|
|
Comune di Vicchio Via Garibaldi, 1 50039 VICCHIO (FI) Anche quest’anno, insieme, ci siamo messi in marcia verso Barbiana, per il quarto anno consecutivo. Dopo 4 anni questa può considerarsi un’iniziativa non episodica o legata a fatti contingenti e ci spinge a riflettere sulla prospettiva che intendiamo darci. “Marciare a Barbiana” è stato un messaggio che ha raggiunto migliaia di persone che si sono mosse dalle varie parti d’Italia per salire verso questo punto sperduto su un monte da dove si è irradiata un’esperienza che ha toccato nel profondo le coscienze e ha segnato un riferimento storico per chi ha a cuore la scuola di tutti e di ciascuno. “Marciare a Barbiana” può diventare ogni anno un appuntamento carico di senso se si connota come la sede di un “pellegrinaggio laico” di chi ha a cuore i problemi della scuola, si interroga sulle prospettive educative in un mondo che cambia, coglie i limiti del sistema formativo a far fronte ai bisogni di crescita e di sviluppo delle giovani generazioni, cerca risposte ai sempre nuovi dubbi ed incertezze di chi ha scelto di fare dell’insegnamento una scelta di vita, oltre che professionale. “Marciare a Barbiana” può così essere l’occasione di muoversi per segnare la necessità di impegnare prima di tutto se stessi nella ricerca di uno spazio e di un tempo per riflettere sulla propria direzione di marcia e al tempo stesso – se si è in tanti a muoversi- può mandare dei segnali significativi a costruire orientamenti e proposte per il futuro della scuola e per la costruzione di una cultura di pace. Nell’appello per la marcia di quest’anno abbiamo messo un’enfasi particolare sulla parola “speranza”. Il futuro del mondo è nel respiro dei bambini che vanno a scuola e noi vogliamo sentirci vivi ed attivi nel costruire un futuro più giusto, più solidale, più pacifico, che valorizzi lo straordinario patrimonio d’intelligenza e d’amore che gli adulti di domani potranno esprimere. Nella lettera a una professoressa si legge “Solo i figlioli degli altri qualche volta paiono cretini. I nostri no. Standogli accanto, ci si accorge che non sono. E neppure svogliati. O per lo meno sentiamo che sarà un momento, che gli passerà, che ci deve essere un rimedio. Allora è più giusto dire che tutti i ragazzi nascono eguali e se in seguito non lo sono più, è colpa nostra e dobbiamo rimediare” Siamo saliti quest’anno a Barbiana convinti che occorra mettere l’eguaglianza delle opportunità sociali, culturali, economiche, civili di nuovo al centro delle politiche, convinti che le diseguaglianze costituiscono una spesa insostenibile, non solo un fatto morale e che dall’affermazione delle eguaglianze scaturiscono nuove opportunità di sviluppo e importanti prospettive di pace. Usciamo rafforzati da questo cammino e sempre più convinti che occorra caratterizzarci sempre più con la proposizione di valori forti: di quei valori necessari a far sì che il nostro “marciare a Barbiana” possa costituire un momento alto della visibilità di chi si impegna a costruire prospettive, più che a denunciare e criticare impostazioni non condivise. Non ci piace la scuola della Moratti e lo diciamo con chiarezza, ma ci interessa molto più mobilitare le coscienze e le intelligenze per precisare il nostro disegno e porre le basi della scuola che vorremmo, contribuendo così all’affermarsi di una cultura della solidarietà e della fratellanza. Su questo lavoreremo nei prossimi mesi, perché il giorno della marcia sia il momento di maggior visibilità di un percorso che dura tutto l’anno. Ritorneremo ancora: a testimoniare il nostro impegno a ricercare fonti di nutrimento per la nostra riflessione e la nostra speranza. Lorini Elettra, Sindaco di Vicchio del Mugello
Domenica 29 maggio 2005 ore 10.30
Da Barbiana per la scuola eguale e libera
Per la quarta
volta, Vicchio e il Mugello accoglieranno, il 29 maggio 2005, tutti
coloro che sono appassionati al futuro civile e democratico dell'Italia,
per camminare con noi fino alla scuola di Barbiana.
Non è con
nostalgia che riprendiamo ancora una volta il nostro cammino verso
Barbiana, senza bandiere e senza slogan, ognuno col suo passo. È invece
con la consapevolezza che di quel pensiero educativo il nostro Paese ha
bisogno oggi come ieri, forse oggi ancora più di ieri. Si esaltano gli egoismi e le separazioni. Si fa dei nostri figli stupidi consumatori, pieni di cose ma non di se stessi e della loro giovinezza. La scuola diventa un mercato. Chi non ce la fa ci pensi la società.
Ma questo
pensiero, che non a caso ha detto sì alla guerra in Iraq, produce un
paese impaurito.
L'Italia non è
quel paese di spot, egoismi, superficialità che qualcuno vuol spacciare
per modernità. Non è un caso che la cultura della destra non ha vinto soprattutto nei cuori educativi delle migliaia di persone che ci lavorano e non ha incantato neppure i genitori.
C'è un paese
reale, figlio di Barbiana. Chiede eguaglianza e libertà, una scuola
comunità, un'educazione serena e non adultistica, meno consumista e più
dialogante tra generazioni. Un paese che torni ad amare i propri
bambini, senza perderli tra uno spot e l'altro. Ancora una volta, camminando verso Barbiana, vogliamo offrire un'occasione per dare forza al movimento pluralista e democratico che nel paese, nelle scuole, nelle autonomie locali, tra gli studenti, nelle associazioni professionali e sindacali, esprime passione civile e culturale per migliorare il nostro sistema formativo. Per una scuola delle città e dei paesi, comunità nella comunità. Democrazia e gioia del futuro. Solo una scuola socratica e laica può essere una radice di civiltà che ci aiuti a rendere più umano il pianeta e ad essere parte di quella cultura della solidarietà e della fratellanza che è l'unica via contro la barbarie degli egoismi, delle ideologie separative, dei liberismi. Con la Costituzione e i nostri figli nel cuore, fratelli di valori comuni per tutti e per sempre: libertà, uguaglianza, pluralismo, solidarietà.
Carovani Giuseppe,
Sindaco di Calenzano |
La pagina
- Educazione&Scuola©