendenza, per area geografica
(v.%) |
|
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e isole |
TOT. |
Tutele
sindacali |
|
Penalizzante |
54,0 |
99,6 |
67,1 |
41,1 |
66,3 |
Vantaggioso |
46,0 |
0,4 |
32,9 |
58,9 |
33,7 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Sicurezza
previdenziale |
|
Penalizzante |
47,5 |
99,6 |
68,3 |
52,9 |
65,6 |
Vantaggioso |
52,5 |
0,4 |
31,7 |
47,1 |
34,4 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Stabilità
lavorativa |
|
Penalizzante |
45,3 |
99,6 |
65,3 |
44,2 |
62,8 |
Vantaggioso |
54,7 |
0,4 |
34,7 |
55,8 |
37,2 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Formazione
continua |
|
Penalizzante |
53,5 |
55,4 |
62,0 |
43,7 |
54,5 |
Vantaggioso |
46,5 |
44,6 |
38,0 |
56,3 |
45,5 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani: comportamenti,
opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Modalità di
partecipazione a corsi di formazione professionale o di
specializzazione, per area geografica
(v.%) |
Ha mai
partecipato a corsi di formazione professionale o di
specializzazione? |
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Si, a mie
spese |
48,6 |
37,4 |
54,2 |
60,2 |
50,2 |
Si, a spese
della Regione o di altri enti locali |
37,0 |
82,4 |
26,5 |
48,1 |
43,6 |
Si, a spese
dell'azienda per la quale lavoro |
28,3 |
12,1 |
33,0 |
11,3 |
24,3 |
Altro |
3,2 |
- |
3,1 |
1,1 |
2,3 |
Note: I totali non
sono uguali a 100 perché erano possibili più risposte
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani:
comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
Lavori
atipici: il lavoro interinale
I settori in
cui il lavoro interinale è maggiormente utilizzato sono:
- industria con il 77,3% dei contratti (36,9% coperto dal settore
metalmeccanico)
- 'altri servizi' del terziario (17%)
- commercio (4%).
Il 74% dei lavoratori interinali ha la qualifica di operaio. Si rivela
che il 49% dei lavoratori temporanei ha un diploma di scuola superiore.
Il 70% delle imprese ricorre al lavoro interinale prevalentemente per
far fronte a picchi di lavoro; il 18% per sostituire lavoratori assenti
e il 12% per far fronte ad assetti produttivi non previsti.
Le missioni dei lavoratori inerinali nell'89% dei casi hanno una durata
inferiore a sei mesi e soltanto nell'1,9% superano un anno.
Fonte: Indagine CGIL "Nuovi lavori e nuove povertà"
Identikit dei
co.co.co., De Rita (Censis): ''Fluttuano nel presente e non pensano al
futuro''
“Fluttuano nel
presente e non pensano al futuro, anche grazie alla forte protezione
familiare; la flessibilità non è un problema e l'ultimo desiderio è la
formazione, ma amano internet”. Così Giuseppe De Rita, segretario
generale del Censis, ha sintetizzato il profilo dei collaboratori
coordinati e continuativi delineato nella ricerca “Ci penserò domani:
comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei co.co.co.”, voluta
dalle Acli e realizzata dal Censis in collaborazione con l’Iref. Lo
studio ha analizzato un campione di 1.000 soggetti rappresentativi di 1
milione di lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e
continuativa, mentre complessivamente sfiorano quota 4 milioni i
lavoratori italiani “atipici”.
Intervenendo stamani al convegno “Welfare: una porta aperta sul futuro”,
promosso a Palazzo San Macuto-Camera dei Deputati, De Rita ha messo in
evidenza “l’ambiguità” di questa tipologia di lavoratori che “scelgono
il presente, con una relativa e non altissima insoddisfazione,
rimandando al domani i problemi della disoccupazione, della pensione,
della vecchiaia”. L’83,9% degli intervistati dichiara di avere idee
abbastanza chiare sul proprio futuro, l’88,9% è convinto che il futuro
dipende dalle proprie scelte, e il 27,4% afferma di essere troppo
immerso nei problemi quotidiani per pensare al futuro.
Non emerge, dunque, una particolare “angoscia del momento” né
frustrazioni dovute al lavoro precario, mentre il lato preoccupante è la
disaffezione nei confronti della formazione: “Per il 32% è inutile e per
molti è l’ultima cosa che vorrebbero”, ha rilevato De Rita. Infatti il
51% dei co.co.co. non ha mai partecipato a corsi di formazione, anche
perché il 50,2% di coloro che lo hanno fatto se ne è dovuto sobbarcare
le spese; il 55,2% pensa comunque di parteciparvi in futuro, soprattutto
nel Sud-Isole (80,8%), oppure optano per questa possibilità i co.co.co
più giovani (63,6%) e le donne (57,7%). In ogni caso la formazione viene
considerata uno strumento utile per aggiornare le competenze (37,5%) e
una libera scelta del lavoratore, frutto di una crescita individuale
(33,2%). “La formazione può esercitare un ruolo cruciale nel destino dei
co.co.co – rileva il Censis – e, a tale fine, si rende necessario
attivare una serie di iniziative per incentivare la scelta dei
lavoratori di fare formazione, ad esempio la detassazione delle spese
formative o l’assegnazione di buoni o voucher da spendere in progetti e
attività di formazione; la certificazione degli apprendimenti e delle
esperienze tramite un vero e proprio bilancio delle competenze e, più in
generale, la predisposizione di sistemi integrati a livello locale
capaci di offrire, ai vari stadi del percorso di vita e professionale,
occasioni formative e di inserimento lavorativo”.
Si sviluppa tra questi lavoratori atipici, allo stesso tempo, “il virus
del fai-da-te anche nel Mezzogiorno, patria del lavoro stabile: la
voglia di occupazione individuale raggiunge quasi alla pari quella di un
lavoro stabile”, ha osservato il segretario generale del Censis. La via
privilegiata per ottenere l’occupazione è quella relazionale; infatti i
principali canali utilizzati per trovare questa occupazione sono 2: le
conoscenze (relazioni personali nel 54,4% dei casi, a cui seguono i
consigli di familiari e amici, con il 51,3%) e l’invio del curriculum
(per posta ordinaria, 44,5%; per posta elettronica, 28,4% - percentuale
che sale al 53% al sud -; consegnato di persona, 33,3%). Poco sfruttato
il sistema dei concorsi e degli stage, come anche i corsi di formazione.
Nel Sud-isole e nel Nord Est le reti spontanee di supporto hanno operato
con maggiore intensità, ma con pesi diversi: nella prima delle due aree
il 60,1% ha fatto ricorso ai parenti e il 35,2% agli amici, nel secondo
caso il 63,1% si è rivolto agli amici e il 45,9% ai parenti. Le donne
(il 61% ha ricevuto aiuto dai parenti e il 42% dagli amici) e le persone
con età fino a 29 anni (il 62,7% ha ricevuto supporto dai parenti e il
35,8% dagli amici) hanno fatto ricorso soprattutto alle rete di
protezione informale. Tra loro la ricerca individua 4 gruppi specifici:
i “surfisti” (29,9%), che sono riusciti a trovare “una rotta sicura per
veleggiare, da imprenditori di se stessi, nel mare della flessibilità”;
i “sospesi (27,6%) che navigano a vista”; i “novizi” (20,3%, un terzo
dei quali ha tra i 20 e i 24 anni), che “si tuffano ad occhi chiusi nel
lavoro flessibile”; infine i “naufraghi” (22,2%), che “annaspano ai
margini della flessibilità, tra l’inattività lavorativa e l’impiego
saltuario, svolgendo per lo più attività a bassa professionalità”.
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Modalità di
partecipazione a corsi di formazione professionale o di
specializzazione, per area geografica
(v.%) |
Ha mai
partecipato a corsi di formazione professionale o di
specializzazione? |
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Si, a mie
spese |
48,6 |
37,4 |
54,2 |
60,2 |
50,2 |
Si, a spese
della Regione o di altri enti locali |
37,0 |
82,4 |
26,5 |
48,1 |
43,6 |
Si, a spese
dell'azienda per la quale lavoro |
28,3 |
12,1 |
33,0 |
11,3 |
24,3 |
Altro |
3,2 |
- |
3,1 |
1,1 |
2,3 |
Note: I totali non
sono uguali a 100 perché erano possibili più risposte
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani:
comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Opinioni sul
significato della formazione professionale, per età
(v.%) |
|
20-29 anni |
30-39 anni |
TOT. |
Uno strumento
utile tramite il quale le aziende possono aggiornare le competenze
dei propri lavoratori |
39,1 |
36,1 |
37,5 |
Una scelta
personale del lavoratore, frutto di un progetto di crescita
individuale |
33,2 |
33,1 |
33,2 |
Un diritto
fondamentale del cittadino |
17,9 |
19,7 |
18,8 |
Uno strumento
inutile o imposto dalle aziende |
9,8 |
11,1 |
10,5 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100, |
Fonte: Indagine
Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani: comportamenti, opinioni e
attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Tipo di aiuto ricevuto
dai familiari negli ultimi 12 mesi, per area geografica
|
|
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Aiuto economico |
69,1 |
81,6 |
65,6 |
86,6 |
74,0 |
Appoggio morale
in situazioni di stress lavorativo |
56,6 |
46,3 |
40,1 |
37,3 |
46,9 |
Aiuto nella
gestione della casa e nello svolgimento delle pratiche
burocratiche |
39,5 |
65,3 |
29,6 |
22,4 |
41,3 |
Sostegno nella
ricerca del lavoro |
22,1 |
64,0 |
25,6 |
33,1 |
35,6 |
Consigli utili
per il lavoro |
35,5 |
12,2 |
39,6 |
41,1 |
31,2 |
Fonte: Indagine
Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani: comportamenti, opinioni e
attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Occasioni nelle quali
il contratto di lavoro ha rappresentato
un ostacolo, per area geografica
(v.%) |
|
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Fare una
programmazione di più lunga durata di attività, acquisti, cose da
fare, ecc. |
27,6 |
54,2 |
52,7 |
63,7 |
51,0 |
Ottenere un
finanziamento al consumo per acquisto beni (macchina, moto, ecc.) |
30,3 |
54,2 |
26,5 |
32,0 |
40,3 |
Acquistare una
casa/ottenere un mutuo |
39,3 |
28,9 |
45,3 |
27,7 |
34,5 |
Andare in
vacanza in un dato periodo |
24,8 |
3,0 |
33,6 |
46,5 |
20,3 |
Farmi una
famiglia |
17,3 |
15,7 |
20,9 |
15,3 |
17,2 |
Dedicare tempo
a me stesso e ai miei hobby |
23,5 |
0,6 |
24,2 |
30,8 |
14,4 |
Altro |
2,1 |
- |
5,3 |
- |
1,7 |
Note: I totali non
sono uguali a 100 perché erano possibili più risposte
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani:
comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
Indagine Censis/Iref sui
lavoratori atipici - Anno 2003
Opinioni sull'utilità
degli strumenti di previdenza complementare per i collaboratori
coordinati e continuativi, per area geografica
(v.%) |
|
Nord Ovest |
Nord Est |
Centro |
Sud e Isole |
TOT. |
Potrebbero
risultare interessanti se fosse un'incentivazione fiscale per i
bassi redditi |
49,2 |
17,0 |
35,9 |
54,5 |
38,9 |
Non sono
interessanti, perché l'instabilità lavorativa e dei redditi
difficilmente consente di fronteggiare i piani dei versamenti |
25,1 |
37,1 |
34,5 |
29,4 |
30,9 |
Sono
indispensabili per integrare la pensione pubblica |
25,2 |
45,9 |
24,1 |
15,5 |
28,6 |
Altro |
0,5 |
- |
5,5 |
0,6 |
1,6 |
TOTALE |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Fonte: Indagine Censis, Iref - 2003: "Ci penserò domani:
comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei COCOCO
|