|
|
31 ottobre 2006 – Unità
Il viceministro Bastico: non taglieremo docenti. Gli standard europei? Mannaia sui disabili di Massimo Franchi Ad ogni passo della Finanziaria sulla scuola tornano ad aleggiare i fantasmi dei tagli. Ad alimentarli alla vigilia dell'esame dei provvedimenti in commissione sono stati famosi editorialisti, in primis Angelo Panebianco che sulla prima pagina del “Corriere della Sera” spara a zero sui mali del modello italiano invocando la mannaia sui troppi insegnanti pur di avvicinarsi agli standard continentali. Molto di moda è citare uno studio di “3Elle”, associazione vicina a Confidustria, che chiede al governo di adeguarsi alla media europea nel rapporto tra docenti e alunni. L'Italia ha ora una media di un docente ogni 10 alunni, la media europea è di 1 a 14. Per la prima volta però un esponente del governo, il viceministro Mariangela Bastico, spiega in concreto cosa comporterebbe. In uno studio che sarà pubblicato oggi sul suo sito (www.bastico.it) il viceministro stima che l'abbassamento del rapporto comporterebbe la riduzione di 200 mila docenti che andrebbero trovati tra il personale utilizzato per l'integrazione dei ragazzi disabili (oltre 150 mila ad oggi). Ma questo “risparmio” si tramuterebbe in un vero boomerang perché oggi le classi che hanno un disabile sono meno numerose: cinque alunni in meno del tetto massimo. Ecco allora che il taglio ai docenti disabili provocherebbe un aumento di alunni tale da creare ben 37.470 nuove classi e il doppio di nuovi docenti. «Negli altri paesi - spiega il viceministro Bastico - esistono scuole differenziate per i disabili i cui costi però sono conteggiati come spese sociali». Non essendo sufficiente il taglio dei docenti di sostegno, l'altro capitolo sul quale si potrebbe risparmiare è il tempo pieno. Dalla scuola dell'infanzia a quella elementare, passando per le medie a tempo prolungato, sono 80 mila i docenti dedicati a questo modello educativo che però il viceministro Bastico chiede «di salvaguardare e valorizzare». Anche in questo caso nel resto d'Europa queste attività vengono considerate spese sociali e non scolastiche. Tirando le somme il viceministro conclude che «il presunto numero eccedente di insegnanti italiani è conseguenza di modalità di calcolo non corrette e di scelte politiche che non intendiamo modificare». Ciò non significa però che il ministero non voglia perseguire gli sprechi. Due gli esempi citati: l'aumento previsto in Finanziaria da 20,6 a 21 degli alunni per classe e il superamento dell'eccesso di specializzazioni presenti nella scuola superiore (489 ad oggi), molte troppo simili. Le idee della Bastico sulla scuola. Un particolare riferimento alla Finanziaria 2007 Gentilissime, gentilissimi In queste settimane si è detto e scritto molto sulla Finanziaria 2007; non sempre sono circolate informazioni corrette. Nella precedente newsletter ho cercato di fornire un quadro il più possibile esaustivo, nella sintesi, dei principali provvedimenti adottati dal Governo Prodi in tema di istruzione: dallo "smontaggio" della Legge Moratti alla costruzione della scuola che vogliamo attraverso la Finanziaria 2007. In questo numero vorrei rispondere ad alcune delle domande che più frequentemente mi vengono poste e insieme confutare alcune affermazioni, che ritengo non fondate su dati oggettivi, particolarmente gravi perchè destano allarme immotivato tra gli insegnanti, gli studenti e le famiglie.
Finanziaria 2007: allarme tagli o allarme sprechi? La denuncia di un taglio di 50.000 posti si fonda su dati che non tengono conto delle scelte di sviluppo contenute nella Finanziaria 2007, il cui effetto complessivo sarà di incrementare il numero degli alunni e conseguentemente gli organici. Tra queste: - innalzamento dell'obbligo di istruzione fino a 16 anni Nemmeno il passaggio da 40 a 36 ore settimanali negli istituti professionali è finalizzato a ridurre il numero dei docenti, ma a superare un carico orario oggettivamente troppo gravoso per i ragazzi. Una parte della riduzione del monte ore sarà destinata a migliorare l'integrazione dei ragazzi stranieri e disabili, a sostenere l'innovazione didattica e a ridurre gli insuccessi scolastici, anche attraverso la costituzione di un organico funzionale di scuola. I docenti soprannumerari ed inidonei sono posti in mobilità dai ruoli docenti per passare ad altri ruoli dell'Amministrazione dello Stato, quindi non costituiscono taglio di posti. Infine, deve essere chiaro che qualunque ragionamento sui tagli non si riferisce nè a persone, nè a posti in organico. Stabilizzazione del precariato Stabilizzare il personale per qualificare ulteriormente il sistema scolastico è il segno forte della manovra 2007 per la scuola. A questo scopo la Finanziaria ha definito un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente e ata per gli anni 2007-2009, un piano fondato sulla attuale alta presenza del precariato e sulle previsioni di pensionamenti nei prossimi 3 anni: 102.100 incarichi annuali nell'anno scolastico 2005/06 (corrispondenti al 13% del corpo docente), di cui 42.000 su posti di ruolo e una previsione di pensionamenti pari a 30.000 unità all'anno. Da questi dati risulta evidente che le 150.000 assunzioni non solo sono realizzabili, ma sono necessarie. Creare allarme nei confronti di persone
che da anni lavorano nella scuola, anche nella prospettiva di un lavoro
stabile, è particolarmente grave, perchè incide sulle aspettative della
vita professionale e sulla qualità dell'insegnamento, che è l'elemento
costitutivo essenziale della qualità della scuola. Una scuola dell’obbligo fino a 16 anni che faccia apprendere i saperi essenziali Una scuola dell'obbligo deve avere come obiettivo il raggiungimento da parte dei ragazzi delle conoscenze e delle competenze definite essenziali dalle "Indicazioni nazionali", che connotano i contenuti e i percorsi (Indicazioni curriculari) della scuola dell'obbligo. In corrispondenza dell'elevamento dell'obbligo di istruzione ai 16 anni è impegno del Ministero la ridefinizione dei contenuti del biennio e, in collegamento, della scuola media. Nuovi orientamenti e indicazioni saranno elaborati anche per la scuola dell'infanzia ed elementare, abrogando quelli della Moratti. Definiti i livelli di apprendimento da raggiungere è essenziale individuare modalità didattiche differenziate, finalizzate al successo scolastico, cioè alla riduzione delle ripetenze e degli abbandoni. Questo è il senso della scuola dell'obbligo che impegna la Repubblica ad investire in strutture, tecnologie e personale perchè tutti i ragazzi - tutti e non uno di meno - raggiungano i livelli di istruzione "obbligatori". Il risparmio che ne può derivare è un effetto positivo di una innovata strategia educativa. Anche in questo caso, come per altri
aspetti della Finanziaria sulla Scuola, dunque, gli obiettivi di
razionalizzazione si collocano dentro scelte qualitative di carattere
didattico e riforme strutturali. Incrociamo i numeri in relazione alle caratteristiche della scuola che vogliamo
* Il numero delle unità è stato calcolato sulla base degli stipendi effettivamente pagati (sono inclusi docenti di ruolo e non di ruolo); vengono rapportati ad unità docenti part time o che ricoprono spezzoni di orario (ad esempio 3 spezzoni da 6 ore, ricoperti da 3 persone diverse, sono contabilizzati 1 unità). Allarme tagli e allarme sprechi
Per i secondi la scuola è il luogo dello
spreco, della inefficienza e della inefficacia, un "disastro" che può
essere affrontato solo attraverso un drastico ridimensionamento
del personale e delle risorse investite. Solo da qui si può
dare inizio alla "rinascita" fondata sulla competizione delle
"scuole-aziende" nell'ambito del "mercato dell'istruzione". In sostanza
dovrebbe cambiare tutto, per poi prendere atto che, per le troppe
resistenze, non può cambiare nulla. -
che include e che non lascia indietro nessuno Una Finanziaria che, nel percorso parlamentare, può essere ulteriormente migliorata. Finanziaria: alcuni possibili miglioramenti Dopo la discussione nella Commissione VII
della Camera, lunedì 30 ottobre 2006 si avvia la valutazione del
progetto di legge e degli emendamenti alla Commissione Bilancio. GRADUATORIE PERMANENTI Non saranno abrogate, ma superate da innovate modalità di formazione e reclutamento, entro le quali confluiranno coloro che saranno ancora in graduatoria al termine del piano delle 150.000 assunzioni. Ciò costituisce una garanzia per gli insegnanti non assunti, ma la vera e più forte garanzia è rappresentata dal numero assai elevato delle assunzioni in ruolo previsto dal piano. INCREMENTO DI 0,4 ALUNNI PER CLASSE
L'intervento previsto dalla Finanziaria dovrà essere realizzato dalle
singole scuole con azioni estremamente mirate e diversificate, in modo
da non incidere sulle classi che già hanno raggiunto i tetti massimi di
alunni o che hanno diritto alla riduzione di 5 alunni per l'integrazione
di ragazzi disabili. Questi criteri potranno essere esplicitati
attraverso un emendamento alla Finanziaria, in modo da costituire un
punto di riferimento interpretativo certo. EDILIZIA SCOLASTICA Si propone l'incremento delle risorse per l'edilizia scolastica, passando dai 250 milioni di euro nel triennio 2007-09 ai 400. Inoltre, la parte più rilevante dell'emendamento consiste nella autorizzazione ad utilizzare una parte delle risorse nazionali per l'accensione di mutui per la messa in sicurezza degli edifici e per la copertura di quote di ammortamento degli stessi, producendo un forte effetto moltiplicativo delle risorse messe a disposizione. PERCORSO DI STABILIZZAZIONE DI ATA, DOCENTI E DIRIGENTI I posti per le assunzioni dei dirigenti scolastici sono riferiti, con un emendamento, agli anni 2007/09, allungando di un anno il periodo di riferimento, per portarlo alla medesima durata triennale del piano di assunzione dei docenti e degli ata. Un ulteriore emendamento relativo ai dirigenti estende, con le medesime modalità del concorso ordinario, gli ampiamenti delle assunzioni al concorso riservato. Viene così completato, sulla base di criteri omogenei, il complessivo piano di stabilizzazione del personale: sono delegificate la definizione delle graduatorie permanenti, senza efficacia retroattiva per far salvi i punteggi pregressi, e le norme dei concorsi per dirigenti; sono definiti alcuni criteri per le nuove graduatorie permanenti e di reclutamento dei dirigenti; vengono applicate in via anticipata queste modalità ai concorsi già in atto. Queste scelte sono finalizzate all'obiettivo di superare rapidamente il precariato e i vuoti in organico (dirigenti reggenti e incaricati), eliminando norme di reclutamento complesse, costose nella gestione e che hanno prodotto un enorme contenzioso. In corrispondenza a questo piano triennale, dovranno essere elaborate le nuove norme di formazione e di reclutamento per il personale docente e di gestione dei concorsi per i dirigenti scolastici. Esami di Stato
Verso le nuove
indicazioni per il curricolo |
La pagina
- Educazione&Scuola©