Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Al Presidente della Repubblica
Sig.  Giorgio Napolitano

 

Oggetto: Richiesta di soppressione del Sig. Renato Apuzzo

 

Egr. Presidente

Sono il sig. Renato Apuzzo, disabile che Lei ben conosce (guardi le lettere che le ho scritto tra cui quella sui forni crematori)

Presidente, nonostante i suoi significativi interventi in difesa di noi disabili, il Governo e molti politici rimangono sordi ai suoi appelli dimostrando mancanza di solidarietà e giustificandosi che non ci sono le risorse economiche per tutelare ed applicare i nostri diritti, mentre ci sono sempre le risorse per le loro convenienze.

Presidente, io ho deciso di sacrificarmi per l’economia dell’Italia.

Io percepisco delle pensioni che mi permettono di vivere dignitosamente, quindi non posso rinunciare ad esse. Allora chiedo a Lei e al Guardasigilli di autorizzare la mia soppressione così da farmi partecipe con un mio piccolo rilancio economico. Così facendo il ministro Tremonti avrà un disabile in meno da sopportare e potrà mettere più benzina nella sua auto blu o fare più regali costosi.

Presidente, in tutta coscienza le faccio questa provocazione anche a nome di tutti i disabili e delle loro famiglie e di tutti coloro che sono coinvolti  col pianeta disabilità.

Come le ho detto più volte come può considerarsi civile una Nazione che risparmia sui costi della disabilità? Le ricordo che non esiste un ufficio a cui noi disabili possiamo presentare le dimissioni dalla nostra disabilità!

Sarebbe bello poter correre, danzare, nuotare, come sarebbe bello, senza bisogno di chi ti mette sulla tazza, ti prende le cose.

Presidente, qualsiasi beneficio economico, sociale e culturale renderebbe più sopportabile la disabilità da cui non si può guarire. Nessuno può asciugare le lacrime dei genitori che devono guardare con amarezza la disabilità dei loro figli che non concederà mai ad essi di avere una vita normale.

Presidente, le assicuro che è un peso gravoso e può capirlo solo chi vive il problema. Questa nazione ha il coraggio di ritenerci una sottospecie.

Noti, presidente, il Governo non ci riceve, il Presidente  Berlusconi non parla mai di disabiltà impegnato com’è a sfuggire ai giudici e alle proprie responsabilità.

E che dire del Ministro Tremonti ! Per lui esistono i disabili…ma solo quelli falsi.

Presidente, può darsi che un giorno, prima di esser soppresso, possa avere la gioia di stringerle la mano e di fare un sforzo sovraumano (anche se aiutato) e di alzarmi in piedi per dare onore alle sue battaglie nei nostri confronti.

Non si dolga di essere una voce nel deserto. Si ricordi che il deserto è arido, non rilascia solidarietà, non rilascia condivisione, ma bisogna essere forti per riuscire ad attraversarlo.

Presidente ecco perché Le chiedo di essere soppresso. Ecco perché voglio metter a disposizione le mie risorse. Chiedo scusa e perdono se non basteranno nemmeno per un volo di Stato o a mantenere tutte le faraoniche delegazioni che vanno all’estero o i sontuosi banchetti. Del resto i disabili vivono con 260 euro al mese anche chi non percepisce l’indennità di accompagnamento. È un cadeau fatto ad  una escort.

Presidente la saluto. Lei,rappresenta per noi la speranza di poterci sentire figli orgogliosi di un ’Italia che ci ripudia e di poter festeggiare in ritardo, anzi con molto ritardo, i 150 anni, perché noi attualmente ci sentiamo apolidi, bastardi e figli di un Dio minore.

Cordiali saluti

Renato Apuzzo


La pagina
- Educazione&Scuola©