Striscioni, fischietti, bandiere, e
lo slogan ''Vergogna'' gridato contro il Governo: centinaia di disabili
si sono ritrovati questa mattina davanti a Montecitorio per rivendicare
i loro diritti e protestare contro la Finanziaria
Striscioni,
fischietti, bandiere, e lo slogan “Vergogna” gridato contro il Governo:
centinaia di disabili - insieme a familiari, operatori e volontari di
decine di associazioni - si sono ritrovati questa mattina davanti a
Montecitorio per rivendicare i loro diritti e protestare contro la
Finanziaria. A fine mattinata una delegazione della Fish – associazione
promotrice della manifestazione - è stata ricevuta dal vicepresidente
della Camera, Publio Fiori, che si è impegnato a coinvolgere tutti i
gruppi parlamentari e a presentare 3 emendamenti alla Finanziaria:
aumento delle pensioni d’invalidità da 253,35 euro a 516 euro mensili,
ripristino del Fondo politiche sociali (2005 e 2006) e istituzione del
Fondo per non autosufficienti. Gli emendamenti saranno elaborati insieme
alla Fish entro la fine di questa settimana e presentati agli inizi
della prossima; poi si attenderà la loro approvazione. Se invece saranno
bocciati, i disabili sono pronti a scendere nuovamente in piazza.
La protesta dei
disabili riguardava proprio i punti che saranno affrontati dagli
emendamenti, ma anche i tagli ai finanziamenti alla scuola, la scomparsa
da 4 anni dei fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche,
il mancato rispetto di impegni e accordi assunti dal Governo e dal
ministero del Welfare nel corso del 2003 (anno europeo delle persone con
disabilità), “l'accanimento sulle persone con disabilità in nome di
presunte politiche di rigore e controllo, il peggioramento di pari
opportunità e discriminazione”, affermano i promotori della
manifestazione, chiedendo di “riaffermare il diritto di una vita degna
di essere vissuta, il diritto ad un sistema sociale e dello sviluppo
basati sul pieno rispetto dei diritti umani e dei principi di non
discriminazione e pari opportunità”. Alla protesta hanno aderito anche
Cgil, Cisl e Uil, condividendo i punti indicati nella piattaforma della
Fish e guardando “con vivo interesse alle azioni volte a denunciare i
pesanti tagli alla spesa sociale e all’integrazione scolastica”; i
sindacati chiedono inoltre che “vengano al più presto definiti i Livelli
Essenziali di Assistenza nel Sociale (Liveas) e che vengano previste
adeguate risorse finanziarie per percorsi di politiche attive per la
formazione e per una piena inclusione lavorativa e sociale delle persone
con disabilità”. I Segretari confederali Fulvio Fammoni (Cgil),
Ermenegildo Bonfanti (Cisl) e Nirvana Nisi (Uil) auspicano che, attorno
alla piattaforma indicata, possa realizzarsi il consenso di tutte le
sigle rappresentanti il mondo della disabilità.
Anche
Rosy Bindi (Margherita) e Livia Turco (Ds) alla manifestazione promossa
dalla Fish. ''Questo Governo, invece di ascoltare le richieste, ha
tagliato ulteriormente i servizi''
Anche Rosy Bindi (deputata della
Margherita) e la diessina Livia Turco erano presenti alla manifestazione
promossa dalla Fish insieme ad altre associazioni di disabili, a
sindacati ed enti locali, contro la Finanziaria 2006. “Sottoscrivo
pienamente tutte le loro richieste”, soprattutto quella relativa al
Fondo per i non autosufficienti – ha detto Bindi -. Questo Governo,
invece di ascoltare questa domanda, ha tagliato ulteriormente i servizi,
indebolendo progressivamente il Fondo sanitario nazionale, dimezzando il
Fondo sociale, discriminando i disabili nel diritto al lavoro. Definisco
sacrosanta questa manifestazione, anche se non siamo pieni di speranza
riguardo all’accoglienza che verrà fatta alle richieste presentate”.
Turco ha denunciato “l’abbandono da parte di questo governo delle
politiche da noi iniziate, riducendo gli insegnanti di sostegno e i
progetti per il ‘dopo di noi’”. E Daniela Mandarelli, assessore alle
politiche sociali della Regione Lazio, ha annunciato: “Se i tagli al
Fondo sociale saranno confermati, sosterremo Provincia e Comune. Quella
dei tagli è una scelta politica sbagliata che va contro la gente. Mi
vergogno del fatto che cittadini come voi, con problemi gravi da
affrontare, siano lasciati soli dalle istituzioni e debbano pretendere
che i propri diritti siano rispettati, quando dovrebbero essere le
stesse istituzioni a farlo”.
Sul fronte dei
tagli delle risorse, Tiziana Biolghini, delegata della Provincia di Roma
all’handicap, ha riferito che in precedenza la Provincia aveva stanziato
5 milioni di euro a favore dei disabili. “La protesta si rende
necessaria – ha affermato Ileana Argentin, consigliere delegato del
Sindaco di Roma per l’handicap - per gridare la nostra disapprovazione
alle scelte di questo Governo che, ancora una volta, si dimostra miope e
non curante delle esigenze di un settore così importante quale il
Sociale. Sono giunta alla conclusione della mia seconda legislatura al
Comune di Roma e ritengo di avere fatto molto per la mia città. Vorrei
fare ancora di più, in sinergia con il mio Sindaco, ma sono consapevole
che con scelte scellerate si annullano repentinamente molti degli sforzi
cominciati e si impedisce di reiterare incredibili traguardi raggiunti.
Spero che la gente del Terzo Settore, quello in cui opero, e quanti
mostrano sensibilità e senso civico nei confronti del mondo della
disabilità, accorrano numerosi a questa manifestazione per esprimere il
proprio dissenso assieme a noi”.
In
merito alla manifestazione di questa mattina, l’assessore capitolino
alle politiche sociali e della salute Raffaela Milano ha dichiarato:
“Esprimo la piena condivisione e solidarietà alle tante persone disabili
e alle loro famiglie che questa mattina hanno manifestato, con la Fish,
per chiedere al governo che non venga decurtato del 50% il Fondo Sociale
Nazionale e perché la finanziaria tenga conto delle esigenze e dei
diritti sociali. Il Fondo Sociale è stato creato nel 2000 con la legge
di riforma delle politiche sociali e ha rappresentato, in questi anni,
una delle poche risorse nazionali disponibili per la rete dei servizi
sociali. Con questo Fondo, a Roma, sono finanziati i Centri diurni,
l’assistenza domiciliare, servizi di sollievo e progetti per
l’autonomia. Il taglio del 50% del Fondo, già dal 2005, mette questa
rete di servizi in una situazione di assoluta criticità. È importante
dunque che il mondo dell’associazionismo, assieme agli enti locali,
faccia sentire la sua voce per scongiurare una così grave violazione dei
diritti sociali delle persone più fragili”.
La protesta a Montecitorio. Barbieri
(Fish): ''Tra i partecipanti c'è un clima di sospetto: abbiamo paura che
l'impegno nell'approvare gli emendamenti alla Finanziaria non venga
rispettato. Allora saremo nuovamente in piazza''
“Tra i
partecipanti alla manifestazione c’è un clima di sospetto: abbiamo paura
che l’impegno da parte di Fiori nell’approvare gli emendamenti non venga
rispettato. In questo caso siamo pronti a scendere nuovamente in
piazza”. Lo ha dichiarato Pietro Barbieri, presidente della Fish, al
termine della manifestazione contro la Finanziaria 2006. “Abbiamo fatto
tutti una grande fatica per essere qui. Siamo in tanti, arrivati da
tutte le regioni d’Italia, con disabilità gravi e meno gravi – ha detto
Barbieri -. Alla manifestazione hanno aderito Comuni, Regioni,
sindacati, associazioni, Forum del Terzo settore”. L’iniziativa è nata
dal vedere disattese tante promesse: “Dopo la conferenza europea sulla
disabilità, dopo che il ministro del Welfare non ha scritto una virgola
di politiche a favore delle persone disabili, dopo i tagli e la non
approvazione del Fondo per la non autosufficienza, dopo il mancato
finanziamento del bonus per i figli disabili, abbiamo deciso questa
mobilitazione”, ha ricordato il presidente della Fish, esprimendo
comunque il suo scetticismo per l’impegno formulato dal vicepresidente
della Camera Publio Fiori. “Vogliamo dire chiaro e tondo che i diritti
non possono essere elusi – ha concluso Barbieri -. Vogliamo i fatti in
questa Finanziaria, ma anche nei prossimi 5 anni di Governo”.
“Protestiamo
per garantire servizi essenziali a tutti i cittadini, che devono essere
finanziati con la spesa pubblica – ha evidenziato Salvatore Nocera,
vicepresidente della Fish -. Ieri la Corte costituzionale con una
sentenza ha dimostrato che questo Governo è statalista e prevaricatore:
non vuole garantire la libertà di spesa degli enti locali. E la
Finanziaria voleva erogare il 5 per mille al volontariato, ma il Movi
l’ha restituito al mittente: si tratta di un’elemosina, sia pure
governativa”.
Impossibile citare tutte le
associazioni presenti in piazza: dalla Comunità di Capodarco a “La
nostra famiglia”, dall’Aism all’Angsa, dall’Anffas all’Associazione
italiana contro l’epilessia, dall’Aipd (per i down) all’Associazione
nazionale invalidi civili, ecc. Secondo le ultime stime, sono circa 3
milioni i disabili in Italia, di cui circa 500mila non autosufficienti
con gravi handicap, a cui si aggiungono altrettanti anziani con
disabilità. “Numeri importanti, che non possono e non devono essere
ignorati: quello che invece sembra fare il Governo”, ha denunciato Mario
De Luca, segretario nazionale della Fish e presidente del Forum
regionale sulla disabilità.
Il
messaggio di Romano Prodi
Cari amici,
oggi siete in
piazza a manifestare le vostre ragioni e a chiedere piu rispetto per i
vostri diritti. Voglio esprimervi tutta la mia solidarietà.
Le
scelte economiche e sociali compiute dal governo hanno infatti eroso
ulteriormente le opportunità di affermare pienamente il diritto di
vivere senza essere discriminati. Una società più coesa e solidale, più
giusta e più libera, e quella che sa riconoscere e valorizzare anche il
contributo delle persone con disabilità.
Voi
chiedete piena cittadinanza. Chiedete che le scuole accolgano i bambini
in difficoltà, li aiutino in un percorso di formazione e di progressiva
autonomia. E invece, si riducono gli insegnanti di sostegno. non si
abbattono le barriere architettoniche e soprattutto, con la riforma
Moratti, si ripropone una precoce discriminazione e divisione dei saperi
e delle opportunità.
Chiedete una pensione decente e la tutela dei vostri redditi. E invece
i! governo non adegua gli assegni mensili. Impone tagli pesanti al
welfare locale e presenta una Finanziaria che e un vero e proprio
salasso per le famiglie più deboli.
II
governo parla di razionalizzazione delta spesa e di riduzione degli
sprechi. In realtà, invece, non fa che tagliare proprio nelle voci che
riguardano le politiche sociali. E, infatti, in questa Finanziaria
mancano almeno tre miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale e
almeno un miliardo al Fondo per le politiche sociali. Senza contare i
tagli ai finanziamenti per I'edilizia sanitaria e il programma di
riqualificazione della sanità nelle grandi città. Persino il Fondo per
le famiglie, tanto pubblicizzato nei giorni scorsi, si e rivelato del
tutto inadeguato e il bonus per i bambini si ferma ai nati nel 2005.
Se poi
consideriamo i tagli alla spesa dei Comuni e delle Regioni non è
difficile immaginare quanto poco resterà nei livelli essenziali di
assistenza sanitaria per la riabilitazione delle persone con disabilità
e quanto dovranno invece sborsare le famiglie per integrare le spese
dell'assistenza socio sanitaria.
Sono
stati sprecati anni importanti senza intervenire sulla questione ormai
esplosiva della non autosufficienza. II nostro sistema di welfare non è
da tempo all'altezza di questa emergenza. Ma governo e maggioranza hanno
la gravissima responsabilità di aver boicottato e insabbiato la proposta
di legge per il Fondo nazionale per la non autosufficienza.
Una proposta di respiro strategico, di cui si rifietterà al tavolo del
programma dell'Unione, che rappresenta un tassello importante nella
definizione di una nuova politica sociale.
Una persona disabile e prima di tutto una persona che ha bisogno di
trovare risposte integrate e globali. Sarebbe riduttivo esaurire la
presa in carico affidandosi alle sole terapie farmacologiche e
riabilitative. C'e bisogno di integrare i percorsi di cura con un
sostegno più ampio, che garantisca un aiuto vero non solo a! malato ma
anche alla sua famiglia.
Chi si prende cura troppo spesso e lasciato solo mentre e necessario
garantire la continuità assistenziale. Al tempo stesso occorre favorire
l'integrazione nel mondo del lavoro e nella società. Si tratta di un
percorso sicuramente complesso e laborioso, ma non possiamo rinunciare a
superare una vecchia logica puramente assistenzialista. Dobbiamo invece
imboccare la strada dei diritti e della cittadinanza, finalizzando i
percorsi di assistenza e riabilitazione alla progressiva conquista
dell'indipendenza economica e dell'affermazione professionale delle
persone con disabilità.
Su
questo progetto, pur cosi impegnativo, vi garantisco il mio impegno
futuro.
ROMANO PRODI
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