La storia di Francesco, portata a conoscenza
dell’opinione pubblica dal disperato appello del genitore, è a
nostro avviso di una gravità inaudita. Si possono riscontrare
nel caso in questione una pluralità di responsabilità da parte
di tutte le Istituzioni coinvolte, talmente gravi da poter
comprendere la scelta del genitore di rivolgersi, oltre che a
tutti gli organi di stampa, anche alla Procura della Repubblica.
Ma quello di Francesco, purtroppo, non è un caso isolato: sulla
questione relativa al taglio delle ore per gli alunni
diversamente abili ci giungono dalle scuole molisane notizie
molto allarmanti.
In particolare, genitori e insegnanti di sostegno lamentano una
situazione a tratti insostenibile, dovuta ad una riduzione delle
ore attribuite dai GLH degli USP di Campobasso e Isernia. I
genitori degli alunni diversamente abili, per vedersi
riconosciuto un diritto incontestabile (garantito dalla nostra
Costituzione oltre che dalla legge 104/1992) sono stati
costretti a rivolgersi ai giudici del Tar.
Risultato: solo in questo inizio di anno scolastico, già si
possono contare cinque ordinanze di sospensiva (4 contro l’USP
di Campobasso – 1 avverso l’USP di Isernia) in cui i giudici,
ritenendo illegittimi ed immotivati i provvedimenti degli USP in
questione, hanno attribuito agli alunni diversamente abili le
ore di sostegno che erano state richieste dalle scuole.
Che senso ha tutto questo? Per quale motivo bisogna costringere
i genitori a fare ricorso alla Giustizia Amministrativa
(sopportandone i relativi costi)? Per dirla come il padre di
Francesco: chi riconosce il diritto d’istruzione, la scuola o i
tribunali?
Siamo convinti del fatto che l’integrazione scolastica sia uno
degli aspetti che danno lustro alla scuola italiana, mettendola
ai primi posti nel panorama europeo. Continuando ad operare in
questo modo, però, l’integrazione dei diversamente abili
verrebbe garantita solo formalmente e si creerebbe ulteriore
discriminazione sociale tra chi può permettersi di ricorrere e
chi non ha le disponibilità economiche per permettersi un iter
giudiziario.La Flc Cgil chiede, con forza, al Direttore
dell’Ufficio Scolastico Regionale di farsi carico e di
adoperarsi per risolvere questa grave situazione. Il Ministro
Fioroni, in risposta alla lettera di protesta della madre di un
alunno diversamente abile, ha promesso che era in corso una
ulteriore verifica da parte dei direttori scolastici regionali
per garantire a tutti ciò di cui hanno diritto secondo le reali
necessità.
Noi seguiremo con attenzione la questione e ci schieriamo,
fin da ora, con le famiglie degli alunni diversamente abili
mettendo a loro disposizione le nostre strutture e i nostri
legali, al fine di iniziare i procedimenti giudiziari necessari,
qualora non vengano accolte tutte le legittime richieste.
FLC CGIL MOLISE
L'APPELLO - Chi garantisce il diritto
d'istruzione: la scuola o i tribunali?
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di BIASE M. - Visto che ormai non so
più a chi rivolgermi, scrivo a tutte le Istituzioni in
oggetto e alla stampa.
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Sono il padre di Francesco, un ragazzo
con una grave disabilità psico intellettiva. Francesco
dovrebbe frequentare il terzo anno dell'Istituto Agrario
di Campobasso. Dico dovrebbe perché, nonostante le mie
sollecitazioni, indirizzate sia al Dirigente Scolastico
dell'Istituto che al Provveditore, ad oggi (18/09/2007)
ancora non gli viene assegnato un insegnante di
sostegno.
I problemi di Francesco sono gravi, tali da non
consentirgli di rimanere in classe senza il supporto di
un insegnante specializzato. Perché nonostante la scuola
sia iniziata da più di una settimana mio figlio deve
essere costretto a stare a casa?
La storia scolastica di Francesco è stata sempre
difficile, ed io ho dovuto sempre lottare perché
riconoscessero i suoi diritti. Nel 2005, visto che gli
avevano assegnato solo 9 ore di sostegno,
(contrariamente al parere del GLH che riconosceva 18
ore), ho dovuto fare ricorso al Tribunale. I giudici ci
hanno dato ragione: lette le motivazioni hanno intimato
con provvedimento d'urgenza a tutte le amministrazioni
convenute (U.S.R, del Molise, C.S.A di Campobasso,
Istituto Agrario Pittarelli) di attribuire a mio figlio
Francesco 18 ore di sostegno settimanali. Ciò
nonostante, quest'anno i problemi si sono ripresentati:
per Francesco NON SOLO sono state concesse solo 9 ore di
sostegno ma ANCORA NON SI PROVVEDE A NOMINARE UN DOCENTE
DI SOSTEGNO NEPPURE PER TALI 9 ORE (per ora rimaste solo
sulla carta). Mi costringono nuovamente a presentare
ricorso per vedere riconosciuto un diritto
incontestabile.
La cosa che più mi rattrista è pensare a quei
genitori che non hanno la possibilità economica per fare
un ricorso sobbarcandosi così le spese.
Chi garantisce il diritto d'istruzione: la scuola o i
tribunali?
Biase M. - Campobasso
Lettera inviata
Al Ministro della Pubblica Istruzione
Al Direttore dell'USR del Molise
Al Provveditore di Campobasso
Alle OO.SS della scuola
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Campobasso
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