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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

 

Fondo sociale, approvato il nuovo riparto

Le Regioni ''guadagnano'' 125 milioni e salvano il reddito minimo di inserimento

 

IL FONDO nazionale per le politiche sociali è salvo. Anzi, è più cospicuo dell’anno scorso. Si è concluso così, ieri sera, il braccio di ferro tra governo e Regioni sulla parte del Fondo spettante a queste ultime: saranno 896 i milioni di euro loro assegnati, quindi 125 in più dei 771 (la quota del 2002) a cui le Regioni puntavano. Il nuovo riparto del Fondo assegna ai governi locali anche la gestione dei 161 milioni per l’aiuto alle giovani coppie e l’incremento della natalità (misura introdotta nella Finanziaria di quest’anno). In “cambio”, il governo ha ottenuto che le Regioni contribuissero per il 50% - 36 milioni di euro - al rifinanziamento del reddito minimo di inserimento fino al 31 dicembre 2003. Il tutto è in corso di ratifica da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni di oggi.


Sono queste le novità conclusive di una contesa iniziata il 5 febbraio scorso, quando i governatori si erano visti proporre dal ministero dell’economia di concerto con quello del welfare un riparto del Fondo sociale che dai 771 milioni del 2002 di competenza delle Regioni ne toglieva ben 421, pari al 58%, con la motivazione che quel denaro serviva all’Inps per coprire i cosiddetti “diritti soggettivi”: assegni familiari e di maternità, sostegni a famiglie con familiari disabili gravi ecc. L’opposizione giuridica delle Regioni si era fondata sul fatto che i diritti soggettivi non possono essere lasciati ricadere sulle risorse del Fondo sociale. L’opposizione più politica, che aveva compattato tutte le Regioni senza distinzione di colore, metteva invece in evidenza il pericolo di chiusura o drastica riduzione di numerosi servizi sociali, con conseguenze gravi per la fasce più deboli della popolazione.


La genesi del decreto contestato non è mai stata chiara. Il ministro Maroni si era pubblicamente dissociato scrivendo al suo collega Tremonti di ritirare il decreto. Il titolare dell’economia non si è praticamente mai pronunciato. La mediazione sembra sia stata fatta dal ministro degli affari regionali La Loggia direttamente con la presidenza del consiglio, fino al raggiungimento di un accordo politico nel consiglio dei ministri del 28 marzo scorso.
La trattativa tecnica ha occupato l’intera riunione degli assessori regionali alle politiche sociali di ieri a Roma, con il ministero del welfare che, a distanza, proponeva il nuovo riparto man mano corretto. Al termine gli assessori hanno però consegnato ai propri presidenti un documento congiunto da sottoporre oggi al governo. Al primo punto del testo si richiama la necessità che per il 2004 venga decisa fin d’ora la copertura dei diritti soggettivi con le risorse ordinarie dell’Inps. “Vogliamo evitare – ha detto Marcello Secchiaroli, assessore delle Marche, una delle regioni più battagliere sulla vicenda in queste settimane – che l’anno prossimo si riproponga lo stesso problema…”.

 

Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2003
Il decreto di ripartizione dei ministeri del Welfare e dell'Economia
(5 Febbraio 2003)

 

valore in Euro

Somma complessiva 

1.540.841.991,00

di cui - Fondo per le politiche sociali capitolo 1711*

1.522.766.000,00

di cui - Fondo per l'armonizzazione dei tempi delle città**

7.746.853,00

di cui - Fondo per l'associazionismo sociale***

10.329.138,00

 

Prima ripartizione del FNPS 

Tipologia intervento

Destinazione

Importo in Euro

Politiche in favore delle famiglie: finanziamento per l'acquisto della prima casa di abitazione e 
a sostegno della natalità

Famiglie

90.000.000,00

Politiche in favore delle famiglie: finanziamento ai datori di lavoro per la realizzazione di asili nido

MLPS

10.000.000,00

Finanziamento interventi costituenti diritti soggettivi

INPS

488.565.313,00

Finanziamento interventi di competenza regionale

Regioni

350.000.000

Finanziamento interventi di competenza comunale

Comuni

25.000.000

Fondo indistinto

MLPS

40.000.000,00

Totale risorse finanziarie da ripartire

1.003.565.313,00

Differenza ancora da ripartire

519.200.687,00

Note:
(*) Capitolo 1711 denominato "Fondo per le politiche sociali", iscritto nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - C.d.R. n.3 "Politiche sociali e previdenziali" (U.P.B. 3.1.5.1.)
(**) Capitolo 1875 denominato "Fondo per l'armonizzazione dei tempi delle città", iscritto nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - C.d.R. n.3 "Politiche sociali e previdenziali" (U.P.B. 3.1.2.10)
(***) Capitolo 1865 "Fondo per l'associazionismo sociale" - iscritto nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Centro di responsabilità amministrativa 3 "Politiche sociali e previdenziali" (U.P.B. 3.1.2.9)

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze  

 

Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2003
Ripartizione definitiva 15/04/2003

 

Valori in Euro

Totale delle risorse finanziarie da ripartire

1.716.555.931,00

 


- Fondi destinati all'Istituto della Previdenza sociale per il finanziamento dei diritti soggettivi*
(vedi tabelle sotto)

678.279.253,00


- Fondi destinati alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano

896.823.876,00

 

- Fondi destinati ai comuni

44.466.939,00

 

- Fondi destinati al Dipartimento Politiche sociali e previdenziali
di cui:

96.985.863,00

- Politiche in favore delle famiglie: finanziamento dei datori di lavoro per la realizzazione di asili nido 

10.000.000,00

- Somme attribuite al Dipartimento per le politiche sociali e previdenziali per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali 

86.985.863,00

 

 

Fondi destinati all'Istituto nazionale per la previdenza sociale - Finanziamento dei diritti soggettivi*

Tipologia finanziamento

Importo
(valore in Euro)

Legge 23 dicembre 1998, n.448

Art. 65 - Assegni ai nuclei familiari ecc.

366.349.253,00

Art. 66 - Assegni di maternità ecc.

265.200.000,00

 

Legge 5 febbraio 1992, n.104

 

Art. 33 - Agevolazioni ai genitori di persone con handicap grave 

45.700.000,00

 

Legge 28 dicembre 2001, n.448

 

Art. - Indennità a favore dei lavoratori affetti da talassemia major 

1.030.000,00

TOTALE

678.279.253

Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Dipartimento delle politiche sociali e previdenziali - Direzione generale per la gestione del Fondo nazionale per le politiche sociali   

Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2003
Risorse destinate alle Regioni
- Ripartizione definitiva 15/04/2003

Regioni

v.%

Risorse indistinte

Politiche in favore delle famiglie*

Risorse per le misure di sostegno alla povertà

Tot. risorse trasferite

Abruzzo

2,45

17.162.513

3.946.385

-

21.108.898

Basilicata

1,23

8.615.234

1.981.005

257.470

10.853.710

Calabria

4,11

28.793.430

6.620.823

5.887.242

41.301.496

Campania

9,98

69.897.978

16.072.491

17.802.085

103.772.555

Emilia R.

7,05

49.389.023

11.356.618

-

60.745.641

Friuli V. G.

2,19

15.350.015

13.531.455

-

18.889.470

Lazio

8,60

60.218.114

13.846.682

1.226.154

75.290.951

Liguria

3,02

21.139.675

4.860.902

386.661

26.387.239

Lombardia

14,15

99.072.905

22.781.036

324.517

122.178.458

Marche

2,68

18.732.639

4.307.423

-

23.040.062

Molise

0,80

5.585.057

1.284.240

466.036

7.335.331

P.A. Bolzano

0,82

5.766.964

1.326.068

-

7.093.032

P.A. Trento

0,84

5.910.735

1.359.127

-

7.269.863

Piemonte

7,18

50.280.771

11.561.668

-

61.842.439

Puglia

6,98

48.850.673

11.232.828

7.244.953

67.328.454

Sardegna

2,96

20.728.054

4.766.253

202.106

25.696.413

Sicilia

9,19

64.314.247

14.788.556

1.850.529

80.953.332

Toscana

6,55

45.893.714

10.552.899

-

56.446.613

Umbria

1,64

11.494.867

2.643.154

-

14.138.021

Valle d'Aosta

0,29

2.020.799

464.667

-

2.485.466

Veneto

7,28

50.950.715

11.715.717

-

62.666.432

TOTALI

100

700.176.123

161.000.000

35.647.753

896.823.876

Note:
* Politiche in favore delle famiglie per l'acquisto della prima casa di abilitazione e per il sostegno alla natalità

Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Dipartimento per le politiche sociali e previdenziali    

 

Tempi supplementari per il reddito minimo di inserimento; ma quello di ''ultima istanza'' è ancora tutto da definire

 

Ci sarà una “uscita morbida” dal Reddito minimo di inserimento (Rmi) per 19 dei 39 comuni inseriti nella prima sperimentazione. Sono i 19 che avevano ripetutamente segnalato al governo il rischio di una drastica riduzione di questa misura sperimentale di contrasto alla povertà, introdotta dal 1999 e formalmente conclusa il 31 dicembre 2002. Dopo l’intesa di ieri con il governo sul Fondo nazionale per le politiche sociali, tutte le Regioni – anche quelle non coinvolte nel Rmi - hanno contribuito a costituire una somma di 35 milioni di euro destinata allo scopo; altri 35 milioni li metterà il governo. I 19 Comuni potranno continuare a finanziare il Rmi almeno fino al 30 giugno. Si tratta di Bernalda (MT), Cutro (CZ), San Giovanni in Fiore (CS), Nardo di Pace (VV), Orta di Atella (CE), Napoli, Caserta, Alatri (FR), Pontecorvo (FR), Monterosi (VT), Genova, Cologno Monzese (MI), Limbiate (MI), Isernia, Andria (BA), Foggia, Sassari, Leonforte (EN), Agira (EN). Gli altri 20 comuni erano invece già riusciti autonomamente a prorogare la misura per un periodo simile, grazie a residui di fondi non spesi o alla diminuzione per vari motivi del numero dei beneficiari.


Si chiude così, anche se con un ritardo di 3 mesi e mezzo, un momento di emergenza. Ma nulla cambierà per il destino del Rmi, che verrà definitivamente cancellato dopo il 30 giugno (benché 268 piccoli comuni ammessi alla seconda ondata della sperimentazione continueranno a gestire circa 100 milioni di euro fino alla fine del 2004 a causa dei ritardi con cui hanno percepito i fondi).
Il governo dovrebbe infatti istituire una nuova misura di contrasto alla povertà, di cui “per ora esiste solo un nome – Reddito di ultima istanza (Rui) – che peraltro non ci ha mai generato un grande entusiasmo”, chiosa Lamberto Baccini, il dirigente dell’Anci che ha seguito fino ad oggi insieme alle Regioni la trattativa con il governo sulla proroga del Rmi. Ma in cosa consisterà il Rui, sigla comparsa per la prima volta nel Patto per l’Italia? Ieri il ministro Maroni ha affermato che sarà “in parte finanziato dal Fondo sociale, in parte dal Fondo per l’occupazione”, e lo ha collegato implicitamente al Rmi dicendo: “l’indennità di disoccupazione dovrebbe partire dal 1° agosto, quindi per le famiglie beneficiarie del Rmi resterebbe scoperto solo il mese di luglio”. Al ministero chiariscono che le parole di Maroni vanno riferite solo a una parte di quelle famiglie, cioè a coloro che si trovano in una situazione talmente critica da non poter essere inseriti in programma di incentivazione al lavoro.


Un’impostazione sostenuta anche da Baccini, il quale ribadisce che il Rui dovrà essere una misura “separata dalle politiche attive di promozione del lavoro, che sono un altro campo. Qui si tratta di definire una misura che, nel quadro della 328 (legge quadro sull’assistenza ndr.), faccia parte del riordino degli emolumenti economici assistenziali. La coincidenza con chi beneficiava del Rmi dovrebbe essere limitata solo a quei soggetti che, per impedimenti oggettivi, non possono accedere a un’occupazione. Per gli altri vi saranno gli ammortizzatori sociali ed altri strumenti”.


Il problema sono però i tempi. “Definita la proroga del Rmi fino al 30 giugno – prosegue Baccini – ora abbiamo meno di 60 giorni per dare una fisionomia a questo nuovo strumento, che oltretutto dovrebbe essere una misura generalizzata a tutta Italia e non limitata ad un campione di Comuni”. Per il momento, insomma, non vi sono idee definite sulla fisionomia del reddito minimo di ultima istanza. Saranno gli incontri tra ministero del welfare, sindacati ed enti locali, che dovrebbero iniziare ai primi di maggio, a chiarire se il nuovo meccanismo potrà essere avviato entro il 2003.


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