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DROGHE
Nel 2003 forte calo nella quantità delle droghe sequestrate, in particolare per ecstasy-amfetaminici (-41,2%), cocaina (-12,8%) e hashish (-12,5%). I dati del ministero dell'Interno, contenuti nella Relazione consegnata al Parlamento
Diffusa dal Ministero dell’Interno, Direzione centrale per i servizi antidroga, l’analisi statistica delle operazioni di lotta alla droga effettuate sul territorio italiano. L’analisi relativa all’anno 2003, che concerne i sequestri di sostanze stupefacenti, nonché le persone arrestate e segnalate e i decessi, è inserita nella Relazione annuale che sarà presentata al Parlamento mercoledì prossimo, 30 giugno. Ecco, in estrema sintesi, i risultati dell’analisi.
Sequestri. Calano i sequestri di sostanze stupefacenti. Infatti nel 2003, rispetto all’anno precedente, si osservano decrementi nei sequestri di eroina dello 0,39%, di cocaina nella misura del 12,83% e di cannabis del 10,34%. La diminuzione si estende anche ai sequestri di piante di cannabis (-35,64%). Segnali di contrazione si manifestano anche per amfetaminici in dosi (- 41.20%), ma anche (seppur in forma più contenuta) per gli amfetaminici in polvere (-16,56%) e Lsd (- 29,47%).
Nello specifico, va detto che rispetto al 2002, nel 2003 sul territorio nazionale il quantitativo delle sostanze stupefacenti sequestrate è aumentato per eroina e cocaina mentre è diminuito per cannabis, amfetaminici e Lsd. Inoltre, sempre nel 2003, negli spazi doganali i maggiori sequestri sono avvenuti alla frontiera marittima per l’eroina e la cannabis, a qualla aerea per la cocaina ed a quella terrestre per amfetaminici e Lsd.
L’attività complessiva svolta nel corso del 2003 ha consentito di intercettare e sequestrare 46.867 kg di sostanze stuipefacenti. Rispetto al 2002 (nel corso del quale i kg sequestrati erano stati 52.218), si è registrato dunque un decremento del 10,25%. Sono state sequestrate 191.592 piante di cannabis. Per ciò che concerne l’eroina, le forze di polizia, con il concorso degli organi doganali (per un totale di 3.475 operazioni) , ne hanno sequestrata 2.582 kg. In questo caso, rispetto al 2002 (nel quale i sequestri sono stati di 2.592 kg) si registra un decremento dello 0,39%. Le Regioni italiane dove si è realizzato il sequestro dei quantitativi più significativi sono, nell’ordine: Lombardia (686 kg), Puglia (538 kg), Lazio (242 kg), Friuli Venezia Giulia (233), Veneto (169), Piemonte (134) e Marche (133). L’Albania, unitamente a Turchia e Kosovo, è risultata essere il principale crocevia di quantitativi di eroina importata in Italia, sia per il consumo che per il transito verso altri Paesi. Dell’intero quantitativo sequestrato (come detto, 2.582 kg), ben 1.110 kg (42,99%) sono risultati di provenienza albanese e 1.684 kg (65,22%) sono stati individuati in capo a cittadini albanesi operanti da soli o in concorso con altri.
Quanto alla cocaina, nel corso del 2003 le forze di polizia ne hanno sequestrata 3.520 kg. Rispetto al 2002 (durante il quale ne erano stati sequestrati 4.038 kg) vi è un decremento del 12,83%. Le operazioni di contrasto sono state in questo caso 5.101. Le Regioni dove si è realizzato il sequestro di quantitativi di cocaina maggiore sono: Lazio (1.262 kg), Lombardia (707), Calabria (387), Liguria (241), Emilia Romagna (183), Piemonte (172) e Campania (168). La cocaina sequestrata in Italia è risultata provenire principalmente dalla Colombia e importata in misura crescente dal Venezuela e dall’area caraibica, direttamente in Italia o transitando per altri paesi dell’Ue, quali la Spagna (il paese Ue con il livello più alto di sequestri di cocaina) per via marittima e l’Olanda per via aerea. I trafficanti di etnia straniera maggiormente implicati nel traffico di cocaina sono stati i marocchini (243 denunciati), gli albanesi (241 denunciati) e i nigeriani (100 denunciati). Osservato anche un crescente interesse da parte dei trafficanti colombiani verso l’Albania, quale Paese di transito della cocaina in Italia. Per ciò che concerne cannabis e derivati, nel 2003 le forze dell’ordine hanno sequestrato 25.168 kg di hashish e 16.384 kg di marijuana, con un decremento rispetto al 2002 rispettivamente del 12,47% e del 6,60%. Le operazioni di contrasto sono state rispettivamente 6.181 per l’hashish e 2.287 per la marijuana. Sul territorio nazionale, prevalenza di sequestri di hashish in Lombardia (11.972 kg), Piemonte (4.611), Liguria (2.497), Campania (1.403), Sardegna (1.363) e Lazio (1.035). L’hashish sequestrato in Italia è risultato provenire principalmente dal Marocco. Sull’altro fronte, la regione maggiormente interessata dai sequestri di marijuana è la Puglia (12.201 kg). Nel caso della marijuana, da evidenziare che su un totale complessivo di 15.302 kg sequestrati, il 53,955 è di provenienza albanese. Infine le droghe sintetiche. Nel 2003 sono state sequestrati 237.512 dosi di droghe sintetiche, di cui 235.351 amfetaminici e 2.161 Lsd. Rispetto al 2002 (dove si sono registrati sequestri di 403.334 dosi: 400.270 amfetaminici e 3.064 Lsd) si è registrata una diminuzione di circa il 41,11%. Il tutto tramite 443 operazioni di polizia. In questo caso le Regioni con il maggior numero si segnalati all’Autorità giudiziaria sono Toscana (86), Emilia Romagna (105) e Veneto (122).
Diminuiscono le persone denunciate o arrestate per reati legati a stupefacenti: -11,4%, compresi gli stranieri (-18,2%). Ai minimi storici i morti per overdose: 429 contro i 519 del 2002 (-17,50%)
Per ciò che concerne le persone denunciate, traspare una flessione globale (-11,40%), un calo che si riscontra un po’ in tutte le voci. Infatti, nel 2003 è diminuito sia il numero degli italiani (-8,51%) che quello degli stranieri (-18,24%). A loro volta, maggiorenni e minorenni sono diminuiti, rispettivamente, di 3.453 e di 328 unità.
Relativamente ai provvedimenti adottati, diminuisce il numero di persone in stato di arresto (-7,79%), dei soggetti non rintracciati (-13,85%) e delle persone denunciate a piede libero (-21,14%). Inoltre, il numero sei soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria è stato frazionato in relazione al reato loro contestato. Ed allora: rispetto ai denunciati per associazione (il 9,12% del totale), la produzione e il traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope rappresentano ancora l’ipoetsi delittuosa più ricorrente sul piano statistico. E questo anche se nel 2003 la variazione percentuale mostra un segno negativo del –11,70%. Trascurabile, invece, il numero dei denunciati per “altri fatti illeciti”, anche se in aumento (+23,08%) rispetto al 2002.
Per i cittadini stranieri, è stato esaminato il dato relativo alla nazionalità dei denunciati, considerando le aree o le zone geografiche di provenienza. Ed allora: per l’Ue, come nel 2002, prevalgono gli spagnoli; per il resto d’Europa triste primato agli albanesi. Per l’Africa Nord-Occidentali prevalgono i marocchini mentre pe ril resto dell’Africa primato ai nigeriani (come nel 2002). Per l’Asia è notevole l’aumento dei filippini rispetto al 2002, mentre per le Americhe prevalgono i dominicani. In generale, tuttavia, ad esclusione dell’Australia e dell’Oceania (che presentano andamenti crescenti rispetto al 2002), le altre zone geografiche registrano variazioni tutte di segno negativo.
Persone decedute. A livello nazionale, il dato denota una riduzione generalizzata, sia sul totale delle persone decedute (429 nel 2003, erano state 519 nel 2002: -17,50%), sia nella ripartizione tra cittadini italiani (-17,34%) e stranieri (-20,83%). L’esame del dato, suddiviso per maschi e femmine e nazionalità di appartenenza, evidenzia un prevalere dei decessi nella fascia di età compresa tra i 30 e i 34 anni (107), seguita dalla fascia di età dei maggiori o uguali a 40 anni (93). Le donne decedute (58) rappresentano il 13,51% del totale nazionale, mentre i decessi riferiti agli stranieri (19) ricorrono nel 4,43% dei casi.
Drastico calo delle segnalazioni ai prefetti per possesso di piccole quantità: nel 2003 sono state 21.630 (–34% rispetto all'anno precedente)
Calano le persone segnalate al Prefetto perché assuntrici di sostanze stupefacenti. E si tratta di un calo importante, supportato da percentuali che non lasciano scampo ad equivoci Nel corso del 2003, sono stati segnalati 21.630 soggetti, si cui 17.397 nuovi e 4233 già segnalati in passato. L’anno precedente, vale a dire il 2002, erano stati 32.805. Il confronto tra i due valori porta ad una diminuzione di ben 11.175 unità, che percentualmente si trasforma in un –34%. Il dato assume una maggiore valenza se confrontato anche con i riscontri degli anni immediatamente precedenti, vale a dire il 2001 e il 2000. Nel 2000 i segnalati erano stati 38.351, mentre nel 2001 erano stati 37.115. Ora, senza tralasciare una tendenza netta al ribasso che assume una certa rilevanza storica (numeri in costante ribasso dal 2000 al 2003), da evidenziare che proprio rispetto all’anno 2000 la diminuzione è addirittura del 43%.
Sul territorio nazionale, il record di segnalazioni spetta alla Lombardia con 2808 (che tuttavia, rispetto al 2002, ha registrato una diminuzione di quasi il 50%); seguono Toscana (2599), Piemonte (2473), Sicilia (1903) e Lazio (1628). Quanto alle sostanze d’abuso che hanno portato alla segnalazione, da evidenziare che la parte del leone è fatta dai cannabinoidi che, nel 2003, hanno portato alla segnalazione di 18.327 persone (tra nuovi segnalati e persone già conosciute). A seguire, nell’ordine, cocaina, eroina, ecstasy e amfetamine.
Ma la Relazione al parlamento sulla situazione delle tossicodipendenze in Italia tocca anche l’ambito carcerario. In particolare, al 31.12.2003 su 54.237 detenuti presenti nelle carceri italiane 14.332 erano tossicodipendenti (di cui 13.709 uomini), 1860 erano le persone in trattamento metadonico (di cui 1720 uomini) e 1157 erano gli alcoldipendenti (1111 gli uomini). Insomma, si può dire che degli oltre 54mila detenuti, ben 17.349 avevano una qualche forma di dipendenza. Sempre per ciò che concerne l’ambito carcerario, poi, da segnalare che sempre nel 2003 erano 1311 i detenuti affetti da Hiv secondo i vari stadi dell’infezione. Di questi, 1056 erano tossicodipendenti (tra i quali 952 uomini).
Cambiano i Servizi pubblici tossicodipendenze (Sert): meno eroinomani, più cocaina e cannabis. E sui trattamenti il metadone non prevale più sull’assistenza psico-sociale
I SERVIZI pubblici per le tossicodipendenze (Sert) sono in una fase di profondo cambiamento, sia dal punto di vista degli utenti che dei trattamenti ad essi somministrati. Continua invece la lenta erosione delle persone accolte nelle comunità terapeutiche.
Utenti – I servizi, dislocati presso le Asl sono 554, ma la Relazione si riferisce ai 512 che hanno fornito i propri dati. Gli utenti, tra i nuovi e quelli già in carico, sono stati lo scorso anno poco più di 160 mila, con un aumento del 3%, più o meno simile a quello degli anni passati. Ciò che cambia, rafforzando anche qui una tendenza in atto da tempo, è la loro tipologia. Calano gli eroinomani, che sono ormai solo il 75% contro l’82% del 1999; crescono ancora i consumatori di cocaina come “sostanza primaria di abuso”: nel 2003 sono stati più di 14 mila, con un’incidenza dell’8,9% sul totale. La quota di chi invece dichiara come prima sostanza d’abuso i cannabinoidi è di ben il 10,2%, con quasi 16 mila e 500 utenti.
Trattamenti – Per la prima volta si è verificato il sorpasso del numero di utenti che hanno ricevuto nei Sert un’assistenza di “tipo psico-sociale e/o riabilitativo” rispetto a quelli per cui è stata prevalente la somministrazione di metadone: i primi sono stati nel 2003 oltre 76 mila e 500, i secondi poco più di 70 mila. Nel 2002 le quote erano esattamente invertite. Attenzione però: un contributo riportato nella sezione “Approfondimenti” della Relazione invita alla cautela. Infatti, selezionando solo gli utenti eroinomani, si rileva che i “nuovi” soggetti dei Sert, cioè quelli al primo trattamento, hanno ancora una probabilità circa 6 volte più elevata di essere sottoposti a trattamenti integrati con metadone a breve termine rispetto ai soggetti “già conosciuti”. Un dato che sarà da analizzare con gli esperti nelle prossime settimane. Da notare anche la cifra riguardante gli altri trattamenti farmacologici: dai 18 mila e 400 utenti del 2000 si è passati ai 15 mila dello scorso anno. A questo proposito, la Relazione introduce per la prima volta una tabella molto interessante: riguarda la “Buprenorfina”, l’ultimo farmaco introdotto nei Sert. Nel 2000 essa veniva somministrata solo a 2.267 utenti, nel 2003 a 7.113, costituendo il 47% del totale dei trattamenti farmacologici non metadonici.
Comunità – Gli utenti delle “strutture socio-riabilitative” sono sempre di meno. Al 31 dicembre del 2003 sono scesi, per la prima volta da molto tempo, sotto quota 17 mila, anche se va detto che nel corso dell’anno il numero medio (che viene rilevato ogni trimestre) è stato vicino alle 19 mila unità. Si conferma comunque quella lenta erosione in atto da diversi anni. Prendendo infatti in considerazione i presenti ai mesi di dicembre degli ultimi due anni, il calo è di 599 unità.
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