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Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza
Il poliambulatorio di neuropsichiatria infantile ha sede in Pomezia piazza Aldo Moro, 4 tel. 069108567. Vi ricorrono genitori di figli con problemi , come pure la scuola con le sue insegnanti quando riscontrano nelle loro sezioni bambini che hanno difficoltà di apprendimento.Certamente alcune segnalazioni sono condizionate più dal disagio psicologico che il bambino però crea nell’adulto che da quello direttamente vissuto dal soggetto. Attualmente però si riscontra una maggiore sensibilità verso il disagio e conseguentemente sono in aumento le segnalazioni al servizio preposto.
Infatti si sta prendendo coscienza dell’importanza di diagnosi precoce con la relativa attuazione di programmi terapeutici tempestivi. La Unità operativa di neuropsichiatria infantile ( UONPI ) , ha avviato la sua attività nel 1976, con la sigla U.T.R. ( Unità Territoriale di Riabilitazione). Da una prima analisi svolta dal Dott. Roberto Miletto e da un gruppo di ricerca nel 1983,emerge che il bacino di utenza complessiva di popolazione tra Pomezia e Ardea , era di 42.749 unità, i cui soggetti nella fascia di età 0-18 anni erano il 33% della popolazione totale. Attualmente il bacino di utenza è di n° unità. Il personale in servizio però non è aumentato in proporzione:
Questo è il personale di cui dispone oggi la UONPI , la cui responsabile è la Dott.ssa Maria Rosa Fucci. Il servizio di riabilitazione, come si evince chiaramente dai dati numerici è fortemente diminuito.
Gli interventi di questa struttura del Distretto H4, per 35 attività sanitarie diverse riguardanti l’ UONPI, nel 1998 risultano essere 3.939 tra terapie e visite!!! e se si raffrontano i dati del primo semestre 1999 , n° 2.430 contro le 2.373 del primo semestre del 1998 un aumento di 57 attività! Si evince chiaramente la congestione di questa UONPI ( la prima, come attività nella prov. di Roma ). Il servizio di neuropsichiatria infantile si occupa dei disturbi psicopatologici e neuropsicologici in età evolutiva con interventi di diagnosi e cura. In particolare la patologia dell’apprendimento interessa questa unità operativa nel trattamento, nella consulenza con gli educatori ed anche nella ricerca per la specifica specializzazione dei tecnici. Nel 1999 il servizio ha proposto due interventi di sperimentazione: Nella Scuola Media Pestalozzi di Torvaianica, un laboratorio metacognitivo per ragazzi con ipoevoluzione nell’organizzazione del ragionamento. Nella Scuola Materna del 3° Circolo Didattico, un training con materiale pubblicitario per avviare i bambini alla costruzione/interpretazione della lingua scritta sistematicamente a significato. Vi sono pochi dubbi sul fatto che i bambini con disturbi di apprendimento della lettura e della scrittura necessitino di una qualche forma di aiuto. Se si tenta, però, di dare un contenuto preciso a questa evidente necessità clinica e pedagogica, ci si trova di fronte ad una notevole complessità. Questo lavoro in atto ,si propone di tratteggiare almeno una parte dell'ampio ventaglio di problemi teorici e clinici che deve fronteggiare chi si propone di attuare i progetti e le realizzazioni di interventi rivolti a questi bambini. Le idee guida, sono due. La prima: Qualsiasi forma di intervento rappresenta il passo finale di un processo di valutazione clinica fortemente vincolato ad una qualche concezione del disturbo, delle sue cause, delle sue caratteristiche, della sua relazione con altri aspetti dello sviluppo. La seconda: L'intervento è un insieme di atti che sono rivolti al bambino con difficoltà di apprendimento e comprende qualcosa di più ampio di una raccolta di azioni orientate al superamento della difficoltà settoriale. I disturbi dell'apprendimento del linguaggio scritto, se non sono riconosciuti con la necessaria tempestività all'inizio della scuola dell'obbligo, possono mettere a repentaglio il destino scolastico di un numero non trascurabile di bambini.
Un immediato insuccesso scolastico può comportare il rischio di reazioni a catena con la compromissione, sul piano dell'autostima e della motivazione, del rapporto con sé stessi e con la scuola. Un'altra conseguenza negativa del mancato riconoscimento del disturbo è il ritardo con cui può avere inizio un trattamento riabilitativo mirato. Per attuare un approccio preventivo di questi rischi è necessario poter prevedere in tempo utile l’evidenziarsi delle difficoltà. Lo strumento principale di previsione consiste quindi nel sondare le idoneità dei bambini agli apprendimenti scolastici. Questa pratica, oltre a rappresentare la base per la promozione di un generale atteggiamento preventivo, piuttosto che riparativo può, sia limitare il rischio di improduttive frustrazioni scolastiche, sia rendere più incisiva la stessa esperienza riabilitativa. In genere si è portati a pensare che l'accesso al linguaggio scritto non sia una conquista autonoma, come il camminare, né che si attivi in seguito alla semplice esposizione agli stimoli ambientali "naturali", come per il linguaggio orale, ma presupponga un insegnamento specifico. Per interpretare in modo convenzionale i testi scritti, come fanno gli adulti alfabetizzati, si frequenta infatti la scuola, ed è attraverso la scuola che si accede alla comprensione delle regole di rappresentazione del sistema alfabetico che permettono di produrre un testo scritto. Nella nostra cultura la scrittura non è solo una specializzazione scolastica, i bambini sono socializzati in contesti dove si opera con segni grafici. Nelle insegne, nella televisione, nelle riviste la scrittura appare al bambino come un oggetto culturale con proprietà specifiche e, necessariamente, certe proprietà dei segni grafici formano parte delle conoscenze che il bambino possiede prima dell'esperienza scolastica.
ALTRI SERVIZI SANITARI
Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A) Cosa sono: Le Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.) sono strutture destinate a fornire assistenza continuativa ad elevato contenuto sanitario ed a prevalente indirizzo riabilitativo a soggetti anziani temporaneamente non autosufficienti con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non assistibili a domicilio e per i quali il ricovero ospedaliero risulta improprio. Cosa offrono: Oltre a ricoveri di completamento di cicli riabilitativi, sono previsti - in numero minore - anche ricoveri di sollievo alla famiglia non superiori a 30 giorni. Nelle R.S.A. è presente un medico, personale infermieristico che assicura un'assistenza continua nelle 24 ore, personale di riabilitazione, di assistenza di base, di attività occupazionale e di animazione. Come si entra: Il modulo di richiesta per il ricovero in RSA deve essere compilato dal Medico di medicina generale del paziente e va presentato - unitamente al modulo di consenso informato all'Ufficio RSA e Residenzialità Riabilitativa. Chi decide il ricovero: L'accesso alle R.S.A. è disposto dalla UNITA' di VALUTAZIONE DISTRETTUALE - una équipe multidisciplinare presente in ogni distretto e composta da un medico, una figura infermieristica e un'assistente sociale, integrata dal medico di fiducia - la quale effettua una visita al paziente per la valutazione della sua non autosufficienza e per l'elaborazione di un programma assistenziale personalizzato di cure. Oltre all'idoneità al ricovero, è sempre l'Unità di Valutazione Distrettuale a stabilire - di concerto con il medico di fiducia del paziente e con il medico della RSA - la data di dimissione o l'eventuale proroga del periodo di permanenza nella R.S.A. Nelle R.S.A. non sono previsti ricoveri a carattere permanente, ma solo a breve-medio termine di degenza (15-40 giorni). Quanto costa il ricovero: I primi 30 giorni di degenza sono gratuiti per il paziente. Dal 31° giorno è prevista a carico del paziente una partecipazione alla spesa di natura alberghiera nella misura di L 60.000 per giornata di degenza.
Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) Per assistenza domiciliare integrata si intende quell’insieme coordinato di attività, a termine, di carattere sanitario integrate con interventi di natura socio-assistenziale e erogate a domicilio di anziani non autosufficienti o di soggetti disabili.
E’ prevista naturalmente, secondo le necessità, la presenza di altre figure come psicologo, medici specialisti, podologo, assistente religioso e altri.
Sono stati fissati anche gli standard assistenziali minimi annuali che il servizio ADI deve assicurare: 140 ore di assistenza domiciliare di tipo socio-assistenziale (aiuto domestico, pulizie personali, altre forme di assistenza) 100 ore di assistenza infermieristica 50 ore di assistenza riabilitativa 50 accessi del medico di medicina generale 8 consulenze medico specialistiche o di altri operatori
1 assistente domiciliare ogni 10 anziani assistiti 1 infermiere professionale ogni 14 anziani assistiti 1 terapista della riabilitazione ogni 50 anziani assistiti Il fabbisogno delle altre figure, essendo utilizzate anche per altri servizi, è da determinare secondo parametri di carattere generale. Appare evidente la necessità di formare un numero adeguato di operatori geriatrici, dal medico all'infermiere, ai tecnici specialisti
13) LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 7-12-2001 REGIONE LAZIOInterventi a sostegno della famiglia Profilo di visualizzazione
Ambulatori e Poliambulatori
Centri Assistenza Domiciliare (C.A.D.) L'assistenza domiciliare, oltre che dal Comune viene erogata anche dalle Aziende A.S.L. attraverso i CAD (Centri di Assistenza Distrettuale). L'assistenza dei CAD è prettamente sanitaria ed è realizzata attraverso personale proprio e appartenente alle associazioni o cooperative in convenzione. E' un servizio volto al mantenimento dell'anziano nel proprio contesto familiare ed all'interno della propria abitazione. Fornisce prestazioni socio-assistenziali di appoggio e sostegno (quale aiuto alla persona e cura della casa) ad anziani parzialmente autosufficienti o non autosufficienti. Servizi previsti Le prestazioni previste nel servizio di Assistenza Domiciliare agli anziani sono: cura ed igiene della persona aiuto domestico (igiene dell'ambiente, spesa, commissioni) rapporti con il medico e con la U.S.L. accompagnamento e disbrigo di pratiche preparazione pasti caldi servizio vigilanza telefonica ad anziani in particolari condizioni psico fisiche di precarietà. Chi ne ha diritto Tutti i cittadini in possesso dei seguenti requisiti: età 58 anni per le donne, 63 per gli uomini; residenza nel Comune di appartenenza reddito mensile netto di L. 1.400.000 per le persone che vivono sole e di L. 1.700.000 per le persone che fanno parte di un nucleo familiare composto da due persone sposate o conviventi. Nel caso in cui il reddito sia formato anche dall'assegno di accompagno il reddito mensile va innalzato a L. 1.600.000 se il richiedente vive solo ed a L. 1.900.000 se il richiedente fa parte di un nucleo familiare formato da due persone sposate o conviventi; parziale autosufficienza (anziani che conservano ancora una discreta capacità di movimento) o a rischio di parziale autosufficienza Chi può fare la richiesta L'assistenza domiciliare può essere richiesta: dall'interessato; da un familiare; dal medico curante; da persone estranee che sono a conoscenza della situazione dell'anziano e che segnalano al Servizio Sociale della circoscrizione il caso La legge Regione Lazio 11/76 disciplina il tutto. Note: Alla formazione del reddito concorrono tutte le entrate di natura economica a qualsiasi titolo percepite (pensioni di guerra, rendite INAIL, assegno di accompagno, ecc.).
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