Cresce in modo
trasversale e pervasivo il razzismo condito da stereotipi nei confronti
di stranieri, ebrei e musulmani
Al di là di forme
esasperate, cresce in modo trasversale e pervasivo - al nord come al
sud, scavalcando anche l'intensità della pratica religiosa e
l'orientamento politico, anche se più marcato nel centrodestra - il
razzismo condito da stereotipi nei confronti di stranieri, ebrei e
musulmani. Secondo una ricerca promossa dall'Unione delle Comunità
ebraiche italiane e condotta dal Dipartimento di ricerca sociale e
metodologia sociologica “Gianni Statera” presso la facoltà di Sociologia
dell'Università La Sapienza su 2.200 ragazzi tra i 14 e i 18 anni di 110
Comuni italiani, per il 50,9% gli immigrati "alimentano la
prostituzione", rendono "meno sicura la vita nelle nostre città" (47,8%)
e "di questo passo saranno più di noi" (46,5%): una risposta che è
sintomo della “sindrome dell’invasione e dell’accerchiamento”. Per il
64,9% i musulmani, "anche se sono in Italia da molti anni, sono fedeli
solo al mondo islamico" e sostengono il terrorismo internazionale
(52,2); il 23,8% afferma che "i primi a fare discriminazioni razziali
sono gli ebrei".
Finanziata con i fondi dell’8 per mille, la ricerca è stata presentata
stamani in Campidoglio dal professor Enzo Campelli, che l’ha curata e
diretta, rilevando numerosi allarmi e stereotipi tra i ragazzi italiani,
sia studenti che lavoratori, cristiani nella maggioranza dei casi. Per
quanto riguarda gli immigrati, il 37,3% degli intervistati è convinto
che portino “al degrado i nostri quartieri e i posti in cui vivono”,
mentre il 32,8% afferma: “Sottraggono agli italiani case e lavoro”; per
il 24,1% “inquinano le nostre tradizioni e la nostra cultura”, per il
21,2% “portano malattie”.
Passando ai pregiudizi nei confronti dei musulmani, il 56,2% del
campione sostiene: “Hanno leggi crudeli e barbare”; per il 47% sono
“integralisti e fanatici”, mentre il 33,2% sentenzia: “Stanno invadendo
l’Italia”. Per quanto concerne gli ebrei, Campelli ha rilevato “una
quota minore di antisemitismo feroce, che non ha più bisogno di assumere
forme esasperate: si tratta di una piramide bassa a base larga,
probabilmente analoga a quella che tocca immigrati e musulmani”. Per il
34,6% degli intervistati “il potere finanziario nel mondo è in gran
parte in mano agli ebrei”, che si sentono “superiori a tutti gli altri”
(22,5); secondo il 17,5% dei ragazzi interpellati “gli ebrei devono
tornarsene tutti in Israele”. Secondo l’analisi del professor Campelli,
occorre guardarsi anche dagli stereotipi positivi, “che alla lunga
possono rivelarsi pericolosi e comunque contengono una carica di
antagonismo e un modo di tenere a distanza l’altro, considerandolo
diverso”. Il 62% degli intervistati afferma anche – infatti – che gli
immigrati con la loro presenza “rappresentano un’occasione perché il
nostro paese diventi più aperto e solidale” e danno “un grande impulso
al benessere economico dell’Italia” (32,9%), arricchendo la nostra
cultura (46,8). Apprezzamenti anche per la cultura musulmana “fondata su
valori morali e religiosi molto profondi e significativi” (57,6%).
"Il RAZZISMO IN ITALIA"
Allarmi e
stereotipi |
Sugli ebrei |
|
Area
dell'accordo |
Il potere
finanziario nel mondo è in gran parte in mano agli ebrei |
34.6% |
Gli ebrei si
sentono superiori a tutti gli altri |
22.5% |
Gli ebrei
devono tornarsene tutti in Israele |
17.5% |
I primi a fare
discriminazioni razziali sono proprio gli ebrei |
23.8% |
Quando si
parla dello sterminio degli ebrei si esagera su quello che è
davvero successo |
17.4% |
Non ci si può
mai fidare completamente degli ebrei |
22.7% |
Gli ebrei sono
troppi |
21.1% |
Sui musulmani |
Anche se sono
in Italia da molti anni sono fedeli solo al mondo islamico |
64.9% |
Per loro le
donne non contano niente |
66.3% |
Sono nemici
del progresso |
29.2% |
Sostengono il
terrorismo |
52.2% |
Hanno leggi
crudeli e barbare |
56.2% |
Sono
integralisti e fanatici |
47.0% |
Stanno
invadendo l'Italia |
33.2% |
Gli immigrati |
Sottraggono
agli italiani casa e lavoro |
32.8% |
Portano
malattie |
21.2% |
Inquinano le
nostre case |
24.1% |
Portano al
degrado i nostri quartieri e i posti in cui vivono |
37.3% |
Rendono meno
sicura la vita nelle nostre città |
47.8% |
Alimentano la
prostituzione |
50.9% |
Di questo
passo saranno più di noi |
46.5% |
Nota:
Campione della ricerca: 2.200 ragazzi (14-18 anni) di 110 Comuni
italiani
Fonte:
Ricerca "Il razzismo in Italia", Unione delle Comunità ebraiche
italiane, 2003
"Il RAZZISMO IN ITALIA"
Giudizi sul
multiculturalismo in Italia e atteggiamento nei confronti delle
differenze culturali |
Giudizi sul multiculturalismo in
Italia |
Favorevoli |
12% |
Pragmatici |
22.7% |
Solidali |
6.6% |
Colonialisti |
25.1% |
Paternalisti |
24% |
Contrari |
5.7% |
|
|
Atteggiamento nei confronti delle
differenze culturali |
Valorizzazione |
43% |
Accettazione
pragmatica |
19.2% |
Limitazione |
10.1% |
Umanesimo
antidifferenzialista |
17.7% |
Negazione |
5.4% |
Differenzialismo |
4.6% |
Nota:
Campione della ricerca: 2.200 ragazzi (14-18 anni) di 110 Comuni
italiani
Fonte:
Ricerca "Il razzismo in Italia", Unione delle Comunità ebraiche
italiane, 2003
Luzzatto (Unione
Comunità Ebraiche): ''Con questi pregiudizi affrontiamo la costruzione
della nuova Europa in maniera sbagliata''
Risultano
“tiepidi” i giudizi sul multuculturalismo in Italia espressi da 2.200
ragazzi tra i 14 e i 18 anni di 110 Comuni italiani, interpellati per la
ricerca “Il razzismo in Italia”, promossa dall'Unione delle Comunità
ebraiche italiane e condotta dal Dipartimento di ricerca sociale e
metodologia sociologica “Gianni Statera” presso la facoltà di Sociologia
dell'Università La Sapienza. Illustrato oggi in Campidoglio, lo studio
rileva che soltanto il 12% degli intervistati si dichiara “favorevole”
al multiculturalismo, mentre il 25,1% del campione è “colonialista”
(imporre la propria cultura agli stranieri), il 24% “paternalista”
(sguardo compassionevole nei confronti delle altre “popolazioni
sfortunate”), il 22,7% pragmatico, il 5,7% contrario e soltanto il 6,6%
“solidale”.
Non emerge uno scenario più roseo dall’analisi degli atteggiamenti nei
confronti delle differenze culturali: se il 43% punta alla loro
“valorizzazione”, il 19,2% esprime “un’accettazione pragmatica” e per il
17,7% (classificato nella categoria dell’umanesimo antidifferenzialista)
le differenze “sono un male e gli uomini dovrebbero essere tutti
uguali”, spiega il sociologo Enzo Campelli, che ha condotto la ricerca.
Il 10,1% del campione opta per la “limitazione”, cioè per limitare la
diversità all’ambito privato, senza alcuna tutela pubblica; il 5,4% la
nega, ritenendola una “cultura illegittima”, mentre il 4,6% sceglie il
“differenzialismo” perché è convinto che “gli scambi contaminino, ha
paura del futuro meticcio e vede la salvezza nell’isolamento,
conservando la purezza di ciascun gruppo”, ha rilevato Campelli.
La scala di razzismo contenuta dalla ricerca assume contorni piuttosto
preoccupanti: un ragazzo su 5 risulta razzista (il 20,8% tra i valori
medio alti, il 10,8 tra i valori alti, ma il 7,8% tra quelli molto
alti); nelle aree territoriali spicca il “profondo nord” (27,8%) per i
valori alti di razzismo, ma in quelli medi si oscilla tra il 53 e il 60%
in tutta Italia. Secondo l’orientamento politico, se i razzisti con
valori alti nella scala sono presenti soprattutto nella destra (57,4%) e
nel centro-destra (39,7%), tra i moderati del centro si registrano
valori medi molto significativi (66,8%), rilevanti anche nel
centro-sinistra (45,7%) e anche nella sinistra (38,7%). Una “strana
trasversalità” emerge anche nella sfera della pratica religiosa, nota
Campelli: quando l’intensità del sentimento religioso è medio-alta,
risulta anche alto (23,2%) il valore del razzismo, che scende appena al
22% all’aumentare al massimo grado dell’intensità della pratica
religiosa.
“Con questi strati
di pregiudizi razziali affrontiamo la costruzione della nuova Europa in
maniera sbagliata e pericolosa”, ha commentato Amos Luzzatto, presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane -. Se ci si presenta
all’Europa senza una legge sulla libertà religiosa, l’esordio è
negativo”. Luzzatto ha illustrato la proposta di costituire in Italia un
Forum interreligioso per stabilire un codice di comportamento comune,
già accolta dagli evangelici e “da una parte del mondo cattolico”, che
sarà discussa al Sinodo Valdese. La piattaforma prevede “il rispetto
reciproco e a non diffamare i membri delle altre religioni, il
monitoraggio di questo primo punto e il lavoro all’interno della propria
religione per far conoscere anche le altre: un esempio di convivenza”
"Il RAZZISMO IN ITALIA"
Scala di razzismo
secondo
l'intensità del sentimento e della pratica religiosa
|
|
Basso |
Medio |
Alto |
Bassa
intensità |
36.8% |
47.1% |
16.1% |
Intensità
medio-bassa |
24% |
57.4% |
18.6% |
Intensità
media |
17.4% |
64.1% |
18.6% |
Intensità
medio-alta |
22.2% |
54.6% |
23.2% |
Alta intensità |
21.4% |
56.6% |
22% |
Nota:
Campione
della ricerca: 2.200 ragazzi (14-18 anni) di 110 Comuni italiani
Fonte:
Ricerca "Il razzismo in Italia", Unione delle Comunità ebraiche
italiane, 2003
"Il RAZZISMO IN ITALIA"
Scala di razzismo
per aree territoriali |
|
Basso |
Medio |
Alto |
Profondo nord |
13.9% |
58.2% |
27.8% |
Medio nord |
28.9% |
55.7% |
15.4% |
Nord urbano |
25.8% |
53% |
21.2% |
Roma |
24% |
54% |
22% |
Italia media |
27.8% |
53% |
19.1% |
Sud urbano |
35.8% |
53.7% |
10.6% |
Medio Sud |
21.5% |
60.5% |
18% |
Profondo sud |
23.2% |
58.5% |
18.3% |
Nota:
Campione della ricerca: 2.200 ragazzi (14-18 anni) di 110 Comuni
italiani
Fonte:
Ricerca "Il razzismo in Italia", Unione delle Comunità ebraiche
italiane, 2003
"Il RAZZISMO IN ITALIA"
Scala di razzismo
secondo l'orientamento politico |
|
Basso |
Medio |
Alto |
Sinistra |
44.3% |
38.7% |
17% |
Centro
sinistra |
36% |
45.7% |
18.3% |
Centro |
15.1% |
66.8% |
18.2% |
Centro destra |
8.9% |
51.4% |
39.7% |
Destra |
8.2% |
34.4% |
57.4% |
Nota:
Campione della ricerca: 2.200 ragazzi (14-18 anni) di 110 Comuni
italiani
Fonte:
Ricerca "Il razzismo in Italia", Unione delle Comunità ebraiche
italiane, 2003 |