In Italia la
criminalità minorile è in prevalenza autoctona. Stabile nell'ultimo
decennio il numero (circa 10mila) degli stranieri minorenni denunciati.
In Italia la
criminalità minorile è in prevalenza autoctona, mentre il numero degli
stranieri minorenni denunciati - originari soprattutto dell'Europa
dell'Est e del Nord Africa - è rimasto pressoché stabile nell'ultimo
decennio (10.009 nel 2002), con un calo consistente delle ragazze: nel
’93 erano state denunciate 4.490 minorenni straniere, lo scorso anno
scese a 2.814, con un decremento del 37,3%. I maschi, invece, sono
aumentati del 55,8% nel corso di 10 anni. Tra i reati più frequenti
(compiuti in maggioranza nel Centro-Nord, al Nord-ovest nel 39,4% dei
casi), furti e violazioni della legge sugli stupefacenti. I dati del
Servizio Giustizia dell’Istat sono stati illustrati stamani nel corso
del seminario internazionale “Minori immigrati e rischio di devianza:
una sfida per la giustizia minorile”, promosso alla Sala del Gonfalone
dal Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia e
dall'Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali. Il convegno è
stato organizzato per ricordare la figura di Sandro Gindro, fondatore
dell’Iprs, scomparso il 24 maggio 2002.
Le caratteristiche demografiche dei minori stranieri che compiono reati
sono abbastanza diverse a seconda delle aree geografiche di origine: dai
paesi dell’Est arrivano soprattutto ragazze giovanissime che compiono
furti, mentre dai paesi dell’Africa del Nord (Algeria, Marocco, Tunisia)
gli imputabili sono prevalentemente i maschi in relazione allo spaccio
di droghe. Per quanto riguarda le aree della penisola in cui si
concentra la criminalità minorile straniera, si tratta in prevalenza dei
grandi agglomerati urbani e delle “zone a vocazione turistica, dove una
maggiore concentrazione di ricchezza garantisce maggiori opportunità di
illeciti guadagni (borseggi, furti in appartamento, spaccio di
stupefacenti”, nota l’Istat. Invece la criminalità minorile italiana è
spalmata in modo più uniforme su tutto il territorio nazionale, con una
presenza spiccata al sud e nelle isole, che secondo l’Istat “si può
giustificare con la maggiore rilevanza numerica dei contingenti di
popolazione minorenne in quelle aree del paese rispetto al centro e al
nord”.
Istituti Penali Minorili: le
presenze in Italia al 26/11/2002 |
IPM |
ITALIANI |
STRANIERI |
TOT. |
Maschi |
Femmine |
Maschi |
Femmine |
Acireale (CT) |
13 |
0 |
4 |
0 |
17 |
Airola (BN) |
19 |
0 |
8 |
0 |
27 |
Bari (BA) |
8 |
0 |
18 |
0 |
26 |
Bologna (BO) |
1 |
0 |
20 |
0 |
21 |
Catania (CT) |
48 |
0 |
2 |
0 |
50 |
Catanzaro (CZ) |
18 |
0 |
2 |
0 |
20 |
Firenze (FI) |
2 |
0 |
4 |
0 |
6 |
L'Aquila (AQ) |
6 |
0 |
5 |
0 |
11 |
Lecce (LE) |
9 |
0 |
10 |
0 |
19 |
Milano (MI) |
17 |
2 |
36 |
7 |
62 |
Nisida Napoli
(NA) |
24 |
0 |
13 |
0 |
37 |
Nisida Napoli
(NA)* |
0 |
2 |
0 |
5 |
7 |
Palermo (PA) |
23 |
0 |
4 |
0 |
27 |
Potenza (PZ) |
3 |
0 |
3 |
0 |
6 |
Quartucciu
(CA) |
13 |
0 |
4 |
0 |
17 |
Casal Del Marm
Roma |
11 |
0 |
32 |
0 |
43 |
Roma |
0 |
1 |
1 |
8 |
10 |
Torino (TO) |
5 |
6 |
26 |
5 |
42 |
Treviso (TV) |
7 |
0 |
8 |
0 |
15 |
TOTALE |
227 |
11 |
200 |
25 |
463 |
Note:
(*) IPMSCC
Fonte: Ministero della Giustizia, Novembre 2002 |