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L’ASSISTENZA A SCUOLA UN DIRITTO ESIGIBILE?
L’eco di una vicenda apparsa sul forum “genitori
insieme” di disabili.com apre ancora una volta il dibattito sulla
tutela dei diritti dei disabili nelle scuole comuni:
Più volte il nostro sito si è dimostrato la cassa
di risonanza di denunce che coinvolgono i diritti degli alunni in
situazione di handicap e delle loro famiglie. In particolare una
denuncia, pervenuta attraverso il nostro forum “genitori insieme”,
ha fatto scattare una catena di solidarietà tra i navigatori, che
con i loro messaggi hanno “intasato” le caselle di posta di
qualche funzionario del Ministero dell’Istruzione e di diverse
testate giornalistiche. Preferiamo non entrare nel merito della
vicenda sulla quale e’ in corso un procedimento giudiziario che
vedrà coinvolti i protagonisti diretti dell’episodio, ma non
possiamo esimerci da alcune considerazioni e proposte per un
dibattito serio sull’assistenza ai disabili all’interno delle
scuole comuni e sulla reale esigibilità di tale diritto. Vale la pena ricordare che questo problema era già
stato sollevato sempre con toni molti accessi da parte delle
famiglie degli alunni in situazione di handicap all’inizio del
presente anno scolastico attraverso i media. Grazie a quella prima
ondata di proteste nel giro di poche settimane il Ministero emanò
una nota datata 30/11/01 che affrontò in maniera organica il
problema dell’assistenza materiale ai disabili sia sotto il
profilo normativo, dando indicazioni precise ai Dirigenti Scolastici
su come affrontarlo e risolverlo, sia sotto il profilo formativo,
prevedendo corsi di aggiornamento per i collaboratori scolastici (ex
bidelli) ovverosia per coloro che devono occuparsi di assicurare l’espletamento
di tale mansione all’interno delle scuole. Pur consapevoli, come scrive Andrea Canevaro, che “le
leggi non possono essere strumenti miracolistici e non possono
trasformare la realtà per solo fatto di esserci” si riscontra
ancora una volta come l’inadeguata l’applicazione di tali norme
riaccenda incomprensioni e conflittualità. Ci permettiamo di suggerire almeno tre proposte che
potrebbero prevenire o quanto meno ridurre i frequenti e purtroppo
ricorrenti disagi denunciati. La prima riguarda una puntuale verifica sullo stato d’attuazione
della recente normativa emanata su questa materia e le conseguenti
iniziative affinché venga applicata in maniera puntuale e rigorosa. La seconda interessa i Dirigenti Scolastici (ex
Presidi e Direttori Didattici), figure sempre più accentratici di
poteri e responsabilità in questa fase di trasformazione del
sistema scolastico, affinché venga resa loro obbligatoria la
formazione sulle tematiche dell’integrazione scolastica nei loro
curricoli di studio, di aggiornamento e nelle procedure concorsuali
per l’assegnazione degli incarichi. Infine la terza rivolta ai responsabili del servizio
di valutazione del sistema scolastico nazionale, affinché si
introducano nei parametri di valutazione delle istituzioni
scolastiche criteri che consentano la verifica delle condizioni di
esigibilità del diritto all’integrazione scolastica nelle classi
comuni. Scrive Salvatore Nocera ricordando il contributo del
pensiero giuridico di Mario Tortello in favore della cultura dell’integrazione
scolastica: “l’idea era sempre quella: il diritto non deve
rimanere un appannaggio dei tecnici, ma deve essere portato ovunque
e messo a disposizione perché tutti, sapendo che cosa dicono le
norme, le sappiano applicare”.
Nicola
Quirico disabili.com il 1° Progetto Internet per i disabili
italiani online dal 1999
La storia della
nascita della bimba
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