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EUROPA E DROGA Relazione annuale 2002 E’ il fenomeno della politossicomania a destare crescenti preoccupazioni nell’Ue. Lo rivela la relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, presentata questa mattina presso il Parlamento europeo a Bruxelles, che periodicamente affronta i principali problemi legati al fenomeno negli Stati membri dell’Ue e che in particolare quest’anno indaga anche sui paesi candidati dell’Europa centrale e orientale. La politossicomania consiste nell’utilizzo contemporaneo di più sostanze stupefacenti, il cui uso è illegale, compresi alcool, alcune bevande energetiche e, in Francia, persino il tabacco. “È qualcosa di rischioso. – spiega il rapporto - A titolo di esempio si consideri che mentre è difficile somministrare singolarmente elevate quantità di benzodiapeninici, l’abbinamento di una dose elevata di tale sostanza e di parecchio alcool oppure di una sostanza oppiacea quale l’eroina od il metadone potrebbe essere fatale. Vi è inoltre una crescente preoccupazione in merito alla miscela potenziale di sostanze psicoattive presenti in pillole vendute come ecstasy. Ciò potrebbe portare a rischi di malattia non previsti dovuti alla politossicomania”. Secondo il rapporto la maggior parte dei decessi per droga è causata da iniezioni di eroina mischiata ad altre droghe; l’uso di almeno un’altra droga oppure l’alcool causa più del 50% delle overdosi fatali nel Regno Unito e fino al 90% in Irlanda.
Note Fonte: O.E.D.T.
(Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) - Dati
2000 dell'indicatore della domanda di
trattamento presso i centri terapeutici ambulatoriali. Relazioni
Nazionali Reitox 2001
''Consumo
problematico di stupefacenti'',
in Italia le percentuali più alte Le
stime relative alla problematica dell’utilizzo
di droga nell’Ue cosi come riportato
nella Relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo variano da
2 a 10 casi per 1 000 abitanti. L'Italia è, con il Lussemburgo ed
il Portogallo, uno dei paesi in cui si registrano le percentuali
più alte di consumo problematico di
stupefacenti, "l'iniezione o l'uso prolungato di oppiacei,
cocaina e/o anfetamine". La percentuale di consumatori problematici
in Italia sono in media 8,2% tra la popolazione compresa tra i 15 ed
i 64 anni. I livelli più bassi si registrano invece in Olanda
(2,6%) ed in Austria (3,2%). Nel
corso del 2000, sottolinea il rapporto,
si è registrato a livello comunitario un incremento nel numero
complessivo di persone curate per problemi di droga, in parte a
causa della migliore qualità di raccolta dei dati. Il numero di
coloro i quali chiedono di essere curati
dalla dipendenza di eroina è stabile oppure in ribasso; la politossicomania
è più visibile e riscontrabile, l’utilizzo della cannabis
come droga secondaria è accentuato in coloro i quali sono dediti al
consumo di oppiacei. Il consumo della cocaina infine viene
segnalato come un problema in continua crescita nell’Ue,
quale droga secondaria abbinata all’eroina ed all’alcool. Tra
coloro che richiedono di essere sottoposti a delle cure
è molto alto il livello della disoccupazione, in alcuni paesi esso
può raggiungere il 55%, anche dove il tasso generale di
disoccupazione è inferiore al 5: il 66% degli interessati ha
frequentato unicamente la scuola elementare. Secondo
il rapporto ogni anno si registrano nei paesi dell’Ue
tra 7.000 ed 8.000 casi di morte per droga. Il numero dei decessi si
è stabilizzato o è diminuito, tuttavia, alcuni paesi dell’UE
come Germania, Lussemburgo ed Austria registrano nuovi incrementi
dopo precedenti diminuzioni. Tali decessi sono
dovuti in modo particolare agli oppiacei. La maggior parte
delle vittime di overdose è costituita
da persone di sesso maschile in giovane età. Piano d'azione 2000-2004 Oedt.
La priorità è ''aumentare il numero dei tossicodipendenti curati
con successo'' Aumentare
in maniera sostanziale il numero dei tossicodipendenti curati con
successo. E’ questa una delle priorità
del piano d’azione dell’UE sulle droghe (2000-2004), anche se
spiegano gli esperti a livello comunitario non sono disponibili dei
dati aggregati che consentono di misurare direttamente questo
problema, ma solo valutazioni in merito ai rimedi efficaci. Per
quanto riguarda la terapia senza droga, sostengono gli esperti
europei, il primo obiettivo “è generare l’astinenza e poi la
libertà di lungo periodo dal desiderio della droga. In generale,
tra il 30 ed il 50% di coloro che iniziano
una terapia senza fare uso di sostanze stupefacenti la completano
con successo. Questo metodo è stato valutato in Europa applicando
diverse metodologie ed ha consentito di raggiungere un livello di
conoscenze sostanziale”. Il mantenimento al metadone è uni dei
sistema usato più di frequente; è stato largamente
impiegato in Europa ed in linea di massima si è dimostrato efficace
nella riduzione del consumo delle droghe illegali, del comportamento
a rischio e del crimine, spiegano gli osservatori. “Gli interventi
a base di metadone sono stati particolarmente efficaci, come quelli
a base di buprenorfina. – sottolineano
- Malgrado questi “successi” apparenti, alcuni paesi non sono
dell’avviso che né il metadone né la buprenorfina
abbiano sufficientemente contribuito al miglioramento del livello di
benessere generale dei tossicodipendenti di strada che versano in
particolare stato d’indigenza ed hanno ricercato delle
alternative, tra cui, ad esempio, delle prove con l’eroina”. Nel
campo dei trattamenti coronati da successo, infine, la relazione di
oggi conclude che in anni recenti si è posta molta enfasi
sullo sviluppo dei servizi terapeutici. In un senso ampio, questo
obiettivo è stato raggiunto. La sfida ora è allargare il
campo d’azione, affinare questa tipologia di interventi
ed incrementare il loro successo. I reclusi tossicodipendenti rappresentano fino al
69% della popolazione di un carcere La
relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo presentata rileva
che la presenza e l’utilizzo di sostanze stupefacenti hanno
fondamentalmente modificato la realtà delle carceri nel corso degli
ultimi due decenni. “Tutti i paesi dell’Ue
– scrivono gli osservatori - devono affrontare delle notevoli
difficoltà a causa della presenza all’interno delle carceri di
sostanze stupefacenti e di malattie infettive ad esse
associate. La popolazione carceraria è un gruppo ad elevato rischio
per quanto riguarda l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Rispetto
alla collettività, i tossicodipendenti sono sovrarappresentati
all’interno delle carceri”. Il
numero dei reclusi nell’Ue che ha
fatto uso di droghe illegali anche per una sola volta varia, a
seconda della prigione e del paese, dal 29% all’86% ed è
superiore al 50%, secondo la maggior parte degli studi. L’uso
della cannabis, come fuori
dal carcere, è l’esperienza più comune, anche se si
riscontra un elevato livello di utilizzo di eroina, che, in alcuni
casi, tocca anche il 50% dei reclusi. I reclusi che utilizzano
regolarmente delle droghe possono arrivare a rappresentare fino al
69% della popolazione di un carcere. Alcuni studi di carattere
locale e minore importanza riferiscono secondo la relazione che fino
al 54% dei reclusi fa uso di sostanze
stupefacenti all’interno del carcere e che non meno del 36% ne fa
un uso regolare, che fino al 26% dei tossicodipendenti reclusi
riferisce di avere sperimentato per la prima volta delle sostanze
stupefacenti in carcere, ed il 21% dei tossicodipendenti che fa uso
di droghe per via endovenosa ha cominciato ad iniettarsi la droga in
carcere. Anche se sono reclusi meno donne che uomini,
le donne fanno un maggiore uso di sostanze stupefacenti.
Secondo la relazione è “con il denaro è possibile avere tutto”,
ma si stima che i prezzi all’interno del carcere siano da due a
quattro volte superiori che all’esterno, il che, in termini di
potere d’acquisto, rende le sostanze stupefacenti più costose di
10-20 volte. “Il commercio di droga – si legge nel rapporto -
all’interno delle carceri è molto più angosciante che all’esterno,
e conduce all’intimidazione, alla prepotenza ed alla criminalità”. Droga UE (OEDT02): il consumo nelle carceri La detenzione non implica la cessazione del consumo di stupefacenti. Alcuni
soggetti contuinuano a farne uso
talvolta in misura ancora maggiore, mentre altri cominciano proprio
dopo la carcerazione. Il consumo di stupefacenti dentro il carcere risulta
andare dal 16% al 54% della popolazione carceraria, mentre il
consumo regolare di stupefacenti varia dal 5% al 36%. Tra lo 0,3% ed
il 34% della popolazione carceraria ha assunto stupefacenti per via parentale
durante la detenzione. La % della popolazione carceraria dell'UE che ha segnalato di aver
fatto uso di droghe illecite varia a
seconda dei penitenziari e dei paesi, dal 29% all'86% (oltre il 50%
nella maggior parte degli studi) La cannabis
è la sostanza d''uso più frequente, ma molti studi mostrano
livelli elevati di esperienza di eroina (in alcuni casi intorno al
50% della popolazione carceraria). In carcere avviene anche l'iniziazione al consumo di stupefacenti ed al
"buco". Secondo numerosi studi condotti in Austria,
Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e
Svezia tra il 3 ed il 26% dei consumatori di stupefacenti dentro il
carcere segnala di aver fatto uso di sostanze stupefacenti per la
prima volta in carcere, mentre tra lo 0,4 e il 21% dei detenuti
tossicodipendenti per via parenterale ha iniziato a farlo nel
carcere stesso. Per quanto concerne il comportamento a rischio dentro il carcere
gli studi effettuati in Germania (RN 2001) e Francia (WIAD
ORS 2001) mostrano una percentuale più elevata di detenute che si
spartiscono la droga, condividono l'occorrente per iniettarsela e si
prostituiscono tra le tossicodipendenti piuttosto che tra i
tossicodipendenti. Altri studi effettuati in Austria (RN 2001) in
Inghilterra e Galles (WIAD ORS 2001) segnalano invece una maggiore
condivisione dell'occorrente per l'iniezione all'interno della
popolazione carceraria maschile. Politiche di contrasto, Estievenart
(Oedt): ''Necessarie
attività coordinate negli Stati membri'' La
cannabis è la droga sequestrata più di
frequente in ciascuno stato membro fatta eccezione per il Portogallo
ove predomina l’eroina. Le autorità giudiziarie che operano in
tutta l’Ue stanno impiegando in fasi
diverse una varietà di metodi per avviare i tossicodipendenti che
commettono reati a sottoporsi a delle cure. Secondo la Relazione
annuale 2002 dell’Oedt “vi è un
crescente sforzo teso a documentare e valutare delle risposte
alternative assieme alla tendenza ad allargare la distinzione tra
tossicodipendenti ed altri criminali che violano le leggi
riguardanti la droga”. Un
certo numero di paesi dell’Ue ha
scelto di ridurre o togliere dall’ordinamento le pene per l’uso
personale od il possesso di cannabis,
facendo distinzione con altre sostanze, ma, malgrado ciò, la cannabis,
nel 2000, è rimasta la droga che più di
frequente ha causato l’arresto di persone, con un 37% di arresti
di questo genere in Svezia ed una punta massima dell’85% in
Francia. Il prezzo di tutte le droghe illecite è
normalmente stabile oppure in calo in tutta l’EU; alcuni aumenti
si sono registrati per l’eroina bianca. L’Oedt
ha messo continuamente in guardia dai pericoli derivanti dalla
continua espansione del mercato delle droghe sintetiche,
specialmente nell’ambito dei locali notturni, ed è favorevole ad
aprire un dibattito sulle contromisure appropriate, tra queste la
questione controversa dell’analisi delle pasticche in loco. La
relazione afferma che”il suo valore è stato oscurato da
problematiche di correttezza farmacologica
e da implicazioni di carattere giuridico!. Il direttore esecutivo
dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze Georges
Estievenart ha
affermato: “il piano d’azione dell’UE sulle droghe ha
contribuito a promuovere la consapevolezza della necessità di
realizzare attività coordinate negli Stati membri. Si è continuato
il trend stabilito negli ultimi anni teso
a trasformare le politiche in materia di droga in un piano d’azione,
una strategia di lotta contro la droga od un documento avente
carattere politico, malgrado permanga ancora un divario tra la
strategia fissata per iscritto e la sua implementazione”. Droga UE (OEDT02): sequestri di stupefacenti I sequestri di stupefancenti vengono
considerati solitamente come indicatori indiretti dell'offerta e
della disponibilità di sostanze stupefacenti, per quanto essi
riflettano le risorse, le priorità e le strategie delle forze
dell'ordine, nonché la vulnerabilità dei trafficanti alle forze
dell'ordine. Il numero dei sequestri di cannabis è
aumentato continuamente nell'UE dal 1985 e pare si sia
stabilizzato negli ultimi tre anni. Negli ultimi anni, questa
tendenza è dovuta in particolare ad un
minor numero di sequestri di cannabis in
Austria, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. Anche
le quantità sono aumentate, ma dal 1995 si sono stabilizzate. Nel
2000, le quantità sequestrate sono diminuite nella maggior parte
degli Stati membri. Eroina: A livello di UE, i sequestri di eroina sono
aumentati fino al 1991/92 e poi si sono stabilizzati. Nel 2000 sono
diminuiti in Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo e Spagna.
Rispetto alla situazione del 1985, le quantità sequestrate a
livello di UE sono andate aumentando. Si
sono stabilizzate nel periodo 1991-1998, ma poi sono andate
aumentando di nuovo. Nel 2000, tutti i paesi segnalavano un aumento
della quantità di eroina sequestrata,
fatta eccezione per Danimarca, Germania, Italia, Spagna e Svezia. Cocaina: Dalla metà degli anni ottanta, il numero totale dei sequestri di
cocaina è aumentato costantemente nell'UE, per poi stabilizzarsi
nel 2000. Le quantità di cocaina sequestrate hanno registrato
fluttuazioni nell'ambito di una tendenza all'aumento, principalmente
a causa di fortissime diminuzioni registrate nei paesi dove avviene
la maggior parte dei sequestri di cocaina nell'UE (Francia, Paesi
Bassi, Spagna). Droghe sintetiche: anfetamine, ecstasy e LSD: I sequestri di anfetamine - sia in numero
che in quantità - sono aumentati dal 1985. Il numero di sequestri di
anfetamine è sceso nel 1999 e nel 2000, specialmente mel
Regno Unito. Dopo diminuzioni registrate nel 1998 e nel 1999, le
quantità sono aumentate di nuovo nel 2000, particolarmente in
Germania. Il numero dei sequestri di ecstasy è andato
aumentando nella maggior parte dell'UE a partire dal 1985, con un
marcato aumento nel 2000. Sempre dal 1985, le quantità di
ecstasy sequestrate hanno seguito la medesima tendenza alla
crescita: si sono poi stabilizzate dopo il 1993, con un picco nel
1996 ed un nuovo aumento dal 1999. Nel 2000, le quantità
sequestrate sono aumentate in tutti i paesi, eccetto che in
Danimarca, Lussemburgo e Portogallo. Fonte: O.E.D.T. Osservatorio europeo delle
droghe e delle tossicodipendenze- 2002
N.B:
I dati provengono dalle indagini nazionali più recenti disponibili
nei vari paesi. Per i giovani adulti, l'OEDT utilizza la fascia
d'età da 15 a 34 anni (la Danimarca ed il Regno Unito partono da 16
anni, la Germania e l'Irlanda da 18).
Tali variazioni nella fascia d'età possono influenzare leggermente
alcune differenze nazionali. In alcuni paesi i dati sono stati ricalcolati
a livello nazionale, per adattarli nella misura del possibile alla
fascia d'età standard adottata dall'OEDT
N.B:
I dati provengono dalle indagini nazionali più recenti disponibili
nei vari paesi. Per i giovani adulti, l'OEDT utilizza la fascia
d'età da 15 a 34 anni (la Danimarca ed il Regno Unito partono da 16
anni, la Germania e l'Irlanda da 18).
Tali variazioni nella fascia d'età possono influenzare leggermente
alcune differenze nazionali. In alcuni paesi i dati sono stati ricalcolati
a livello nazionale, per adattarli nella misura del possibile alla
fascia d'età standard adottata dall'OEDT. 2001
Relazione Annuale sull'Evoluzione del Problema delle Droghe
nell'Unione Europea [817KB] D 2000 Relazione Annuale sull'Evoluzione del Problema delle droghe nell'Unione Europea [425KB] |
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