ASSOCIAZIONE CONTRO L’ESCLUSIONE
NOTE
RELATIVE ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
Insegnanti di sostegno
- Entro l’inizio del
nuovo anno scolastico gli Uffici Scolastici Provinciali nominano gli
abilitati per il sostegno; per le necessità eccedenti il Preside
fa nomine provvisorie fino all’uscita delle graduatorie degli
aventi diritto. Le graduatorie degli aventi diritto escono in
Dicembre. Il Preside è costretto a licenziare gli insegnanti con
nomina provvisoria per nominare da queste graduatorie definitive.
- Le nomine, sia
provvisorie (all’inizio dell’anno scolastico) sia definitive (a fine
primo quadrimestre !) comportano tempi lunghissimi dal momento che
ogni insegnante interpellato ha 48 ore di tempo per accettare o
rifiutare la nomina, questo comporta che a metà anno scolastico
alcuni alunni si trovino scoperti dal sostegno.
- L’insegnante con
nomina provvisoria viene licenziato nel momento in cui escono le
nuove graduatorie; l’avente diritto che gli subentra, può accettare
solo una parte dell’orario, anche minima (4/18) lasciando così
scoperto il maggior numero di ore dell’alunno
- Capita poi che
insegnanti reintegrati nella stessa scuola con le nomine definitive,
per il meccanismo delle graduatorie, si vedano assegnati alunni
diversi da quelli che avevano seguito nella prima parte dell’anno.
- È ovvio capire il
forte disagio conseguente a questo aberrante meccanismo che non
tutela i diritti degli alunni disabili. All’inizio dell’anno si
organizzano incontri di programmazione tra insegnanti, incontri con
le famiglie, in alcuni casi (purtroppo sempre meno) incontri con gli
operatori ULSS, e a metà anno spariscono delle figure importanti per
l’attuazione del progetto.
- Perché le
graduatorie degli aventi diritto escono in Dicembre quando la scuola
inizia l’11 Settembre? Le nuove graduatorie non possono avere
validità a partire dal nuovo anno scolastico?
- Su che base
vengono formate queste nuove graduatorie se i docenti inclusi non
hanno una qualifica superiore agli insegnanti che vanno a
sostituire?
- Questo problema è
sentito anche in altre regioni italiane, o è soprattutto un problema
del Veneto?
- Perché nel Veneto
il numero degli insegnanti di sostegno abilitati è di molto
inferiore al numero necessario per soddisfare le esigenze effettive?
- Perché gli
insegnanti che accettano il sostegno senza una preparazione
specifica non sono obbligati a una formazione vincolata
all’accettazione della nomina?
- Denunciamo un
eccessivo garantismo per gli insegnanti a scapito di un diritto
delle persone disabili e sentiamo questa situazione come una forma
di sfruttamento dell’handicap.
Regione
- All’ULSS si
chiede una collaborazione più stretta con la scuola in modo che il
percorso scolastico sia inserito nel progetto di vita del ragazzo.
- All’ULSS si chiede
di progettare una continuità scuola-lavoro, programmando dei
tirocini in quarta e quinta superiore, e nei periodi estivi, in modo
da consentire l’avvio al lavoro appena conclusa la scuola senza
nocivi tempi di attesa.
- Alla Regione si
chiede che i CFP accolgano ragazzi disabili nelle classi normali
con i necessari finanziamenti per l’integrazione.
- Nella ns. zona
Thiene-Schio i CFP da due anni non attivano più i corsi per ragazzi
disabili. Come vengono utilizzati i soldi destinati a questa
attività?
Schio, 3 febbraio 2008
CARLA VOLPE
INSEGNANTI DI SOSTEGNO.
- A quando l'obbligatorietà dell'aggiornamento sull'handicap per i
docenti curriculari?
- Spesso gli Insegnanti di sostegno - non diversamente da quelli di
classe, e tanto che siano specializzati che no - impostano il loro piano
di lavoro in aperta dissonanza rispetto il percorso compiuto (magari con
successo) dai loro Colleghi nei precedenti Ordini di Scuola, portando
nei ragazzi disabili un disorientamento dagli esiti anche imprevedibili.
Quale limite alla pur intoccabile "libertà di insegnamento"?
- A volte l'Insegnante di sostegno lavora con l'operatore di assistenza.
Perchè non prevedere istituzionalmente un tempo per una reciproca
condivisione di strategie e lavori?
REGIONE
- All'Ulss si chiede che la voce dei genitori (soprattutto nelle Scuole
Superiori così contrassegnate dall'impreparazione nell'integrare gli
alunni disabili) venga ascoltata ed avvalorata, tanto presso la Scuola,
quanto nel coinvolgimento nel progetto di vita dei figli, proprio perchè
i genitori sono naturalmente i più attenti a legare virtuosamente il
loro passato con il futuro.
- All'Ulss si chiede che i propri operatori di assistenza abbiano
istituzionalmente un tempo per la reciproca condivisione di strategie e
lavoro con gli Insegnanti di sostegno che seguono lo stesso alunno
EMANUELA DAL PONTE
-alcuni insegnanti accettano altri posti e non avvisano la scuola
LAURA VITELLA
Maria,
ho avuto l'incontro con il Preside e l'ULSS si è mossa di piu' per
sollecitare attenzione su Marco e il suo progetto, perchè dopo le
vacanze di Natale la sensazione di disagio di Marco lo aveva portato ad
uscire da scuola oggi giorno nervoso e stressato al punto che dava botte
alla signora che lo accompagnava in autobus e siamo stati convocati
anche dal Comune.
Siccome questo dipende non solo dall'ambiente ma anche da fatto che
Marco l'ultima ora di ogni giorno è solo e non gli strutturano
un'attività in quell'ora, il Preside ha parlato in Consiglio di classe
poi anche con l'Ulss e gli insegnanti di sostegna e mi ha detto che
prenderanno ciò che del suo progetto è buono da tenere e cambieranno
quello che non va.
Marco mi sembra vada a scuola un po' piu' volentieri. Fa molte verifiche
e interrogazioni ma mi mostra soddisfatto i punteggi.
La prossima settimana vanno in gita sulla neve per insegnare ai suoi
compagni lo sci da fondo ma ho telefonato all'operatrice che mi ha
informato che l'insegnante di sostegno con altre insegnanti si sta
organizzando per fare in modo che Marco possa andare in gita ugualmente
utilizzando bob e motoslitta.
E' un bel segnale.Abbiamo sofferto tanto fin dopo gennaio ma forse il
sole sta spuntando. Volevo dirteloUn abbraccio
Laura
MARTA MAZZON
All'acciandomi alle note di Carla, mi piacerebbe sottolineare
l'esigenza che i ragazzi disabili siano presi in carico (come qualsiasi
ragazzo della classe) da tutti gli insegnanti curriculari, avvalendosi
dell'aiuto dell'insegnante di sostegno.
Certo questo presume capacità e preparazione da parte degli insegnanti
di classe che possono essere carenti anche per i ragazzi non
certificati.
Alle Elementari il preside dr. Covallero mi disse che l'insegnante di
sostegno non è l' esclusivo insegnante di mio figlio, e io gli chiesi
che gli insegnanti di classe fossero anche insegnanti per mio figlio:
ciò alle elementari non si è mai realizzato per
l'impreparazione/incapacità delle maestre.
I nostri figli hanno bisogno di percorsi alternativi, ma questi devono
essere pianificati e realizzati da tutti gli insegnanti.
Altrimenti tutto si gioca sulla disponibilità/capacità del solo
insegnante di sostegno.
E' solo un pensiero aggiuntivo nel mare di esigenze a cu non dobbiamo
rinunciare.
Ciao a tutti Marta |