La macchina burocratica di viale
Trastevere si riorganizza:
ANNULLATA LA RIUNIONE DEL COMITATO TECNICO DELL'OSSERVATORIO TECNICO PERMANENTE
PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA!!!
CHE GLI HANDICAPPATI ASPETTINO, TANTO SONO UNA ESIGUA MINORANZA
r.a.b.
Editoriale
"In attesa del perfezionamento dei provvedimenti di attuazione del Regolamento di riorganizzazione di questo Ministero, la riunione del Comitato tecnico dell'Osservatorio permanente per l'integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap, prevista per il 9 gennaio 2001, è annullata". Così scrive, via fax, in data 27 dicembre 2000, il ministero della Pubblica Istruzione, Divisione VI, ai componenti del Comitato tecnico dell'Osservatorio. La macchina burocratica dello storico dicastero di viale Trastevere si "riorganizza", gli allievi in situazione di handicap aspettino?
Si dirà: non sarà un rinvio di 15 giorni o d'un mese della consueta riunione plenaria a incidere profondamente sulla natura dei provvedimenti che debbono essere intrapresi a sostegno della continuità d'una esperienza quasi trentennale che rappresenta la "perla" della scuola italiana. D'accordo; ma la politica dei "due tempi" lascia perplessi e preoccupa.
Non accettiamo sentir dire: prima mettiamo sui binari il nuovo treno della scuola delle autonomie e delle riforme, poi pensiamo ai "dettagli", ovvero ai bisogni educativi particolari. Come abbiamo avuto modo di spiegare nel corso di tutta la prima annata de "Le leggi dell'integrazione scolastica e sociale", o le modifiche e le innovazioni in atto si preoccupano di offrire nuova modalità di risposta ai diritti all'educazione e all'istruzione di tutti gli allievi, oppure inevitabilmente si apre la strada alla marginalizzazione di alcune fasce d'utenza, si offre il pretesto a nuove forme di rimozione di bisogni e diritti fondamentali delle persone più deboli e alla loro emarginazione.
L'integrazione scolastica di allieve e allievi in situazione di handicap rappresenta l'unica vera riforma trasversale che ha interessato e coinvolto attivamente, a partire dai primissimi anni '70, tutti gli ordini e i gradi della scuola italiana. Se il nostro sistema formativo ha fatto tanti passi avanti nei confronti di tutti gli studenti, se gli attuali provvedimenti sull'autonomia puntano in maniera così decisa su una maggiore individualizzazione dell'insegnamento e dell'apprendimento, molto è dovuto - crediamo - anche al lavoro paziente, qualificato, troppe volte solitario, di chi, nella scuola italiana, ha operato e continua a operare per garantire risposte di Qualità al diritto all'educazione, all'istruzione e all'integrazione anche degli allievi in situazione di handicap.
La scuola che cambia, che è già cambiata, non può tornare indietro. Accantonare, per il momento, un aspetto come quello che ci sta a cuore rischia di farci dimenticare il "perché" e il "come" delle riforme.
Mario Tortello