Presentato il Piano regolatore sociale di Roma.
Oltre 6mila persone hanno contribuito alla sua costruzione
Dal "documento di base" a quello che è
stato presentato oggi alle 16 in Campidoglio dal sindaco Walter
Veltroni e l’assessore Raffaela Milano: il primo Piano Regolatore
Sociale della città è frutto di un lavoro accurato di studio e
consultazione, che ha visto impegnata l’amministrazione comunale
della capitale durante tutto il primo semestre dell’anno. Dopo l’approvazione
odierna in Giunta Comunale, il Piano verrà sottoposto al Consiglio
comunale entro l’autunno; tuttavia il Consiglio ha già approvato
all’unanimità, a luglio, una deliberazione sulle "linee di
indirizzo per la predisposizione del Piano Regolatore Sociale".
Nel Prs generale - documento programmatico triennale che definisce le
politiche sociali del Comune, in attuazione della legge 328 - si
integrano i Piani sociali di zona, che riguardano i 19 Municipi della
metropoli; infatti il testo contiene sia le "Linee di indirizzo
per le politiche sociali" che il Piano di zona cittadino.
Oltre 6mila persone hanno contribuito in maniera concreta alla
realizzazione e al processo di costruzione del Piano, attraverso
laboratori di co-progettazione, assemblee cittadine e municipali,
focus group). Ai 16 laboratori cittadini hanno partecipato 2.463
persone e 595 associazioni: occasioni preziose di confronto su diversi
temi del welfare: dalla famiglia alle dipendenze e all’alcolismo,
dalla terza età a bambini e adolescenti, dai senza fissa dimora ai
rom, dalla salute mentale a immigrati, richiedenti asilo e rifugiati,
dai problemi riguardanti l’oncologia e i malati al carcere.
Ma come si è snodato in questi mesi l’iter preparatorio del
documento? La costruzione del Piano è stata avviata con un insieme di
strumenti presentati e consegnati formalmente alla città in una
partecipata "quattro giorni" alla fine di gennaio 2002: un
Documento-base con relative "Linee guida del Piano Regolatore
Sociale per la Città di Roma", una Guida alla Progettazione per
la costruzione dei Piani di zona Municipali e la "mappatura"
territoriale consegnata a ciascun municipio come base per la
rilevazione di bisogni, domande e risorse. Sulla base di queste
indicazioni, la costruzione del Piano è avvenuta a livello cittadino,
con un’attività di coordinamento supportata dall’Ufficio centrale
di Piano e dalla Commissione di esperti; un lavoro di raccordo tra
Assessorati per l’individuazione e la definizione degli assi
trasversali di politiche integrate; a livello municipale, attraverso
"un processo di costruzione partecipata e negoziata dei Piani di
zona municipali, che ha visto il coinvolgimento e la mobilitazione
degli attori sociali presenti a livello microterritoriale; a livello
intermunicipale attraverso le conferenze sanitarie locali e gli
accordi di programma congiunti per ciascuna Asl referente dei
rispettivi municipi.
"Troppo spesso gli interventi sociali restano confinati nella
sfera assistenziale, senza una reale integrazione con i percorsi di
formazione, di politica attiva per il lavoro. Oppure giungono troppo
tardi, nella fase dell’emergenza, perché non si è riusciti a
prevenire i rischi di esclusione", notava il documento
preparatorio al Prs, "strumento tramite il quale il ‘sociale’
interpella e orienta le politiche". Infatti la 328/2000 assegna
al Comune il compito di programmare, progettare e realizzare il
sistema locale integrato di interventi e di servizi sociali. Il varo
del Prs rappresenta per la città, quindi, "l’impegno a
ridisegnare il welfare urbano", finalizzato "ad attuare un
modello federalista solidale su scala urbana, garantendo al contempo
la globalità della dimensione cittadina e le specificità del
fabbisogno locale". Per "federare autonomie, costruendo la
città delle reti sociali".
Piano regolatore sociale di Roma, principi di fondo
e obiettivi: livelli essenziali uniformi, meno difficoltà
nell'accesso ai servizi e ampliare i beneficiari
Cos'è il Piano Regolatore Sociale? Quello
presentato oggi nella Capitale è il documento programmatico triennale
che definisce le politiche sociali del Comune di Roma per i prossimi
tre anni. Esso è formato dal Piano Cittadino e da 19 Piani di Zona
Municipali.
Il Piano ha lo scopo di impegnare l’amministrazione comunale nella
programmazione, nella progettazione e nella realizzazione del sistema
cittadino dei servizi e degli interventi sociali. Allo stesso tempo
esso rappresenta lo strumento con cui leggere le politiche cittadine
di sviluppo dal punto di vista del bisogno (grazie al lavoro di
mappatura realizzato), della domanda sociale, dei diritti sociali e di
standard urbani fondati su processi di sostenibilità sociale,
ambientale e territoriale. All’analisi del territorio ed alle linee
strategiche di intervento si affiancano centinaia di progetti di
intervento concreti, cittadini e municipali, tutti con tempi di
realizzazione precisi. E lo scopo è quello di favorire lo sviluppo di
un welfare comunitario.
La definizione del Piano Regolatore Sociale si pone in linea con l’applicazione
della recente normativa in campo sociale, socio-sanitario e degli
ordinamenti relativi alle funzioni e alle competenze degli enti
locali. In particolare, la legge-quadro 328/2000 prevede la
realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali
per una protezione sociale attiva, capace di mettere in campo
opportunità, servizi e trasferimenti economici a sostegno delle
persone e delle famiglie.
Come detto esso è costituito da un Piano Cittadino e da 19 Piani
Municipali, nonché da 5 accordi di programma sottoscritti con le Asl
romane. Il Piano Cittadino (di 208 pagine) contiene un’analisi sugli
scenari cittadini, l’indicazione sui principi ed obiettivi
strategici per i prossimi tre anni, l’individuazione delle azioni di
welfare, delle azioni di sistema, delle azioni di integrazione con le
politiche cittadine, ed una parte con l’indicazione e le schede dei
diversi progetti obiettivo. I Piani di zona Municipali comprendono
analisi del territorio (dati sulla popolazione) e linee di intervento
e schede progettuali, generalmente definite per macro aree di
intervento.
Quanto ai principi di fondo del Prs, va detto che sono quattro,
condivisi e discussi nell’ambito dei lavori di costruzione. In
primis responsabilità civiche e solidarietà: mettere al centro del
nuovo sistema degli interventi e dei servizi sociali le
responsabilità diffuse della Comunità locale; poi diritti sociali da
promuovere, tutelare e rendere esigibili: definire piani di intervento
e modalità di accesso che consentano a ciascun abitante di veder
rispettati i propri diritti, Far cioè diventare gli interventi
sociali un’area di diritti esigibili; quindi la qualità come
strategia di cambiamento: la qualità degli interventi sociali deve
essere monitorata e misurata attraverso specifici indicatori; infine l’integrazione
per lo sviluppo sociale, uscire dalle emergenze e combattere l’esclusione:
prioritaria l’integrazione con le politiche sanitarie, formative,
dell’occupazione dell’abitare delle infrastrutture.
Infine gli obiettivi. Il Piano individua tre obiettivi primari per
"dare corpo" ai principi sopra indicati: l’assicurazione
di livelli essenziali delle prestazioni sociali su tutto il territorio
cittadino; la riduzione delle difficoltà e delle disuguaglianze nell’accesso
ai servizi e agli interventi sociali; l’ampliamento e la
diversificazione della platea dei beneficiari degli interventi sociali
Glossario sul Piano regolatore sociale di Roma
Piano regolatore sociale:
è il documento programmatico triennale che definisce le politiche
sociali del Comune di Roma nel senso più ampio del termine. Contiene
le Linee di indirizzo per le politiche sociali e il Piano di zona
cittadino.
Linee di indirizzo per le politiche sociali: costituiscono
la prima parte del Piano regolatore sociale. Si tratta di una serie di
analisi e proposte operative che riguardano le politiche sociali nella
città di Roma - nel senso più ampio - e il loro rapporto con le
diverse politiche urbane e il loro impatto sulla qualità della vita
dei cittadini.
Piano di zona cittadino: è la seconda parte del Piano
regolatore sociale, lo strumento per la programmazione triennale del
sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali nella città
di Roma, ai sensi dell’art. 19 della legge 328/2000.
Piano di zona municipale: è lo strumento di
programmazione triennale del sistema integrato degli interventi e dei
servizi sociali a livello del singolo Municipio. Costituisce una parte
integrante del Piano di zona cittadino.
Accordo di programma: è l’atto formale - ai sensi
della legge 142/90 e successive modificazioni - mediante il quale il
Comune, d’intesa con le Aziende Unità Sanitarie locali, adotta il
Piano di zona cittadino e i Piani di zona municipali. All’accordo di
programma partecipano gli organismi del terzo settore e le Ipab che,
attraverso l’accreditamento o altre forme di concertazione
concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione degli
interventi e dei servizi sociali previsti nei piani.
L'utenza dei servizi socio-sanitari a Roma
Dati al 31/12/2001 |
Utenza |
Valore a. |
v. % |
Aids |
56 |
3,5 |
Alcolisti |
8 |
0,5 |
Anziani |
294 |
18,2 |
Detenuti ed ex detenuti |
9 |
0,6 |
Non autosufficient-lungodegenti |
39 |
2,4 |
Donne |
5 |
0,3 |
Famiglia |
43 |
2,7 |
Handicap |
5 |
0,3 |
Immigrati |
13 |
0,8 |
Malati |
126 |
7,8 |
Materno-infantile |
4 |
0,2 |
Minori |
174 |
10,7 |
Senza fissa dimora indigenti |
30 |
1,9 |
Studenti |
26 |
1,6 |
Tossicodipendenti |
64 |
4,0 |
Tutti |
664 |
41,3 |
Totale |
1619 |
100,0 |
Fonte: Caritas diocesana di Roma
La spesa per servizi sociali del Comune di
Roma |
Fondo impegnato |
Anno 1998 |
Anno 1999 |
Minori |
6.532.311.566 |
7.164.619.138 |
Handicap |
13.195.103.212 |
8.867.723.357 |
Aids, tossicodipendenza |
9.804.916.794 |
6.331.956.365 |
Sanità |
21.758.205.116 |
26.460.314.186 |
Terza età |
15.600.664.000 |
15.747.965.759 |
Senza fissa dimora |
38.655.543.147 |
29.613.474.984 |
Immigrazione |
12.786.617.728 |
16.600.988.668 |
Totale |
118.333.361.563 |
110.787.042.457 |
Fonte: Relazione sulla spesa sociale del V
dipartimento del Comune di Roma, 2000
Piano regolatore sociale: tra i progetti una
fondazione per il ''dopo di noi'', una casa famiglia, un ''polo
tecnologico per l'economia sociale''
Ecco alcuni dei progetti inseriti nel Piano
Regolatore Sociale di Roma.
Sostegno ai care givers. Realizzazione di servizi di
"sollievo" rivolti a sostenere coloro che assistono persone
anziane in modo continuativo – sostegno alle reti di auto-aiuto –
attivazione di albi cittadini per i collaboratori domestici.
Abitazioni protette per la terza età. Soluzioni allogiative
che consentano agli anziani di vivere una vita autonoma in ambienti
"protetti", evitando la istituzionalizzazione.
Polo tecnologico dell’economia sociale. Per consentire all’impresa
sociale non profit di usufruire di spazi attrezzati per le attività
produttive, per le attività di studio e ricerca, per le attività
formative, per quelle di progettazione e fund raising.
Centro del Volontariato. Centri territoriali, uno per
municipio, come quello già attivato in Prati, ed un Centro Cittadino.
Centro per il diritto alla mobilità dei portatori di handicap.
Centro dedicato alla produzione ed installazione di ausili per la
guida di vetture, scuola guida, conversione di mezzi di serie.
Fondazione "Dopo di noi". Entro il 2003 la creazione
di una Fondazione di Partecipazione che raccoglie contributi sia da
Enti Pubblici che da enti privati e persone fisiche da destinarsi a
programmi per l’accompagnamento all’autonomia di persone disabili
che ancora vivono in famiglia.
Case famiglia per madri condannate. Per madri condannate o ex
detenute con bambini fra gli 0 ed i 10 anni).
Segretariato Sociale e Porte Sociali. Organizzato su base
municipale, con operatori formati e preparati. Una sorta di
"sportello unico" per i cittadini.
Responsabilità sociale delle imprese. Accordo con il mondo
dell’impresa e del commercio di Roma su obiettivi etici e sociali
(bilancio sociale allargato).
Volontariato civico degli anziani. Obiettivo: 5.000 anziani
volontari a Roma entro il 2004.
Dimissioni protette. Sistema integrato socio-sanitario per la
dimissione protetta dagli ospedali, con piano di interventi
socio-sanitari a domicilio, in accordo con ospedali e medici di
famiglia. Prevista l’attivazione di Unità Valutative Territoriali.
S.T.P. Sociale. Sperimentazione dell’attivazione dell’STP
Sociale per i casi di fragilità sociosanitaria che possono riguardare
persone straniere non in possesso di titoli di soggiorno, analogamente
a quanto previsto in campo sanitario.
Anziani residenti nel Comune di Roma
Classificazione
per sesso al 30/6/2001 |
Età |
Maschi |
Femmine |
Totale |
65 - 69 |
71.754 |
86.525 |
158.275 |
70 - 74 |
58.465 |
77.337 |
135.798 |
75 - 79 |
42.080 |
65.593 |
107.668 |
80 - 84 |
19.647 |
36.273 |
55.916 |
Oltre 85 |
18.733 |
44.744 |
63.477 |
Totale |
210.679 |
310.472 |
521.151 |
Fonte: Comune di Roma
Assistenza a Roma: chi si occupa dei
familiari non conviventi (anziani, malati, disabili) bisognosi
di cure assistenziali.
Dati campionari |
Chi se ne occupa maggiormente |
v. a. |
v. % |
L'intervistato/a |
256 |
17,9 |
Il coniuge/partner dell'intervistato/a |
78 |
5,4 |
Entrambi allo stesso modo |
26 |
1,8 |
Altri familiari conviventi con
l'intervistato/a |
226 |
15,7 |
Altri familiari non conviventi con
l'intervistato/a |
620 |
43,1 |
Altri a pagamento |
174 |
12,1 |
Il servizio domiciliare del Comune |
20 |
1,4 |
Volontari |
15 |
1,0 |
Altri |
21 |
1,5 |
Totale |
1.437 |
100,0 |
Fonte: Comune di Roma
Asili Nido Roma - Liste di attesa 2002 |
|
Municipio |
Domande
Iscrizione 2002 |
Posti disponibili |
Lista
di attesa |
1° |
328 |
103 |
225 |
2° |
523 |
205 |
318 |
3° |
148 |
23 |
125 |
4° |
816 |
302 |
514 |
5° |
850 |
356 |
494 |
6° |
535 |
270 |
265 |
7° |
708 |
270 |
438 |
8° |
652 |
212 |
440 |
9° |
630 |
233 |
397 |
10° |
769 |
273 |
469 |
11° |
653 |
390 |
263 |
12° |
748 |
163 |
585 |
13° |
940 |
192 |
748 |
15° |
622 |
260 |
362 |
16° |
600 |
253 |
347 |
17° |
317 |
123 |
194 |
18° |
606 |
211 |
395 |
19° |
781 |
275 |
506 |
20° |
600 |
235 |
365 |
Totale |
11.826 |
4.349 |
7.477 |
Fonte: Comune di Roma
Piano regolatore sociale. Veltroni: ''Un segnale
importante''. Milano: ''No al sociale diviso per categorie, puntiamo
su quartieri e bisogni''
"Roma sarà la prima città in Europa a
dotarsi di un Piano regolatore sociale". Il sindaco Walter
Veltroni ha presentato così il Prs della Capitale, "una mappa
del disagio sociale che rappresenta l’idea di un welfare di
comunità, l’intervento pubblico che interviene nell’area del
disagio con strumenti e le risorse economiche necessarie". Il
sindaco ha poi ricordato il grande lavoro che è stato necessario per
elaborare il documento: circa 5000 persone coinvolte, 19 piani
municipali e oltre 500 associazioni. "Il Piano rappresenta non la
città che vorremmo, ma le cose che faremo, tra quelle che ci stanno
più a cuore, come giunta comunale".
Veltroni ha poi citato un progetto in cantiere, previsto dal Prs:
quello della "Fondazione Dopo di noi", che sarà finanziata
attraverso donazioni, lasciti, eredità, risorse pubbliche e private
che serviranno a sostenere le famiglie delle persone disabili
"quando i genitori non ci saranno più, perché nessuno resti
solo", ha concluso il sindaco. "Si tratta di un segnale
importante in un momento in cui attorno a noi non c’è grande
attenzione sui temi di politica sociale".
L’assessore alle politiche sociali e sanitarie, Raffaela Milano, ha
aggiunto: "Il Prs è una autentica riforma della rete dei
servizi: siamo partiti dall’eliminare un sociale diviso per
categorie astratte, puntando invece sui quartieri e i loro
bisogni". Infatti il Piano vuole rendere universale l’accesso
ai servizi: i diritti sociali "sono per tutti, non solo per le
categorie più deboli, perché tutti siamo esposti a rischi
sociali", ha dichiarato Milano. Saranno gli indicatori di
situazione economica (Ise) a segnalare se l’utente dovrà pagare una
quota di concorso alla spesa sociale, in base al reddito. Si punterà
sempre di più a piani personalizzati di intervento, nel senso che il
cittadino sceglierà un servizio pianificatosi sui suoi bisogni.
Verranno inoltre create delle unità di valutazione della qualità,
per monitorare l’efficienza dei servizi.
L’assessore ha auspicato che i 19 uffici di Prs municipale
"divengano permanenti" e ha menzionato altri progetti
previsti, come quello delle "cento porte sociali" che
renderanno capillare la presa in carico delle persone. Di questo si
occuperanno parrocchie, centri sociali e associazioni del terzo
settore. Si punterà anche sull’emersione dal lavoro nero domestico.
Infine, verrà dato sostegno alle famiglie per favorire l’emersione
e si punterà ad un maggiore coinvolgimento delle imprese produttive,
per coprire almeno il 5% della spesa sociale.
Piano regolatore sociale a Roma
Il primo semestre del 2002 vede impegnata la città di Roma nella
costruzione del Piano regolatore sociale. Per integrare il processo di
costruzione del Piano l'Assessorato alle Politiche Sociali e
Promozione della Salute ha ritenuto opportuno organizzare un incontro
che pone particolare attenzione alle famiglie, intese non solo come
fruitori di servizi, ma anche come risorsa per i servizi sociali.
Una attenzione particolare verrà posta per le esigenze delle donne
capofamiglia e per le giovani coppie. L'intento è quello di
considerare la famiglia come soggetto unitario delle Politiche Sociali
e non come una somma di utenti con diversi problemi. Il workshop “Le
Politiche per la Famiglia” si svolgerà domani, venerdì 3 maggio
(ore 9.30-13.30) presso la sala del Carroccio in Campidoglio e vedrà
impegnati operatori del terzo settore, della pubblica amministrazione,
esperti e studiosi che porteranno il loro contributo per la
progettazione di servizi sempre più vicini ai nuovi bisogni delle
famiglie.
I lavori saranno introdotti dall'Assessore alle Politiche Sociali
Raffaela Milano.
Parteciperanno fra gli altri: Pamela Pantano (Assessore alle
Politiche dell'infanzia), Maria Coscia (Assessore alle Politiche
Educative), Nicola Galloro (Delegato del Sindaco per le emergenze
abitative), Franca Eckert Coen (Delegata del Sindaco per la
multiculturalità), Gianni Sgritta (sociologo), Natalina Dore
(Presidente Arlaf - Associazione Romana Laziale Affidamento
Familiare), Silvia Costa (Presidente Comitato di Gestioni Fondazioni
bancarie), Donatella Poselli (Presidente Unione Italiana Genitori -
consigliere comunale).
Nel corso del workshop il prof. Sgritta illustrerà i risultati
della "Ricerca sulle Famiglie a Roma".
Piano Regolatore Sociale
Piano di Zona Municipale |