Qui sotto troverà riportata una relazione da me scritta.
Vorrei che la leggesse cortesemente e mi dicesse gli eventuali errori o manchevolezze da me fatti e che Lei può notare.
La ringrazio
A.C.
RELAZIONE SULL'ALUNNO:
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CLASSE 1 SEZ. ***********
IST. *************
La diagnosi dell'alunno recita: ipoacusia neurosensoriale bilaterale grave protesizzata.
E' stato operato per strabismo.
L'alunno è iscritto per la prima volta al primo anno in questa scuola.
Si presenta come un ragazzo ordinato, pieno di buona volontà e disponibile alla collaborazione.
I disturbi che presenta nell'apprendimento sono dovuti alle conseguenze della ipoacusia e cioè sono relativi all'area del linguaggio scritto e parlato.
Al contrario pare essere in possesso di tutte le sue capacità logico operative .
E' stato consigliato dalla dott.ssa ******* di far seguire al ragazzo la programmazione di classe e si concorda con essa su questo punto.
I docenti al contrario lamentano delle difficoltà nel far seguire a *** la stessa programmazione e nutrono dei forti dubbi sul fatto che lo stesso alunno possa raggiungere determinati obbiettivi.
L'insegnante di sostegno segue il ragazzo dai primi di dicembre e per "6 ore settimanali" che si sono rilevate assolutamente insufficienti per poter lavorare in modo sistematico in tutte le discipline.
In questo breve arco di tempo si è presa una iniziale
conoscenza dell'alunno e si è intervenuti soprattutto per evidenziare quelle
che sono le competenze e le capacità dell'alunno. In realtà egli ha dimostrato
dopo
essere stato seguito di saper esporre in modo logico anche se semplice sugli
argomenti su cui si era lavorato soprattutto in italiano e di saper operare
praticamente una volta recuperati con la didattica breve i prerequisiti
necessari per operare in matematica.
A chi scrive non è stato possibile per motivi di
salute essere presente nella riunione del Consiglio di classe tenutasi per gli
scrutini del primo quadrimestre; si aveva fiducia d'altra parte in una
circolarità
dell'informazione, avendo detto in passato ad alcuni docenti quali fossero le
difficoltà di *** e di come se seguito adeguatamente potesse raggiungere
discreti risultati nelle varie materie. Ha stupito pertanto che nella pagella di
*** fosse presente un voto assolutamente negativo che di per sé sembrerebbe
dipingere il ragazzo come un alunno incapace assolutamente e non volenteroso né
interessato all'apprendimento: cosa che non è nella realtà. Si ripete che ***
è pronto e disponibile al lavoro da svolgere in classe. Né tantomeno si può
penalizzare ulteriormente il ragazzo mettendo in discussione la scarsità di
linguaggio che gli proviene dal fatto che non abbia avuto in passato prima della
protesizzazione un perfetto feedback uditivo.
Altri docenti hanno voluto dargli fiducia, soprattutto quelli con cui si era operato essendosi essi stessi resi conto che *** se seguito può fare.
L'insegnante ha lavorato operando sulle sue competenze e capacità linguistiche operative e logiche, strumentalizzando il contenuto di volta in volta. D'altra parte dallo stesso Ministero si vuole oggi che non si punti più tanto sui contenuti che comunque conservano la loro importanza, quanto sulle competenze e sulle capacità che ogni singolo alunno deve possedere.
Da parte dei docenti si chiede che il ragazzo segua una programmazione differenziata nel senso di semplificazione di contenuti che comunque non gli precludano la possibilità di raggiungere il diploma; se la legge consente questo non si ha nulla da obbiettare. C'è però una perplessità. Stando vicino a *** si è avuta la netta sensazione che egli avesse delle fortissime lacune di base, non si comprende bene il perché di queste lacune essendo sempre stato seguito da un'insegnante di sostegno nel passato.
Un dubbio che è venuto fuori è questo: l'eventuale semplificazione del lavoro che può aver svolto in passato può averlo di conseguenza portato ad una "semplificazione" del pensiero che ha costruito nel tempo? E questa ulteriore semplificazione che si vuol fare può portarlo nel tempo a limitare ancora le possibilità del suo pensiero?
Si può correre il rischio di " atrofizzare" il pensiero?
Nella socializzazione l'alunno si dimostra fiducioso nei rapporti con l'adulto a cui chiede aiuto e guida, nei riguardi dei compagni invece appare abbastanza chiuso,nonostante che i compagni cerchino di stargli vicino. Per favorire la socializzazione si ritiene opportuno fare dei lavori di gruppo in classe.
Innanzitutto si chiede che il ragazzo possa usufruire di una deroga totale, di 18 ore, essendo assolutamente insufficienti come già detto in passato al Dirigente Scolastico le attuali 6 ore.
Inoltre l'insegnante di sostegno dovrà essere presente anche nelle attività di laboratorio per poterlo seguire nei lavori pratici che deve svolgere per poi teorizzarli.
Per l'apprendimento: Si chiede agli insegnanti di fare delle sintesi dei contenuti che devono svolgere specificando le competenze e le capacità stabilite nella programmazione per l'intera classe; sintesi che l'insegnante di sostegno deve usare per lavorarvi con l'alunno; egli dovrà leggere costantemente a voce alta affinché possa abituarsi ad un linguaggio il più possibile articolato: discutere con l'insegnante di quanto letto sulle sintesi degli insegnanti, e sul testo della disciplina, verificando il ragazzo di come lo stesso concetto possa essere tradotto per iscritto in modo semplice o complesso. Per le verifiche non ci si baserà su un possibile linguaggio articolato, ma su semplici risposte date a semplici domande, e lasciare che sia il ragazzo se vuole a dire di più, basando comunque la verifica sempre sulla semplicità della domanda, che vuole una semplice risposta; dargli dei questionari scritti a risposta multipla o chiamarlo alla lavagna per svolgere esercizi pratici . A questo proposito e se può essere di aiuto si cita dell'O.M. 14 maggio 1999 n.128 l'articolo 4 relativa alla valutazione degli alunni in situazione di handicap:
"…. Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede, di norma, ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l'uso di particolari strumenti didattici appositamente
individuati dai docenti, al fine di accertare il livello di apprendimento non evidenziabile attraverso un colloquio o prove scritte tradizionali….."
Per la socializzazione: si consigliano i lavori di gruppo che devono tendere a soddisfare le competenze e le capacità di tutta la classe: pertanto devono mirare al recupero, al potenziamento e all'eccellenza. Lo stesso argomento può essere affrontato secondo le direttive date dall'insegnante in base alla conoscenza che ha del singolo alunno. Puntare ad un lavoro di gruppo che voglia privilegiare solo il recupero è negativo, in quanto può essere visto negativamente dalla classe e di conseguenza essere svalutato.
L'alunno è seguito all'esterno da una logopedista: si chiede, se possibile, che la logopedista intervenga anch'essa sul lavoro scolastico lavorando sulla comprensione di parole chiave per esempio: questo perché tutti gli sforzi per aiutare Paolo siano univoci e non dispersivi.
Si chiede che l'alunno sia seguito a casa avendo avuta la sensazione che egli si basi molto su quello che fà in classe e poco su quello che fa in casa.
Tutti i mezzi di cui la scuola dispone: videoregistratore, computer, lavagna luminosa, sala tv ecc. (e a questo proposito si rinnova al Dirigente Scolastico la richiesta di un computer multimediale (internet) che può essere di valido aiuto per tutti i ragazzi solleticandone la curiosità) sono e saranno messi a disposizione.
Infine si chiede ai docenti di informare a tempo debito l'insegnante di sostegno di eventuali problemi che possano sorgere soprattutto per l'apprendimento e per poter studiare di comune accordo una strategia alternativa finalizzata al miglioramento dello stesso apprendimento.
Letto in Consiglio di Classe
l'insegnante di sostegno
gli insegnanti di classe