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Trattato di Lisbona: più diritti per i disabili in Ue http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/Qui_Europa/info1832197819.html Ecco gli articoli che, con l’entrata in vigore, miglioreranno la vita dei cittadini europei con disabilità. Tra le novità: la possibilità di iniziativa legislativa da parte di associazioni, chiese, società civile. BRUXELLES - Il trattato di Lisbona contiene una serie di clausole che, con l’entrata in vigore, possono rappresentare capisaldi importanti per una strategia europea sulla disabilità e contribuire a migliorare la vita dei 65 milioni di disabili dell’Ue. Già nell’articolo 1 si fa esplicito riferimento a un’unione fondata sul rispetto della dignità e dei diritti umani e sul principio di uguaglianza. Questi valori devono essere comuni a tutti gli Stati membri e a tutti i Paesi candidati all’adesione, in una “società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità fra donne e uomini”. Per quel che riguarda
gli organi politici dell’Ue, si conferisce al parlamento europeo
l’obbligo di esprimere un parere conforme sulle decisioni in merito alla
legislazione contro la discriminazione. Ciò significa che il parlamento
europeo, sebbene non assurga a organo di codecisione in materia, può
usare il suo potere di veto per migliorare una proposta di legge
riguardante la non discriminazione. A livello degli stati membri,
invece, si dispone un maggior coinvolgimento dei parlamenti nazionali:
ciascuno può, entro otto settimane dall’approvazione di una proposta,
formulare un’opinione motivata in cui dichiara le ragioni per cui la
proposta non gli sembra rilevante. Infine due strumenti utili per le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità da un lato e per i disabili in prima persona dall’altro, sono da una parte il metodo di Coordinamento Aperto (Omc) e dall’altra la Carta dei Diritti Fondamentali. L’Omc (metodo di Coordinamento aperto fra gli Stati membri) è stato esplicitamente introdotto nell’Art.140 del trattato e fornisce un nuovo quadro di cooperazione tra gli Stati membri per far convergere le politiche nazionali al fine di realizzare obiettivi comuni in aree quali il lavoro, la protezione sociale, l’istruzione e la sanità, tutti settori di particolare interesse per i disabili. La Carta dei Diritti Fondamentali, infine, viene introdotta dal Trattato nella legislazione europea, così da permettere la creazione di nuovi meccanismi per generare solidarietà e assicurare una maggiore protezione ai cittadini dell’Ue. Le norme della Carta avranno forza legale vincolante e i diritti in essa sanciti possono esser fatti valere davanti alla Corte di Giustizia Europea e ai tribunali nazionali.
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