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F.I.S.H.- Onlus Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap c/o Faip - Via Giuseppe CERBARA, 20 - 00147 Roma telefono 06/51605175 fax 06/5130517 E-mail: fish-presidenza@libero.it
Proposta FISH
PERSONALE EDUCATIVO ASSISTENZIALE (per l’autonomia e la comunicazione ex art 13 comma 3 l.n. 104/92) COMPITI, MANSIONI E PERCORSI FORMATIVI Il Dirigente Scolastico, visto quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale del Comparto e il Protocollo di Intesa tra il Ministero dell'Istruzione, l’ANCI e OO.SS. e U.P.I. del 28 settembre 2001, (nonché il CCNL per il comparto scuola , art 37e Tab “A”, siglato il 16 /5/03 ) opera affinché il personale ausiliario, dipendente dallo Stato, assicuri agli alunni in situazione di handicap l’assistenza di competenza della scuola. Restano, invece, di competenza dell’Amministrazione Comunale i compiti di assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato, come specificato nel presente articolo. "Caratteristiche del personale educativo assistenziale" L’amministrazione comunale 1. Fornire il personale educativo assistenziale secondo una delle seguenti modalità: a) in base alle indicazioni contenute nel Foglio Informazioni degli alunni certificati per la prima volta. Per gli alunni già frequentanti, l’Azienda Sanitaria Locale(il Gruppo di lavoro operativo di cui all’art 12 comma 5 L.n. 104/92 ), a seguito della riunione di verifica finale del Piano Educativo Individualizzato, procede, qualora ve ne sia la necessità, alla modifica del numero di ore di fabbisogno di personale educativo assistenziale contenuta nel Foglio Informazioni; b) attraverso forme di concertazione tra le parti (Istituzioni Scolastiche, Azienda Sanitaria Locale e Amministrazioni Comunali); c) fissando un contingente di risorse umane disponibili per le scuole, su base distrettuale, calcolato in relazione alla incidenza storicamente determinatasi del fabbisogno di personale educativo assistenziale sulla popolazione scolastica. 2. Il personale educativo assistenziale ha le caratteristiche individuate dal documento allegato, anche nei casi di convenzione con aziende esterne o di accordi tra comuni. I Comuni, che fino all’entrata in vigore del presente accordo hanno utilizzato personale con caratteristiche differenti, si impegnano, nel corso del periodo di applicazione del presente accordo, al raggiungimento della situazione prevista nell’allegato. 3. Garantire un monte ore di servizio remunerato affinché il personale educativo assistenziale possa partecipare alle riunioni collegiali di programmazione e verifica dell’attività educativa e didattica .Tale partecipazione è concordata con il Dirigente Scolastico. Le modalità di definizione del monte ore sono da concordare tra le parti. Le istituzioni scolastiche Il Dirigente Scolastico o Preside: 4. Entro marzo - aprile di ciascun anno, formula la richiesta di personale educativo assistenziale, per l’anno scolastico successivo, alle competenti Amministrazioni Comunali, contestualmente e con la stessa documentazione utilizzata per la richiesta del personale docente di sostegno formulata all’Amministrazione Scolastica (regionale per il tramite del CSA)Provinciale. In particolare la richiesta comprende una relazione che attesti le modalità di utilizzo del personale educativo assistenziale, necessario per l’integrazione di ciascun alunno in situazione di handicap, che frequenterà la scuola nell’anno scolastico successivo. Alla relazione sono allegati: le "Certificazioni ai sensi dell’art. 3 della legge 104/92", i Fogli Informazione, le "Griglie per la richiesta di personale" presentate anche all’Amministrazione Scolastica (regionale)Provinciale per gli atti di sua competenza. 5. Concorda con l’Amministrazione Comunale le modalità di partecipazione del personale educativo assistenziale alle riunioni collegiali in cui si definiscono o verificano le azioni coordinate per realizzare l’integrazione. 6. Invia copia della deliberazione assunta dalle Amministrazioni Comunali competenti in merito alla assegnazione del personale educativo assistenziale all’Ufficio Integrazione Scolastica dell’Amministrazione Scolastica Provinciale(regionale) . 7. Assegna al personale educativo assistenziale i compiti necessari per la realizzazione dei Piani Educativi Individualizzati degli alunni in situazione di handicap, integrati nella classe ordinaria. 8 l'Azienda Sanitaria Locale (servizio di neuropsichiatria infantile, psicologia e riabilitazione dell’età evolutiva) qualora il Piano Educativo Individualizzato di un alunno che frequenta la scuola dell’infanzia preveda un fabbisogno di assistenza che comprende anche azioni di natura sanitaria, secondo la legislazione vigente, si impegna a corrispondere all’Amministrazione Comunale di competenza una quota corrispondente al costo sostenuto per tali azioni.
CARATTERISTICHE DEL PERSONALE EDUCATIVO ASSISTENZIALE Ipotesi di profilo professionale 1 Il personale educativo- assistenziale è costituito da persone che: a) hanno compiuto il diciottesimo anno di età; b) sono in possesso del diploma di Scuola Secondaria di II° grado o di esperienze professionali riconosciute e documentabili c) sono, disponibili a svolgere prestazioni educativo - assistenziale nell'ambito della programmazione educativa formulata per un alunno in situazione di handicap. Questo personale è distinto da quello docente (di pertinenza della scuola), da quello Ausiliario Tecnico e Amministrativo delle scuole e da altro personale, le cui mansioni e prestazioni siano di natura squisitamente assistenziale. Dati la varietà delle situazioni di fatto esistenti, il modo differente in cui tale personale viene reperito ed assunto, la molteplicità dei bisogni a cui è chiamato a rispondere, l'impossibilità di prefigurare compiutamene il quadro delle necessità che si debbono affrontare, l'assenza di un quadro normativo specifico, si ritiene opportuno individuare linee comuni per quanto attiene a: · il reperimento e l'assunzione; · aree educative di pertinenza del personale educativo - assistenziale; · attività di detto personale; · aree di formazione. 2 L'individuazione del fabbisogno L'esigenza di personale educativo - assistenziale a sostegno di un allievo in situazione di handicap, è individuata nel presente accordo. 3 Reperimento del personale educativo - assistenziale Il reperimento di tale personale è a carico dell’Amministrazione Comunale. Nel caso in cui l’Amministrazione Comunale ricorra a personale proveniente, da altro Ente (pubblico, privato, privato - sociale, …) che svolga attività nel settore educativo assistenziale, resta fermo che il referente istituzionale, per ogni aspetto riguardante detto personale, è l’Amministrazione stessa. 4 Aree di pertinenza del personale educativo - assistenziale L'esigenza di tale personale nel processo di integrazione nasce dalla necessità di proseguire - nei momenti, in cui non è presente (in base al Piano Educativo Individuale) il personale docente di sostegno- un azione diretta a dare risposta a bisogni materiali (cura della persona,nei soli casi in cui l’alunno non autosufficiente sia stato stabilmente affidato all’assistente) deambulazione- attrazione di prassi e, …) e ad esigenze immateriali (bisogno di comunicazione, riconoscimento del proprio corpo, riconoscimento del rapporto distanza - vicinanza con le altre persone, relazioni partecipate, …). Se si tiene conto che il personale educativo - assistenziale viene assegnato in presenza di un alunno in situazione di handicap con deficit particolarmente grave e che non è possibile prefigurare in via generale un quadro organico ed esauriente di aree di intervento -le quali dovranno essere, individuate e attivate nell'ambito della concreta situazione scolastica a contatto con il soggetto interessato-, è evidente che le aree di seguito individuate costituiscono un elenco indicativo: · autonomia personale sul piano delle risposte di base (mangiare, camminare, uso dei servizi, vestirsi, svestirsi, ...); · autonomia riguardante la conquista dello spazio circostante (esplorazione dell'ambiente scuola, esplorazione dell'ambiente circostante, prime escursioni nel mondo esterno - per i minorati visivi a ciò deve provvedere personale assegnato dall’ASL in base alla Nota del Ministero della Salute prot n. 12259 del 28 Aprile 2003 ) · uso di strumenti protesici, · ampliamento delle forme di comunicazione e relazioni già presenti nella persona in situazione di handicap; · inserimento sul piano sociale in situazioni ludiche, di routine, di attività di arricchimento del curricolo, … ; · prima conoscenza, anche in forma soltanto intuitiva, dello spazio, del tempo, dell'ordine, delle quantità delle cose ... Più specificamente con riguardo ai compiti di assistenza per” l’autonomia”: - prendere a, sfogliare il vocabolario, usare il computer appunti per alunni con difficoltà nell’uso delle mani o minorati visivi; assistere alunni paraplegici o tetraplegici; - contenere alunni ipercinetici o con turbe del comportamento; - con riguardo all’assistenza per “ la comunicazione”, assistere nella “ comunicazione facilitata o aumentativa “ alunni autistici e con cerebrolesione; - per gli alunni audiolesi non protesizzati svolgere attività di interpreti gestuali e per quelli protesizzati svolgere attività di facilitatore nella comunicazione orale e dopo-scuola anche domiciliare- qualora questi compiti non siano ancora di competenza di personale assegnato dalle Province ai sensi della L.n. 67/93). Si tratta, dunque, di aree di intervento che sono già state oggetto di specifica azione didattica, da parte dei docenti (curricolari e di sostegno). Il personale educativo - assistenziale si inserisce nell'itinerario già avviato e privilegia gli aspetti più strettamente educativi, assistenziali e globali del progetto messo in campo. In genere questi interventi sono fondamentali per una effettiva integrazione scolastica. 5 Attività del personale educativo - assistenziale Sinteticamente il personale educativo - assistenziale è tenuto a: a) agire, in momenti collegati e distinti, ma non separati rispetto ai momenti specifici del personale docente (di norma può operare sia in presenza che in assenza del personale docente). b) costruire in accordo con i docenti di classe, un proprio piano di lavoro all'interno del Piano Educativo Individualizzato per l'alunno in situazione di handicap; c) evitare una gestione puramente assistenziale dell’alunno in situazione di handicap pur costituendo essa la base da cui muovere; d) assumere conoscenze complete sull’alunno in situazione di handicap in modo da possedere un quadro della sua personalità (più oltre la descrizione dei suoi deficit), partecipando - qualora il Dirigente Scolastico lo ritenga opportuno ai lavori di messa a punto del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato; e) garantire il massimo di segretezza professionale per tutto quanto si riferisce alle informazioni sull’alunno in situazione di handicap; f) interagire con gli altri adulti presenti nell'ambito scolastico (docenti curricolari, docente di sostegno, personale ausiliario, educatori, …) e con il personale dei servizi del territorio; g) proporre quanto ritenga utile, opportuno e vantaggioso per l’alunno in situazione di handicap nell'ambito del percorso scolastico; h) collaborare con l'autorità scolastica nell'ambito delle attività previste dalla scuola in cui opera; i) sottoscrivere una dichiarazione di responsabilità per quanto si riferisce l'entrata in servizio e la presenza a scuola; j) partecipare alle attività di formazione e aggiornamento attivate espressamente per loro. 6 Aree di formazione professionale Il personale educativo - assistenziale ha il diritto - dovere di partecipare - in orario regolarmente retribuito dall'Ente che lo ha assunto - a corsi di formazione e aggiornamento i cui contenuti di base sono i seguenti: · conoscenze di base circa la natura di alcuni deficit tipici degli alunni a cui si è assegnati; · prime nozioni riguardanti la comunicazione e l'interazione tra le persone in ambito educativo; · conoscenza dei più diffusi sussidi protesici; · nozioni essenziali riguardanti aspetti fondamentali della crescita: · le principali dimensioni dello sviluppo (affettività, emotività, cognitività, relazionalità, …) · in particolare, le fasi fondamentali dello sviluppo percettivo - motorio e cognitivo e di quello socio - affettivo; · il sistema delle motivazioni; · conoscenza dei modi con cui si progetta, costruisce, conduce e verifica il Piano Educativo Individualizzato · le modalità di osservazione dei processi e dei risultati. |
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