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Lettera aperta al canditato premier Walter Veltroni
Spero mi scuserai se ti scrivo usando il “tu” ma ritengo che la forma diretta e confidenziale sia la più adatta ad una lettera indirizzata a chi si candida a dirigere il Paese ed i suoi cittadini per i prossimi anni e quindi sia interessato ad un rapporto franco con i suoi potenziali elettori. Ho letto ed apprezzato gli intenti politici che hanno ispirato la tua candidatura, il desiderio di spingere il Paese sulla via di un deciso rinnovamento, anche se onestamente non li ho trovati molto differenti da quelli propugnati dal tuo maggior antagonista. Condivido anche, per il nulla che vale la mia opinione, la tua scelta coraggiosa di “correre da solo” per riuscire finalmente ad esprimere una linea politica esente da troppi condizionamenti. La mia condizione umana ed i miei interessi personali mi portano ad essere fruitore di un buon numero di telegiornali notturni e di rubriche di approfondimento politico ed ai miei occhi è diventata ormai familiare l’immagine della nuova sede del PD a Roma. Più che la sede in se ( bello come metafora il grande spazio aperto di cui si compone il loft) è diventata famosa la scala di accesso sulla quale si vedono salire e scendere ( rappresentazione scenica delle fortune umane ?) personalità politiche più o meno note. Ma ahimè tale scala agli occhi miei ha un tremendo difetto: è del tutto impercorribile per i cittadini con disabilità ( centinaia di migliaia quelli più gravi, alcuni milioni se si comprendono le loro famiglie e le persone che a vario titolo interagiscono con loro) o almeno così si presenta ai telespettatori e suggerisce una glaciale immagine di negazione e di distacco della politica dal desiderio di partecipazione di tali cittadini. Perdonami, caro Walter, la sincerità, ma da un partito democratico, anzi dal Partito Democratico tutto mi sarei aspettato ( in senso positivo) tranne una sede inaccessibile in cima ad una lunga scala !
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