Emergenza rifiuti nel Lazio, la regione con il
maggior incremento di produzione per abitante.
Sul fronte rifiuti è emergenza anche nel Lazio.
Cassino, Cesano, Cupinoro, Latina, Monterotondo, Paliano, Tivoli,
Velletri, Viterbo sono i luoghi in cui Legambiente Lazio, in occasione
dell’iniziativa "Discarica Addio", ha scoperto "vergognosi scorci del
paesaggio". Si tratta di "discariche a cielo aperto", in cui quintali di
rifiuti ingombranti sono abbandonati sul ciglio delle strade, ha
spiegato l’organizzazione. Tra Tivoli e Villa Adriana (Rm) c’è una
discarica abusiva in mezzo agli oliveti; a Cesano (Rm), nella discarica
lunga un chilometro si trova di tutto, dai calcinacci ai copertoni, dai
frigoriferi ai materassi, anche nel mezzo della strada; a Monterotondo (Rm)
sono custoditi in un capannone quintali di rifiuti provenienti dalla
Lombardia e scaricati illegalmente in territorio laziale, senza che sia
stata avviata alcuna opera di bonifica; oltre 3 mila tonnellate di
scorie provenienti da industrie del Nord Italia o da Paesi esteri a
Paliano (Fr) e a Cassino (Fr) le condizioni non migliorano: la discarica
di una cartiera è in prossimità del corso d’acqua ed il terreno non è
stato impermeabilizzato prima di depositare le centinaia di tonnellate
di carta.
Sono solo alcuni esempi in una Regione in cui la produzione dei rifiuti
solidi urbani è passata dal 1997 al 2000 da 2.639.990 a 3.125.319
tonnellate (+17.66 %) e nel 2001, piazzandosi al secondo posto in Italia
dopo la Lombardia, a 3.252.000 con un ulteriore incremento (+ 4,0 %):
nel 2001, con il 24% in più, il Lazio è la Regione italiana che ha avuto
il maggior incremento in termini di produzione di rifiuti per abitante
(617,8 kg/abitante/anno). Anche i dati della raccolta differenziata
(presupposto indispensabile per il recupero di materia) hanno visto il
Lazio attestarsi nel 2001 ad un misero 6,0%, ben lontani, quindi, da
quel 35% previsto dalle normative nazionali che, comunque, è esso stesso
da considerare come un limite minimo.
Nel Lazio sono 8 le discariche autorizzate a ricevere rifiuti di questa
natura: in Provincia di Latina (B.go Montello), in Provincia di Roma
(Cecchina, Cupinoro, Civitavecchia, Colleferro, Guidonia, Malagrotta) e
in provincia di Viterbo (Le Fornaci). Secondo Legambiente il recente
Piano rifiuti regionale è troppo "sottodimensionato sulla raccolta
differenziata" e il Lazio secondo le previsioni dell’associazione
ambientalista sarà in situazione di emergenza rifiuti in tutte le
province fino alla fine del 2003. "L’allarme rifiuti nel Lazio è sotto
gli occhi di tutti, con l’immondizia che assedia le nostre città e la
nostra Regione. – ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, Presidente di
Legambiente Lazio - Una situazione davvero grave che va risolta avviando
misure che vanno oltre l'emergenza, che vede la discarica come la scelta
prevalente anziché residuale nella gestione dei rifiuti e la
termovalorizzazione proposta come la sola soluzione al problema. E’
urgente intensificare i controlli su questi temi, monitorando la regione
e reprimendo l’illegalità, superando il rimpallo delle responsabilità,
bonificando immediatamente i siti a rischio. Dopo decine di anni di
abbandono, il territorio non può più attendere: superare la discarica,
che porta deregulation e consumo di territorio, vuol dire lanciare
davvero la raccolta differenziata. Con "Discarica Addio" Legambiente
lancia l’allarme riguardo a questa situazione, per la quale non c’è più
tempo per attendere risposte concrete e bisogna mettersi subito al
lavoro."