Federalismo Sanitario: ANNO ZERO
Modelli istituzionali, compatibilità di bilancio, indicatori
di performance
Sintesi
La numerazione delle tabelle e
delle tavole riproduce quella del testo a stampa
Roma, 27 novembre 2001
Indice
1. Scenari di devoluzione
2. Il possibile riequilibrio
finanziario
3. Dalla acuzie alla cronicità
4. Regioni a confronto
1. Scenari di devoluzione
L’approvazione definitiva con il voto
referendario del 7 ottobre scorso della legge di riforma
costituzionale, varata allo scadere della precedente legislatura, apre
una nuova fase nel processo di trasformazione in chiave federalista
delle nostre istituzioni. Per quanto riguarda la sanità ulteriori
atti normativi e istituzionali sono intervenuti negli ultimi mesi:
- l’accordo Governo-Regioni dell’8 agosto
2001 sulla spesa sanitaria e sul trasferimento alle Regioni di
rilevanti funzioni gestionali e organizzative;
- la legge 405 del 19.11.2001 (di conversione del
decreto 347), che ne ha recepito alcuni elementi fondamentali;
- la nuova definizione dei livelli essenziali di
assistenza, che dovrebbero costituire la "cerniera"
nazionale volta a mantenere una sostanziale omogeneità nella
tipologia delle prestazioni sanitarie erogate dalle diverse Regioni.
Dal punto di vista sociale, alcuni dati oggetto di
una recente rilevazione del Censis evidenziano che solo il 40,5% della
popolazione pensa che una maggiore autonomia delle Regioni in campo
sanitario possa produrre esiti positivi. Una percentuale che sale a
quasi il 60% nel nord del Paese e scende attorno al 25% nel centro e
nel sud Italia (tab. 1). Al contrario emerge, con percentuali quasi
plebiscitarie, la volontà degli italiani, senza distinzioni
geografiche, di vincolare le Regioni all’obbligo di garantire l’omogeneità
delle prestazioni erogate. Da rilevare, inoltre, il dato sulla
opportunità di un contributo aggiuntivo per avere più prestazioni,
dove si registra una percentuale, variabile tra il 20% del nord-ovest
e il 33,5% del centro, favorevole a sostenere oneri aggiuntivi per un
servizio migliore.
Situazioni storico-strutturali e scelte regionali
rendono il quadro della sanità italiana molto articolato, con almeno
"tre modelli" regionali di organizzazione:
a) il primo, a concorrenza passiva, con
quantità di prestazioni non predeterminata, ma ad esito aperto (con
conseguente gestione dei bilanci a piè di lista);
Tab. 1 - Opinioni su alcuni aspetti del
federalismo sanitario, per ripartizione geografica (val.
%)
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Nord-Ovest |
Nord-Est |
Centro |
Sud e Isole |
Totale |
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Le Regioni dovrebbero fornire tutte le stesse
prestazioni |
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Favorevole |
94,4 |
89,5 |
96,2 |
93,8 |
93,6 |
Non favorevole |
5,6 |
10,5 |
3,8 |
6,2 |
6,4 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
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E’ giusto che i costi delle cure siano
diversi nelle Regioni |
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Favorevole |
18,4 |
36,9 |
14,7 |
27,0 |
24,2 |
Non favorevole |
81,6 |
63,1 |
85,3 |
73,0 |
75,8 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
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È opportuno pagare un contributo aggiuntivo
per avere più prestazioni |
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Favorevole |
20,7 |
28,5 |
33,5 |
27,5 |
27,0 |
Non favorevole |
79,3 |
71,5 |
66,5 |
72,5 |
73,0 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
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La maggiore autonomia delle Regioni produce
esiti positivi |
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Favorevole |
59,6 |
58,0 |
23,6 |
25,8 |
40,5 |
Non favorevole |
33,6 |
39,8 |
66,2 |
66,7 |
52,6 |
Non sa |
6,8 |
2,2 |
10,2 |
7,5 |
6,9 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
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Fonte: indagine FBM-Censis 2001
b) il secondo a quote prefissate, presente
in alcune regioni del nord, che hanno attuato il metodo della
concertazione grazie ad una forte capacità di indirizzo e controllo
sul sistema sanitario;
c) il terzo modello, al momento appannaggio della
Lombardia ma osservato con interesse anche da altre Regioni, a
concorrenza e conguaglio: la regione stabilisce ad inizio anno un
tetto globale di spesa per il settore ospedaliero, assegna alle Asl
acquirenti il compito di controllare la domanda ed interviene a
consuntivo sugli esuberi di spesa.
L’accordo dell’8 agosto 2001 pone
ulteriori elementi di indirizzo verso il processo di federalismo
sanitario. A fronte di un impegno del Governo ad incrementare
notevolmente le risorse nazionali per la sanità, così da raggiungere
in un triennio una quota vicina al 6% del Pil, che porrebbe l’Italia
al passo con i principali partner europei, è stato dato il via libera
alla progressiva delega alle Regioni della gestione della spesa e
degli aspetti organizzativi, comprese le politiche del personale, l’erogazione
dell’assistenza farmaceutica, gli assetti delle aziende ospedaliere
e in generale di tutti gli ambiti organizzativi del settore (tav. 1).
Questi impegni hanno trovato un primo riscontro nel
Decreto legge 347 del 19 settembre 2001 e nella Legge 405
di sua conversione, che sancisce gli accordi economici di agosto e
introduce nuove modalità di erogazione dell’assistenza farmaceutica
con ampia delega alle Regioni per la loro gestione (tav. 2).
A cavallo tra i due eventi si colloca la riforma
costituzionale, divenuta operativa il 24 ottobre scorso con la
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 18 0ttobre 2001, n.3,
dopo il voto referendario confermativo del 7 ottobre scorso. Questa
legge, considerata da molti una sorta di "versione soft" del
federalismo, in realtà introduce importanti e rilevanti innovazioni
nel nostro ordinamento costituzionale e nell’equilibrio dei poteri
tra i vari livelli istituzionali, e in particolare tra Stato centrale
e Regioni, che acquistano una crescente parità nella stessa potestà
legislativa.
Lo strumento atto a garantire omogeneità di
diritti sulla salute per tutti i cittadini italiani, a prescindere dal
tipo di organizzazione sanitaria preposta, è stato individuato nei
livelli essenziali di assistenza (Lea), citati per la prima volta dal
decreto legislativo 502/517 del ’93, oggetto di una ridefinizione
nella riforma "Bindi", e che hanno trovato una compiuta
cornice legislativa nella stessa riforma costituzionale. Con i Lea, si
Tav. 1 – L’accordo Stato-Regioni 8 agosto 2001
(sintesi dei principali punti)
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Finanziamenti |
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2000 |
Il governo si impegna a coprire sino ad un
massimo di 2.700 miliardi (sui 7.080 di fabbisogno superiore
previsto), subordinando il finanziamento all’adozione da parte
delle Regioni di provvedimenti per la copertura del restante
disavanzo. |
2001 |
L’integrazione di 7mila miliardi al
finanziamento nazionale, che porta i fondi a 138.000 miliardi
complessivi, copre la quota di responsabilità dello Stato, e
definisce l’anno in corso come "anno zero" nel
rapporto tra Stato e Regioni. Eventuali eccedenze di spesa
resteranno a carico dei bilanci regionali. |
Triennio 2002-2004 |
144.376 miliardi per il 2002, 150.122
miliardi per il 2003 e 155.871 miliardi per il 2004. Inoltre, è
fissata una quota aggiuntiva (2.000 miliardi per il 2002,
altrettanti per il 2003 e 1.500 per il 2004) destinata a
fronteggiare le spese dell’esclusività di rapporto per gli
ospedali classificati religiosi, gli Irccs, le componenti
universitarie delle aziende miste e i policlinici. |
Riparto |
Sono previsti fondi ad hoc per correggere il
riparto tra le Regioni, "incentivare i comportamenti
virtuosi, rimuovere le situazioni di svantaggio e migliorare la
qualità dei servizi". |
Spesa sanitaria e Pil |
Il rapporto tra finanziamento al Ssn e il Pil
deve attestarsi "entro un arco di tempo ragionevole"
al 6%. |
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Organizzazione sanitaria |
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Autonomia regionale |
Impegno esplicito ad attribuire alle Regioni
"autonomia nel settore dell’organizzazione della
sanità". |
Assr |
L’Agenzia dovrà affiancare Governo e
Regioni nel monitoraggio dei Lea per quanto attiene a costi e
qualità e fornirà alle Regioni il supporto necessario per
introdurre nelle aziende sanitarie metodi di controllo di
gestione e di valutazione del rapporto costi/qualità. |
Aziende ospedaliere universitarie |
Entro il 31 dicembre provvedimenti di
inserimento nella programmazione regionale dell’attività
assistenziale dei Policlinici e delle aziende miste.
Stanziamenti specifici per i Policlinici a gestione diretta
subordinati alla presentazione di piani di risanamento. |
Contratti |
Negoziazione dei rinnovi contrattuali su due
livelli: centrale, limitatamente all’adeguamento degli
stipendi all’inflazione, e regionale/aziendale, per tutte le
altre voci contrattuali. |
Costituzione di nuove Ao |
Impegno a modificare l’articolo 4 del
d.leg.vo 502/92, dando alle Regioni la piena potestà nel
riconoscere ai presidi ospedalieri lo status di Azienda
ospedaliera. |
Livelli essenziali di assistenza |
Con un successivo accordo, sempre in sede di
Conferenza Stato-Regioni, definizione dei Livelli Essenziali di
Assistenza (Lea) che il Governo si impegna a tradurre in un
provvedimento legislativo entro il 30 novembre 2001. |
Mobilità |
Strumenti normativi e finanziari mirati alla
riqualificazione e/o alla riconversione anche intersettoriale
delle risorse umane eccedenti nelle diverse realtà regionali. |
Posti letto ospedalieri |
Parametro di riferimento a 4 posti letto per
acuti per mille abitanti. |
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Controllo della spesa |
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Tetto sulla farmaceutica |
La spesa farmaceutica non potrà superare il
13% della spesa sanitaria complessiva. |
Categorie terapeutiche omogenee |
Ridefinizione delle categorie terapeutiche
omogenee di farmaci e riesamina, in relazione ai Lea, dell’inserimento
nelle fasce di rimborsabilità. |
Prezzo rimborsabile |
Sperimentazione di un prezzo rimborsabile per
le aziende produttrici, da definirsi sulla base del prezzo più
basso o secondo il criterio per cui il prezzo scende all’aumentare
del fatturato. |
Distribuzione diretta |
Distribuzione diretta dei farmaci da parte
delle Asl e delle Ao. |
Ricette |
Revisione del numero di confezioni
prescrivibili per ricetta. |
Ticket |
Slitta di un anno la prevista abolizione dei
ticket sulla diagnostica. |
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Devolution |
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Gli impegni del governo |
Definizione di meccanismi di contenimento
della spesa e di monitoraggio delle prescrizioni, devolution
alle Regioni in materia di sperimentazioni gestionali e
costituzione di Ao, ridefinizione di norme sui posti letto
ospedalieri, contenimento della spesa farmaceutica. |
Gli impegni delle Regioni |
Strumenti di verifica per l’andamento di
spesa, convenzioni per l’acquisto di beni e servizi,
informazioni necessarie al monitoraggio della spesa, impegno a
fornire le prestazioni comprese nei Lea, impegno a mantenere una
gestione stabile, controllo della domanda con applicazione di
misure fiscali aggiuntive. |
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Fonte: FBM–Censis, 2001
Tav. 2 – La Legge 405 (conversione del decreto
347)
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Acquisto di beni e servizi |
Ao e Ausl aderiscono alle convenzioni per gli
acquisti e il contenimento della spesa anche con lo sviluppo del
commercio elettronico. |
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Monitoraggio |
Osservatorio regionale dei prezzi in materia
sanitaria (entro il 31-12-2001) via internet (acquisti
effettuati fuori convenzione, spesa per il personale,
prescrizioni mediche, farmaceutiche specialistiche e
ospedaliere). |
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Rifiuti ospedalieri |
I rifiuti sanitari speciali non
tossico-nocivi sono assimilati ai rifiuti solidi urbani con
"abbattimento della carica batterica non inferiore del
99,999 per cento". |
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Pareggio dei bilanci |
Garanzia dell’equilibrio dei bilanci
complessivi Ausl e Ao. |
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Posti letto ospedalieri |
4 posti letto per acuti ogni mille abitanti,
cui si aggiunge 1 posto letto riservato alla riabilitazione e
alla lungodegenza. |
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Sperimentazioni gestionali |
Le autorizzazioni alle aziende sanitarie e
ospedaliere su questa materia saranno rilasciate dalle Regioni. |
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Spesa farmaceutica |
Conferma del tetto del 13% sia a livello
nazionale che a livello delle singole regioni. In caso di
sforamento, strumenti di corresponsabilizzazione dei soggetti
che determinano la spesa (industria, distribuzione e cittadini;
per questi ultimi anche reintroduzione dei ticket e
sperimentazione del prezzo di rimborso); di variazione dell’aliquota
regionale dell’Irpef; di intervento sui meccanismi di
distribuzione dei farmaci. |
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rimborsabilità dei farmaci |
Provvedimento specifico della Cuf, nel quale
si individuano i farmaci non essenziali totalmente o
parzialmente esclusi dalla rimborsabilità, alla presenza di
prodotti sovrapponibili. Le Regioni decidono in quale fascia di
rimborsabilità inserire i farmaci. |
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Prezzo di rimborso |
Le Regioni possono sperimentare per sei mesi
l’introduzione del prezzo di rimborso per alcuni farmaci
secondo due criteri: a) adozione del prezzo di riferimento dei
farmaci per categorie omogenee (si rimborsa il prezzo del
prodotto di costo inferiore per ciascuna categoria); b)
riduzione del prezzo del farmaco rimborsabile all’aumentare
del fatturato relativo. |
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Distribuzione diretta |
Le Regioni possono "stipulare accordi
con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate,
pubbliche e private" per la distribuzione ai cittadini di
alcune categorie di farmaci, destinati a patologie gravi e che
richiedono il controllo costante del paziente, "con le
medesime modalità previste per la distribuzione attraverso le
strutture aziendali del Ssn". |
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Farmaci generici |
Dal 1.12.2001 il prezzo di rimborso per i
farmaci con uguale composizione in principi attivi è fissato
dal prodotto meno costoso. |
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Multiprescrizioni |
Sono confermate le limitazioni: per ogni
ricetta solo tre farmaci, eccetto che per gli antibiotici in
confezione monodose, per le medicine prescritte ai pazienti
affetti da epatite cronica e per i medicinali erogati per
fleboclisi, per i quali è prevista la possibilità di sei
prescrizioni a ricetta; gli analgesici oppiacei usati nella
terapia del dolore per i malati terminali possono essere
prescritti in unica ricetta corrispondente al numero di
confezioni sufficienti per la terapia di un mese. |
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Farmaci di automedicazione |
Bollino di identificazione "che ne
permetta la chiara individuazione da parte del
consumatore", che vi avrà libero e diretto accesso all’interno
delle farmacie. |
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Percentuali di sconto a carico delle farmacie |
Agevolazioni per le farmacie rurali con
fatturato annuo in regime di Ssn e al netto dell’Iva non
superiore ai 750 milioni di lire. Per tutte le farmacie che non
superano il fatturato annuo di 500 milioni, percentuali di
sconto ridotte in misura pari al 60%. |
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Fonte: FBM-Censis 2001
intendeva, nello spirito originale del legislatore,
dare luogo ad un riferimento nazionale omogeneo per l’offerta di
servizi sanitari, in termini sia quantitativi che qualitativi, e in
relazione a predeterminate risorse economiche. La sfida raccolta da
Regioni, Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali e Ministero della
Salute, con la determinazione dei nuovi livelli di assistenza, va in
questa direzione, e il documento sui Lea messo a punto nell’autunno
2001 intende rispondere a questo principio (tav. 3), individuando
liste negative di prestazioni e percorsi terapeutici ottimali (anche
attraverso la revisione degli attuali Drg) per l’assistenza
ospedaliera e territoriale.
Risultano utili in proposito alcune prime analisi
effettuate sulla spesa sanitaria regionale ripartita per Lea, dove si
evidenziano per la prima volta alcune reali differenze nelle politiche
assistenziali delle diverse regioni italiane. Per quanto riguarda le
11 Regioni analizzate (mancano purtroppo tutte le Regioni meridionali,
con l’esclusione della Puglia) i dati mostrano una modesta
differenza nel carico dei due principali ambiti di assistenza, quello
distrettuale e quello ospedaliero. Il primo assorbe mediamente il
46,6% delle risorse, a fronte del 49,7% del secondo. Anche se va detto
che l’assenza del dato meridionale, dove è stimata una persistente
preponderanza dell’ospedale sul territorio (come confermato dall’unico
dato disponibile relativo alla Puglia che presenta valori molto
difformi dalla media delle altre regioni del centro-nord), rende
difficile prevedere la reale fattibilità dell’obbiettivo di
raggiungere un livello di spesa del 49,5% per l’area della medicina
territoriale e del 45,5% per l’area ospedaliera, sul totale degli
investimenti in sanità nel prossimo triennio (tab. 4).
Un primo terreno di verifica delle modalità con le
quali le Regioni intendono avviare il processo di devoluzione in
termini di programmazione e definizione di modelli organizzativi e
gestionali sarà quello dei nuovi Piani sanitari regionali. Tra i
primi ad essere varati a livello di Giunta risulta quello della
Lombardia, che presenta passi avanti sostanziosi nel processo
autonomista in materia sanitaria, con un ruolo forte della Regione
come regolatore del sistema e non più della gestione o della
proprietà delle strutture sanitarie (tav. 5).
Tav. 3 – I principali criteri per la definizione
dei Lea
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Assistenza ospedaliera |
La rimodulazione viene affidata all’incremento
dell’appropriatezza ed alla manovra sulle strutture di offerta
(4 posti letto per mille abitanti). Altro obiettivo è quello
della continuità dell’assistenza, che leghi l’ospedale al
territorio. |
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Assistenza specialistica |
Ridefinizione e manutenzione del nomenclatore
tariffario, incremento del grado di appropriatezza coniugato con
gli adeguamenti alle innovazioni scientifiche e tecnologiche e
con metodologie di controllo di gestione a livello distrettuale. |
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Assistenza farmaceutica |
Garanzia senza alcun ticket del rimborso dei
farmaci inclusi nella classe A. Facoltà di modulazione della
assistenza farmaceutica con misure di copayement nelle fascie B1
e B2 in relazione all’andamento della spesa. Totale carico per
la fascia C. |
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Area dell’integrazione socio-sanitaria |
Utilizzo di Fondi Integrativi. Organizzazione
della rete delle strutture di offerta. Omogenea modalità di
rilevazione del bisogno e classificazione del grado di non
autosufficienza o dipendenza. Prestazioni a favore delle
fragilità sociali, ovvero minori, donne, famiglia, anziani,
disabili, pazienti psichiatrici, persone con dipendenza da
alcool, droghe e farmaci, malati terminali, persone con
patologie da Hiv. |
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Fonte: FBM-Censis 2001
Tab. 4 – Allocazione delle risorse per aree di
assistenza: rilevazione 2000 e previsioni per il triennio (val.
%)
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Valori rilevati
anno 2000 |
Valori di riferimento
per il triennio |
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- Assistenza sanitaria collettiva in ambiente
di vita e di lavoro |
3,6 |
5,0 |
- Assistenza distrettuale totale |
46,6 |
49,5 |
- Assistenza di base |
5,8 |
5,8 |
- Assistenza farmaceutica |
12,6 |
13,0 |
- Assistenza specialistica |
11,8 |
10,7 |
- Assistenza Territoriale e residenziale |
10,1 |
13,0 |
- Attività di emergenza |
0,8 |
1,4 |
- Assistenza Ospedaliera |
49,8 |
45,5 |
- Altro |
5,6 |
5,6 |
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Fonte: elaborazione FBM-Censis 2001 su
Relazione sull’attività del tavolo di lavoro per la definizione dei
Lea, 2001
Tav. 5 – Il nuovo piano Sanitario della Lombardia
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Attività territoriali |
Classificazione delle attività territoriali
per l'accreditamento e la definizione di tariffe per il
pagamento a prestazione. |
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Buono socio-sanitario e voucher |
Il buono socio-sanitario come provvidenza
economica a favore dell'utente nel caso in cui l'assistenza sia
prestata da un familiare o da un volontario. Il voucher come
provvidenza economica a favore dell'utente in caso di
prestazioni erogate da un care-giver professionale e
accreditato. Ambedue le modalità hanno lo scopo di favorire la
vita autonoma e la permanenza in famiglia dell'utente che
necessita di prestazioni di lunga assistenza, consentendogli di
soddisfare i propri bisogni attraverso la libera scelta delle
modalità di assistenza e degli erogatori. |
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Equilibrio economico |
Grande enfasi sull'equilibrio
economico-finanziario del sistema. Il Piano prevede lo sviluppo
di un sistema di remunerazione delle prestazioni più razionale
e puntuale, che consideri tutti gli aspetti (strutturali,
organizzativi e gestionali) coinvolti nell'erogazione delle
prestazioni e che permetta, grazie a controlli, di differenziare
le modalità di remunerazione a seconda del grado di qualità
dei servizi. |
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Governo delle aziende |
- Modifica del ruolo dell'Asl, sempre
più soggetto che analizza i bisogni di salute dei cittadini,
acquista e controlla le prestazioni che rispondono a tali
bisogni, provvede alla distribuzione dei buoni e dei voucher,
riduce progressivamente il ruolo di gestione diretta dei
servizi;
- sperimentazione della trasformazione
di aziende ospedaliere in fondazioni di partecipazione, con il
coinvolgimento di soggetti locali istituzionali e
imprenditoriali, formazione di organismi consortili o altre
forme di aggregazione tra le aziende ospedaliere per renderle
più competitive, più forte capacità negoziale, messa in
comune di molti servizi di supporto (ad esempio il market-place
e l'e-procurement);
- introduzione di: politiche innovative nel
settore degli investimenti e collaborazione tra pubblico
e privato per contribuire alla ricerca e alla innovazione; e di
strumenti di finanza innovativa, dal fondo immobiliare al
project financing;
- introduzione di un sistema di valutazione
delle aziende sanitarie accreditate, pubbliche e private, di
supporto alla programmazione regionale. |
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Livelli garantiti e fondi integrativi |
Anche servizi e prestazioni eventualmente non
previsti dagli standard nazionali soprattutto per la popolazione
anziana. Attivazione di forme mutualistiche e di fondi
integrativi a livello regionale. Studio di fattibilità per
l'introduzione di un sistema assicurativo mutualistico
obbligatorio per garantire la copertura del rischio
socio-sanitario per le categorie più deboli (anziani, disabili,
non-autosufficienti). |
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Medico di medicina generale e pediatria |
Innovare e rendere più efficace il ruolo del
medico di famiglia (medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta). Incentivare, anche con revisione del modello
retributivo l'attività esercitata da gruppi di medici associati
e sviluppare il collegamento con gli specialisti delle strutture
territoriali e ospedaliere, completando la rete integrata dei
servizi; sviluppare un percorso di accreditamento professionale
per gli erogatori di cure primarie. |
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ospedali |
Incremento dei posti letto per lungodegenza e
riabilitazione (da 1,1 attuali a 1,5 posti letto per 1000
abitanti); riduzione dei posti letto per acuti (4 per 1000
abitanti). Creazione di ulteriori posti nelle Residenze
sanitarie assistenziali per anziani e disabili, e potenziamento
del day-hospital e del day-surgery. Sospendere, proponendo una
valutazione delle performances e la definizione di
indicatori di corretta relazione costi-attività, nuovi
accreditamenti per l'alta specialità, settore attualmente più
che adeguato rispetto alla domanda. |
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Residenze assistenzialli |
Completare la rete delle Residenze
socio-assistenziali per anziani (Rsa) e quelle per disabili (Rsh),
riformulando i loro modelli sulla base delle caratteristiche
degli utenti. Criteri di accreditamento legati alle
caratteristiche e alle effettive prestazioni effettuate dalle
varie strutture di ricovero. Tariffe differenziate in base alla
reale quantità e qualità delle prestazioni socio-sanitarie
effettivamente erogate. Posti nelle Rsa in grado di coprire il 7
per cento degli anziani sopra i 75 anni. Rsh per i disabili che
ora sono ricoverati negli istituti di riabilitazione, se
suscettibili di riabilitazione. |
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Terzo settore |
Corretto sviluppo e una migliore efficacia
della politica regionale. |
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Fonte: Il Bisturi, 2001
2. Il possibile riequilibrio finanziario
La manovra finanziaria per l’anno 2001 ha
introdotto due sensibili cambiamenti nell’assistenza farmaceutica
pubblica, i cui effetti sembrano essere destinati ad avere forti
ripercussioni sulla spesa per il 2001 e per gli anni a venire. Il
primo cambiamento è costituito dall’abolizione del ticket,
provvedimento che agisce sia sul lato della spesa sia su quello della
domanda. Dal lato della spesa, lo Stato si è accollato la quota di
spesa sino ad ora coperta dai cittadini col ticket; dal lato della
domanda, l’abolizione di un "prezzo" da pagare da parte
del cittadino determina e favorisce l’aumento dei consumi.
L’effetto sui consumi dell’abolizione del
ticket è testimoniato sia dal sostanziale aumento della spesa netta
per ricetta, osservato nel primo semestre del 2001 (cfr.tabella 2),
sia dall’incremento del numero di ricette procapite. Si tratta, a
livello nazionale, di una crescita della spesa vicino al 15% e di un
incremento del 19,1% del numero di ricette per singolo cittadino.
Il secondo provvedimento è costituito dall’introduzione
dal 1° settembre 2001, nel sistema di rimborso, dei medicinali non
più coperti da brevetto
(i cosiddetti "generici"). Tale innovazione ci
avvicina agli altri paesi europei, nei quali tale tipologia di
medicinali rappresenta da anni un’importante fetta del mercato
farmaceutico. I farmaci generici, infatti, sono medicinali contenenti
lo stesso principio attivo dei medicinali sinora commercializzati, ma
con costo assai più ridotto: il prezzo dei generici è mediamente di
circa il 20% inferiore di quello dei farmaci coperti da brevetto, in
quanto non risentono più delle spese sostenute per la ricerca
scientifica necessaria per produrlo e dei relativi costi di
commercializzazione. Il Servizio sanitario nazionale, in base al nuovo
provvedimento, rimborsa, a parità di composizione attiva, efficacia,
tollerabilità, dose e confezione, il farmaco in base al prezzo di
riferimento individuato dal principio attivo contenuto.
Su questo aspetto il Ministero della salute ha
recentemente diramato una nota tecnica, in cui si analizza l’impatto
sulla spesa dall’entrata in vigore della nuova normativa, a distanza
di alcuni giorni dalla sua applicazione.
Tab. 2 - Spesa farmaceutica netta per ricetta in
lire e numero di ricette procapite: variazioni percentuali 2000/1999 e
gennaio-giugno 2001/2000
|
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|
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|
Regioni |
Spesa netta per ricetta anno 2000
(lire) |
Var % 2000/1999 |
Spesa netta per ricetta 1°sem 2001
(lire) |
Var % gen-giu 2001/2000 |
Numero ricette procapite 1°sem.2001 |
Var % 2001/2000 |
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|
Piemonte |
50.889 |
8,2 |
55.103 |
11,3 |
3,2 |
18,9 |
Valle d’Aosta |
49.710 |
8,6 |
57.143 |
19,1 |
3,0 |
14,7 |
Lombardia |
52.289 |
7,8 |
58.153 |
14,5 |
3,1 |
18,9 |
Prov.auton. di Bolzano |
53.191 |
9,5 |
60.413 |
17,7 |
2,6 |
17,3 |
Prov.auton. di Trento |
49.019 |
7,0 |
55.909 |
19,1 |
2,6 |
18,0 |
Veneto |
47.789 |
9,3 |
53.679 |
16,3 |
3,2 |
18,3 |
Friuli |
47.460 |
7,9 |
54.549 |
18,8 |
2,9 |
16,5 |
Liguria |
50.178 |
7,3 |
56.175 |
14,9 |
3,6 |
20,1 |
Emilia-Romagna |
42.847 |
7,0 |
49.346 |
18,3 |
3,4 |
17,5 |
Toscana |
42.304 |
6,8 |
48.009 |
15,8 |
3,6 |
17,8 |
Umbria |
44.973 |
5,0 |
48.436 |
8,5 |
3,7 |
13,7 |
Marche |
45.221 |
6,4 |
50.816 |
14,8 |
3,6 |
16,2 |
Lazio |
50.910 |
9,0 |
57.240 |
15,9 |
4,2 |
21,3 |
Abruzzo |
48.267 |
9,2 |
54.110 |
15,2 |
3,9 |
17,6 |
Molise |
50.981 |
10,8 |
54.672 |
6,9 |
3,4 |
26,6 |
Campania |
48.995 |
7,1 |
53.321 |
11,8 |
4,8 |
18,2 |
Puglia* |
49.674 |
8,0 |
54.613 |
13,9 |
4,1 |
18,5 |
Basilicata |
47.388 |
8,7 |
53.000 |
14,6 |
4,0 |
19,2 |
Calabria |
44.886 |
4,7 |
51.880 |
22,4 |
4,4 |
15,0 |
Sicilia |
47.400 |
7,6 |
52.039 |
12,3 |
4,8 |
24,5 |
Sardegna |
49.116 |
9,8 |
55.634 |
16,2 |
3,7 |
19,8 |
|
|
|
|
|
|
|
Italia |
48.359 |
7,8 |
53.890 |
14,7 |
3,8 |
19,1 |
|
|
|
|
|
|
|
* Dati stimati
Fonte: elaborazione FBM – Censis su dati
Farmindustria, IMS e ASSR
L’analisi è stata condotta comparando la spesa
nelle due prime settimane di settembre 2001 con quella delle prime due
settimane del mese di aprile e lo ha riguardato 6 molecole, che
rappresentano il 50% del fatturato del mercato, ed ha coinvolto un
campione di 1.100 farmacie rappresentative delle singole realtà
italiane. I risultati dell’indagine mostrano un discreto successo,
in termini di risparmio di spesa, dell’introduzione dei generici (cfr.
tabella 3). Infatti, nelle prime due settimane di settembre la spesa
in questione è stata di 13,4 miliardi di lire, circa 3 miliardi in
meno rispetto alle prime due settimane di aprile, con una diminuzione
del 34% della spesa per i prodotti patent e un aumento del 118%
per prodotti medicinali out patent.
Le recenti previsioni Isae sulla spesa sanitaria
per il 2001 e 2002 indicano tassi di crescita sostenuti, che si
attestano rispettivamente al 7,3% e al 6,9%. L’ammontare complessivo
della spesa sanitaria pubblica dovrebbe, secondo le previsioni (cfr.
tabella 6), attestarsi a 134.374 miliardi nel 2001 e raggiungere i
143.628 miliardi nel 2002. In forza della crescita prevista, il
rapporto tra spesa sanitaria pubblica e prodotto interno lordo
dovrebbe collocarsi sul valore di 5,6 punti percentuali nel 2001 e 5,8
per l’anno successivo, il che comporterebbe, rispetto al 1997, un
aumento del peso della sanità pubblica sulla ricchezza nazionale di 4
decimi di punto percentuale.
Va peraltro considerato che la manovra finanziaria
per il 2002 modificherà in qualche misura le previsioni di spesa. A
tale proposito è possibile fare riferimento alla relazione tecnica di
accompagnamento alla legge, che stima l’impatto delle manovre
presentate dal Governo. Lo slittamento della riduzione del ticket per
la medicina specialistica e diagnostica costituirà per le casse una
maggiore entrata per la parte di assistenza specialistica a gestione
diretta e una minore spesa per quella in convenzione. L’impatto
complessivo è quantificabile in 2.100 miliardi sia nel 2002 che nel
2003. Per il 2004, l’abolizione del ticket costituirà un aggravio
di spesa stimabile intorno ai 4.200 miliardi di lire. I risparmi di
spesa dovuti ai minori oneri relativi al rimborso dei medicinali con
brevetto scaduto sono stimati dalla relazione tecnica pari a 56
miliardi annui.
Tab. 3 – L’impatto dei farmaci generici:
confronto tra la spesa farmaceutica nelle prime due settimane di
aprile e di settembre 2001(1) (v.a. e
val. %)
|
|
|
|
|
|
|
Spesa
(miliardi di lire) |
Variazione % |
|
|
aprile |
settembre |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- Farmaci sotto brevetto |
|
14,8 |
9,7 |
-34,4 |
- Farmaci generici |
|
1,7 |
3,7 |
+118,0 |
- Totale farmaci selezionati |
|
16,5 |
13,4 |
-18,8 |
|
|
|
|
|
|
|
Prezzo medio
(lire) |
Variazione% |
|
|
aprile |
settembre |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- Farmaci sotto brevetto |
|
19.643 |
17.888 |
-8,9 |
- Farmaci generici |
|
17.430 |
16.394 |
-5,9 |
- Totale farmaci selezionati |
|
19.389 |
17.448 |
-10,0 |
|
|
|
|
|
(1) I principi attivi selezionati sono: nifedipina,
mimesulide, ticlodipina, amoxicillina, diltiazem e nicardipina
Fonte: Ministero della salute
Tab. 6 - Previsioni di spesa sanitaria pubblica -
Anni 2001-2002 (v.a. e val. %)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
V.a. |
|
Var. % |
|
2001 |
2002(1) |
2002(2) |
|
2001 |
2002(1) |
2002(2) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prestazioni sociali in natura (1) |
53.381 |
58.506 |
55.968 |
|
13,8 |
9,6 |
3,1 |
-assistenza farmaceutica |
20.601 |
22.970 |
22.169 |
|
26,3 |
11,5 |
3,2 |
-assistenza medico-generica |
8.090 |
8.211 |
8.211 |
|
3,5 |
1,5 |
1,5 |
- assistenza medico-specialistica |
5.949 |
7.794 |
6.056 |
|
11,6 |
31,0 |
1,8 |
- assistenza osped. in case di cura private |
9.752 |
10.093 |
10.093 |
|
4,0 |
3,5 |
3,5 |
- altra convenzionata |
8.989 |
9.439 |
9.439 |
|
11,1 |
5,0 |
5,0 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Prestazioni di servizi sanitari
(2) |
72.444 |
76.448 |
76.399 |
|
3,7 |
5,5 |
5,4 |
di cui: |
|
|
|
|
|
|
|
-personale |
46.631 |
49.662 |
49.662 |
|
3,3 |
6,5 |
6,5 |
-beni e servizi |
24.313 |
25.286 |
25.237 |
|
4,3 |
4,0 |
3,6 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Spesa per prestazioni sanitarie (3=1+2) |
125.825 |
134.954 |
132.367 |
|
7,7 |
7,3 |
4,4 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Servizi amministrativi (4) |
6.549 |
6.674 |
6.684 |
|
2,5 |
1,9 |
1,9 |
di cui: |
|
|
|
|
|
|
|
-personale |
3.878 |
3.917 |
3.917 |
|
1,5 |
1,0 |
1,0 |
-beni e servizi |
2.461 |
2.547 |
2.557 |
|
4,0 |
3,5 |
3,5 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Altre uscite (5) |
2.000 |
2.000 |
2.000 |
|
-2,3 |
0,0 |
0,0 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Totale uscite correnti
(6=3+4+5) |
134.374 |
143.628 |
141.051 |
|
7,3 |
6,9 |
4,2 |
Pil |
2.385.679 |
2.493.666 |
2.493.666 |
|
|
|
|
- In percentuale del Pil |
5,6 |
5,8 |
5,7 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
(1) prima della Finanziaria 2002
(2) dopo la Finanziaria 2002
Fonte: elaborazione FBM – Censis su dati Isae, 2001
La riduzione dei posti letto dovrebbe costituire un
risparmio non superiore a 100 miliardi di lire nel 2002 e a 200
miliardi, sia nel 2003 sia nel 2004. Per effetto della manovra
finanziaria in corso, e delle stime di riduzione dovute all’introduzione
dei farmaci generici, la spesa sanitaria del 2002 dovrebbe attestarsi
sui 141.051 miliardi di lire (tab. 6: seconda ipotesi).
Anche sulle priorità da dare alla spesa sanitaria
può essere intressante verificare quali siano le opinioni dei
cittadini. Nel corso di una ricerca ad hoc gli intervistati hanno
individuato come prioritari per l’assistenza sanitaria: nel 55% dei
casi la cura dei bambini gravemente malati, nel 54% dei casi l’assistenza
farmaceutica e le cure per le malattie gravi, e infine nel 35% dei
casi gli screening per la prevenzione delle malattie.
Alcune interessanti differenze sono riscontrabili a
livello territoriale, che non modificano la graduatoria delle
priorità, ma che sono degne di attenzione. Ad esempio, nelle regioni
del Centro-Sud, viene data più importanza di quanto non ne venga data
nel resto del Paese all’assistenza agli anziani gravemente malati.
Le Regioni del Nord mostrano invece più interesse per l’educazione
sanitaria (tab. 10).
L’indagine ha anche raccolto l’opinione dei
cittadini su un tema di stretta attualità, quale è quello dell’introduzione
dei farmaci generici, prima della loro introduzione. I risultati
evidenziano come gli italiani fossero nettamente a favore dell’introduzione
di questi medicinali. Circa il 70% degli intervistati si dichiara,
altresì, non disposto a sborsare una somma out of pocket per
acquistare un farmaco brevettato anziché uno out patent (tab.
11).
Tab. 10 - Opinioni sulle voci di spesa sanitaria
che non si possono comprimere, per titolo di studio degli intervistati
(val. %)
|
|
|
|
|
|
|
Licenza elementare |
Licenza media |
Diploma scuola media superiore |
Laurea |
Totale |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Le cure per i bambini gravemente malati |
50,6 |
59,9 |
55,9 |
47,7 |
55,0 |
Farmaci e cure per le malattie gravi |
54,7 |
50,8 |
55,4 |
49,9 |
53,6 |
Gli screening per la prevenzione delle
malattie |
35,7 |
31,3 |
35,3 |
37,1 |
34,5 |
Farmaci e cure per le malattie croniche |
28,6 |
33,6 |
32,4 |
30,7 |
31,7 |
L’alta chirurgia e interventi pericolosi
per la vita |
35,7 |
29,6 |
33,4 |
32,4 |
30,9 |
Le cure per gli anziani gravemente malati |
34,7 |
23,0 |
19,9 |
20,0 |
23,9 |
Le spese per l’educazione sanitaria |
13,6 |
16,1 |
20,3 |
27,1 |
18,3 |
Tutte |
6,6 |
6,3 |
4,1 |
8,5 |
5,6 |
|
|
|
|
|
|
Il totale non è uguale a 100 perchè erano
possibili più risposte
Fonte: indagine FBM-Censis 2001
Tab. 11 - Grado di disponibilità rispetto alle
ipotesi riguardanti i farmaci generici, per titolo di studio degli
intervistati (val. %)
|
|
|
|
|
|
|
Licenza elementare |
Licenza media |
Diploma scuola media superiore |
Laurea |
Totale |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sostituire un farmaco utilizzato da tempo con
un generico |
|
|
|
|
|
Disponibile |
69,5 |
66,0 |
70,1 |
77,1 |
69,6 |
Non disponibile |
30,5 |
34,0 |
29,9 |
22,9 |
30,4 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
|
|
|
|
|
|
Pagare una quota aggiuntiva e usare il
vecchio farmaco |
|
|
|
|
|
Disponibile |
25,7 |
31,1 |
29,3 |
35,0 |
29,5 |
Non disponibile |
74,3 |
68,9 |
70,7 |
65,0 |
70,5 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
|
|
|
|
|
|
Fonte: indagine FBM-Censis 2001
3. Dalla acuzie alla cronicità
Anziani non autosufficienti, disabili che rimangono
in vita molto più a lungo di prima, tossicodipendenti e malati di
AIDS, alcoolisti, e malati cronici in genere, affollano da alcuni anni
con forza la scena della epidemiologia nazionale, senza che ad essi
vengano destinati spazi terapeutici né risorse adeguate. Dalle
indagini dell’Istat sulle condizioni di salute della popolazione
italiana (tab. 2) emerge ad esempio come il 7,6% della popolazione
italiana dichiari di trovarsi in cattive condizioni di salute. Ma
soprattutto colpisce che il 30,6% della popolazione sia affetto da una
o più malattie croniche. La distribuzione di queste patologie
croniche nelle diverse Regioni del paese mostra lievi scostamenti
dalla media, che oscillano tra il 24,6% della Valle d’Aosta, il
33,6% della Liguria ed il 33,9% dell’Emilia Romagna. Quasi la metà
(il 45,8%) dei malati cronici dichiara, inoltre, di considerarsi in
buona salute. Rimangono però gli altri più che 50%, pari a circa 9
milioni di persone, che oltre ad essere affetti da una patologia
cronica si considerano anche in cattive condizioni di salute.
Non va inoltre dimenticato come le cronicità del
tempo moderno comprendano anche altre dimensioni patologiche ed altre
fragilità. Tra queste ad esempio le cosiddette nuove malattie del
benessere (tab. 4). È stata stimata recentemente ad esempio la
presenza di 4 milioni di soggetti depressi, di 50 mila tra anoressici
e bulimici, di 5 milioni e 900 mila obesi, e di 18 milioni e 700 mila
afflitti da disagi legati alla sfera sessuale.
Recenti stime, basate su indagini condotte su
campioni rappresentativi di malati cronici e sulle rispettive
famiglie, hanno permesso di mettere in evidenza come l’onere delle
cure per queste patologie sia decisamente consistente e ricada in
larga misura sulla società e i parenti degli ammalati.
Da un punto di vista più strettamente economico le
ricerche effettuate hanno permesso di arrivare a stimare in termini
generali l’ammontare delle risorse destinate alla cura di queste
patologie. Come evidenzia la tab. 5, si tratta di diverse decine di
migliaia di miliardi, relative in particolare alle patologie tipiche
dell’età anziana.
Tab. 2 - Popolazione per condizioni di salute
percepita, numero di malattie croniche, sesso e regione - Anno 1999 (quozienti
per 100 persone)
|
Valutazione del proprio stato di salute |
|
Buona |
Discreta |
Cattiva |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Piemonte |
72,7 |
|
17,2 |
|
8,4 |
|
31,3 |
|
16,0 |
|
43,9 |
|
Valle d'Aosta |
71,4 |
|
15,7 |
|
8,2 |
|
24,6 |
|
13,3 |
|
41,6 |
|
Lombardia |
76,0 |
|
15,1 |
|
7,8 |
|
29,4 |
|
16,1 |
|
46,0 |
|
Trentino-Alto Adige |
78,7 |
|
14,5 |
|
5,7 |
|
30,6 |
|
11,4 |
|
53,4 |
|
Bolzano |
78,9 |
|
14,2 |
|
5,0 |
|
30,8 |
|
10,9 |
|
55,4 |
|
Trento |
78,6 |
|
14,8 |
|
6,5 |
|
30,3 |
|
12,0 |
|
51,4 |
|
Veneto |
76,2 |
|
16,1 |
|
7,2 |
|
32,7 |
|
16,1 |
|
50,1 |
|
Friuli-Venezia Giulia |
73,0 |
|
16,6 |
|
8,9 |
|
30,4 |
|
15,6 |
|
42,3 |
|
Liguria |
73,7 |
|
16,6 |
|
8,9 |
|
33,6 |
|
18,1 |
|
45,4 |
|
Emilia-Romagna |
72,6 |
|
17,5 |
|
8,5 |
|
33,9 |
|
18,2 |
|
46,6 |
|
Toscana |
74,2 |
|
16,7 |
|
8,0 |
|
33,2 |
|
17,2 |
|
44,1 |
|
Umbria |
72,7 |
|
17,3 |
|
9,3 |
|
31,5 |
|
20,0 |
|
40,5 |
|
Marche |
73,6 |
|
16,6 |
|
8,8 |
|
29,2 |
|
16,8 |
|
38,2 |
|
Lazio |
74,3 |
|
16,1 |
|
8,2 |
|
31,4 |
|
16,2 |
|
46,7 |
|
Abruzzo |
76,0 |
|
15,2 |
|
7,5 |
|
31,9 |
|
18,9 |
|
46,8 |
|
Molise |
77,8 |
|
16,3 |
|
5,2 |
|
31,7 |
|
19,0 |
|
48,5 |
|
Campania |
79,2 |
|
13,6 |
|
5,8 |
|
26,7 |
|
16,3 |
|
44,8 |
|
Puglia |
78,9 |
|
13,8 |
|
5,5 |
|
28,8 |
|
16,2 |
|
47,8 |
|
Basilicata |
76,1 |
|
15,0 |
|
7,8 |
|
32,3 |
|
18,2 |
|
46,6 |
|
Calabria |
73,9 |
|
15,2 |
|
8,9 |
|
33,1 |
|
20,1 |
|
43,5 |
|
Sicilia |
76,4 |
|
15,0 |
|
7,3 |
|
28,8 |
|
17,3 |
|
43,4 |
|
Sardegna |
75,3 |
|
14,0 |
|
8,5 |
|
31,8 |
|
18,1 |
|
49,6 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord-Ovest |
74,8 |
|
15,8 |
|
8,1 |
|
30,3 |
|
16,3 |
|
45,3 |
|
Nord-Est |
74,7 |
|
16,5 |
|
7,8 |
|
32,7 |
|
16,4 |
|
48,2 |
|
Centro |
74,1 |
|
16,4 |
|
8,3 |
|
31,7 |
|
16,9 |
|
44,3 |
|
Sud |
77,3 |
|
14,3 |
|
6,8 |
|
29,2 |
|
17,3 |
|
45,5 |
|
ITALIA |
75,5 |
|
15,5 |
|
7,6 |
|
30,6 |
|
16,8 |
|
45,8 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fonte: elaborazione Fbm - Censis su dati Istat
Tab. 4 - Le nuove malattie del benessere (v.a.)
|
|
|
Soggetti coinvolti |
|
|
|
|
Depressione |
4.000.000 |
Anoressia/bulimia |
50.000 |
Obesità |
5.900.000 |
Problemi sessuali |
18.700.000 |
Malattie allergiche |
3.860.000 |
|
|
Fonte: elaborazione FBM - Censis su dati Istat,
Commissione di studio per i pazienti affetti da anoressia e bulimia -
Ministero della Sanità, Istituto Auxologico italiano
Tab. 5 - I costi della cronicità (val. %)
|
|
|
|
|
|
Soggetti coinvolti |
Costi socio-sanitari annui (in miliardi di
lire) |
Patologie |
(Anni 1998-2000) |
Totale |
Costi Diretti * |
Costi Indiretti ** |
|
|
|
val. % |
val. % |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Alzheimer |
500.000 |
39.500 (1) |
24% |
76% |
Nefropatie croniche |
39.000 |
2.700 |
74% |
26% |
Sclerosi multipla |
50.000 |
2000 - 2500 |
75% |
25% |
Disabili gravi |
733.000 |
nd |
nd |
nd |
Anziani (oltre 65 anni) disabili |
1.967.000 |
21.652 (2) |
56,7% |
43,3% |
Asma bronchiale |
1.710.000 |
2.686 |
67% |
33% |
Osteoporosi |
5.000.000 |
1.000 (3) |
nd |
nd |
|
|
|
|
|
* Indicano le spese pubbliche e private
direttamente monetizzabili sostenute per l'acquisto di beni e
servizi
** Non prevedono una spesa vera e propria ma sono
la conseguenza di una perdita di risorse
(1) Co.Dem, Studio longitudinale sui costi della
malattia di Alzheimer in Italia 1998 e Centro di Farmaeconomia,
Università di Milano
(2) Costi diretti: spesa assistenziale pubblica e
privata - non di tipo sanitario; Costi indiretti: Valore economico
degli aiuti prestati inncasa dalle famiglie - CNR 1998
(3) Costo diretto
Fonte:
elaborazione FBM-Censis su dati Istat, Ministero della Sanità, Aism,
Bocconi
Una recente elaborazione prodotta dal Sistema
Informativo Nazionale del Ministero della Salute ha permesso di
mettere in evidenza come (tab. 6) il nostro sistema sanitario destini
alla prevenzione solo il 3,3% delle risorse (nell’anno 1999), il
20,4% alla medicina di base, il 7,9% all’amministrazione e ai
servizi generali, il 4,8% all’assistenza residenziale, e ben il 49%
all’assistenza ospedaliera.
Nello stesso anno l’Assistenza domiciliare
integrata veniva erogata per un totale di 236.302 casi complessivi,
distribuiti in maniera molto diseguale nelle diverse regioni. 24 mila
e 700 erano infatti i casi trattati nel Lazio, 19.300 quelli in Emilia
Romagna, 22.200 in Friuli Venezia Giulia, 42. 638 in Lombardia contro
i 143 casi dell’Abruzzo e i 2.503 del Molise, con un incidenza per
10.000 abitanti che vedeva ai primi posti la Valle d’Aosta, l’Umbria
e il Friuli Venezia Giulia.
E’ del 2001 la decisione di dare impulso alla
realizzazione di hospice. Sono così stati approvati 123
progetti per un totale di 1.332 letti e 215 miliardi (tab. 12). Anche
in questo caso può risultare utile riportare le opinioni dei
cittadini italiani, intervistati in merito alla allocazione delle
risorse sanitarie pubbliche. In una ricerca del 1998 era opinione
diffusa quella secondo la quale sarebbe opportuno destinare una quota
maggioritaria delle risorse alla prevenzione della diffusione di
malattie costose e che riguardano l’intera popolazione, rispetto ad
un numero limitato di salvavita per pochi (tab. 13).
Dalla medesima indagine emergeva che fanno parte
delle prestazioni essenziali in via prioritaria i trattamenti per i
bambini gravemente ammaliati, seguiti nell’ordine dalla alta
chirurgia, da controlli e vaccini, dalla terapia del dolore per i
terminali, dalla assistenza domiciliare (tab. 14).
Tab. 6 - Costi della Sanità per livelli di
assistenza, Anno 1999 (in milioni di
lire)
|
|
|
|
V.A. |
% |
|
|
|
|
|
|
Prevenzione |
4.047.295 |
3,3 |
|
|
|
Medicina di base |
25.056.103 |
20,4 |
|
|
|
Assistenza specialistica |
18.036.484 |
14,7 |
- Assistenza specialistica |
11.733.475 |
9,6 |
- Assistenza territoriale e semiresidenziale |
4.169.409 |
3,4 |
di cui ass. ai tossicodipendenti |
663.940 |
0,5 |
di cui ass. psichiatrica territoriale |
1.832.360 |
1,5 |
di cui ass. riab. amb. e semireside. ai
disabili |
1.275.548 |
1,0 |
di cui ass. riab. Amb. e semireside. agli
anziani |
307.975 |
0,3 |
- Assistenza protesica |
1.093.974 |
0,9 |
- Assistenza idrotermale |
200.138 |
0,2 |
- Assistenza integrativa |
839.487 |
0,7 |
|
|
|
Assistenza ospedaliera |
60.110.293 |
49,0 |
|
|
|
Assistenza residenziale |
5.863.794 |
4,8 |
- Assistenza agli anziani |
2.609.886 |
2,1 |
- Assistenza ai tossicodipendenti |
330.648 |
0,3 |
- Assistenza ai disabili psichici |
1.370.859 |
1,1 |
- Assistenza ai disabili fisici |
296.338 |
0,2 |
- Assistenza riabilitativa ai disabili |
1.256.062 |
1,0 |
|
|
|
Amministrazione e servizi generali |
9.636.009 |
7,9 |
|
|
|
TOTALE |
122.749.978 |
100,0 |
|
|
|
Fonte: elaborazione FBM - Censis su dati Sistema informativo
nazionale - Ministero della Salute
Tab. 12 - Progetti regionali approvati dal
Ministero della Salute per gli hospice, 2001
|
|
|
|
Regioni* |
Progetti finanziati |
Posti letto |
Importo del finanziamento (in lire) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valle d'Aosta |
1 |
|
10 |
|
1.114.846.700 |
Piemonte |
15 |
|
177 |
|
22.819.506.817 |
Trento |
2 |
|
n.d. |
|
2.169.525.075 |
Bolzano |
1 |
|
10 |
|
1.734.155.652 |
Lombardia |
25 |
|
245 |
|
42.292.486.427 |
Liguria |
6 |
|
59 |
|
10.296.974.766 |
Toscana |
10 |
|
109 |
|
19.160.421.566 |
Emilia Romagna |
15 |
|
182 |
|
21.245.834.723 |
Veneto |
9 |
|
91 |
|
18.022.394.508 |
Umbria |
4 |
|
38 |
|
4.158.049.844 |
Marche |
4 |
|
54 |
|
5.424.920.918 |
Abruzzo |
6 |
|
60 |
|
5.024.810.619 |
Lazio |
6 |
|
93 |
|
21.584.217.463 |
Puglia |
5 |
|
40 |
|
11.346.526.364 |
Calabria |
2 |
|
22 |
|
3.600.000.000 |
Sicilia |
9 |
|
102 |
|
18.906.077.504 |
Sardegna |
3 |
|
40 |
|
6.176.755.144 |
|
|
|
|
|
|
Italia |
123 |
|
1.332 |
|
215.077.504.088 |
|
|
|
|
|
|
* Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia e Molise non sono
state ancora ammesse al finanziamento poiché la loro documentazione
è risultata carente
Fonte: Ministero della Salute
Tab. 13 - Le opinioni degli italiani: allocazione di un budget per
ripartizione geografica
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord-Ovest |
Nord-Est |
Centro |
Sud e isole |
Totale |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Un programma da applicare a tutta la
popolazione, come ad esempio un programma di educazione
sanitaria che consenta di prevenire la diffusione di malattie
gravi che richiedono in seguito costosi interventi |
58,6 |
63,2 |
61,9 |
78,8 |
67,3 |
|
|
|
|
|
|
Un numero limitato di operazioni salvavita da
realizzare immediatamente verso pazienti affetti da patologie
gravi |
41,4 |
36,7 |
38,2 |
21,2 |
32,7 |
|
|
|
|
|
|
Fonte: indagine Censis, 1998
Tab. 14 - Le opinioni degli italiani: servizi e
prestazioni essenziali - Graduatoria decrescente (val. %)
|
|
|
% |
|
|
|
|
Trattamenti per bambini gravemente malati |
74,6 |
Alta chirurgia |
54,1 |
Controlli di massa e vaccinazioni per
prevenire malattie |
46,4 |
Cure speciali e terapia del dolore per
persone che stanno morendo |
42,6 |
Assistenza infermieristica sul territorio e
servizi di assistenza domiciliare |
38,1 |
Interventi chirurgici per mettere le persone
in condizioni di autosufficienza |
30,7 |
Case di riposo per anziano non
autosufficienti |
29,6 |
Educazione sanitaria che aiuti a condurre una
vita sana |
23 |
Cure intensive per neonati e prematuri |
21,6 |
Servizi psichiatrici per malattie di mente |
18,5 |
Trattamenti per ultrasettantacinquenni
gravemente malati |
17,4 |
Trattamenti per l'infertilità |
2,6 |
|
|
Fonte : indagine Censis, 1998
4. Regioni a confronto
Nella tabella 1 vengono riportati alcuni indici
regionali sintetici di performance, che costituiscono solo una
parte delle possibili elaborazioni, e soprattutto dei possibili
settori di attenzione, rispetto alla realizzazione della parità dei
diritti all’interno delle Regioni italiane.
Moltissimi e interessanti commenti possono essere
fatti sulla base dei dati sintetici qui presentati. Uno valga per
tutti: mentre le differenze in termini di stato di salute ed in
presenza della cronicità risultano tra le regioni italiane
decisamente limitate e, si potrebbe dire, fisiologiche rispetto ad una
naturale articolazione delle condizioni di vita e di salute di
popolazioni presenti su territori differenziati, ancora molto marcate
sono le disparità dal punto di vista delle capacità di offerta e di
risposta alla domanda. Lunga è dunque la strada da compiere ancora,
nell’ambito del processo di devolution, per tentare di
avvicinarsi progressivamente all’obiettivo della salvaguardia di
pari diritti dal punto di vista della tutela della salute e delle cure
sanitarie per i cittadini del paese.
Molte delle differenze riscontrate in termini di
capacità di risposta dipendono, come è noto, dalle differenze di
tipo strutturale presenti all’interno dei sistemi sanitari
regionali, oltre che da quelle legate alla capacità di funzionamento
e di innovazione.
Numerosi sono i dati che è possibile citare a
questo proposito, a partire da quelli sui posti letto negli istituti
di cura pubblici e privati, sulla presenza di tecnologie moderne negli
stessi istituti, sui dipendenti e sulla loro distribuzione sul
territorio nazionale, sulle dimensioni della medicina territoriale,
sia generale che pediatrica di base, sul processo di rinnovamento
delle strutture sanitarie e sulla creazione di nuove strutture nelle
diverse regioni italiane.
La complessità della casistica trattata (tab. 9)
vede una variazione dal punto di vista della varietà dei casi di
ricovero trattati tra lo 0,86 della Calabria, da un lato, e l’1,15
del Friuli Venezia Giulia dall’altro Per quanto riguarda la
percentuale dei casi complicati affrontati sulla totalità dei casi,
tale oscillazione varia tra il 20,3% della Basilicata ed il 20,6%
della Sicilia, da un lato, e il 30,84% di Trento ed il 30,22% del
Friuli Venezia Giulia, dall’altro lato.
Tab. 1 - Indici regionali di performance, Anni 1998-2000 *
|
|
|
Stato di salute |
Assenza di cronicità |
Offerta per disabilità e cronicità |
Prevenzione |
Modernizzazione |
Attrazione |
Soddisfazione e buona risposta alla domanda |
|
(1) |
(2) |
(3) |
(4) |
(5) |
(6) |
(7) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Piemonte |
96 |
99 |
106 |
124 |
112 |
98 |
109 |
Valle d'Aosta |
95 |
103 |
120 |
143 |
157 |
100 |
118 |
Lombardia |
101 |
101 |
129 |
119 |
97 |
126 |
130 |
Prov. Aut. di Bolzano |
105 |
104 |
76 |
105 |
102 |
115 |
158 |
Prov. Aut. di Trento |
104 |
102 |
130 |
97 |
138 |
112 |
157 |
Veneto |
101 |
100 |
129 |
113 |
116 |
119 |
126 |
Friuli-Venezia Giulia |
97 |
99 |
101 |
157 |
105 |
149 |
125 |
Liguria |
98 |
98 |
95 |
92 |
118 |
116 |
110 |
Emilia-Romagna |
96 |
98 |
146 |
103 |
142 |
137 |
107 |
Toscana |
98 |
98 |
150 |
80 |
140 |
125 |
114 |
Umbria |
96 |
97 |
79 |
81 |
105 |
114 |
98 |
Marche |
97 |
98 |
69 |
79 |
114 |
120 |
118 |
Lazio |
98 |
100 |
68 |
96 |
107 |
99 |
71 |
Abruzzo |
101 |
100 |
109 |
61 |
98 |
76 |
94 |
Molise |
103 |
100 |
74 |
73 |
107 |
117 |
72 |
Campania |
105 |
102 |
68 |
102 |
51 |
55 |
95 |
Puglia |
105 |
102 |
66 |
81 |
102 |
80 |
70 |
Basilicata |
101 |
99 |
99 |
63 |
71 |
47 |
77 |
Calabria |
98 |
97 |
67 |
68 |
95 |
82 |
57 |
Sicilia |
101 |
100 |
73 |
89 |
60 |
68 |
54 |
Sardegna |
100 |
101 |
54 |
99 |
98 |
78 |
71 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Italia |
100 |
100 |
100 |
100 |
100 |
100 |
100 |
|
|
|
|
|
|
|
|
* Gli indici sono costruiti come medie
standardizzate degli indicatori semplici che li definiscono;
attraverso una combinazione lineare vengono attribuiti all'Italia il
valore 100 e valori proporzionalmente decrescenti o crescenti alle
regioni
(1) Forniscono una valutazione buona del proprio
stato di salute
(2) Con almeno una malattia cronica e non in buono
stato di salute
(3) Strutture per disabili e spesa assistenziale
(4) Mortalità evitabile per prevenzione primaria e
diagnosi precoce
(5) Ecomatografi e tac, centri unificati
prenotazione, unità mobile di rianimazione, servizio trasporto
dialisi
(6) Mobilità inter-regionale, complessità della
casistica, ecomatografi e tac
(7) Comodità orari, durata liste di attesa,
soddisfazione per i servizi ospedalieri, ricorso al Tribunale dei
malati
Fonte: elaborazione FBM – Censis su fonti
varie (Istat, Ministero della Salute, PiT, Regioni)
Tab. 9 - Indicatori di complessità della casistica
ospedaliera per regione in graduatoria 1998. Anni 1998, 1999
|
|
|
|
|
|
|
Indice di case mix (1) |
|
% casi complicati |
Regioni e ripartizioni |
1998 |
1999 |
|
1998 |
1999 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Basilicata |
0,90 |
0,90 |
|
18,2 |
20,30 |
Campania |
0,90 |
0,88 |
|
18,3 |
18,29 |
Sicilia |
0,90 |
0,90 |
|
18,7 |
20,26 |
Sardegna |
0,93 |
0,92 |
|
20,0 |
20,90 |
Abruzzo |
0,95 |
0,94 |
|
21,1 |
21,91 |
Lazio |
1,01 |
0,99 |
|
21,6 |
22,41 |
Puglia |
0,89 |
0,87 |
|
21,6 |
21,63 |
Prov. Aut. di Bolzano |
0,93 |
0,94 |
|
21,9 |
21,55 |
Umbria |
1,00 |
1,00 |
|
22,1 |
22,33 |
Calabria |
0,87 |
0,86 |
|
22,4 |
22,63 |
Italia |
1,00 |
1,00 |
|
22,7 |
23,20 |
Piemonte |
1,06 |
1,06 |
|
22,9 |
23,51 |
Toscana |
1,09 |
1,09 |
|
23,6 |
25,16 |
Lombardia |
1,08 |
1,08 |
|
23,6 |
24,54 |
Veneto |
1,06 |
1,07 |
|
24,3 |
24,99 |
Liguria |
1,09 |
1,06 |
|
25,2 |
25,60 |
Molise |
0,93 |
0,92 |
|
26,2 |
26,26 |
Marche |
1,02 |
1,03 |
|
26,3 |
26,76 |
Emilia Romagna |
1,10 |
1,09 |
|
26,6 |
26,17 |
Valle d'Aosta |
1,01 |
0,97 |
|
27,6 |
27,55 |
Friuli V. Giulia |
1,12 |
1,15 |
|
30,2 |
30,22 |
Prov. Aut. di Trento |
1,02 |
1,04 |
|
30,3 |
30,84 |
|
|
|
|
|
|
(1) Case mix: varietà dei casi di ricovero
trattati da una struttura ospedaliera. Indici di case mix superiori
all’unità indicano un peso superiore alla media dello standard
nazionale.
Fonte: elaborazione FBM-Censis su dati Istat e
Corte dei Conti
I dati raccolti dall’Istat nel 1999 mostrano una
articolazione della incidenza dei "molto soddisfatti" sul
totale degli intervistati tra il 30,2% rispetto ai servizi igienici ed
il 38,5% per l’assistenza medica, passando per il 37% dell’assistenza
infermieristica (tab. 15).
Anche qui i valori sono particolarmente articolati
a livello regionale tra l’8,3% dei molto soddisfatti del Molise per
i servizi igienici, valore minimo, ed i valori molto più elevati di
Trento e Bolzano, ma anche della Lombardia, del Piemonte, del Veneto,
del Friuli, della Liguria e dell’Emilia Romagna per tutte le
prestazioni.
Le persone che dichiarano comodi gli orari
risultano costantemente essere il 67% del totale nel 1998 e nel 1999,
con oscillazioni però molto ampie tra il 49% della Sardegna e l’83%
del Trentino.
Le attese oltre i 20 minuti risultano molto
frequenti nel sud e nelle isole, ma molto meno al nord, con il minimo
in Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta e Lombardia.
Infine una recente indagine Eurisko (tab. 20) ha
evidenziato come la soddisfazione per le informazioni ricevute dai
servizi non siano sempre soddisfacenti, in particolare per quanto
riguarda quelle ottenute agli sportelli e la pronto soccorso.
Tab. 15 - Persone molto soddisfatte dei servizi
ospedalieri per tipologia di assistenza e per regione. Anno 1999 (quozienti
per 100 persone)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Regioni e ripartizioni |
Assistenza medica |
|
Assistenza infermieristica |
|
Servizi igienici |
|
1998 |
1999 |
|
1998 |
1999 |
|
1998 |
1999 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Piemonte |
44,6 |
48,5 |
|
42,2 |
40,6 |
|
29,4 |
27,1 |
Valle d’Aosta |
51,8 |
35,5 |
|
49,3 |
33,9 |
|
48,5 |
39,8 |
Lombardia |
49,2 |
48,5 |
|
49,2 |
48,6 |
|
39,1 |
43,1 |
Trentino-Alto Adige |
58,0 |
56,8 |
|
57,0 |
57,9 |
|
54,1 |
53,3 |
Prov. Aut. di Bolzano |
63,5 |
61,5 |
|
63,2 |
59,5 |
|
59,8 |
51,9 |
Prov. Aut. di Trento |
50,8 |
51,8 |
|
48,9 |
56,1 |
|
46,8 |
54,7 |
Veneto |
47,5 |
44,6 |
|
47,3 |
49,7 |
|
32,6 |
42,8 |
Friuli-Venezia Giulia |
43,6 |
50,6 |
|
41,4 |
52,1 |
|
41,0 |
44,8 |
Liguria |
49,1 |
43,3 |
|
49,2 |
44,7 |
|
26,8 |
31,4 |
Emilia Romagna |
46,3 |
41,8 |
|
47,5 |
37,3 |
|
38,2 |
32,1 |
Toscana |
34,5 |
50,1 |
|
29,3 |
40,2 |
|
19,4 |
30,9 |
Umbria |
21,1 |
32,6 |
|
23,9 |
30,7 |
|
17,7 |
23,3 |
Marche |
21,6 |
43,3 |
|
21,5 |
42,8 |
|
12,1 |
39,1 |
Lazio |
32,8 |
27,5 |
|
27,1 |
28,3 |
|
21,1 |
23,2 |
Abruzzo |
20,4 |
37,2 |
|
22,4 |
37,5 |
|
11,9 |
24,8 |
Molise |
18,3 |
17,7 |
|
16,8 |
18,9 |
|
12,2 |
8,3 |
Campania |
19,7 |
34,3 |
|
16,0 |
31,4 |
|
14,4 |
26,2 |
Puglia |
17,4 |
26,2 |
|
15,1 |
23,9 |
|
11,9 |
21,9 |
Basilicata |
21,7 |
35,7 |
|
21,9 |
34,7 |
|
13,7 |
25,4 |
Calabria |
30,0 |
25,7 |
|
25,7 |
21,8 |
|
21,2 |
14,9 |
Sicilia |
24,0 |
24,0 |
|
25,6 |
22,2 |
|
19,9 |
14,6 |
Sardegna |
24,0 |
34,1 |
|
30,4 |
37,9 |
|
18,5 |
25,3 |
Nord-Ovest |
48,2 |
47,9 |
|
47,9 |
46,1 |
|
35,8 |
37,9 |
Nord-Est |
48,4 |
45,4 |
|
47,9 |
46,1 |
|
37,5 |
40,0 |
Nord |
47,9 |
46,8 |
|
47,9 |
46,1 |
|
36,6 |
38,8 |
Centro |
31,1 |
36,9 |
|
26,8 |
34,2 |
|
19,1 |
27,9 |
Meridione |
20,8 |
30,5 |
|
18,4 |
28,3 |
|
14,3 |
22,7 |
Isole |
24,0 |
26,1 |
|
26,8 |
25,5 |
|
19,5 |
16,8 |
Sud |
21,8 |
29,2 |
|
21,2 |
27,4 |
|
16,0 |
20,8 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Italia |
35,6 |
38,5 |
|
34,4 |
37,0 |
|
25,9 |
30,2 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fonte: elaborazione FBM-Censis su dati Istat
Tab. 20 - Percentuali di utenti che valutano come
buone o molto buone le informazioni ottenute dai servizi sanitari, per
servizio di riferimento e area geografica. Anno 2000 (val. %)
|
|
|
|
|
|
|
Nord-Ovest |
Nord-Est |
Centro |
Sud e Isole |
Italia |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Ambulatori specialistici ASL |
58,1 |
61,2 |
58,6 |
43,7 |
54,8 |
Laboratori di analisi ASL |
55,0 |
64,2 |
48,5 |
47,7 |
53,0 |
Pronto soccorso |
48,2 |
57,2 |
34,3 |
21,9 |
48,1 |
Servizi diagnosi in ospedale |
53,8 |
48,5 |
55,9 |
39,6 |
49,1 |
Ricovero per cura in ospedale |
67,4 |
62,5 |
53,1 |
40,7 |
53,1 |
Uffici/sportelli ASL |
60,4 |
69,0 |
36,2 |
20,9 |
35,8 |
Medici di medicina generale |
74,6 |
77,1 |
76,2 |
65,9 |
72,3 |
|
|
|
|
|
|
Fonte: elaborazione FBM-Censis su dati Eurisko |