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Relazione annuale del Ministero: nel 2001 i decreti attuativi della legge 328 e quello per il ''Dopo di noi''
E'
stata presentata in Parlamento il 15 aprile scorso ma è ancora in
via di pubblicazione. Stiamo parlando della Relazione sulle
politiche per l’Handicap in Italia del 2001, presentata dal
Ministero del Lavoro e prevista dall’art.41 della legge 104/92. Un
vero e proprio bilancio di un anno di attività nel settore. La
relazione parte dall’attuazione di quanto previsto dalle leggi 284/97
e 162/98
in merito agli interventi per i ciechi pluriminorati e per l’handicap
grave. La relazione sottolinea come nell’arco del 2001 siano stati
portati a termine gli adempimenti previsti e sempre dal 2001,
secondo quanto previsto dalla legge 388/2000
anche le risorse riguardanti tali normative confluiscono nel Fondo
nazionale per le politiche sociali. Nello specifico, in riferimento
alla legge 284, il Governo ha provveduto al finanziamento della
seconda tranche dei progetti sperimentali in favore dei ciechi
pluriminorati relativi agli esercizi 1999 e 2000 in favore di quelle
regioni che hanno comunicato lo stato di avvio degli stessi
progetti. E’ stata inoltre disposta l’erogazione del contributo
per la Federazione Nazionale delle istituzioni pro-ciechi. Erogata
anche la seconda tranche dei finanziamenti previsti per i progetti
sperimentali in favore di persone in situazione di handicap grave,
secondo quanto previsto dalla legge
162. Beneficiarie sono state quelle regioni che hanno inviate le
dovute relazioni. Sempre secondo quanto previsto dalla legge 162, è
stata stipulata una convenzione tra il Dipartimento per gli affari
sociali e l’Istat, con la quale sono stati stabiliti tempi e modi
per la realizzazione della terza e ultima fase del progetto
concernente la predisposizione di un sistema informativo sull’handicap.
La finalità è quella di “pervenire alla messa a regime di un
sistema integrato di fonti informative sull’handicap. Nel corso
del 2001 è stato anche realizzato e attivato il sito “handicapincifre”,
accessibile anche attraverso il sito istituzionale del Ministero del
Welfare.
Con
il Dpr del 14/02/2001 è stato promulgato l’”Atto di indirizzo e
di coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”, che
definisce le varie tipologie delle prestazioni e distingue tra
prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, prestazioni sociali a
rilevanza sanitaria, prestazioni sociosanitarie ad elevata
integrazione sanitaria e individua quelle da ricondurre alle
competenze e agli oneri delle Asl e dei Comuni. Con il Dpr del 3
maggio 2001 è stato emenato invece il “Piano
nazionale degli interventi e servizi sociali 2001-2003”. Il
provvedimento indica i criteri di programmazione delle politiche
sociali, individua gli obiettivi prioritari e offre indicazioni per
lo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi. Infine,
con il Decreto del 21 maggio 2001 (n.308) è stato emanato il
regolamento concernente i “Requisiti minimi strutturali e
organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e
delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma
dell’art.11 della legge
8 novembre 2000, n.328”.
Relazione Ministero: stanziati 60
miliardi per l'avviamento al lavoro dei disabili. Nuovi criteri per
il 2002
Una
seconda parte della Relazione concerne il rapporto tra disabili e
occupazione. Il Ministero sottolinea come il numero complessivo dei
lavoratori disabili assunti con programmi di inserimento mirato - e
in relazione ai quali i datori di lavoro hanno avuto modo di
ottenere la fiscalizzazione (totale o parziale) degli oneri – è
di 1697 unità. E viene ribadito che le risorse del fondo a tale
proposito risultano interamente impegnate e liquidate. E la stessa
relazione fa presente che al 31 dicembre del 2001 il numero dei
dipendenti disabili avviati, secondo la nuova normativa sul
collocamento mirato, ammonta a 40.908 unità.
Più
in particolare, la legge
68/99 ha istituito il Fondo per il diritto al lavoro dei
disabili e, in attuazione di tale normativa, è stato provveduto
alla ripartizione di tale Fondo alle Regioni. Nel 2001 sono stati
allora predisposti i decreti di ripartizione, con relativa
esecuzione contabile. Nello specifico: con un decreto del settembre
2000 si è proceduto alla ripartizione della somma di 100 miliardi
(40 miliardi per l’anno 1999 e 60 miliardi per il 2000). “Considerate
le difficoltà incontrate dalle Regioni nel riferire circa i
risultati conseguiti– si legge nella relazione – questo
Ministero nel definire il decreto di ripartizione ha adottato
criteri prevalentemente quantitativi, basati sui dati relativi alla
popolazione residente e sul rapporto numerico tra lavoratori
disabili iscritti al collocamento e lavoratori disoccupati nella
stessa Regione”.
Tra
le necessità, la Relazione individua quella di apportare modifiche
alla legge 113/85, concernente il collocamento dei centralinisti
telefonici non vedenti.
Fonte:
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001
Fonte:
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001 Relazione del ministero, Battaglia (Ds): ''Tutte cose già fatte del precedente Governo. Per il resto pericolose dimenticanze'' La Relazione del Ministero sulle politiche per l’handicap
in Italia per il 2001 viene ‘’smontata’’ dall’opposizione.
Augusto Battaglia, parlamentare Ds e capogruppo in Commissione
Affari Sociali, ridimensiona la portata del rapporto al Parlamento. Continua Battaglia: “E’ stato completamente
rimosso il programma di azione triennale sull’handicap, approvato
nel luglio del 2000. Si tratta di un programma approntato dopo lo
svolgimento della conferenza triennale (dell’ottobre 1999). E per
il 2002 tale Conferenza non è stata nemmeno programmata! Così come
dall’insediamento del nuovo governo non è mai stata riunita la
Consulta permanente di associazioni di disabili e delle loro
famiglie, che è composta da trenta componenti, in rappresentanza
delle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale
o che operano su specifiche tematiche della disabilità”. Ma per Battaglia non è finita qui. “Giusto la
settimana scorsa – conclude – è stata rimandata di altri 6 mesi
la concessione degli emolumenti previdenziali ad alcune categorie
svantaggiate, come ciechi e sordomuti (il riferimento è agli
assegni di invalidità, di accompagnamento o alle pensioni, ndr). Il
provvedimento giunge dopo una prima proroga di altri sei mesi. Segno
evidente, mi pare, del completo disinteresse di questo Governo verso
importanti tematiche”. I Ds hanno convocato le associazioni per l’8
luglio a Montecitorio (Sala del Cenacolo), per fare il punto della
situazione con chi è direttamente interessato alle politiche sull’handicap. Disabili: il sostegno del "Dopo di noi" per i
disabili gravi Sono oltre 1.000.000 i disabili italiani
considerabili gravi, il loro problema coinvolge più del 5% delle
famiglie italiane. La disabilità grave prevale tra la popolazione
anziana (65 anni e più), una maggiore incidenza si ha tra le donne. Il
Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap
(2000-2003)
dedica uno spazio delle proposte, all’attenzione e alla cura delle
persone portatrici di handicap grave e gravissimo e al sostegno
delle loro famiglie al fine di realizzare l’integrazione del
disabile nel contesto sociale e di dare risposte concrete alle
insicurezze che i genitori vivono sulla propria esperienza circa le
tappe dell’esistenza dei figli disabili. Incertezze di un “dopo”: “dopo”
la nascita di un figlio disabile; “dopo” la scuola; “dopo”
la scomparsa dei genitori, cui occorre dare appoggio concreto. Per lo sviluppo delle politiche a “Sostegno della
famiglia e “Dopo di noi” il Programma di Azione si prefigge in
particolare : - di sperimentare un programma di intervento precoce
verso il bambino disabile ed a sostegno della famiglia;
-
di sollecitare l’approvazione della legge sull’amministratore
di sostegno per la tutela giuridica e di qualità della vita;
-
di prevedere agevolazioni previdenziali per i familiari;
-
di rinforzare la legge
162/98 che aiuta con vari strumenti le famiglie con portatori di
handicap grave e gravissimo;
-
di utilizzare una quota di risorse derivanti dai GIOCHI,
secondo quanto previsto dall’art. 16 comma 2 della legge
133/99, per promuovere un programma di Comunità
alloggio per disabili gravi. |
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