Sui
banchi una lezione di civiltà
5/2/2003
MI
riferisco alla vicenda della scuola dove nessuno avrebbe voluto
sedersi vicino a un compagno portatore di handicap. E´ importante che
gli amministratori trovino il tempo per discutere dei problemi ancora
da risolvere nel mondo della scuola e dell´handicap e che i quotidiani
riservino spazio per un confronto su tali problematiche. Ma il
dibattito si deve svolgere con la presenza di tutti gli interlocutori,
senza grida di allarme scomposte che rimandano alle famiglie
un´immagine distorta della realtà. Lavoriamo da quasi vent´anni con le
famiglie dei ragazzi diversamente abili e con le scuole che li
accolgono ed abbiamo avuto la possibilità di incontrare studenti delle
scuole superiori che hanno in classe come compagni giovani con
disabilità anche molto gravi. Alcuni di loro sono intervenuti ai
nostri convegni rappresentando uno straordinario livello di
coinvolgimento e di attenzione. Conosciamo una realtà nazionale e
locale disomogenea per quanto attiene il livello di qualità degli
interventi di integrazione. Nelle nostre scuole ci sono certamente
ancora molti problemi da risolvere. Gli allievi con gravi difficoltà
nell´autonomia personale, nella comunicazione e nella relazione spesso
nella scuola secondaria non ricevono dagli enti locali gli aiuti
indispensabili per una buona integrazione, è in atto da anni un
palleggio di responsabilità fra Province e Comuni di cui i ragazzi, le
scuole e le famiglie pagano le conseguenze. I docenti non vengono
coinvolti in iniziative di aggiornamento sui problemi dell´handicap,
per cui spesso la gestione dei progetti educativi è delegata quasi
totalmente agli insegnanti di sostegno. Ma la buona accoglienza da
parte dei docenti e dei coetanei è uno sfondo rassicurante che la
scuola italiana presenta in modo generalizzato. Spetta ai docenti di
quel consiglio di classe, di quella scuola, confrontarsi,
«preoccuparsi» e programmare azioni educative per assolvere al
principale compito della scuola: formare cittadini che riconoscano nei
principi della giustizia, dell´uguaglianza, della solidarietà, del
rifiuto delle discriminazioni i fondamenti del vivere civile.
Presidente Comitato per l´integrazione scolastica degli handicappati
Marisa Faloppa*
HANDICAP E SCUOLA