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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

 

Principali risultati dell'indagine ENEA-Ministero dell'Industria-Iter sul turismo accessibile

Cos’è il turismo accessibile

Per turismo accessibile si intende l’insieme di servizi e strutture in grado di permettere a persone con esigenze speciali la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà. Le persone con esigenze speciali possono essere gli anziani, i disabili e le persone con esigenze dietetiche o con problemi di allergie che necessitano di particolari comodità ed agevolazioni per la pratica del viaggiare. La definizione di turista si basa su un’ampia categoria di persone e considera tutti coloro che dichiarano di aver effettuato almeno un viaggio durante l’ultimo anno.

         Scarne se non assenti sono le informazioni ed i dati sull’argomento all’interno delle principali fonti statistiche sul turismo, che prevalentemente riescono ad effettuare solo valutazioni qualitative o, al più, stime sulle effettive dimensioni del fenomeno. L’indagine è stata condotta su un campione di famiglie italiane, composto da 9.041 unità con l'esclusione di tutti coloro che vivono nelle convivenze. Le interviste, effettuate mediante telefono, hanno seguito la tecnica CATI (Computer Assisted Telefonic Interview).

Lo studio rappresenta un primo tentativo di colmare le attuali lacune informative e di costruire, contemporaneamente, un prototipo metodologico utile a realizzare, anche in differenti contesti, indagini ed analisi sulla domanda effettiva e potenziale di turismo accessibile.

         Vi sono, inoltre, alcune indicazioni e richieste da parte degli operatori del settore che contribuiscono ad aumentare l’importanza della diffusione di dati statistici sul turismo accessibile e determinano un accrescimento delle motivazioni alla creazione di fonti di dati omogenee, comparabili e costanti su tale oggetto di studio.

I contenuti dell’indagine

I dati su cui si basa questo lavoro sono tratti dalla ricerca realizzata, nel periodo 31 maggio - 2 luglio 1999, dalla società Iter su commissione dell’ENEA nell’ambito del progetto STARe “Studio sulla domanda di turismo accessibile”. Questa indagine è inserita nel progetto “Italia per Tutti” voluto dal Ministero dell’Industria (Direzione Generale del Turismo) e realizzato dall’ENEA, come strumento per la promozione delle vacanze per i "turisti con esigenze speciali". I risultati completi dell’indagine sono sul sito dell’ENEA all’indirizzo internet www.italiapertutti.org/imprenditoria.htm  

Gli obiettivi della ricerca sono: la quantificazione delle persone portatrici di esigenze speciali rispetto alla popolazione italiana e della quota di quante di esse contribuiscono alla domanda turistica; l’identificazione e la descrizione del mercato turistico potenziale; la descrizione delle tipologie di esigenze speciali e delle relative difficoltà incontrate dalla popolazione che esprime una domanda turistica; la definizione delle condizioni necessarie perché si esprima la domanda potenziale di turismo accessibile.

Segue, ora, una descrizione delle caratteristiche demografiche e sociali dei turisti con esigenze speciali. È bene evidenziare immediatamente che queste persone non coincidono perfettamente con i turisti disabili, in quanto una fetta ben più larga di quella dei disabili è portatrice di esigenze speciali e, viceversa, una persona disabile può non manifestare esigenze specifiche. (torna su)

Chi sono i turisti con esigenze speciali

Nel 1999 sono state circa 31 milioni le persone che hanno effettuato almeno un viaggio all’anno, il 54,6% del totale degli Italiani. Di costoro, il 2,9%, pari a 889.330 persone, è costituito da persone che esprimono esigenze speciali. Se si vuole estendere l’analisi ai turisti che, pur non manifestando esigenze speciali, rientrano in una fascia di età più elevata (65 anni e più) e che si presuppone scelgano, nella maggioranza dei casi, dei viaggi con particolari caratteristiche, l’analisi si estende ad altri 2.140.785 turisti, pari al 6,9% dei turisti che non esprimono esigenze speciali.

Notevole è anche il numero di Italiani che non viaggiano: nel 1999 sono stati quasi 26 milioni di persone, il 45,4% degli Italiani. Ci si può chiedere il perché queste persone non viaggino, se si tratta di cause permanenti o temporanee e se, e a quali condizioni, sarebbero disposti a viaggiare. Oggetto del nostro interesse sono le caratteristiche di coloro che non viaggiano per problemi di salute o di età elevata (14,1% di coloro che non viaggiano) e, in particolar modo, coloro che pur manifestando questi problemi in modo permanente si sono dichiarati disposti a viaggiare nel caso in cui venissero rimosse le motivazioni che impedivano il viaggio (1,9% di coloro che non viaggiano).

Tabella 1 - Chi viaggia e chi non viaggia in Italia (1999)

Le donne, turiste con esigenze speciali, viaggiano più degli uomini, contrariamente a quanto accade per la totalità dei turisti. Infatti, tra le persone con esigenze speciali prevalgono le donne, appartenenti alle classi di età più elevate, e che, come emerge dai dati, non rinunciano a viaggiare.

Grafico 1 - Distribuzione percentuale di tutti i turisti e di quelli con esigenze speciali, per sesso(1999)

A che età si viaggia di più? La quota di turisti con esigenze speciali con un'età superiore ai 65 anni (22,8%) è tre volte maggiore di quella del totale dei turisti appartenenti alla stessa classe di età (7,5%), mentre fino ai 14 anni la quota di ragazzi che viaggiano tra i portatori di esigenze speciali ed il totale dei turisti è piuttosto simile (rispettivamente il 18,7% e il 17,2%). Questa caratteristica distribuzione per età dei turisti con esigenze speciali è fortemente influenzata dalla struttura per età di tutte le persone con esigenze speciali, nelle quali gli anziani rappresentano il gruppo più numeroso.
La distribuzione per età dei turisti con esigenze speciali e del totale dei turisti è sintetizzata nella seguente tabella.

Tabella 2 - Distribuzione percentuale per età dei turisti e del totale dei turisti (1999)

Un’altra caratteristica che emerge, come interessante oggetto di studio, è il tipo di attività lavorativa svolta dai turisti con esigenze speciali, che mostra come ben il 33,6% di essi lavori come impiegato, insegnante, contro il 28,1% del totale dei turisti e che solo il 5,9% sia imprenditore, libero professionista o dirigente rispetto ad una quota doppia tra tutti coloro che viaggiano.

Il 49% dei turisti con esigenze speciali risiede nel Nord Italia, contro il 44,2% del totale dei turisti; il 35,2% risiede nel Sud, rispetto al 30,8% del totale dei turisti e il 15,8% risiede nel Centro Italia rispetto al 25% del totale dei turisti.

I viaggiatori con esigenze speciali appaiono maggiormente propensi ad avere come meta dei propri viaggi l’Italia rispetto ai paesi esteri.

Si riesce a questo punto a delineare un profilo delle caratteristiche socio-demografiche del turista con esigenze speciali che è prevalentemente donna, con un’età medio-alta e con un profilo professionale da lavoratore dipendente. Bisogna comunque considerare che questo profilo è fortemente influenzato dalle caratteristiche socio-demografiche delle persone con esigenze speciali, indipendentemente dal fatto che viaggino o meno. (torna su)

Quali esigenze e quali difficoltà nel viaggiare?

Uno dei primi risultati confortanti della ricerca è la considerazione che "l’emergere di un’esigenza non sempre si scontra con un ostacolo", ossia in molti casi il turista con esigenze speciali si rivolge a quelle strutture e a quei servizi in grado di supportarlo al meglio in relazione alle proprie necessità. Con la premessa che ben l’84% dei turisti con esigenze speciali manifesta una sola necessità, il 10% ne ha almeno due e poco più del 5% almeno tre, un’analisi dettagliata delle necessità dichiarate dai turisti con esigenze speciali mostra una graduatoria di esigenze espresse [1] :

Tabella 3 - Tipo di esigenza dei turisti con esigenze speciali (1999)

Dall’indagine emerge che chi dichiara di avere esigenze particolari non necessariamente ha incontrato ostacoli e difficoltà. Infatti, tra coloro che hanno particolari esigenze dietetiche, le esigenze maggiormente espresse, solo il 19% lamenta difficoltà nel reperire "vitto dietetico", oppure tra coloro che hanno espresso il bisogno di ambienti anallergici o ipoallergici solo il 16% ha trovato difficoltà nel reperire "luoghi asettici". Nel complesso le difficoltà che emergono come le più rilevanti sono:

Il confronto tra chi dichiara di avere "esigenze speciali" e chi lamenta "difficoltà e ostacoli nel viaggiare" porta a ritenere che i turisti con maggiori difficoltà nel viaggiare siano, in gran parte, turisti disabili. Sono queste, infatti, le persone che necessitano maggiormente di strutture e di personale sanitario, di mezzi di trasporto e di servizi accessibili.

Viaggiare dopo i 65 anni

L’indagine ENEA-Iter permette di fornire alcuni dati anche su quei turisti anziani che, pur non rientrando nell’insieme dei turisti che hanno dichiarato di avere delle specifiche esigenze, presentano delle caratteristiche peculiari sulle quali sembra opportuno fermarsi a riflettere.

Si tratta, con riferimento all’anno 1999, di un insieme di 2milioni e 140mila viaggiatori con più di 64 anni di età ovvero il 6,9% di tutti i viaggiatori.

Le informazioni raccolte permettono di costruire un profilo del turista “over 64” secondo alcune caratteristiche sia di tipo sociale che economico. Si tratta di una categoria di turisti nel quale non prevale né il sesso maschile né quello femminile, per i quali la professione prevalente è quella di casalinga e risiedono prevalentemente nel Nord Italia.

A quali condizioni si viaggerebbe: "la domanda turistica potenziale"

Parliamo ora di coloro che non viaggiano, ma che lo farebbero, a condizioni specifiche. Si tratta di circa 490mila persone, l’1,9% dei più di 25milioni di Italiani che, nel 1999, hanno dichiarato di non viaggiare. Innanzitutto è bene capire i motivi che determinano la non propensione al viaggio, infatti dai dati emerge che il 61,1% (298.709 persone) dichiara di avere un "motivo di salute grave" mentre il restante 38,9% (189.890 persone) non viaggia per una generica "difficoltà a spostarsi/viaggiare".

Anche in questo caso è possibile delineare un profilo del turista potenziale:

L’indagine ha permesso di approfondire il fenomeno della domanda di turismo inespressa, cercando di individuare a quali condizioni i “turisti potenziali” viaggerebbero. Oltre il 61% dei turisti potenziali indica come requisito minimo per viaggiare la "necessità di avere un accompagnamento"; il 25% richiederebbe la "disponibilità di assistenza medica"; il 7% necessiterebbe di vedere "superate le barriere architettoniche" nelle strutture e nei servizi. Questo gruppo di persone è quello che manifesta le esigenze maggiori per viaggiare e rappresenta, molto probabilmente, le persone disabili.

Grafico 2 - Specifiche condizioni alle quali un “turista potenziale” viaggerebbe (1999)  

  1. Ogni turista poteva esprimere più di un’esigenza particolare

1) Studio sulla domanda di turismo accessibile


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