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Ricerca Espad sui giovani tra i 15 e i 19 anni: 1 su 3 ha fumato spinelli almeno una volta. Alcool: in crescita le ubriacature. ''Tolleranza'' in aumento SONO praticamente 1 su 3 (33,5%) gli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni che hanno fumato spinelli almeno una volta nella loro vita. Il 7 % lo aveva sperimentato già entro i 14 anni, quota che sale al 18% entro i 16 anni. Riguardo l’uso di cannabinoidi durante gli ultimi 12 mesi, la percentuale complessiva resta alta attestandosi intorno al 27%. Sono alcuni dei dati più rilevanti contenuti nella ricerca Espad 2002, pubblicata all’interno della Relazione annuale consegnata il 30 giugno al Parlamento da parte del ministero del welfare. Espad (European school survey project on alcohol and other drugs) è un progetto di ricerca europeo coordinato a Strasburgo dal Gruppo Pompidou e condotto in Italia dal Cnr. Il campione italiano è rilevante (20.000 studenti intervistati in 300 scuole superiori), tanto da costituire una fotografia piuttosto realistica della situazione. Espad non fornisce solo dati sulla cannabis, ma anche sull’alcool, sul tabacco e sulle altre droghe illegali. E fornisce anche un monitoraggio di come cambiano l’atteggiamento e il grado di “tolleranza” sociale dei ragazzi riguardo queste sostanze.
Restando ai consumi, mentre per la cannabis si confermano i valori degli ultimi anni (la ricerca è iniziata nel ’99 e viene ripetuta in Italia ogni anno), il rapporto evidenzia una situazione piuttosto seria riguardo l’alcool, che “si conferma come la sostanza maggiormente usata dai giovani”: lo consumava l’86% nel ’99 e l’89% nel 2002, di cui la quasi totalità (83%) ha dichiarato di aver bevuto almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Sono in aumento sensibile anche le “intossicazioni alcoliche (ubriacature): se nel 1999 era il 53% degli intervistati a dichiarare di “essersi ubricata almeno una volta”, la percentuale è salita al 55% lo scorso anno. Cresce di 2 punti – dal 39 al 41% - anche la quota di chi ha affermato di essersi ubriacato negli ultimi 12 mesi.
L’uso del tabacco è
invece in calo: passa dal 70,4 al 68,1% la quota di chi lo ha usato una
volta nella vita e dal 30 al 27% quella di chi lo ha fatto nel corso
dell’ultimo anno.
Fonte: Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, 2002 Il Sottosegretario Sestini: ''Falsa la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Anche gli spinelli inducono assuefazione''
“Bisogna passare dalla riduzione del danno alla riduzione della cronicità, ponendo fine alla falsa distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Anche quelle leggere fanno male. Anche spinelli, pasticche, ecstasy fanno male ed inducono, col tempo, all’assuefazione”. Ha commentato così i dati contenuti nella “Relazione 2003 al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia” la senatrice Grazia Sestini, Sottosegretario al Welfare con delega alle Politiche Sociali. “Dalla droga si esce senza la droga” ha aggiunto la Sestini semplificando così i concetti che sono alla base delle Linee Guida del Governo nella lotta alle tossicodipendenze”. “Intendiamo puntare sulla prevenzione e privilegiare il pieno recupero delle persone, coinvolgendo le famiglie e curando gli aspetti medici, psicologici, sociali ed educativi del tossicodipendente. – ha spiegato - Puntiamo a rendere possibile ovunque la disintossicazione, gestendo il trattamento in collaborazione tra servizi e comunità, creando centri diurni a media ed alta soglia ed utilizzando farmaci diversi da quelli sostitutivi, visto che il metadone è diventato quasi una monoterapia. Intendiamo puntare sulla valorizzazione dei comportamenti di sobrietà e libertà dalle sostanze ed assicurare ai giovani una via d’uscita, riconoscendo la libera scelta tra Sert e comunità”.
Fonte: Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, 2002 su dati del Ministero della Salute
Nei Sert cala il numero dei nuovi utenti e cresce la quota dei ''vecchi''. Cocaina in aumento come prima sostanza d'abuso (7%), eroina in calo
L’uso anche occasionale della cannabis sembra ormai una prassi diffusa tra i giovani e accettata dall’opinione comune. E’ una della tendenze più significative emerse dalla “Relazione 2003 al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia”, trasmessa dal Ministro al Welfare Roberto Maroni ai Presidenti di Camera e Senato. Oltre un terzo dei soggetti segnalati alle Prefetture, perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, ha infatti tra i 20 ed i 24 anni e si tratta in prevalenza di ragazzi segnalati per la prima volta, che denunciano un uso di cannabinoidi per oltre l’80%. Supera questa percentuale (84%) il consumo di cannabinoidi anche tra i ragazzi di leva (sul totale di quanti consumano sostanze psicotrope) ed è la droga più diffusa e in continua crescita anche fra i minori segnalati dalla Giustizia minorile, soprattutto nella fascia dei più giovani (14-15 anni). In particolare alla situazione giovanile è dedicato il progetto di ricerca di ricerca Espad , condotto dal Consiglio Nazionale delle ricerche di Pisa dal 1995, in collaborazione con il Gruppo Pompidou del Consiglio d’Europa, che ha coinvolto tra il 2000 ed il 2002 un campione di circa 250 scuole e di circa 20mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, sull’uso di droghe e l’età delle prime assunzioni (vedi altro lancio nel notiziario).
Crescono i soggetti sottoposti a trattamento presso i servizi pubblici e privati (dal 1999 al 2002 si è passati da 142.949 a 155.096 utenti) ed in particolare le strutture del privato sociale hanno ospitato, nello stesso periodo, rispettivamente 19.566, 19.554, 19.465 e 19.058 soggetti. Secondo i dati 2002, forniti dal Ministero dell’interno, 12.061 soggetti in media (66% del totale), sono stati seguiti dalle strutture residenziali, 1.999 dalle strutture semi-residenziali (11%) e 4.159 soggetti (23%) presso strutture ambulatoriali. Nei servizi pubblici aumenta il numero dei “vecchi utenti” (soggetti che prolungano un trattamento per più di dodici mesi o riattivano un trattamento a seguito di una ricaduta), mentre decresce il numero dei “nuovi utenti”: i nuovi utenti passano da 32.398 (22,7% del totale dei soggetti che sono stati in trattamento nel 1999) a 31.776 (20,5% sul totale dei soggetti in trattamento nel 2002). Diminuiscono nel Nord-Est dal 22,2% nel 1999 al 20% nel 2002, nel sud dal 23,7% nel 1999 al 20,9% nel 2002 e soprattutto nelle isole dal 28,5% al 20,2%, dove diminuisce sensibilmente anche il numero assoluto dei nuovi casi che si presentano ai servizi. Il 49% di “vecchi utenti” inoltre ha un età compresa fra 30 ed i 39 anni mentre circa il 44% nei “nuovi utenti” si distribuisce fra i 25 ed i 34 anni.
Nei servizi privati si registra un aumento di utenti presso le strutture di tipo ambulatoriale, mentre resta sostanzialmente stabile il numero di utenti nelle strutture residenziali o semiresidenziali. L’eroina continua ad essere la sostanza primaria più diffusa fra coloro che si rivolgono ai servizi, anche se si registra un progressivo decremento. Secondo i dati contenuti nella relazione, è la prima sostanza assunta per il 79,5% dei soggetti che manifestano una domanda di trattamento, una percentuale molto minore riferisce come sostanza d’abuso primaria i cannabinoidi (9,1%) e la cocaina (7%). Nel periodo considerato si è comunque assistito ad un costante anche se leggero decremento (dall’84,2% del 1999 al 79,5% del 2002), mentre un trend inverso (dal 4,3% al 7%) è stato registrato per la cocaina. Tra gli utenti in trattamento per sostanza d’abuso primaria, sono aumentati esponenzialmente gli assuntori di cocaina e metadone (rispettivamente, dell’80% e del 71,5%), si registra inoltre un numero crescente di assuntori di eroina ed ecstasy (rispettivamente, del 5,1% e del 4,1%), mentre gli assuntori di amfetamine sono decisamente diminuiti (-17,1%) . Secondo la relazione inoltre il fenomeno della poliassunzione di sostanze stupefacenti è rimasto costante nei quattro anni, il rapporto tra sostanza d’abuso primaria e secondaria è rimasto infatti costante nel quadriennio considerato (0,7). Resta stabile invece la percentuale di detenuti tossicodipendenti sul totale della popolazione carceraria (circa il 30%).
Fonte: Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, 2002
Fonte: Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, 2002 su dati del Ministero della salute |
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