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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

INTEGRAZIONE SCOLASTICA: ANNO NUOVO! VITA VECCHIA?

            Al termine di ogni anno si traccia un rapido consuntivo degli avvenimenti accaduti e si formula un giudizio su di essi.

            Cosa è avvenuto durante il 2005 in materia di politiche di integrazione scolastica?

            Facciamo, dapprima,  una rapida cronaca e poi formuleremo qualche giudizio:

            Dopo numerose insistenze, anche scritte, delle associazioni  il Sottosegretario Valentina Aprea ha convocato in Giugno una riunione dell’Osservatorio ministeriale permanente, nel quale si è deciso l’avvio di una ricerca sugli indicatori di qualità dell’integrazione scolastica , tramite somministrazione di un questionario in alcune scuole. Al termine della ricerca che doveva tarare tecnicamente il questionario, esso sarebbe rientrato nel questionario generale di valutazione della qualità del sistema d’istruzione, dal momento che l’integrazione scolastica deve ormai considerarsi una componente ineliminabile e trasversale di tutto il sistema scolastico, concernendo circa il 2% della popolazione studentesca ,  inserito, per essere integrato, nella quasi totalità delle classi, specie della scuola elementare e media.

            Si decise pure di organizzare un seminario di studio in Autunno sulla didattica relativa all’integrazione.

            Il Sottosegretario fece una fugace apparizione, senza dare alcuna risposta ad un documento delle associazioni, recante 15 punti critici dell’integrazione che necessitano urgenti soluzioni.

            La ricerca,  invece , affidata all’INVALSI, si è svolta ed i risultati saranno presentati alle associazioni subito dopo l’inizio del nuovo anno.

            Dal 28 al 30 Novembre è stato organizzato  vicino Sorrento un interessantissimo seminario riservato ai referenti regionali e provinciali per l’integrazione scolastica ed agli esperti delle associazioni appartenenti all’Osservatorio scolastico.

            Ai lavori hanno partecipato oltre il 90% dei referenti invitati , mentre c’è stata una scarsa presenza delle associazioni.

            Durante i lavori sono state svolte cinque relazioni, di cui una sul progetto ministeriale  per creare dei referenti provinciali circa l’utilizzo dei mezzi informatici da parte degli alunni con disabilità, e quattro concernenti  rispettive esperienze e modalità di integrazione nel Nod-Est, nel Nord-Ovest, nel Centro e nel Sud d’Italia; si è svolta quindi una “tavola rotonda” sui rapporti interistituzionali per garantire la qualità dell’integrazione, coordinata dal dir gen  per la Sardegna, dr. Pietrella, in cui sono intervenuti un sindaco, un rappresentante  di una Provincia, uno dell’ASL ed al termine si è svolto un breve dibattito.

            L’indomani si sono svolti quattro gruppi di lavoro sulle medesime tematiche,  che hanno elaborato documenti con osservazioni e proposte per il prossimo futuro.

            Il 30 Novembre mattina si è avuta la lettura e la discussione dei documenti elaborati.

            Il Sottosegretario Aprea, facendo una lunga deviazione durante il viaggio di trasferimento da Bari a Roma, ha fatto un’altra fugace apparizione , quasi virtuale,di  4 minuti,  ed ha ringraziato tutti per l’impegno, ha formulato gli auguri per le prossime festività, ha delegato la dir gen Moioli a dare le risposte alle 15 richieste che le associazioni da oltre un anno rivolgono al Ministero  ed ha chiuso dando una grande notizia: un facoltoso offerente di Verona ha effettuato una lauta elargizione affinché i compagni dei bambini non udenti delle scuole di quella città potessero imparare la LIS ( Lingua Italiana dei Segni) per poter comunicare  ed integrarsi con loro. Non ha precisato, data la fretta, se la LIS sarebbe stata insegnata anche ai compagni dei sordi “oralisti”, che sempre più frequentemente le famiglie protesizzano in età precocissima o fanno “impiantare” con l’impianto cocleare, per cui non hanno più bisogno né di LIS né di interpreti gestuali.

            I lavori sono stati chiusi dal direttore  generale per lo Studente , dr.ssa Mariolina Moioli, che ha assicurato di avviare delle soluzioni  amministrative alle varie richieste delle associazioni, rimaste ancora senza alcuna risposta da parte del livello politico..

A documentazione della serietà dei lavori si pubblica il documento relativo al gruppo di lavoro sui rapporti interistituzionali.

            Al rientro a Roma, il dir gen Moioli ha fatto sapere  di aver inviato per la firma , secondo le richieste delle associazioni, due lettere, una di convocazione di un incontro coi Sindacati-scuola ed una di richiesta di convocazione della Conferenza Stato-regioni-Città, nonché di stare preparando una bozza di Direttiva o “raccomandazioni” sulle male e le buone prassi di integrazione per migliorarne la qualità.

Questa la cronaca degli avvenimenti dell’anno, che, pur non essendo particolarmente risolutivi dei gravi problemi attuali, mostrano come qualcosa, sia pur lentamente si muove, se non altro a livello amministrativo.

            Quale giudizio dare al termine di quest’anno?

Seguiamo le vie gerarchiche:

            Il Ministro: di Lei, può dirsi in materia di politiche per l’integrazione scolastica, la definizione che il catechismo cattolico dà di Dio “ C’è, ma non si vede”. Infatti il Ministro è presente con la firma in tutti i decreti delegati attuativi della legge n. 53/03 di riforma della scuola, nei quali è sempre presente un accenno alla salvezza dell’integrazione scolastica secondo i principi fissati dalla Legge-quadro n. 104/92; però è assente a livello di politiche scolastiche sull’integrazione, non avendo dato alcuna risposta ai numerosi quesiti urgenti sui rischi alla qualità dell’integrazione, né ha mai convocato una conferenza dei servizi con i Direttori scolastici regionali che ormai sono i decisori, per il Ministero, a livello regionale e dovrebbero avviare la stipula generalizzata degli accordi di programma sull’integrazione scolastica, ancora realizzati solo in pochissime regioni in modo totale, come l’Emilia-Romagna ,  il Veneto la Toscana ,  il Piemonte  e la Liguria.

            Il Sottosegretario: di Lei potrebbe dirsi il contrario del Ministro: “ Si vede, ma non c’è”. Infatti appare e scompare rapidissimamente negli incontri in cui sono presenti le associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari; ma non risponde e delega tutto al livello amministrativo.

            Eppure il DPR n. 29/93 ha fissato con chiarezza due livelli nelle pubbliche amministrazioni, quello politico, riservato ai Ministri ed ai Sottosegretari e quello amministrativo riservato ai Dirigenti generali, fra i quali non può esservi scambio di funzioni, compiti ed azioni.

            Il fatto che il Sottosegretario abbia ricevuto espressamente la “ delega” dal Ministro circa la materia dell’integrazione scolastica, fa gravare su di Lei tutte le competenze politiche in questo campo. Ma questa delega è stata esercitata solo in piccola parte, rispetto alle ampie necessità del settore, che pur appare come prioritario nella Direttiva ministeriale del 2003 sugli obiettivi prioritari delle politiche scolastiche.

            E’ stata forse la sensazione di scarso impegno del livello politico , avvertito dalle associazioni, la causa della  loro scarsa  partecipazione   al seminario di Sorrento.

            La Segreteria del Sottosegretario: bisogna darLe pubblicamente atto che, tutte le volte che sono stati segnalati casi gravi ed urgenti di mala integrazione, Essa è intervenuta con successo, garantendo il diritto allo studio messo a rischio per alcuni alunni con disabilità.

            Però questi sono interventi “emergenziali”, per i quali si ringrazia,  ma non possono sostituire scelte di linea politica  generale di fondo.

            Il Livello Dirigenziale:     La Direzione generale per lo studente, pur avendo a sua disposizione appena 4 operatori, che però sono impegnati a mezzadria con altri settori della Direzione, si è sforzata, durante quest’anno, di fare il possibile per venire incontro alle richieste delle associazioni e l’impegno profuso nella preparazione  del seminario di Sorrento e nell’iniziative successive stanno a dimostrarlo.Sarebbe stato necessario che in questi 5 anni l’organico dell’Ufficio per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità fosse stato incrementato, in modo da tenere contatti regolari con i referenti provinciali per l’integrazione scolastica, che invece sono stati riuniti a Sorrento per la prima volta.

            Cosa prevedere per il prossimo anno? In vero , sino a fine Marzo, col Ministro, che sarà impegnato per le elezioni da Sindaco a Milano, oltre che per le politiche, c’è poco o nulla da sperare. Sarebbe già tanto se riuscisse a sottoscrivere le “raccomandazioni” di cui sopra. 

            Il Sottosegretario se si impegnasse a livello di politiche generali, come fa impegnare la Segreteria,  potrebbe anche dare delle risposte operative ad alcune delle più urgenti richieste delle associazioni, magari dandone notizia ufficiale in un ultimo incontro dell’Osservatorio ministeriale, fortemente richiesto dalle associazioni presenti a Sorrento.

             La Direzione generale per lo studente, dati i precedenti, è quella sulla quale ritengo realisticamente si possa fidare per qualche piccola soluzione, che sarebbe una grande cosa, rispetto all’immobilismo politico di questi cinque anni.

            Per dopo il 9 Aprile, non si possono fare previsioni. Però una è sicura:A livello politico,   peggio di  come è andata in questo quinquennio non potrà andare.  Qualunque sarà il vincitore elettorale, questo è l’augurio sincero che ci possiamo fare come impegnati nel miglioramento della qualità dell’integrazione scolastica.

Salvatore Nocera


Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione  -  Direzione Generale per lo studente
Seminario Nazionale di Studio e Produzione
“La didattica, le tecnologie e l’organizzazione per l’integrazione scolastica”

4° Gruppo

PREMESSA

 

Ci sembra importante sottolineare che l’integrazione scolastica e sociale (progetto di vita) della persona disabile rappresenta un importante banco di prova del lavoro interistituzionale. Infatti, i diversi enti coinvolti nelle azioni di supporto hanno il dovere di assicurare il successo di istruzione, formazione e inserimento lavorativo del soggetto disabile e non mettere in campo accordi e azioni che giustifichino l’operatività dei servizi. In sede strettamente scolastica riteniamo necessario ribadire, come già fatto a Imola, che qualificare l’integrazione significa qualificare la scuola e viceversa.

Rispetto a Imola si registra la novità della recente legge di riforma costituzionale che ha trasferito i poteri in tema di istruzione e formazione alle Regioni. Il gruppo ha deciso di non entrare nel merito in quanto l’iter non è ancora concluso.

 

RAFFORZARE L’INTERISTITUZIONALITÀ

 

Si ribadisce la necessità che la conferenza unificata Stato -Regioni individui i livelli essenziali di prestazioni per l’integrazione scolastica e sociale con l’elaborazione di linee guida contenenti indicatori di qualità, di struttura, di processo e di risultato.

La presentazione delle prassi in ordine al funzionamento dei GLIP ha messo in evidenza i seguenti aspetti:

 

1.      Il G.L.I.R. : stante l’organizzazione scolastica regionale, si ritiene necessario la costituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale  a livello regionale con il compito di promuovere, tra le altre cose, accordi quadro.

Componenti: assessorati dei servizi sanitari e socio-educativi della Regione, delle province e dei comuni; rappresentanti delle Associazioni e delle Istituzioni Scolastiche.

In questo contesto ci preme sottolineare l’esigenza di una uniformità riguardo alla diagnosi clinica e alla diagnosi funzionale sul piano della modulistica e della terminologia; inoltre si rende necessaria la creazione di un data base unico accessibile ai diversi enti coinvolti nel progetto di vita dell’alunno, vedi Regione Sardegna e alcune province di regioni diverse.

 

2.      Il G.L.I.P. quale organismo di consulenza dell’amministrazione ha necessità di mantenere la sua organizzazione a livello provinciale dietro delega  esplicita ai CSA per il funzionamento da parte dell’USR. Però, malgrado il rilancio operato nel convegno di Imola, ancora purtroppo in molte realtà non funzionano malgrado reiterate richieste delle Associazioni

 

3.      Il G.L.H. di Istituto è un organismo importante che deve trovare impulso anche attraverso note ministeriali che ne sottolineino l’obbligo normativo. Le ricerche e le esperienze di buone prassi dimostrano che la presenza di un G.L.H. (art.15 comma 2, legge 104/92) attivo contribuisce alla qualità dell’integrazione.

 

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4° Gruppo

 

 

ACCORDO DI PROGRAMMA

 

Si individuano tre livelli importanti:

1.      Accordo quadro Regionale.

2.      Accordo quadro Provinciale.

3.      Accordi territoriali (vedi Piani di Zona, legge 328/2000).

Le Buone Prassi rilevano la necessità di rinforzare gli accordi di programma come strategia importante  nel lavoro di raccordo interistituzionale. Infatti, l’accordo  è supportato da una normativa chiara rispetto al semplice protocollo, ritenuto troppo debole sul piano normativo.

Nelle 18 regioni, i cui rappresentanti hanno partecipato al lavoro di gruppo, gli accordi di programma sono presenti, in larga parte delle province, in otto, pochi in quattro regioni e sono assenti in quattro.

 

 

 

CENTRI TERRITORIALI INTEGRAZIONE

 

 

Rispetto a Imola la presenza dei Centri Territoriali variamente denominati ha fatto registrare un incremento degli stessi. Sono, infatti, presenti in undici regioni, in altre due si sono costitute le scuole polo; non ci sono in tre regioni.

 

Le esperienze presentate hanno messo in luce le seguenti azioni comuni nei CTI:

 

1.      INFORMAZIONE

2.      FORMAZIONE

3.      DOCUMENTAZIONE

4.      CONSULENZA

 

La caratterizzazione più importante é rappresentata dalla gestione dei rapporti programmatici interistituzionali resa possibile anche da percorsi formativi comuni alle diverse professionalità presenti nei diversi enti.

(Vedi esperienze di Brescia, Bergamo, Veneto, Modena).

Ci sembra importante aprire una parentesi intorno alla certificazione dei crediti formativi in quanto mentre per gli operatori sanitari è previsto il protocollo ECM obbligatorio, per i docenti non esiste una normativa specifica che certifichi i suddetti crediti.

 

 

 

 

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TABELLA REGIONI

 

Elenco

Accordi di Programma

Centri Territoriali

Abruzzo

NO

NO

Calabria

Pochi

Scuole Polo

Campania

Pochi

Solo decreti istitutivi

Emilia Romagna

SI

SI

Friuli V.G.

SI

Scuole Polo

Lazio

Pochi

Pochi

Liguria

SI

SI

Lombardia

SI

SI

Marche

SI

SI

Molise

NO

NO

Piemonte

SI

SI

Puglia

NO

SI

Sardegna

SI

SI

Sicilia

Pochi

SI

Toscana

SI

SI o Scuole Polo

Umbria

NO

NO

Valle d’Aosta

NO

NO

Veneto

SI

SI

 

 

 

LEGGE 328/2000

 

 

In merito alla legge 328/2000 ci sembra opportuno sottolineare la necessità che ai tavoli di concertazione vengano invitati e consultati i rappresentanti della scuola e che gli accordi abbiamo una  durata quinquennale. Il tavolo di concertazione ci sembra il luogo per garantire il progetto di vita della persona con disabilità.

 

 

 

I. C. F.

 

 

Relativamente al decreto DPCM,  attuativo dell’art. 35 comma 7 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, si suggerisce che in fase di trasmissione alle scuole dello stesso, si indichi, con una circolare apposita, che la ventilata mancanza nel decreto del protocollo di classificazione I.C.F. è dovuta alla non ancora avvenuta traduzione in italiano della parte riguardante la classificazione della funzionalità della persona da zero a 18 anni meglio conosciuta come ICF children.  Sottolineiamo questo aspetto perché ci sembra che anche il MIUR debba condividere una modalità scientificamente valida e un linguaggio di rilevazione dei bisogni che possa essere meglio trasmesso e condiviso nel rapporto con le istituzioni e, più in generale, con la rete dei servizi.

 


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VALUTAZIONE DELLA QUALITA’

 

Il confronto delle esperienze ha dimostrato che in questo campo si ricorre allo strumento della ricerca-azione che é in grado di valutare gli aspetti e gli indicatori della qualità dell’integrazione e dei progetti di vita  inserita nel quadro generale della qualità della scuola e dell’inserimento sociale. Questo percorso può essere utile nell’elaborazione degli indicatori dei livelli essenziali di prestazioni per l’integrazione. Sempre in questo contesto ci preme ricordare che l’INVALSI sta conducendo, in collaborazione con l’Osservatorio e con il MIUR, una sperimentazione per individuare gli indicatori di qualità dell’integrazione.

 

 

 

 

LE TECNOLOGIE

 

 

Anche in questo caso le esperienze hanno dimostrato come le tecnologie sono state e sono strumenti che hanno favorito la collaborazione interistituzionale.

Come paradigma ci piace ricordare nuovamente che in alcune realtà è stato realizzato il data base degli alunni disabili a cui possono accedere, garantendo il diritto alla privacy, i diversi Enti che collaborano al progetto di vita della persona con disabilità.

 

 

 

NOTA A MARGINE

 

 

Il gruppo ha affrontato anche il tema della formazione, iniziale e in servizio, allargata a tutti gli insegnanti. A questo proposito ritiene interessante la nota  prot. n.4798/27 luglio 2005 del MIUR in quanto offre diversi spunti in merito.

 

 

 

PROPOSTA

 

 

Sia il progetto sulle nuove tecnologie, sia i risultati degli altri gruppi di lavoro sulla didattica debbono essere occasione per la realizzazione a livello locale di seminari che coinvolgano anche come opportunità formativa i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti curriculari, oltre che di sostegno, gli operatori dei servizi territoriali e le Associazioni di persone con disabilità e loro famigliari come sta facendo con il progetto Aurora l’Ufficio Scolastico della Lombardia e qualche altra realtà.

 

                        Santaniello ( Sorrento) 30 Novembre 2005

 


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