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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

COMUNE DI ROMA

Dipartimento V

Servizio Handicap

 

22 Marzo 2005-05-01

Prot. N.° QE14758

 

                                                                       = Ai Presidenti dei Municipi I – XX

                                                                       = Agli Assessori Servizi Sociali dei Municipi I – XX

                                                                       = Ai Direttori dei Municipi I – XX

                                                                       = Ai Dirigenti U.O. SECS Municipi I – XX

 

                                                                       e p.c.

= Ai Servizi TSMREE ASL A – E

= Ai Servizi Disabili Adulti ASL A –E

= Alla Consulta Cittadina problemi dell’Handicap

 

 

 

 

 

Ogg: Gestione servizio SAISH (in forma diretta ed indiretta).

 

Il Comune di roma, in attuazione della normativa vigente e in risposta ai bisogni assistenziali e di integrazione sociale delle persone disabili, ha istituito fin dal 1986 un servizio di assistenza per persone disabili che recentemente ha assunto la denominazione SAISH (Servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona handicappata). Tale servizio è costituito dall’insieme di prestazioni di aiuto alle persone disabili nell’ambito  della loro autosufficienza c/o autonomia c/o partecipazione sociale.

I concetti di riferimento che vengono assunti per la definizione delle azioni del servizio sono pertanto quelli dell’autosufficienza, dell’autonomia e della partecipazione sociale. Tale scelta è da ritenersi fondamentale e strategica per la individuazione dei bisogni, per una corretta definizione degli ambiti d’intervento e per la programmazione degli interventi stessi e delle strutture di supporto da mettere a disposizione.

In termini organizzativi si possono considerare quattro macro categorie di utenti potenziali per ognuna delle quali si possono definire diverse tipologie di interventi:

  • Persone con problemi di non-autosufficienza. Hanno bisogno di aiuto  da parte di una o più persone (familiare, operatore, ecc.) unicamente per lo svolgimento delle normali attività della vita: l’alimentazione, l’igiene personale e domestica, la mobilità, ecc., normalmente si tratta di assistenza semplice, di base che si esplica in atti di accadimento della persona e del suo ambiente di vita. Di norma non occorre personale specializzato;
  • Persone con problemi di non-autonomia. Hanno bisogno di interventi abilitativi e riabilitativi socio/sanitari e socio/educativi, finalizzati al raggiungimento massimo dell’autonomia personale e sociale. Si tratta di un progetto multidimensionale personalizzato e condiviso che richiede personale qualificato.
  • Persone con problemi di non-autosufficienza e di non-autonomia. Sono persone pluriminorate che comportano un alto grado di intensità assistenziale sia con interventi diretti sulla persona che di aiuto alla famiglia: i programmi di sostegno riguardano sia la sfera dell’autosufficienza che la sfera dell’autonomia;
  • Persone a rischio di regressione sociale. Sono persone con disabilità intellettiva lieve; hanno un discreto livello di autonomia personale che però, a causa di situazioni di marginalità sociale e relazionale, fanno presagire un’imminente regressione sul piano dell’autonomia personale, hanno quindi bisogno di sostegno per l’inserimento sociale e produttivo e deve essere collaborativi per sostenere l’efficacia dell’azione terapeutica e riabilitativa, operando in forma sincrona o complementare ad essa.

La progettazione degli interventi viene così strettamente legata alle esigenze reali delle persone, tenendo in considerazione, oltre ai bisogni assistenziali, le loro energie, le loro potenzialità e le loro possibilità di autodeterminazione..

Tutto ciò premesso l’organizzazione del SAISH – gestita in forma diretta attraverso il sistema dell’accreditamento  e l’affidamento ad enti per la realizzazione di piani di intervento personalizzati (pacchetto di servizio) – è da ritenere perfettamente in linea con le disposizioni della normativa vigente e con le indicazioni scientifiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, poiché si basa sulla definizione di progetti personalizzati, secondo i livelli di intensità assistenziale, vengono realizzati in accordo con le ASL romane e sono sintonicamente calibrati alle esigenze delle persone.

Diversa possibilità viene riservata alle persone che in applicazione dell’art.9 e l’art. 39 comma 2 lettera l-ter della legge 104/92, richiedano il servizio con gestione in forma indiretta.

Il dispositivo in questione recita: “Il servizio di aiuto personale, che può essere istituito da comuni e dalle unità sanitarie locali nei limiti delle proprie ordinarie risorse di bilancio, è diretto ai cittadini in temporanea o permanente grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabile mediante ausili tecnici…”.

Tale definizione determina la possibilità di ricorso al sistema indiretta solo per le persone disabili che si trovino nelle condizioni di cui all’art. 39 comma 2 lettera l-ter della legge 104/92.

A tale proposito si allega una nota dell’Avvocatura comunale in ordine alla corretta applicazione della sentenza del TAR del Lazio n. 7287/04, che censura le disposizioni comunali unicamente per la parte riguardante l’età (non possono essere esclusi i minori).

Resta pertanto inalterata l’indicazione di possibilità di accesso al servizio per le persone con disabilità fisico-motoria, non superabile mediante ausili tecnici e che, hanno bisogno di interventi nella sfera della non autosufficienza e cioè per svolgere le normali attività della vita: l’alimentazione, l’igiene personale e domestica, la mobilità, ecc.

La realizzazione avviene attraverso un piano individuale di intervento concordato tra il Servizio sociale del Municipio, il servizio della ASL e l’utente, e richiede la sottoscrizione dell’atto di impegno.

Si allega apposita documentazione (all. A e B).

Si ricorda che, in sede di programmazione finanziaria, occorre definire le risorse necessarie per il SAISH sia per la gestione diretta che per la gestione indiretta. Si sottolinea che, per quest’ultima modalità di gestione, occorre fare ricorso alle risorse assegnate al Municipio, qualora le somme messe a disposizione dal Dipartimento V non risultino sufficienti a coprire le richieste.

Resta infine da precisare che sono escluse dalla gestione del servizio in forma indiretta quelle persone che per la loro situazione (specie in presenza di disabilità intellettiva) hanno bisogno di un progetto d’intervento più articolato, predispsosto con la condivisione della famiglia dal servizio ASL e dal servizio Municipale (che ne curano anche la supervisione e la valutazione) e gestito da personale competente e preparato.

In estrema sintesi, in sintonia con quanto previsto nel sistema accreditamento dei servizi alla persona, si possono quindi prospettare le seguenti opportunità:

·         Scelta del gestore da parte dell’utente, per le forme di assistenza diretta.

·         Per le persone con disabilità fisico-motoria (problemi di sola autosufficienza risolvibili con personale qualificato): assistenza diretta, indiretta e o mista.

·         Per le persone con disabilità intellettiva e con pluridisabilità (problemi di autonomia risolvibili con progetto individualizzato, personale qualificato, supervisione dei servizi sanitari e sociali pubblici): assistenza diretta (con prevalenti attività di gruppo) con possibilità, per casi specifici e preventivamente concordati di necessità o di emergenze non risolvibili diversamente, di rimborso di una parte non preponderante della quota di assistenza gestita direttamente dalla famiglia.

 

Si richiamano tutte le persone interessate al senso di responsabilità per un rispetto pieno delle disposizioni.

 

IL CONSIGLIERE DELEGATO                                                                    IL DIRETTORE 

        PER L’HANDICAP                                                                          ( Dott. Francesco Alvaro)

     ( On. Ileana Argentin)

 

 

 

Il TAR del Lazio riconosce il diritto all’assistenza indiretta

Commento di Salvatore Nocera


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