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Indagine Isfol: dei 486mila disabili iscritti al collocamento, solo il 36% troverà lavoro al Sud Su 486mila disabili iscritti al collocamento, oltre il 60% è residente al Sud, il 36% è concentrato nei grandi centri urbani di Roma, Milano, Napoli e Palermo (queste ultime due città rappresentano un quarto del totale nazionale degli iscritti, pari a 120 mila disabili). Ma se al nord 84 disabili su 100 possono aspirare a un posto di lavoro, la percentuale crolla al 36% nel Mezzogiorno. Sono alcuni dati che emergono dalla ricerca “Oltreleb@rriere - Disabili e accessibilità alle tecnologie informatiche: i fattori di cambiamento”, realizzata dall’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori in collaborazione con Microsoft Italia e HP Italiana. Preparata in occasione dell'Anno Europeo delle Persone con Disabilità e patrocinata dal Ministero del Welfare, dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e dalla Camera dei Deputati, l’indagine analizza il rapporto che le persone affette da disabilità hanno con l’informatica, soprattutto ai fini di un migliore inserimento nel mondo del lavoro.
Centri per l'impiego
L'Isfol boccia alcuni siti internet perché non totalmente conformi agli standard internazionali I siti web rappresentativi dell’offerta di servizi on-line ai cittadini? Vengono bocciati dall’Isfol, perché “non totalmente conformi agli standard internazionali di accessibilità, in quanto i loro dispositivi non coprono tutte le forme di disabilità”. Nell’indagine Oltreleb@rriere, promossa da Microsoft e da Hewlett-Packard in occasione del 2003-Anno Europeo delle Persone Disabili e presentata oggi a Palazzo Marini-Camera dei Deputati, sono stati analizzati 9 siti internet di interesse nazionale (rappresentativi dell’offerta web da parte di soggetti pubblici e privati), valutando i servizi offerti, il loro effettivo utilizzo anche da parte di utenti disabili e il livello di conformità in base ai criteri internazionali di accessibilità. Questi i siti pubblici che – secondo la ricerca Isfol - dedicano una specifica attenzione al mondo della disabilità sono “Superabile” dell’Inail, dedicato alla previdenza sociale; “Informhandicap Lombardia” sull’informazione sociale, l’inserimento professionale, i servizi per i disabili, e “Siva”, dedicato agli ausili. Rientra nella categoria dei siti pubblici anche quello “generalista” del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Sul fronte “privato” il sito dell’Unione ciechi è stato inserito per la specificità dell’utenza, Disabili.com, per la scelta dei contenuti specifici. Sono stati analizzati anche 3 siti di servizio: Trenitalia, Wind e Adecco, quest’ultimo specializzato in selezione e inserimento professionale anche di disabili. Analizzati e monitorati secondo gli standard mondiali di accessibilità per disabili, le schede tecniche sui 9 siti “indicano un livello adeguato di accessibilità laddove i disabili sono gli utenti privilegiati (i siti Superabile, Siva, Disabile.com)”. Tuttavia quasi tutti risultano non totalmente conformi agli standard internazionali. Nei portali di servizio più “generalisti” (Trenitalia, Wind) è stata riscontrata “una serie di vincoli che non consente agli utenti disabili di navigare liberamente”. Inoltre è stata condotta una ricerca sugli utenti di “Superabile” nel periodo ottobre 2002/aprile 2003, con approfondimenti su modalità di consultazione e temi di interesse. Nel 52% dei casi si tratta di un disabile motorio, maschio (74%), collegato principalmente dal Lazio e dalla Campania (15%) e dalla Lombardia (11%). I contatti giornalieri registrati sono stati mediamente 1.500 nei giorni feriali, con una permanenza media di oltre 15 minuti e un’apertura di circa 10mila pagine al giorno. Tra gli argomenti più selezionati, tempo libero e informazioni sulle barriere architettoniche, ma anche “disabili e finanziaria”. Su 900 richieste di informazioni, 618 hanno interessato normative e agevolazioni fiscali per ausili informatici; 122 i quesiti sulla domotica e gli ausili in casa, a conferma di una domanda consapevole dei disabili di informazioni e di partecipazione alla vita sociale, a cui “l’information technology può assicurare un risposta concreta” Sottosegretario Sestini: ''Meglio 5 ore in una cooperativa che un posto in azienda che non arriverà mai'' L’indagine “Oltreleb@rriere” condotta dall’Isfol “non considera la tecnologia come panacea di tutti i mali, avvertendo che c’è il rischio che per i disabili psichici e cognitivi, insieme ai down, aumenti il gap nei confronti di altre categorie di disabili più favorite dalle nuove tecnologie”. È il commento della senatrice Grazia Sestini, sottosegretario al Ministero del Welfare, intervenuta stamani alla presentazione della ricerca presso Palazzo Marini. Se è notevole il contributo “che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e il telelavoro possono fornire per una maggiore integrazione delle persone diversamente abili – ha proseguito Sestini -, allo stesso tempo il presupposto affinché telematica, informatica e internet consentano una maggiore e migliore integrazione dei disabili è che l’intera società accetti di considerarli come risorsa e ricchezza, non come un peso”. Secondo Sestini vanno studiati “programmi individualizzati di presa in carico” per i disabili mentali, pensando a una strategia integrata tra “famiglia, sistema della formazione, assistenza e accompagnamento, sistemi di tutoraggio all’interno delle aziende”, soprattutto per i down. “C’è stata una levata di scudi da parte delle associazioni sull’articolo 14 del Decreto delegato sul lavoro: la prossima settimana si svolgerà un confronto con il sottosegretario Sacconi su questo problema”, ha annunciato Sestini a margine del convegno, sostenendo: “È meglio che un disabile lavori in una cooperativa sociale 5 ore al giorno piuttosto che attendere un posto in un’azienda che non arriverà mai; quindi l’articolo 14 non è un passo indietro”. La senatrice ha anche rivolto un plauso al discorso di apertura del Semestre di Presidenza italiana all’Ue, in cui Silvio Berlusconi “ha citato i 38 milioni di disabili in Europa: per la prima volta in un discorso introduttivo del semestre sono stati citati i disabili”. L’Italia è ora chiamata a lavorare su “una direttiva orizzontale, che identifichi strumenti per combattere ogni tipo di discriminazione nei confronti dei disabili”. E l’attuazione della legge 68? “Spetta alle Regioni nel 95% dei casi – ribatte Sestini -. Al Ministero il compito di monitorarne il funzionamento. Di certo al Nord il collocamento dei disabili funziona anche perché c’è più possibilità di lavoro a livello generale”. Facendo giungere il suo messaggio al convegno, il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha rilevato che “l’interattività dei mezzi telematici è un fattore straordinario potenziale per sostenere il difficile cammino di sofferenza dei disabili. È alla luce di questa consapevolezza che si deve giocare la sfida dell’accessibilità alle tecnologie informatiche”. Paolo Vigevano, consigliere del Ministro per le Tecnologie e l’innovazione, ha auspicato che l’ampio dibattito avviato in Parlamento sul tema dell’accessibilità delle tecnologie informatiche per i disabili, suffragato “dai numerosi Disegni di Legge presentati in questi mesi” consenta di avviare “in tempi brevi la discussione in sede legislativa e di integrare e perfezionare in un unico testo i contenuti delle diverse proposte”. “L’Isfol con la sua intensa attività di ricerca ha già acquisito le indicazioni dell’Unione Europea”, ha spiegato infine Antonio Francioni, direttore generale dell’Istituto. “L’obiettivo è il pieno utilizzo e la completa valorizzazione della società dei saperi e delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, facendo in modo che nessuno ne sia escluso con particolare attenzione alle esigenze dei disabili”.
Centri per l'impiego
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Fonte: Monitoraggio SPI 2001 e 2002. Servizi per il collocamento mirato dei disabili
ISFOL - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori Indirizzo:Via G.B. Morgagni - 00161 - Roma (RM) Tel: 06/445901, Fax: 06/44590446-421 E-mail:stampa@isfol.it responsabile:Michele Colasanto addetto alla comunicazione:Maria Rosa Coltella http://www.isfol.it L'Isfol, Ente pubblico di ricerca scientifica, opera in collaborazione con il Ministero del Lavoro, Regioni, parti sociali, altre amministrazioni dello Stato, Unione europea ed organismi internazionali, per lo sviluppo della formazione professionale ed in particolare si occupa di attività di ricerca e studio, sperimentazione, assistenza tecnica in materia di fabbisogni formativi, qualificazioni, struttura delle professioni, professionalità emergenti. Dal 1995 il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale ha affidato all’Isfol l’incarico di Struttura nazionale di assistenza tecnica per le iniziative Occupazione e Adapt, nell’ambito delle quali è pensata e realizzata anche la rivista "A&O".
DISABILITA' - Inserimento lavorativo
A tre anni dall'introduzione della Legge 68/99 sull'inserimento lavorativo dei disabili, è bene fare il punto della situazione.
Nonostante il riconoscimento della bontà dell'idea che ispira la legge, che ha sostituito all'elemento vincolistico e obbligatorio quello consensuale e di collaborazione tra i vari attori coinvolti - al fine di un inserimento "mirato", tarato sulle esigenze delle imprese da un alto e le specifiche competenze dei lavoratori disabili dall'altro - sono emersi diversi punti critici relativamente all'applicazione della legge. Ne è prova l'alto tasso di disoccupazione che ancora colpisce la popolazione disabile. Prima di tutto si segnala la mancanza di una cultura "sociale" nelle imprese. Una legge che introduce come grande novità l'elemento della scelta del lavoratore disabile da parte del datore di lavoro (c.d. "richiesta nominale"), alla quale deve seguire un inserimento graduale supportato da interventi formativi, risulta applicabile solo nel momento in cui esiste una forte responsabilità sociale nelle imprese, che in molti casi manca. Un altro punto debole della legge è il non tenere conto della molteplicità e diversità all'interno del mondo dei disabili. Introducendo il principio di "competitività" sul mercato del lavoro anche per i disabili (a decidere l'inserimento, non è più la graduatoria, ma l'incontro tra domanda ed offerta), la legge viene ad escludere dal mercato le categorie più svantaggiate e meno competitive. Questo accade spesso ai disabili psichici, che, per la natura stessa del loro disagio, hanno più problemi ad essere "reclutati". Un altro punto riguarda le funzioni ispettive della Direzione provinciale del lavoro. Esiste un reale monitoraggio dei numeri, delle aziende in obbligo? Viene effettuata una verifica sulle aziende per le quali è scattato l'obbligo dell'inserimento mirato?
I dati sono ancora quelli del 2001, quelli del 2002 sono sconosciuti
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001
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