Comune
di Roma
Deliberazione
n. 137, APPROVATA.
Proposta
dalla Consigliera Ileana Argentin, Delegata del Sindaco sui Problemi
della Disabilità, relativa a:
"INDIRIZZI
PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DIRETTI ALLE PERSONE
DISABILI"
Comune di Roma
Notizia
d'agenzia del 31 gennaio 2002
S.P.QR.
COMUNE DI ROMA
Deliberazione n. 137
ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE
Anno 2001
VERBALE N. 60
Seduta Pubblica del 3 dicembre 2001
Proposta presentata dalla Consigliera Argentin relativa a:
Indirizzi per la realizzazione di interventi diretti alle
persone disabili.
Premesso
che il cittadino disabile ha gli stessi diritti e doveri degli altri
cittadini e, pertanto, deve avere pari opportunità e non essere
discriminato;
Che, con legge 4 febbraio 1992, n. 104 “Legge
quadro per l’assistenza sociale e i diritti delle persone
handicappate” e successive modificazioni ed integrazioni, sono
state dettate le norme generali riguardanti le diverse articolazioni
dei servizi in risposta ai molteplici bisogni che le persone con
disabilità esprimono;
Che, per la natura di tali bisogni, si rende necessario migliorare
il rapporto tra interventi sociali e sanitari nei percorsi di vita
delle persone disabili, ai sensi del Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2001: “Atto di indirizzo e
coordinamento in materia dei prestazioni socio-sanitarie”;
Che occorre prendere le necessarie iniziative sia in ordine alla
realizzazione dei diversi livelli d’integrazione con le altre
Istituzioni (ASL scuola, mondo del lavoro, ecc.), sia nel
predisporre risposte concrete di competenza comunale, atte a
garantire modalità operative immediate e coordinate;
Che, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328: “Legge quadro
per la realizzazione del sistema integrato di servizi sociali”, è
intento dell‘Amministrazione ridefinire e riqualificare gli
interventi di propria competenza riguardanti l’integrazione delle
persone disabili in tutti i livelli della vita sociale e la
realizzazione dei diversi supporti assistenziali in ordine ai
problemi riguardanti l’autosufficienza e l’autonomia personale;
Che si rende necessario operare per realizzare tali condizioni al
fine di:
-
promuovere
azioni di prevenzione al fine di sensibilizzare ed informare la
cittadinanza sulle tematiche della disabilità, nonché contribuire
a rimuovere le barriere culturali che causano condizioni di
emarginazione alle persone disabili;
-
garantire
la tempestiva presa in carico delle persone disabili da parte dei
servizi, assicurando una buona qualità degli interventi di natura
socio-sanitaria, attraverso l’attuazione di accordi di programma
con k ASL territoriali;
-
migliorare
l’integrazione nelle strutture scolastiche ed educative materne e
dell’obbligo, sperimentando progetti di programmazione di uscita
dalla scuola dell’obbligo;
-
garantire
l’assistenza alle persone disabili, diversificando l’offerta di
varie tipologie assistenziali, attraverso il sistema dell’
accreditamento;
-
incrementare
la realizzazione di centri diurni socio-educativi e favorire
interventi di abilitazione/riabilitazione per i disabili con
particolari gravità;
-
incrementare
e ottimizzare interventi per il “Dopo di noi”;
-
sostenere
i soggetti disabili nell’inserimento 1avorativo con particolare
attenzione al collocamento mirato;
-
garantire
la mobilità dei cittadini disabili;
-
raggiungere
un piano progettuale e concreto nell’abbattimento delle barriere
architettoniche;
-
facilitare
e migliorare la qualità delle attività sportive per le persone con
deficit fisici, psichici o sensoriali;
-
intervenire
per favorire i momenti ricreativi e culturali delle persone
disabili;
-
promuovere
azioni di sostegno a iniziative del volontariato, dell’associazionismo
o del privato sociale;
-
costituire
una U.O. (Unità Organizzativa) all’interno dell’Amministrazione
Comunale al riguardo della 626 e abbattimento delle barriere
architettoniche;
Rilevato che il Comune di Roma all’ art. 2 comma 11
del proprio Statuto garantisce il pieno rispetto dei diritti
disabili;
IL
CONSIGLIO COMUNALE
Delibera di dettare alla Giunta Comunale i seguenti indirizzi per la
rapida e concreta attuazione di interventi diretti alle persone
disabili, al fine di offrire reali soluzioni attente alla globalità
dei bisogni dell’utenza:
1. Assessorati.
Attivare e responsabilizzare tutti gli Assessorati, secondo le loro
competenze, al fine di soddisfare i bisogni dei cittadini disabili
in ogni loro provvedimento, in stretto e diretto contatto con il
delegato del Sindaco all’handicap.
2. Organico.
Implementare la pianta organica del personale comunale a livello
centrale e municipale, provvedendo contestualmente ad aumentare le
figure professionali quali pedagogisti, psicologi e sociologi in
modo da poter svolgere un concreto lavoro che permetta l’applicazione
di piani di sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie,
garantendo un’informazione puntuale e tempestiva, nonché l’ottenimento
di una risposta effettiva.
3. Comunicazione.
Attuare iniziative mirate alla prevenzione sia della disabilità che
degli stati di emarginazione da essa derivanti, attraverso forme di
sensibilizzazione e di informazione alla cittadinanza, anche con l’utilizzo
di collaborazioni e/o l’adozione di progetti esterni all’Amministrazione.
I progetti di comunicazione sociale potranno essere concordati con
associazioni o altre amministrazioni che in questi anni hanno
dimostrato molta esperienza nel settore promovendo analoghe campagne
di informazione.
4. Accordi di Programma.
Attraverso lo strumento legislativo degli Accordi di Programma, l’Amministrazione
Comunale attuerà la irrinunciabile modalità operativa della piena
integrazione degli interventi socio/assistenziali con quelli di
abilitazione/riabilitazione dei servizi sanitari e, ove necessario,
con quelli educativi e/o formativi e di inserimento lavorativo.
In tal senso è da ritenere prioritario l’obiettivo di disporre -
a livello di ogni distretto sanitario - . di almeno una équipe
pluridisciplinare della ASL che attui la presa in carico dei
disabili adulti e che, senza soluzione di continuità con il
competente Servizio di riabilitazione in età evolutiva ed in
stretta integrazione con l’équipe sociopsico-pedagogica dei
Municipi Romani, siano di supporto ai programmi individualizzati di
cui all’art. 14 della legge n. 328/2000.
E’ indispensabile attivare servizi che prendano effettivamente in
carico tutta la pluralità dei bisogni dei disabili adulti
(assistenza, lavoro, residenzialità) superando il rinvio del
disabile a servizi diversi per ogni cosa.
Il Comune si farà inoltre garante affinché vengano
coordinati e omogeneizzati i servizi e gli interventi offerti ai
disabili nelle varie Municipalità.
Entro il 2002 il Comune promuoverà una conferenza
degli Assessori alle Politiche Sociali delle Municipalità con gli
Assessorati comunali competenti, la Commissione politiche sociali e
i rappresentanti delle Associazioni dei disabili e delle loro
famiglie.
5. IntegrazIone scolastica.
Favorire e potenziare i servizi di sostegno a1l’integrazione
scolastica, dalla scuola materna alla scuola dell’obbligo, in
particolare il trasporto e l’assistenza di base,
nonché ogni forma di ausilio alla crescita intellettiva e personale
degli alunni disabili. consolidando e incrementando - in tale ottica
- le iniziative già avviate e che hanno dato un positivo risultato,
quale il Laboratorio teatrale integrato “Piero Gabrielli”,
promosso in accordo con il Teatro di Roma ed il Provveditorato agli
studi, nonché tutte quelle iniziative che contribuiscano allo
sviluppo di una migliore autonomia e partecipazione sociale degli
alunni disabili.
Garantire, attraverso un Accordo di Programma con gli
organismi scolastici, nel rispetto delle competenze previste per le
ASL dalla legge e secondo le rispettive competenze. il diritto allo
studio dei cittadini disabili anche con figure professionali di
.supporto quali l’équipe socio-palco-pedagogica, insegnanti di
sostegno, a.e.c., o.s.s. e con una nuova politica di assunzione che
dia risposte all’utenza e ai lavoratori.
Predisporre in accordo con le ASL, per quanto di competenza,
strumentazioni tecniche informatiche atte a facilitare l’apprendimento
scolastico delle persone con disabilità fisica, psichica o
sensoriale.
Definire con l’Amministrazione Provinciale l’attuazione dell’assistenza,
in base alla normativa vigente, per gli studenti delle scuole medie
superiori.
Attivare, sostenere progetti di transizione
personalizzati, tra le diverse strutture educative - dall’Asilo
Nido alla scuola media superiore - al fine di utilizzare e
potenziare tutte le abilità acquisite del minore portatore di
handicap, con il personale docente supportato dall’équipe
socio-psico-pedagogica dei Municipi e dall’équipe
rnultidisciplinare delle ASL.
6. Uscita programmata dalla scuola dell’obbligo.
Avviare. inizialmente in forma sperimentale, programmi personali di
uscita dalla scuola dell’obbligo, attraverso la valorizzazione del
programma educativo individualizzato della scuola, suggerendo e
sostenendo il successivo inserimento, dopo un’attenta analisi
delle potenzialità di ognuno, in ordine alla prosecuzione degli
studi o all’inserimento in corsi di formazione professionale
oppure all’attivazione di programmi di assistenza personale.
7. Servizi di assistenza alla persona.
Il SAISH, nell’ambito del sistema dell’accreditamento, dovrà
avere una profonda ridefinizione riqualificazione e
diversificazione, garantendo, attraverso piani personalizzati d’intervento
concordati tra istituzioni (ASL/Municipi) ed utente, un effettivo
inserimento del disabile nella vita sociale di tutti i giorni.
La revisione del sistema dovrà portare ad un costante incremento
degli assistiti. Si dovrà inoltre prevedere un sistema di
assistenza domiciliare che preveda la gestione delle emergenze: un
aggravamento temporaneo ed improvviso, una indisponibilità dei
familiari della Persona con handicap (come ad esempio un genitore in
ospedale), con interventi mirati ed immediati.
8. Centri diurni socio-educativi e attività di
abilitazione/riabilitazione.
In stretta collaborazione con i servizi territoriali (ASL -
Municipi) sarà data massima propulsione all’incremento di centri
diurni (valida alternativa assistenziale per persone con particolare
gravità) fino al funzionamento di almeno un Centro Diurno in ogni
Municipio.
Vanno, inoltre. incrementati i laboratori espressivi in
collaborazione con i servizi riabilitativi delle ASL fino al
raggiungimento di almeno un laboratorio per ogni Municipio. Vanno
inoltre favorite le partecipazioni a iniziative culturali e
ricreative in accordo con i servizi territoriali.
9. Dopo di noi: Progetto residenzialità.
A seguito delle disposizioni di cui al Decreto Ministeriale 21
maggio 2001, n. 308 “Regolamento concernente requisiti minimi
strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio
dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e
semiresidenziale, a norma dell’articolo 11 della legge 8 novembre
2000, n. 328” e del DPCM 14 febbraio 2001 “Atto d’indirizzo e
coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”, l’incremento
dell’intervento, adeguato a tali disposizioni, dovrà essere
attuato nel rispetto della continua evoluzione delle esigenze degli
ospiti, sia per quanto attiene a vincoli contrattuali e progettuali,
sia in relazione alla definizione deI costo del servizio.
Applicare la deliberazione Comunale già predisposta
il 19 settembre 1994 n. 171 (piano per la residenzialità protetta)
e realizzazione a rete dell’unità sollievo.
Al fine di un continuo incremento quantitativo e qualitativo, l‘Amministrazione
dovrà studiare e attuare forme diversificate di finanziamento di
tale progetto e rendere operativo, entro l’anno 2002, un sistema
condivisa di valutazione della qualità della vita all’interno di
tali strutture.
Le rette previste oggi per il progetto
residenzialità ( immodificate da 5 anni ) dovranno essere
rivalutate in base all’aumento del costo della vita e di quello
del lavoro, riportato nelle apposite tabelle ministeriali. Dal 2002
in poi, l’importo di esse dovrà essere annualmente rivalutato in
base alle variazioni Istat. Una analoga procedura dovrà essere
seguita per i finanziamenti degli interventi previsti nei precedenti
punti.
Nel rispetto dei bisogni emergenti, con particolare attenzione alle
persone con handicap intellettivo, andranno promossi e sostenuti
percorsi sperimentali che vedano l’entrata in comunità alloggio
come parte di un percorso educativo verso la vita indipendente.
Per garantire una reale programmazione e la partecipazione a tale
processo delle ASL e del Privato sociale il Comune renderà noti i
numeri degli utenti in lista d’attesa nelle varie Municipalità.
Dovrà essere predisposto un monitoraggio dl tutte le proprietà
comunali idonee alla istituzione di comunità alloggio ed anche un
monitoraggio delle Associazioni non onlus che detengono in
locazione, comodato ed uso, circa 260 immobili comunali. Dovranno
essere studiati e predisposti incentivi ed opportuna
defiscalizzazione alle imprese disposte al restauro degli immobili
destinate alle comunità alloggio.
10. Integrazione lavorativa.
Al fine di un significativo inserimento lavorativo, dovranno essere
attuate iniziative finalizzate alla congiunzione del processo
formativo scolastico con quello della formazione professionale
(programmi congiunti con il servizio di formazione professionale
comunale e di terzo settore collegati al progetto dell’uscita
programmata dalla scuola dell’obbligo) e progetti per l’inserimento
lavorativo (attività formative, tirocini, sostegno alle imprese
sociali, anche attraverso commesse di lavoro riservate a Cooperative
Sociali Integrate) per incentivare l’inserimento lavorativo dei
disabili gravi che altrimenti difficilmente troverebbero sbocco nel
mondo del lavoro).
Garantire le politiche attive del lavoro per i cittadini disabili
disoccupati in base alla legge n. 68/99 in via di riforma.
Dovrà essere effettuata entro il I trimestre 2002 una verifica
della eventuale scopertura di posti nell’Amministrazione Comunale
e provveduto al collocamento mirato di disabili, nonché dovrà
essere verificato l’assolvimento dagli obblighi di legge da parte
delle ditte fornitrici come già previsto da ordini del giorno del
Consiglio Comunale.
Monitorare le aziende comunali privatizzate per garantire l’inserimento
lavorativo delle persone disabili in base alla legge n. 68/99,
sostenendo inoltre, all’interno di queste, tirocini di formazione
professionale per il collocamento mirato dei soggetti con
disabilità motoria, psichica o sensoriale, nonché l’inserimento
lavorativo presso le aziende che hanno rapporti contrattuali con l’Amministrazione
Comunale.
Riattivare i tirocini prelavorativi di formazione per disabili,
nonché un programma di assunzioni che preveda l’utilizzo del
collocamento mirato.
Prevedere un’apposita équipe
socio-psico-pedagogica di coordinamento e sostegno per i disabili
mentali, fisici e sensoriali assunti all’interno dell’Amministrazione
Comunale.
Tale équipe dovrà monitorare il buon andamento degli inserimenti
già realizzati, per consente ai lavoratori disabili la piena
espressione delle loro capacità e per favorire il crescere di una
cultura di rispetto e valorizzazione del lavoratore presso i
colleghi.
11. Mobilità.
Garantire il trasporto pubblico accessibile ai cittadini disabili,
integrandolo con forme alternative quali il trasporto a chiamata ed
altri, al fine di assicurare il soddisfacimento di tutte le
richieste per la mobilità dei cittadini aventi diritto.
12. Eliminazione barriere architettoniche.
Programmare una progettazione della città senza barriere
architettoniche e provvedere ad eliminarle lì dove esistenti. E’
necessario per tale fine provvedere alla formazione dei tecnici
degli uffici comunali che operano in questo settore, formandoli nel
rispetto delle normative vigenti (D.P.R. n.. 503/96).
Attivarsi per lo snellimento delle procedure
burocratiche, per quanto di competenza della Amministrazione
Comunale, a cui i disabili devono fare riferimento per richiedere l‘eliminazione
delle barriere architettoniche (legge n. 13/89).
Prestare una particolare attenzione ad accorgimenti tecnici e
architettonici che migliorerebbero la mobilità e,
consequenzialmente, la qualità della vita delle persone audiolese e
non vedenti.
Si obbliga la Romeo s.p.a.., concessionaria del Comune per il
censimento del patrimonio immobiliare a monitorare, a costo zero per
l’Amministrazione Comunale, tutte le barriere architettoniche
insistenti sul patrimonio immobiliare,
13. Cultura e sport
Garantire ai disabili la piena fruibilità dei luoghi culturali,
musei, biblioteche, teatri e spazi ludici appartenenti al patrimonio
pubblico comunale e sensibilizzare istituzioni pubbliche e/o privati
a provvedere a rendere fruibili i suddetti luoghi e spazi per quanto
di competenza.
Attivare una serie di iniziative atte al rispetto
della mobilità dei disabili in manifestazioni e incontri culturali
e sportivi.
Sostenere con risorse aggiuntive i Municipi in progetti culturali e
sportivi per l’integrazione sociale dei disabili.
Riconoscere pari opportunità ai disabili che
praticano sport senza discriminazione rispetto agli altri cittadini.
Attivarsi per riprogrammare e progettare le infrastrutture sportive
della città in modo che siano accessibili a tutte le persone con
disabilità fisiche, psichiche o sensoriali.
Agevolare le attività sportive ai disabili con iniziative di
assistenza e di trasporto, prevedendo l’intervento di operatori
sociali adeguatamente preparati nel settore dello sport.
Promuovere corsi per allenatori, o figure analoghe, con la
collaborazione del CONI e della FISD per cittadini disabili, anche
con patologie altamente invalidanti.
14. Sostegno a iniziative del volontariato e dell’associazionismo
e del privato sociale.
Ampliare la convenzione con il Ministero della Difesa per l’utilizzo
di obiettori di coscienza in servizio civile come supporto e non
come surrogato alle figure professionali del settore disabilità,
programmando e garantendo un’adeguata formazione ed il controllo.
Sostenere il volontariato, l’associazionismo ed il privato sociale
nella realizzazione di progetti rivolti alla piena integrazione
sociale dei disabili nella consapevolezza che il volontariato non
deve sostituirsi alle istituzioni.
Rafforzare il ruolo della Consulta Cittadina Permanente sui problemi
delle persone con handicap con una struttura confacente alla sua
attività e valorizzando le sue indicazioni di indirizzo e
consultazione.
Incrementare e sostenere l’attività delle consulte municipali
sulla disabilità, facilitandone la costituzione.
Incrementare il fondo per il finanziamento di Comunità Alloggio
riservate ai portatori di handicap, da destinare alle Associazioni,
Organizzazioni di Volontariato ed alle Cooperative Sociali iscritte
negli appositi registri o negli albi regionali, che elaborino
progetti per la realizzazione o il completamento di strutture per la
creazione di Comunità Alloggio per i disabili che siano conformi
agli standard in fase di definizione da parte degli Enti Locali, e
altresì in grado di assicurare una adeguata assistenza terapeutica
e psicologica.
L’erogazione dei finanziamenti è prevista per i soli immobili di
proprietà dell’Ente destinatario, a condizione che gli stessi non
mutino le loro destinazioni d’uso, impegnandosi altresì a non
mettere in vendita gli immobili per un periodo temporale non
inferiore ai dieci anni.
15. Determinazione dei parametri di valutazione delle condizioni
di. povertà e di bisogno per l’organizzazione dei servizi sociali
in via prioritaria.
16. Dare pieno corso alla deliberazione C.C. n. 135/2000.
a) adeguando gli importi corrisposti ai soggetti esterni erogatori
dei servizi in modo da consentire a gli stessi il pieno rispetto
della normativa vigente e del C.C.N.L. di riferimento:
b) istituendo gli organismi di controllo previsti dall’O.d.G.
collegato alla suddetta delibera.
Procedutosi alla votazione, nella forma come sopra indicata, il
Presidente, con l’assistenza degli scrutatori, dichiara che la
proposta risulta approvata all’unanimità con 41 voti favorevoli.
Hanno partecipato alla votazione i seguenti
Consiglieri:
Argentin, Baldi, Battaglia, Berliri. Bertucci,
Calamante, Carapella, Carli, Casciani, Cau,
Coratti, Cosentino, Dalia, De Lillo, De Luca, Della Portella, Di
Francia, Eckert Coen, Failla, Fayer, Foschi, Galeota, Galloro,
Gasparri, Giansanti, Giulioli, Laurelli, Lorenzin, Madia, Mannino,
Marchi, Marroni, Panecaldo, Piso, Poselli, Prestagiovanni, Santini,
Santinelli, Smedile, Spera e Vizzani.
La presente deliberazione assume il n. 137.
(O M I S S I S)
IL PRESIDENTE
G. MANNINO - M. CIRINNA’
IL SEGRETARIO GENERALE
V. GAGLIANI CAPUTO