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L'Istruzione ha violato la privacy di una disabile di Carlotta Jesi (c.jesi@vita.it)
«La decisione adottata da alcune amministrazioni pubbliche di indicare nelle graduatorie dei lavoratori trasferiti, accanto al nome, la dicitura «portatore di handicap» tra le eventuali cause di precedenza viola la legge sulla privacy. E secondo il garante la formula «portatore di handicap» dovrà essere sostituita con diciture generiche o codici numerici» Ne da notizia l'agenzia di stampa Agi, secondo cui l'Authority si è così pronunciata «nell'affrontare il caso di una insegnante elementare che lamentava di non aver avuto idoneo riscontro ad una richiesta rivolta al competente provveditorato agli studi, con la quale chiedeva la cancellazione o la trasformazione in forma anonima della dicitura «portatore di handicap» che compariva accanto al suo nome, in un elenco di lavoratori trasferiti presso altre sedi. La ricorrente sottolineava, inoltre, come la diffusione del dato sanitario, avvenuta in violazione della legge sulla privacy, le avesse determinato una situazione di grave disagio a livello personale e di relazione con gli altri colleghi». Invitato dall'Autorità a soddisfare le richieste della ricorrente, informa l'Agi, il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca ha giustificato il proprio comportamento affermando che, per esigenze di pubblicità e di trasparenza dell'attività amministrativa, le graduatorie devono riportare chiaramente le cause che determinano i trasferimenti. L'elenco affisso all'albo, poi, non poteva essere ritirato prima di 60 giorni, termine previsto per un eventuale ricorso. Il Garante, accogliendo il ricorso dell'interessata, ha invece affermato che la divulgazione del dato sanitario dell'insegnante era illecita perché avvenuta in violazione della legge sulla privacy, che vieta espressamente la diffusione di dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone. |
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