Lazio, al via 99
corsi di formazione professionale
Grazie alle risorse del Fondo Sociale
Europeo, inizieranno entro settembre i corsi di formazione professionale
della Regione Lazio. Interventi formativi per un importo pari a circa 8
milioni di euro, destinati alle persone con disabilità e non solo.
Saranno avviati entro settembre i 99
corsi di formazione professionale per i quali la Regione Lazio ha
stanziato risorse del Fondo sociale europeo (Fse) per un importo pari a
circa 8 milioni di euro.
Si tratta, nello specifico, di
interventi formativi destinati alle persone con disabilità fisiche o
psichiche, ma non solo. Potranno usufruire dei corsi - finalizzati
all’inserimento o al reinserimento lavorativo - anche immigrati
extracomunitari, detenuti, persone sieropositive, tossicodipendenti,
persone appartenenti a minoranze etniche o economicamente svantaggiate.
Le azioni formative previste
riguarderanno figure professionali al passo con le esigenze dell'attuale
sistema sociale e occupazionale, investendo metodologie innovative e
ancora poco utilizzate come il telelavoro, ma anche settori qualificanti
come l'informatica, i servizi educativi sociali e sanitari, la
floricoltura".
Il finanziamento stanziato è stato
suddiviso tra le cinque province del Lazio: 796.219 euro per la
provincia di Frosinone; 828.055 per quella di Latina; 238.777 per quella
di Rieti; 550.850 per quella di Viterbo e, infine, 5.584.881 euro per la
provincia di Roma.
Inoltre, è stata già approvata la
graduatoria degli enti - comuni, università, istituti di formazione e
imprese cooperative - che presenteranno i progetti formativi.
(da Superabile)
Azioni finanziabili
con il FSE
Per il perseguimento dei suoi
obiettivi,
il FSE finanzia tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto
azioni volte ad intervenire in modo strutturale per il miglioramento dei
sistemi dell'istruzione e della formazione professionale e per un
miglior funzionamento del mercato del lavoro. A titolo esemplificativo,
il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali
[1]:
-
istruzione
e formazione professionale ("attività formative, ma anche orientamento
e consulenza: dalla formazione di base all'apprendistato, dalla
riabilitazione professionale al perfezionamento professionale
continuo");
-
aiuti
all'occupazione ed al lavoro autonomo;
-
formazione
post-laurea e formazione di dirigenti e tecnici nel settore ricerca,
scienza e sviluppo tecnologico;
-
sviluppo di
nuove fonti di occupazione (anche nel settore dell'imprenditoria
sociale);
-
formazione
degli insegnanti, dei formatori e del personale;
-
definizione
di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei
lavoratori alla formazione e all'acquisizione di qualifiche;
-
ammodernamento e miglioramento dell'efficienza dei servizi di
collocamento;
-
sviluppo
dei legami tra il mondo del lavoro e gli istituti di formazione,
istruzione e ricerca;
-
creazione e
sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro;
-
prestazione
di servizi ai destinatari delle azioni cofinanziate (ad esempio
fornitura di servizi e strutture per l'assistenza ai familiari);
-
misure di
approccio socio-pedagogico volte ad agevolare un approccio integrato
di inserimento nel mercato del lavoro;
-
sensibilizzazione, informazione e pubblicità;
-
studi,
progetti pilota e scambi di esperienze.
[1]
Art.4,
Regolamento (CE) 1784/1999.
Obiettivi delle azioni finanziate dal FSE
In
sintesi, le azioni finanziate dal FSE sono dirette a:[1]
-
combattere
e prevenire la disoccupazione;
-
evitare la
disoccupazione di lunga durata e facilitare il reinserimento dei
disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro;
-
sostenere
l'inserimento professionale dei giovani e di coloro che si
reinseriscono nel mercato del lavoro dopo un periodo di assenza;
-
promuovere
le pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con
particolare attenzione verso le persone che rischiano l'esclusione
sociale;
-
promuovere
e migliorare la formazione professionale, l'istruzione e
l'orientamento;
-
promuovere
le politiche di formazione permanente;
-
facilitare
e migliorare l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro;
-
migliorare
e mantenere l'occupabilità dei lavoratori;
-
sostenere
la mobilità professionale;
-
promuovere
e sostenere lo sviluppo di una manodopera competente, qualificata ed
adattabile;
-
promuovere
l'innovazione e l'adattabilità nell'organizzazione del lavoro;
-
promuovere
lo sviluppo dello spirito imprenditoriale e di condizioni facilitanti
la creazione di lavoro;
-
promuovere
il rafforzamento del potenziale umano nei campi della ricerca, della
scienza e della tecnologia.
-
migliorare
l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
In tutti questi campi, inoltre, il FSE promuove, in modo trasversale, le
politiche di sviluppo locale, lo sviluppo della società
dell'informazione e il rispetto delle pari opportunità tra uomini e
donne.
[1] Art.3
Regolamento (CE) 1784/1999.
Destinatari delle azioni di Fondo Sociale Europeo
Le
azioni del FSE sono rivolte in generale a tutti i cittadini dell'Unione
Europea, ma la maggior parte degli interventi è tuttavia indirizzata a
categorie specifiche di destinatari, quali, in particolare[1]:
-
disoccupati di lunga durata o esposti al rischio di disoccupazione di
lunga durata.
I disoccupati di lunga durata sono persone prive di impiego da più di
un anno, oppure persone rimaste senza impiego per un periodo inferiore
ma sottoposte al rischio di disoccupazione di lunga durata (persone di
età matura, portatori di handicap fisico o sociale, persone prive di
competenze adeguate, disoccupati senza titolo di studio o con titolo
di studio inadeguato...);
-
giovani in cerca di prima occupazione.
In questo ambito sono compresi tutti i giovani che non hanno mai
esercitato un'attività lavorativa vera e propria. Le situazioni
individuali possono essere estremamente differenziate. Il FSE si
occupa dei giovani che non hanno terminato il proprio percorso
scolastico (drop-out), degli allievi della scuola secondaria
superiore, di giovani con qualifica, di universitari e neolaureati, di
apprendisti e persone assunte con contratto di formazione lavoro;
-
persone svantaggiate.
In questo ambito sono compresi coloro che, occupati e non, rischiano
l'emarginazione dal mercato del lavoro e l'emarginazione sociale
(persone che soffrono di handicap fisico o sociale; immigrati
extracomunitari, disabili, tossicodipendenti ed ex-tossicodipendenti,
detenuti ed ex-detenuti…);
-
donne.
Le donne, nonostante i progressi registrati nell'ultimo decennio,
incontrano tutt'oggi difficoltà nell'inserimento o nel reinserimento
nel mercato del lavoro. A ciò si aggiunge la difficoltà di conciliare
la vita lavorativa con le esigenze della vita familiare, difficoltà
spesso collegata alla carenza di infrastrutture. Il FSE finanzia,
quindi, interventi specificamente rivolti alle donne, e
particolarmente alle donne in possesso di un diploma difficilmente
spendibile, a quelle che vogliono inserirsi in settori in cui sono
poco rappresentate, o che vogliono reinserirsi nel mercato del lavoro
dopo un periodo di prolungata assenza.
[1]
Regolamento (CE) 1784/1999
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