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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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IL RITORNO AL MAESTRO UNICO

 

di Salvatore Nocera

 

Il recente decreto legge che, tra l’altro, ha anticipato all’anno scolastico 2008/09 il ripristino del docente unico nella scuola primaria, che il decreto legge 112/08 aveva previsto per il 2009, costringe il mondo della disabilità ad interrogarsi sul significato e sugli effetti di questo provvedimento. E ciò non limitando le riflessioni alle sole ricadute sul mondo della disabilità, ma con riguardo al sistema-scuola, perché l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità non è una realtà separata, come avviene con le scuole speciali, ma risente dell’andamento di tutto il sistema.

A parte la stranezza di un provvedimento oggetto di due decreti legge, emanati a distanza di pochi giorni, la prima impressione che si riceve è che il Governo, volendo immediatamente attuare le sue politiche di tagli alla spesa pubblica, ci ha ripensato ed ha ritenuto necessario anticipare di un anno, i tagli che poco prima aveva ritenuto necessari effettuare a partire dal prossimo anno.

Le motivazioni didattiche addotte dal Governo sono evanescenti, dal momento che il maestro unico già era ritenuto insufficiente alcuni decenni fa, quando si decise di sostituirlo col modulo, data la maggiore complessità dell’infanzia di oggi e dei saperi, nonché dei nuovi modi assai diversificati per accedervi.

Non per nulla le critiche sono piovute su questa innovazione retrospettiva e non solo dall’opposizione, se il Ministro Bossi ha aperto un contenzioso assai ruvido come è suo costume col Ministro Gelmini che gli ha risposto con lo stesso stile letterario.

Le motivazioni del Ministro Bossi, ben diverse da quelle dell’opposizione di ignoranza governativa dei problemi culturali odierni e di licenziamenti megagalattici di quasi ottantamila docenti, sono piuttosto qualunquiste, poiché partono dal presupposto che su tre docenti c’è maggiore probabilità che uno sia bravo, mentre se trattasi di un docente solo, la probabilità di uno cattivo è massima.

Io personalmente condivido le preoccupazioni dei sindacati e di molti uomini di cultura circa l’errore compiuto , col ritorno al maestro unico per le conseguenze negative sull’istruzione dei nostri bambini e sul mercato del lavoro dei docenti (assai più devastanti di quelle dei licenziamenti di Alitalia).Inoltre in molti ci chiediamo come si farà con un tale taglio di docenti a garantire il tempo pieno, fondamentale non solo per tanti alunni, ma specie per moltissimi alunni con disabilità e stranieri. Il Ministro Gelmini ha dichiarato che il tempo pieno resterà; ma non ha spiegato come.

Pur non essendo contrario in via di principio ad alcune innovazioni come il maggior peso del voto di condotta( che però non risolve da solo il problema sociale del bullismo) desidero però qui esprimere una breve riflessione sull’integrazione scolastica. Infatti, ho sempre lamentato la scarsa collaborazione dei docenti curricolari all’insegnante per il sostegno all’integrazione degli alunni con disabilità, che troppo spesso, salvo eccezioni, si riduce ad una delega del processo di integrazione al solo docente per il sostegno, con palese violazione della cultura e della prassi pluridecennale italiana di integrazione.

Se questa delega avviene quando esiste il modulo di tre docenti, sarà molto più facile giustificarla con la presenza di un solo docente, che dovrà seguire classi sempre più numerose.

Comunque se le motivazioni governative sui pro ed i contro di tale pseudo-innovazione sono solo quelle finanziarie o quelle del calcolo delle probabilità, il dibattito culturale sulla riforma scolastica non fa alcun passo avanti.

Ed allora mi auguro che il Ministro Gelmini, se non vuole sentire su ciò i sindacati, voglia almeno ascoltare gli esperti del Ministero dell’Istruzione e del suo stesso partito (penso all’On Valentina Aprea, ex Sottosegretario all’Istruzione ed oggi Presidente della Commissione Istruzione della Camera )che hanno una più consolidata esperienza della scuola e possono, forse, farlo ricredere su alcune sue  apodittiche certezze.

 

Salvatore Nocera

Vicepresidente nazionale FISH

 


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