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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Presentato il Piano regolatore sociale di Roma. Oltre 6mila persone hanno contribuito alla sua costruzione

Dal "documento di base" a quello che è stato presentato oggi alle 16 in Campidoglio dal sindaco Walter Veltroni e l’assessore Raffaela Milano: il primo Piano Regolatore Sociale della città è frutto di un lavoro accurato di studio e consultazione, che ha visto impegnata l’amministrazione comunale della capitale durante tutto il primo semestre dell’anno. Dopo l’approvazione odierna in Giunta Comunale, il Piano verrà sottoposto al Consiglio comunale entro l’autunno; tuttavia il Consiglio ha già approvato all’unanimità, a luglio, una deliberazione sulle "linee di indirizzo per la predisposizione del Piano Regolatore Sociale". Nel Prs generale - documento programmatico triennale che definisce le politiche sociali del Comune, in attuazione della legge 328 - si integrano i Piani sociali di zona, che riguardano i 19 Municipi della metropoli; infatti il testo contiene sia le "Linee di indirizzo per le politiche sociali" che il Piano di zona cittadino.


Oltre 6mila persone hanno contribuito in maniera concreta alla realizzazione e al processo di costruzione del Piano, attraverso laboratori di co-progettazione, assemblee cittadine e municipali, focus group). Ai 16 laboratori cittadini hanno partecipato 2.463 persone e 595 associazioni: occasioni preziose di confronto su diversi temi del welfare: dalla famiglia alle dipendenze e all’alcolismo, dalla terza età a bambini e adolescenti, dai senza fissa dimora ai rom, dalla salute mentale a immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, dai problemi riguardanti l’oncologia e i malati al carcere.


Ma come si è snodato in questi mesi l’iter preparatorio del documento? La costruzione del Piano è stata avviata con un insieme di strumenti presentati e consegnati formalmente alla città in una partecipata "quattro giorni" alla fine di gennaio 2002: un Documento-base con relative "Linee guida del Piano Regolatore Sociale per la Città di Roma", una Guida alla Progettazione per la costruzione dei Piani di zona Municipali e la "mappatura" territoriale consegnata a ciascun municipio come base per la rilevazione di bisogni, domande e risorse. Sulla base di queste indicazioni, la costruzione del Piano è avvenuta a livello cittadino, con un’attività di coordinamento supportata dall’Ufficio centrale di Piano e dalla Commissione di esperti; un lavoro di raccordo tra Assessorati per l’individuazione e la definizione degli assi trasversali di politiche integrate; a livello municipale, attraverso "un processo di costruzione partecipata e negoziata dei Piani di zona municipali, che ha visto il coinvolgimento e la mobilitazione degli attori sociali presenti a livello microterritoriale; a livello intermunicipale attraverso le conferenze sanitarie locali e gli accordi di programma congiunti per ciascuna Asl referente dei rispettivi municipi.


"Troppo spesso gli interventi sociali restano confinati nella sfera assistenziale, senza una reale integrazione con i percorsi di formazione, di politica attiva per il lavoro. Oppure giungono troppo tardi, nella fase dell’emergenza, perché non si è riusciti a prevenire i rischi di esclusione", notava il documento preparatorio al Prs, "strumento tramite il quale il ‘sociale’ interpella e orienta le politiche". Infatti la 328/2000 assegna al Comune il compito di programmare, progettare e realizzare il sistema locale integrato di interventi e di servizi sociali. Il varo del Prs rappresenta per la città, quindi, "l’impegno a ridisegnare il welfare urbano", finalizzato "ad attuare un modello federalista solidale su scala urbana, garantendo al contempo la globalità della dimensione cittadina e le specificità del fabbisogno locale". Per "federare autonomie, costruendo la città delle reti sociali".

 

Piano regolatore sociale di Roma, principi di fondo e obiettivi: livelli essenziali uniformi, meno difficoltà nell'accesso ai servizi e ampliare i beneficiari

 

Cos'è il Piano Regolatore Sociale? Quello presentato oggi nella Capitale è il documento programmatico triennale che definisce le politiche sociali del Comune di Roma per i prossimi tre anni. Esso è formato dal Piano Cittadino e da 19 Piani di Zona Municipali.
Il Piano ha lo scopo di impegnare l’amministrazione comunale nella programmazione, nella progettazione e nella realizzazione del sistema cittadino dei servizi e degli interventi sociali. Allo stesso tempo esso rappresenta lo strumento con cui leggere le politiche cittadine di sviluppo dal punto di vista del bisogno (grazie al lavoro di mappatura realizzato), della domanda sociale, dei diritti sociali e di standard urbani fondati su processi di sostenibilità sociale, ambientale e territoriale. All’analisi del territorio ed alle linee strategiche di intervento si affiancano centinaia di progetti di intervento concreti, cittadini e municipali, tutti con tempi di realizzazione precisi. E lo scopo è quello di favorire lo sviluppo di un welfare comunitario.
La definizione del Piano Regolatore Sociale si pone in linea con l’applicazione della recente normativa in campo sociale, socio-sanitario e degli ordinamenti relativi alle funzioni e alle competenze degli enti locali. In particolare, la legge-quadro 328/2000 prevede la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali per una protezione sociale attiva, capace di mettere in campo opportunità, servizi e trasferimenti economici a sostegno delle persone e delle famiglie.


Come detto esso è costituito da un Piano Cittadino e da 19 Piani Municipali, nonché da 5 accordi di programma sottoscritti con le Asl romane. Il Piano Cittadino (di 208 pagine) contiene un’analisi sugli scenari cittadini, l’indicazione sui principi ed obiettivi strategici per i prossimi tre anni, l’individuazione delle azioni di welfare, delle azioni di sistema, delle azioni di integrazione con le politiche cittadine, ed una parte con l’indicazione e le schede dei diversi progetti obiettivo. I Piani di zona Municipali comprendono analisi del territorio (dati sulla popolazione) e linee di intervento e schede progettuali, generalmente definite per macro aree di intervento.
Quanto ai principi di fondo del Prs, va detto che sono quattro, condivisi e discussi nell’ambito dei lavori di costruzione. In primis responsabilità civiche e solidarietà: mettere al centro del nuovo sistema degli interventi e dei servizi sociali le responsabilità diffuse della Comunità locale; poi diritti sociali da promuovere, tutelare e rendere esigibili: definire piani di intervento e modalità di accesso che consentano a ciascun abitante di veder rispettati i propri diritti, Far cioè diventare gli interventi sociali un’area di diritti esigibili; quindi la qualità come strategia di cambiamento: la qualità degli interventi sociali deve essere monitorata e misurata attraverso specifici indicatori; infine l’integrazione per lo sviluppo sociale, uscire dalle emergenze e combattere l’esclusione: prioritaria l’integrazione con le politiche sanitarie, formative, dell’occupazione dell’abitare delle infrastrutture.


Infine gli obiettivi. Il Piano individua tre obiettivi primari per "dare corpo" ai principi sopra indicati: l’assicurazione di livelli essenziali delle prestazioni sociali su tutto il territorio cittadino; la riduzione delle difficoltà e delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi e agli interventi sociali; l’ampliamento e la diversificazione della platea dei beneficiari degli interventi sociali

 

Glossario sul Piano regolatore sociale di Roma

 

Piano regolatore sociale: è il documento programmatico triennale che definisce le politiche sociali del Comune di Roma nel senso più ampio del termine. Contiene le Linee di indirizzo per le politiche sociali e il Piano di zona cittadino.


Linee di indirizzo per le politiche sociali: costituiscono la prima parte del Piano regolatore sociale. Si tratta di una serie di analisi e proposte operative che riguardano le politiche sociali nella città di Roma - nel senso più ampio - e il loro rapporto con le diverse politiche urbane e il loro impatto sulla qualità della vita dei cittadini.


Piano di zona cittadino: è la seconda parte del Piano regolatore sociale, lo strumento per la programmazione triennale del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali nella città di Roma, ai sensi dell’art. 19 della legge 328/2000.


Piano di zona municipale: è lo strumento di programmazione triennale del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a livello del singolo Municipio. Costituisce una parte integrante del Piano di zona cittadino.


Accordo di programma: è l’atto formale - ai sensi della legge 142/90 e successive modificazioni - mediante il quale il Comune, d’intesa con le Aziende Unità Sanitarie locali, adotta il Piano di zona cittadino e i Piani di zona municipali. All’accordo di programma partecipano gli organismi del terzo settore e le Ipab che, attraverso l’accreditamento o altre forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione degli interventi e dei servizi sociali previsti nei piani.

 

 

L'utenza dei servizi socio-sanitari a Roma
Dati al 31/12/2001

Utenza

Valore a.

v. %

Aids

56

3,5

Alcolisti

8

0,5

Anziani

294

18,2

Detenuti ed ex detenuti

9

0,6

Non autosufficient-lungodegenti

39

2,4

Donne

5

0,3

Famiglia

43

2,7

Handicap

5

0,3

Immigrati

13

0,8

Malati

126

7,8

Materno-infantile

4

0,2

Minori

174

10,7

Senza fissa dimora indigenti

30

1,9

Studenti

26

1,6

Tossicodipendenti

64

4,0

Tutti

664

41,3

Totale

1619

100,0

Fonte: Caritas diocesana di Roma  

 

 

La spesa per servizi sociali del Comune di Roma 

Fondo impegnato

Anno 1998

Anno 1999

Minori

6.532.311.566

7.164.619.138

Handicap

13.195.103.212

8.867.723.357

Aids, tossicodipendenza

9.804.916.794

6.331.956.365

Sanità

21.758.205.116

26.460.314.186

Terza età

15.600.664.000

15.747.965.759

Senza fissa dimora

38.655.543.147

29.613.474.984

Immigrazione

12.786.617.728

16.600.988.668

Totale

118.333.361.563

110.787.042.457

Fonte: Relazione sulla spesa sociale del V dipartimento del Comune di Roma, 2000  

 

Piano regolatore sociale: tra i progetti una fondazione per il ''dopo di noi'', una casa famiglia, un ''polo tecnologico per l'economia sociale''

 

Ecco alcuni dei progetti inseriti nel Piano Regolatore Sociale di Roma.


Sostegno ai care givers. Realizzazione di servizi di "sollievo" rivolti a sostenere coloro che assistono persone anziane in modo continuativo – sostegno alle reti di auto-aiuto – attivazione di albi cittadini per i collaboratori domestici.


Abitazioni protette per la terza età. Soluzioni allogiative che consentano agli anziani di vivere una vita autonoma in ambienti "protetti", evitando la istituzionalizzazione.


Polo tecnologico dell’economia sociale. Per consentire all’impresa sociale non profit di usufruire di spazi attrezzati per le attività produttive, per le attività di studio e ricerca, per le attività formative, per quelle di progettazione e fund raising.


Centro del Volontariato. Centri territoriali, uno per municipio, come quello già attivato in Prati, ed un Centro Cittadino.


Centro per il diritto alla mobilità dei portatori di handicap. Centro dedicato alla produzione ed installazione di ausili per la guida di vetture, scuola guida, conversione di mezzi di serie.


Fondazione "Dopo di noi". Entro il 2003 la creazione di una Fondazione di Partecipazione che raccoglie contributi sia da Enti Pubblici che da enti privati e persone fisiche da destinarsi a programmi per l’accompagnamento all’autonomia di persone disabili che ancora vivono in famiglia.


Case famiglia per madri condannate. Per madri condannate o ex detenute con bambini fra gli 0 ed i 10 anni).


Segretariato Sociale e Porte Sociali. Organizzato su base municipale, con operatori formati e preparati. Una sorta di "sportello unico" per i cittadini.


Responsabilità sociale delle imprese. Accordo con il mondo dell’impresa e del commercio di Roma su obiettivi etici e sociali (bilancio sociale allargato).


Volontariato civico degli anziani. Obiettivo: 5.000 anziani volontari a Roma entro il 2004.


Dimissioni protette. Sistema integrato socio-sanitario per la dimissione protetta dagli ospedali, con piano di interventi socio-sanitari a domicilio, in accordo con ospedali e medici di famiglia. Prevista l’attivazione di Unità Valutative Territoriali.


S.T.P. Sociale. Sperimentazione dell’attivazione dell’STP Sociale per i casi di fragilità sociosanitaria che possono riguardare persone straniere non in possesso di titoli di soggiorno, analogamente a quanto previsto in campo sanitario.

Anziani residenti nel Comune di Roma
 Classificazione per sesso al 30/6/2001

Età

Maschi

Femmine

Totale

65 - 69

71.754

86.525

158.275

70 - 74

58.465

77.337

135.798

75 - 79

42.080

65.593

107.668

80 - 84

19.647

36.273

55.916

Oltre 85

18.733

44.744

63.477

Totale

210.679

310.472

521.151

Fonte: Comune di Roma    

Assistenza a Roma: chi si occupa dei familiari non conviventi (anziani, malati, disabili) bisognosi di cure assistenziali. 
Dati campionari

Chi se ne occupa maggiormente

v. a.

v. %

L'intervistato/a

256

17,9

Il coniuge/partner dell'intervistato/a

78

5,4

Entrambi allo stesso modo

26

1,8

Altri familiari conviventi con l'intervistato/a

226

15,7

Altri familiari non conviventi con l'intervistato/a

620

43,1

Altri a pagamento

174

12,1

Il servizio domiciliare del Comune

20

1,4

Volontari

15

1,0

Altri

21

1,5

Totale

1.437

100,0

Fonte: Comune di Roma  

Asili Nido Roma - Liste di attesa 2002

 

Municipio

Domande 
Iscrizione 2002

Posti disponibili

Lista 
di attesa

328

103

225

523

205

318

148

23

125

816

302

514

850

356

494

535

270

265

708

270

438

652

212

440

630

233

397

10°

769

273

469

11°

653

390

263

12°

748

163

585

13°

940

192

748

15°

622

260

362

16°

600

253

347

17°

317

123

194

18°

606

211

395

19°

781

275

506

20°

600

235

365

Totale

11.826

4.349

7.477

Fonte: Comune di Roma 

Piano regolatore sociale. Veltroni: ''Un segnale importante''. Milano: ''No al sociale diviso per categorie, puntiamo su quartieri e bisogni''

"Roma sarà la prima città in Europa a dotarsi di un Piano regolatore sociale". Il sindaco Walter Veltroni ha presentato così il Prs della Capitale, "una mappa del disagio sociale che rappresenta l’idea di un welfare di comunità, l’intervento pubblico che interviene nell’area del disagio con strumenti e le risorse economiche necessarie". Il sindaco ha poi ricordato il grande lavoro che è stato necessario per elaborare il documento: circa 5000 persone coinvolte, 19 piani municipali e oltre 500 associazioni. "Il Piano rappresenta non la città che vorremmo, ma le cose che faremo, tra quelle che ci stanno più a cuore, come giunta comunale".
Veltroni ha poi citato un progetto in cantiere, previsto dal Prs: quello della "Fondazione Dopo di noi", che sarà finanziata attraverso donazioni, lasciti, eredità, risorse pubbliche e private che serviranno a sostenere le famiglie delle persone disabili "quando i genitori non ci saranno più, perché nessuno resti solo", ha concluso il sindaco. "Si tratta di un segnale importante in un momento in cui attorno a noi non c’è grande attenzione sui temi di politica sociale".


L’assessore alle politiche sociali e sanitarie, Raffaela Milano, ha aggiunto: "Il Prs è una autentica riforma della rete dei servizi: siamo partiti dall’eliminare un sociale diviso per categorie astratte, puntando invece sui quartieri e i loro bisogni". Infatti il Piano vuole rendere universale l’accesso ai servizi: i diritti sociali "sono per tutti, non solo per le categorie più deboli, perché tutti siamo esposti a rischi sociali", ha dichiarato Milano. Saranno gli indicatori di situazione economica (Ise) a segnalare se l’utente dovrà pagare una quota di concorso alla spesa sociale, in base al reddito. Si punterà sempre di più a piani personalizzati di intervento, nel senso che il cittadino sceglierà un servizio pianificatosi sui suoi bisogni. Verranno inoltre create delle unità di valutazione della qualità, per monitorare l’efficienza dei servizi.
L’assessore ha auspicato che i 19 uffici di Prs municipale "divengano permanenti" e ha menzionato altri progetti previsti, come quello delle "cento porte sociali" che renderanno capillare la presa in carico delle persone. Di questo si occuperanno parrocchie, centri sociali e associazioni del terzo settore. Si punterà anche sull’emersione dal lavoro nero domestico. Infine, verrà dato sostegno alle famiglie per favorire l’emersione e si punterà ad un maggiore coinvolgimento delle imprese produttive, per coprire almeno il 5% della spesa sociale.


 

Piano regolatore sociale a Roma

Il primo semestre del 2002 vede impegnata la città di Roma nella costruzione del Piano regolatore sociale. Per integrare il processo di costruzione del Piano l'Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute ha ritenuto opportuno organizzare un incontro che pone particolare attenzione alle famiglie, intese non solo come fruitori di servizi, ma anche come risorsa per i servizi sociali.

Una attenzione particolare verrà posta per le esigenze delle donne capofamiglia e per le giovani coppie. L'intento è quello di considerare la famiglia come soggetto unitario delle Politiche Sociali e non come una somma di utenti con diversi problemi. Il workshop “Le Politiche per la Famiglia” si svolgerà domani, venerdì 3 maggio (ore 9.30-13.30) presso la sala del Carroccio in Campidoglio e vedrà impegnati operatori del terzo settore, della pubblica amministrazione, esperti e studiosi che porteranno il loro contributo per la progettazione di servizi sempre più vicini ai nuovi bisogni delle famiglie.

I lavori saranno introdotti dall'Assessore alle Politiche Sociali Raffaela Milano.

Parteciperanno fra gli altri: Pamela Pantano (Assessore alle Politiche dell'infanzia), Maria Coscia (Assessore alle Politiche Educative), Nicola Galloro (Delegato del Sindaco per le emergenze abitative), Franca Eckert Coen (Delegata del Sindaco per la multiculturalità), Gianni Sgritta (sociologo), Natalina Dore (Presidente Arlaf - Associazione Romana Laziale Affidamento Familiare), Silvia Costa (Presidente Comitato di Gestioni Fondazioni bancarie), Donatella Poselli (Presidente Unione Italiana Genitori - consigliere comunale).

Nel corso del workshop il prof. Sgritta illustrerà i risultati della "Ricerca sulle Famiglie a Roma".


Piano Regolatore Sociale

Piano di Zona Municipale


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