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Relazione annuale al Parlamento sulle politiche per la disabilità
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca
(2004)
INTRODUZIONE
Il fenomeno della integrazione scolastica, in riferimento ai dati quantitativi, è esemplificato dall’allegata tabella che mostra l’andamento negli ultimi tre anni scolastici. Come si vede il numero dei posti di sostegno ha avuto un andamento crescente negli anni. Infatti, fermi restando i criteri indicati dalla legge n.449/97 per la definizione dell’organico di diritto (un posto per ogni gruppo di 138 alunni a livello provinciale), negli anni si è registrato un aumento costante dei posti e quindi degli insegnanti sia perché gli alunni certificati come portatori di handicap sono diventati sempre più numerosi sia perché le certificazioni hanno riguardato sempre più spesso situazioni di handicap diagnosticate come “gravi”. Infatti gli insegnanti di sostegno che risultavano essere circa 74.000 nell’anno 2001/2002hanno superato le 77.700 unità nell’anno 2002/2003 e si sono attestate su 79.800 unità nell’anno 2003/2004.
Pertanto, tenuto conto degli esposti dati numerici e sulla base delle indicazioni e delle prospettive indotte dalla legge 328/2000, questo Ministero ha impostato le iniziative riferibili agli interessi degli alunni disabili. In tale ottica di intervento il presente documento tecnico espone, in modo sintetico il complesso delle attività svolte e le future prospettive di attività
AZIONI AVVIATE Le azioni amministrative svolte nel corso del 2003, per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, hanno riguardato gli interventi sotto indicati.
In attuazione della Direttiva 15.05.2002, n. 53 - concernente l’individuazione degli interventi prioritari e criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi stessi ai sensi dell’art. 2 della legge 18 novembre 1997, n. 440 - con la C.M. n. 8 del 22.01.2003, si è provveduto a ripartire tra gli Uffici Scolastici Regionali la somma di € 6.042.550,00-, con l’indicazione dei criteri per l’utilizzo della somma stessa. Detta somma è affluita ad economia per gli effetti del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, datato 29 novembre 2002.
In attuazione della direttiva n. 48 dell’8 maggio 2003 - concernente l’individuazione degli interventi prioritari e criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi stessi ai sensi dell’art. 2 della legge 18 novembre 1997,n. 440 - sono state emanate le seguenti circolari: C.M. n. 60 prot. n. 630 del 16 luglio 2003, con la quale viene allegato il piano di riparto di € 3.714.343,00-, e vengono date indicazioni sulle modalità di utilizzo delle somme da assegnare alle Istituzioni scolastiche; C.M. n. 83 prot. n.945 del 10 novembre 2003, con la quale viene allegato il piano di riparto di € 6.042.623,00 e fornite indicazioni sulle modalità di assegnazione delle somme alle scuole.
Nell’ambito delle attività di monitoraggio ed al fine di elaborare linee di indirizzo sempre più rispondenti alla complessità dell’azione di integrazione scolastica, è stata richiesta agli Uffici Scolastici Regionali una relazione mirata a raccogliere informazioni sulle modalità di utilizzo dei fondi nonché sulle modalità organizzative delle strutture territoriali di supporto dell’integrazione scolastica.
Tali relazioni, con allegate schede, sono state esaminate da un apposito gruppo tecnico di lavoro costituito con Decreto del Direttore Generale dell’organizzazione dei servizi nel territorio, datato 10 gennaio 2003.
Dalla sintesi delle iniziative attivate dagli Uffici Scolastici Regionali e dall’esame delle relazioni pervenute è emerso che detti Uffici, con le risorse finanziarie disponibili, hanno migliorato la qualità dell’offerta formativa di integrazione scolastica nel rispetto delle varie specificità in relazione alle particolari tipologie di handicap e alle diverse esigenze territoriali.
In tutte le regioni parte dei finanziamenti è stata distribuita tra le singole scuole, in rapporto al numero degli alunni disabili iscritti, al fine di implementare il budget degli istituti scolastici o per compensare situazioni di particolare complessità e difficoltà.
Un tale criterio di distribuzione delle risorse finanziarie, suggerito dalla circolare 139/01, ha consentito agli istituti scolastici un’autonoma scelta di spesa per qualificare gli interventi di integrazione scolastica offrendo, anche mediante il coinvolgimento di altri enti territoriali, opportunità didattiche flessibili per la realizzazione di particolari progetti.
Parte dei finanziamenti è stata utilizzata per ampliare, secondo le indicazioni fornite da questa Direzione, lo sviluppo di Reti di scuole, di Centri Risorse e Scuole polo aventi la funzione di centri servizio sul territorio, per favorire l’utilizzo, anche tramite comodato d’uso, del materiale didattico e delle attrezzature tecnologiche.
Con i fondi in questione sono stati anche attivati corsi di Alta qualificazione e corsi modulari per docenti nonché corsi per il personale ATA al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse di personale e allargare le competenze del maggior numero di operatori di diversi profili professionali.
L’impiego delle risorse finanziarie assegnate è stato mirato, dunque, a migliorare la qualità dell’offerta di integrazione scolastica, privilegiando la metodologia del coordinamento delle risorse disponibili.
Sulla considerazione della necessità di una organica e complessiva riflessione relativa all’obiettivo del miglioramento della qualità della integrazione è stato organizzato un seminario nazionale per mettere a fuoco le elaborazioni in corso e individuare strategie utili per le attività da mettere in campo, anche attraverso la riorganizzazione dei servizi nel territorio, con la finalità di consentire l’ottimale utilizzazione di tutte le opportunità offerte in materia di integrazione. I lavori del seminario sono stati articolati in due fasi di cui la prima già svolta e la seconda in fase di avviata organizzazione. La prima fase, affidata, per la parte organizzativa, al dirigente scolastico dell’IPSSAR “B. Scappi” di Castel S. Pietro, direttore del SEMINARIO NAZIONALE DI STUDIO E DI PRODUZIONE “Organizzare la qualità dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap”, si è svolta nei giorni 10-11-12 novembre 2003, ad Imola. La analisi degli esiti dei lavori seminariali ha evidenziato alcuni aspetti considerati estremamente significativi per la progettazione di tutti i futuri interventi. · la logica dell’integrazione è irreversibile e quindi va sostenuta con forza; · l’autonomia ha rilevanza costituzionale e perciò qualunque intervento normativo che ridisegni la programmazione e l’organizzazione dei servizi per l’integrazione dovrà essere rispettoso delle diverse realtà e garantire margini di flessibilità per adeguarsi al meglio alle scelte e ai problemi delle singole realtà regionali; · la nuova frontiera dell’integrazione è il coordinamento delle integrazioni che, ciascuno per il proprio ruolo, i diversi enti (Comuni, Province, Regioni, Scuola, ASSL) già tentano di realizzare al meglio (‘integrare l’integrazione’); · la scuola deve dialogare maggiormente con gli EELL e con gli altri soggetti coinvolti nell’integrazione; · è importante valorizzare la memoria storica del processo educativo di integrazione dell’alunno disabile, attraverso i vari gradi di istruzione; · l’integrazione scolastica è il presupposto della futura integrazione sociale e della qualità della vita della persona disabile.
Si è ritenuto, pertanto, di seguire i seguenti orientamenti, per la riorganizzazione dei servizi, prevedendo: · l’organizzazione di un sistema di interazioni interistituzionali, capace di armonizzare gli interventi e gli organismi, dal livello locale a quello nazionale; · la predisposizione, ai livelli regionali e locali, di due tipologie di coordinamento, una politica ed una tecnica, per consentire di rendere effettivamente reale l’uguaglianza delle opportunità e degli esiti dell’integrazione, realizzando una cultura dell’integrazione capace di personalizzare le risposte concrete ai bisogni individuali, all’interno di quadri di riferimento unitari sui territori.
Nel mese di settembre 2003 è stata aperta l’area dedicata all’handicap nel sito istruzione.it, allo scopo di rendere più facilmente accessibile all’utenza il materiale già presente sul sito, ma inserito sotto altre categorie o nella banca dati.
Si è in tal modo inteso: · offrire una struttura di servizio alle scuole, alle Associazioni e all’utenza, che documenti l’attività e l’impegno del MIUR sull’handicap; · diffondere la conoscenza delle norme vigenti in materia; · dare informazioni sull’attività dell’Osservatorio permanente sull’handicap;rendere manifesto il fenomeno dell’integrazione scolastica mediante la pubblicazione dei dati statistici aggiornati; · rendere noto l’impegno dell’Amministrazione scolastica, comprovato dall’istituzione di posti di insegnamento per attività di sostegno e dall’assegnazione di finanziamenti per favorire la qualità dell’integrazione; · far conoscere la partecipazione dell’Italia nelle azioni comunitarie di sviluppo dell’insegnamento nel campo dei bisogni speciali; · facilitare l’accesso al portale dell’INDIRE handitecno, che fornisce informazioni, pareri e notizie in vari settori riguardanti la disabilità e l’integrazione scolastica; · segnalare iniziative ed eventi nazionali e regionali sulla tematica dell’handicap, anche attraverso la pubblicazione degli atti. L’integrazione scolastica ha costituito, fin dal 1977, un fattore di rinnovamento della scuola e delle sue strategie didattiche. Infine si segnala che è stato predisposto – ed attualmente è in corso di acquisizione della intesa con le regioni in sede di Conferenza Unificata – lo schema di DPCM previsto dall’art.35 della legge finanziaria 2003 che provvede alla ridefinizione della composizione della Commissione medica cui compete l’accertamento iniziale della situazione di handicap ed alla definizione dei criteri e delle modalità di lavoro di detta Commissione.
Tale provvedimento, opportunamente collegato con le indicazioni emergenti dalla legge quadro 328/2000, apre prospettive di miglioramento e riqualificazione dell’offerta di integrazione a motivo di due importanti obiettivi conseguibili:
· un accertamento iniziale rimesso ad un organo collegiale si profila come certificazione seria e rigorosa che consente di distinguere tra situazione di handicap vera e propria e le più varie situazioni di difficoltà e di disadattamento riconducibili all’espressione “disagio giovanile”; · una collocazione concettualmente chiara e distinta delle due situazioni consentirà infine il più razionale uso delle risorse da destinare alle attività di contrasto dei due fenomeni evitando incertezze e sovrapposizioni e si porrà come condizione positiva per una più mirata politica e strategia di sostegno in favore, rispettivamente, degli alunni disabili ovvero in vario modo svantaggiati:
DISPOSIZIONI 2003 Si fornisce l’elenco delle principali disposizioni emanate nel 2003 in relazione all’integrazione delle persone disabili nella scuola.
AZIONI, INIZIATIVE, INTERVENTI E ATTIVITÀ SIGNIFICATIVE ISTITUZIONALI ED INTER-ISTITUZIONALI SVOLTE NELL’AMBITO DELLE POLITICHE PER L’HANDICAP DAGLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI
Si riferisce nella presente sezione circa le attività maggiormente significative svolte dagli Uffici Scolastici Regionali.
ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO ISTITUZIONALE E INTERISTITUIZONALE L’anno europeo del disabile è stato occasione per migliorare la qualità dei rapporti istituzionali, per realizzare azioni positive e per incontri interistituzionali di riflessione e di confronto.
Gli USR si sono impegnati per dare parametri qualitativi regionali, indicativi per rendere omogenee le azioni amministrative, tecniche e relazionali sui temi della disabilità e per ridurre le disparità esistenti tra province, stabilendo criteri omogenei e svolgendo un’attività di vigilanza e di coordinamento sui servizi degli organismi territoriali, allo scopo di dare maggiore organicità e sistematicità alle attività promosse.
La principale attività degli Uffici Scolastici Regionali ha riguardato l’avvio o il consolidamento di rapporti interistituzionali. Tale azione è stata realizzata mediante incontri e contatti con gli Assessorati regionali, con le Associazioni sindacali e le Associazioni dei disabili e delle loro famiglie.
Si è preso atto che gli accordi di programma esistenti - i quali riguardano in particolare i trasporti, i sussidi, le procedure per la certificazione dell’handicap, le iniziative di formazione del personale scolastico, degli enti locali, l’orientamento ed inserimento lavorativo dei disabili - necessitano costantemente di essere rinnovati e aggiornati, quando non anche di essere stipulati ex novo. Essi, tuttavia, continuano ad essere uno strumento indispensabile per l’attuazione delle politiche sull’handicap. Gli accordi provinciali, però, vanno ripensati nella logica nuova dei piani di zona, previsti dalla legge 328/00.
Ciò ha indotto a ritenere utile la stipula di protocolli d’intesa regionali, o di accordi quadro regionali, che indichino le linee guida che le realtà provinciali o sub provinciali potranno utilizzare per la revisione degli accordi attualmente vigenti.
Per soddisfare l’esigenza del coordinamento interistituizonale, sono state avviate diverse esperienze.
In Basilicata sono state stipulate intese, che hanno assicurato per tutti gli alunni disabili le specifica documentazione prevista dalla legge 104/92 e dal DPR 24.02.94, rilasciata dalle unità multidisciplinari. In Sardegna sono stati siglati diversi protocolli d’intesa tra Comuni, ASL, CSA ed istituzioni scolastiche
In Puglia è stato costituito un Nucleo di Coordinamento Regionale dei GLIP, per garantire la necessaria uniformità degli interventi in materia di integrazione scolastica e per favorire un maggiore raccordo con le altre agenzie operanti sul territorio. Per poter pianificare in maniera coordinata gli interventi interistituzionali, sono stati effettuati incontri con rappresentanti della Regione, delle Province, dei Comuni, della ASL e delle Associazioni di categoria.
In Toscana è stato costituito, sul modello dei GLIP, un GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale).
In Liguria è stata ritenuta opportuna la costituzione di un organismo interistituzionale regionale (GLIR), che coordini l’attività dei GLIP e nel contempo sia in dialogo con i livelli decisionali sia della Regione che della Direzione Generale dell’USR. Analogamente è stato ritenuto importante potenziare o promuovere l’istituzione e il funzionamento di organismi di concertazione a livello territoriale, per dare supporto all’integrazione, scolastica, sociale e lavorativa dei disabili.
In Umbria, a seguito di un protocollo d’intesa fra la Direzione Generale e le province di Perugia e di Terni, è stato costituito un tavolo tecnico con il compito di individuare procedure, percorsi e modalità per la riconoscibilità dei crediti formativi e per l’attuazione e la certificazione di percorsi formativi integrati fra i sistemi dell’istruzione e della formazione professionale, per allievi disabili. È stato inoltre costituito un Centro regionale, per consentire di rendere esigibile il diritto formativo di allievi disabili durante l’esperienza scolastica e successivamente ad essa.
In Piemonte è stato formato un tavolo interistituizonale permanente, con lo scopo di ricercare strategie per il miglioramento della qualità dell’integrazione.
Nel Lazio sono stati realizzati tavoli di confronto e gruppi di lavoro con gli Enti locali per la definizione di modalità ottimali di interazione tra l’assistente di base e l’assistente specialistico. Oltre a ciò, l’USR e il Comitato Regionale della Federazione Italiana Sport Disabili hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per iniziative finalizzate a manifestazioni sportive funzionali all’inserimento degli alunni disabili, a seguito del quale, nel 2003, i disabili hanno già gareggiato insieme agli altri atleti.
Nell’Emilia Romagna è stato costituito un Gruppo Regionale Integrato di ricerca e studio per offrire ai diversi decisori (scuola, regione enti locali) strumenti per individuare le migliori soluzioni atte a qualificare l’integrazione dei servizi sul territorio ed è stata avvertita l’esigenza di andare verso un accordo - quadro regionale e a nuove linee di indirizzo. Frattanto, ogni CSA ha attivato tavoli di concertazione con tutti gli enti locali della regione. Tali azioni di concertazione sono particolarmente necessarie per pianificare le presenze nelle istituzioni scolastiche degli operatori per l’assistenza e l’educazione, inviati dagli enti locali e per l’impiego di tutors (il tutor è un giovane che “accompagna” un ragazzo handicappato).
In Sardegna è stato costituito un Gruppo regionale di coordinamento, composto dai referenti provinciali dei CSA e da rappresentanti dell’USR, con compiti di studio, ricerca e proposte di soluzione ai problemi riscontrati. È stato anche siglato, nel novembre 2002, un protocollo d’intesa tra la Direzione Generale, la provincia di Oristano e la ASL, a seguito del quale è sorto il Centro Victor - Centro Provinciale di documentazione, risorse e servizi informatici per gli alunni disabili -, espressione di rete territoriale fortemente innovativa, che, svolgendo un ruolo strategico nell’ambito educativo-riabilitativo, fornisce alle scuole ausili informatici e nuove tecnologie per i disabili.
Nel Veneto la Direzione Generale dell’USR ha stipulato, in data 15.10.2003, un “Atto d’Intesa in materia di integrazione scolastica e percorsi misti dei ragazzi Down - sezione di Venezia - Mestre e Belluno (AIPD). L’accordo consente e agevola i rapporti di partecipazione attiva dei genitori alle attività di informazione e monitoraggio rivolte specificatamente ai soggetti con sindrome di Down e rafforza l’impegno per una individuazione di percorsi e modalità di lavoro essenziali per l’inserimento dei disabili. Nella stessa regione i referenti provinciali per l’handicap hanno svolto una costante azione di coordinamento tra i CSA, i Centri Territoriali e le scuole. Attraverso tale coordinamento vengono assunte le decisioni riguardanti l’allocazione delle risorse, l’attivazione di iniziative comuni, che tengano conto anche delle specificità, ed è svolto un costante monitoraggio sull’andamento del servizio.
Dalle iniziative attuate a livello regionale in Sicilia è emersa la necessità di istituzionalizzare un coordinamento regionale, con la creazione di un apposito gruppo.
FORMAZIONE L’urgenza di attività di formazione è sentita particolarmente laddove (EMILIA ROMAGNA) è presente un elevato numero di docenti di sostegno senza specializzazione (40% e 50% nella scuola elementare e materna) e dove l’USR ha partecipato alle iniziative del sistema universitario regionale per garantire lo svolgimento dei corsi SISS delle 800 ore, anche con un contributo finanziario.
L’attività di formazione si è svolta, però, in genere, per rispondere alle diverse esigenze locali ed è stata indirizzata, in particolare, · all’ALTA QUALIFICAZIONE dei docenti di sostegno specializzati; · alla formazione dei collaboratori scolastici e di altri operatori; · all’attivazione di corsi modulari, limitati però ai soli docenti con contratto a tempo indeterminato; · alla programmazione di un corso di formazione finalizzato al conseguimento del titolo di specializzazione per le attività di sostegno; · ai corsi per i docenti di sostegno sprovvisti di titolo; · all’organizzazione di seminari per docenti curricolari e specializzati, al fine di coinvolgere più professionalità nella realizzazione dell’integrazione scolastica, finalizzati al miglioramento della qualità; · all’organizzazione di corsi sui “disturbi specifici dell’apprendimento” e corsi per dirigenti.
CONVEGNI E SEMINARI Si segnala la partecipazione all’organizzazione dei seguenti convegni e seminari: · L’USR per la Basilicata ha partecipato al Convegno Nazionale “Sindrome di Williams”, svoltosi a Potenza il 04.10.03; · La Direzione Generale dell’USR per il Lazio ha organizzato, a conclusione dell’Anno Europeo delle persone con disabilità, il Convegno “L’integrazione scolastica dell’alunno disabile: realtà e prospettive” (6 dicembre 2003), a cui hanno contribuito l’On. Valentina Aprea e, in qualità di relatori, esperti del MIUR, dell’USR ed esperti esterni all’amministrazione; · La Direzione Generale per le Marche ha organizzato la XXI Mostra-Convegno di didattica e tecnologia per la scuola, la formazione e l’orientamento, che ha avuto luogo nei giorni 25.26.27 novembre 2003; nonché seminari su: dispersione, disabilità e svantaggio ; dislessia; tecnologie didattiche per l’handicap e una video-conferenza sull’handicap. · L’USR per la Campania ha organizzato un seminario di studi sul tema: “Niente su di loro senza di loro. La scuola nel percorso di inclusione sociale”, col quale ha inteso offrire strumenti utili di confronto sui processi e le azioni concrete per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.
INIZIATIVE PARTICOLARI Fra le iniziative particolari si segnala un Concorso regionale (USR per l’Emilia - Romagna con la FISH regionale) che è servito ad individuare buone prassi ed esperienze interessanti, contrassegnati da elevata qualità e meritevoli di essere diffuse.
PROGETTI MIRATI Fra i progetti mirati, realizzati per migliorare la qualità dei servizi a favore dell’integrazione, si segnalano i seguenti: · il progetto spazio autismo (BERGAMO); · il progetto “disturbi specifici dell’apprendimento” (COMO); · il progetto teatro ed handicap (LODI); · il progetto sperimentale per promuovere la continuità educativa e metodologico-didattica nelle classi con alunni disabili (POTENZA e MATERA); · per n. 11 alunni disabili, che per particolari patologie non hanno potuto frequentare la scuola d’appartenenza, è stato realizzato un collegamento telematico tra scuola e casa e un progetto individualizzato presso il domicilio dell’alunno (BASILICATA); · progetto “serra fungaia” - laboratorio per la coltivazione dei funghi, con la partecipazione di numerosi alunni disabili(BASILICATA); · numerosi progetti di musicoterapia in scuole elementari e medie (BASILICATA); un progetto di telelavoro, per facilitare l’integrazione scolastica e lavorativa dei disabili (MATERA); · “percorsi integrati” tra scuola e formazione professionale, finalizzati all’ingresso nel mondo del lavoro (GENOVA) · alcuni progetti PON (Misura 3.1, mirati al contrasto della dispersione scolastica) includono alunni in situazione di handicap (BASILICATA); · progetto “Le cartoline da Sassari oltre il 2003”, rivolto ad alunni disabili o a gruppi di alunni comprendente almeno un disabile, finalizzato alla produzione di disegni di monumento o scorci della città, da riprodurre in cartolina (SASSARI); · progetto pilota interistituzionale “La prevenzione dei disturbi dell’apprendimento in età prescolare”, che ha lo scopo di rimuovere precocemente gli ostacoli all’autonomia del bambino, sotto il profilo cognitivo, sociale ed affettivo e che rappresenta un elemento di novità che si candida per diventare un credibile e qualificato elemento di raccordo tra Servizi di base e scuola (ORISTANO); · progetto pilota “Didattica metacognitiva e disturbi dell’apprendimento”, promosso dal CSA di ORISTANO e trasformato in un accordo interistituzionale di rete, siglato il 1° aprile 2003, capace di porsi come modello di superamento dell concetto dell’insegnante di sostegno come unico responsabile della qualità dell’integrazione.
Nelle Marche l’USR è stato impegnato a presentare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Progetto europeo “Centri territoriali per l’integrazione scolastica di alunni diversamente abili: luoghi di umanizzazione di un ambiente istituzionale competente e solidale”: Tale progetto ha proposto l’utilizzazione dei 25 Centri Territoriali per l’Integrazione Scolastica quali centri di raccordo organizzativo per la condivisione del percorso su tutto il territorio regionale.
MONITORAGGIO Le azioni si sono basate essenzialmente sulla rilevazione di dati quantitativi, quale ad esempio la individuazione degli handicap più ricorrenti per un’efficace azione di sostegno.
Si rende però necessaria la messa a punto con i CSA di un sistema di rilevazione della qualità dei processi attivati nel campo dell’integrazione scolastica e degli indicatori di qualità dell’integrazione scolastica.
Un concreto piano di monitoraggio della qualità dell’integrazione in tutte le scuole della regione è stato programmato in Puglia ed affidato alle 16 scuole-polo istituite sul territorio regionale, al fine di giungere, dopo tale verifica, ad un tavolo di confronto e di programmazione coordinata con i vari Enti preposti all’organizzazione dei servizi territoriali, definendo gli impegni di ciascuno in ordine all’integrazione scolastica.
Un consimile piano di monitoraggio, affidato a cinque scuole-polo delle cinque province della regione, è stato avviato in Calabria, allo scopo di rilevare la qualità complessiva del servizio scolastico e la gestione di progetti integrati.
OSSERVATORI REGIONALI L’istituzione delle Direzioni Generali Regionali ha permesso la realizzazione di un’azione forte di coordinamento delle realtà provinciali e locali, oltre che un rilancio dell’attività interistituzionale, ma viene sentita l’esigenza di una azione forte di coordinamento nazionale, la cui sede viene individuata nell’Osservatorio Nazionale - come luogo di riferimento degli Osservatori Regionali da costituire - e in sistemi telematici di connessione tra gli uffici territoriali e l’ufficio centrale, per un’immediata circolazione delle informazioni e un’azione di feed back.
In alcune regioni, tuttavia, la costituzione di Osservatori è già avviata.
In Basilicata la Regione ha previsto - nel piano regionale del diritto allo studio - l’istituzione dell’Osservatorio Permanente Regionale per l’Integrazione Scolastica, a dimensione interistituzionale, già convocato una volta per l’insediamento.
Nel Lazio è in corso di costituzione l’Osservatorio Regionale per l’integrazione degli alunni disabili.
Nelle Marche il 19.12.2002 è stato firmato un protocollo d’intesa tra da Direzione Generale Regionale e l’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione per l’istituzione di un Osservatorio Regionale per l’integrazione scolastica e sociale delle persone in situazione di disabilità.
In Puglia si intende sia creare un Osservatorio Regionale per l’Handicap, sia costituire Gruppi tecnici zonali di lavoro.
AZIONI DA REALIZZARE Tutte le esperienze condotte nel corso dell’anno 2003 contribuiscono a delineare, sotto il profilo della coerenza con la complessiva azione di miglioramento e sotto il profilo della adozione di strategie operative mirate, i futuri campi di intervento e le connesse azioni da realizzare: · la formalizzazione di accordi interistituzionali; · l’istituzione dell’Osservatorio regionale; · la promozione di reti di scuole, corrispondenti alle unità multidisciplinari delle ASL; · l’istituzione di centri di documentazione e di servizio; · la formazione di personale specializzato e di assistenti facilitatori della comunicazione; · l’attuazione di iniziative che integrino le diverse professionalità e competenze esistenti nella scuola e nel territorio, anche attraverso accordi di programma; · l’organizzazione di seminari di formazione interistituzionali, finalizzati anche alla diffusione delle esperienze; · l’impiego di risorse finanziarie e umane, per svolgere a tempo pieno attività di studio, di consulenza e di ottimizzazione dei rapporti interistituzionali; · la definizione di criteri omogenei per l’accertamento dell’handicap, la stesura della diagnosi funzionale, mediante anche l’adozione di una modulistica uniforme, e l’uso di criteri omogenei di documentazione, utile per un’articolata assegnazione dei posti di sostegno in deroga; · le azioni di formazione e supporto alle famiglie dei disabili; · la progettazione ed attuazione di percorsi per l’orientamento lavorativo e l’inserimento nel sociale, in collaborazione con gli Enti locali ed associazioni presenti sul territorio; · la ridefinizione degli organismi territoriali; · la valorizzazione dei “referenti d’istituto” per l’handicap, figura prevista dall’art. 15 della legge 104/92; a tal fine è prevista nel Veneto la realizzazione di 18 corsi (della durata di 15 ore, suddivise in 5 incontri) a livello locale, con la partecipazione dei docenti referenti delle scuole statali e paritarie, per un momento di riflessione, scambio e informazione-formazione sul loro incarico.
Ritenendo ancora utile il lavoro dei GLIP, viene proposta una revisione del DM 122/94, relativamente a composizione, coordinamento e funzioni, per renderlo coerente con quanto previsto dalla legge 328/2000.
Ciò non di meno viene espresso il parere che la funzione dei GLIP, limitata alla dimensione provinciale e collegata al GLH del CSA, non possa soddisfare la necessità di un rapporto interistituzionale a dimensione regionale con i decisori politici e amministrativi, per il quale occorre pensare ad una diversa sede.
Per ciò che concerne l’arricchimento della necessaria riflessione scientifica che si porrà come base e supporto a garanzia della razionalità e della qualità degli interventi da adottare, si segnalano: · le iniziative di studio e di ricerca per il miglioramento della qualità dei processi d’integrazione; · le iniziative di studio e di ricerca per l’attuazione del regolamento previsto dall’art. 35 della legge 27.12.2002, n. 289; · gli impegni e le proposte per migliorare l’integrazione dei servizi; · la valutazione dell’alunno, in particolare di quello che frequenta un istituto professionale che, svolgendo una programmazione differenziata (PEP), non possa conseguire la qualifica; · la continuità didattica ed il migliore impiego delle risorse umane; · l’orientamento, la transizione scuola-lavoro e le prospettive per l’età adulta dei disabili ed una maggior attenzione ai progetti di vita, con maggior ruolo del cittadino disabile e della sua famiglia; · il miglioramento dei sistemi di comunicazione e socializzazione delle esperienze.
CONCLUSIONI Nel complesso può dirsi che l’impegno del Ministero si è manifestato in una azione di coordinamento istituzionale e interistituzionale, in direzione di un impulso promozionale, che favorisca la più ampia partecipazione responsabile a tutti i livelli e possa migliorare le relazioni interistituzionali, lavorando per una connessione dei temi dell’integrazione scolastica con i temi del passaggio dalla scuola al lavoro e all’occupazione mirata, che tenga conto del complessivo progetto di vita della persona disabile.
Le attività svolte sono state finalizzate in particolare all’organizzazione di iniziative di FORMAZIONE, e di CONVEGNI E SEMINARI e alla promozione di INIZIATIVE PARTICOLARI o di PROGETTI MIRATI.
Le azioni di MONITORAGGIO richiedono di ricevere un maggiore impulso, che potrà venire anche dalla attivazione sempre più diffusa di OSSERVATORI REGIONALI.
La precisa individuazione delle AZIONI DA REALIZZARE è, infine, garanzia per una loro prossima realizzazione. Tali azioni sono precedute ed accompagnate da un’attività di studio e ricerca sui più sentiti TEMI DI RIFLESSIONE, a cui sovente partecipano figure professionali diverse, dipendenti da diversi enti e istituzioni, al fine di perseguire un progressivo miglioramento della qualità delle relazioni interistituzionali, condizione necessaria alla miglior qualificazione del servizio per l’integrazione della persona disabile nel complesso della società.
Andamento alunni disabili e posti di sostegno Anni scolastici 2001/02 – 2002/03 – 2003/04
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