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Tutto " VENETO " L'Italia è l'unico paese al mondo che ha scelto di inserire i disabili, indipendentemente dalla loro gravità, all'interno delle cosiddette <<scuole normali >>. A distanza di più di vent'anni dalla normativa che ha favorito l'integrazione scolastica di tutti gli alunni in situazione di handicap, il nostro paese si connotava come un laboratorio sperimentale, guardato da fuori a volte con ammirazione, a volte con diffidenza. Oggi tutto questo si vuole cancellare!!
Ricevo e giro alla lista: sociale-edscuola · Handicap@edscuola.com ----- Original Message ----- From: linda1963 Subject: fine di un servizio E' questo che ci propone la riforma Moratti? Vi invio per conoscenza e
con la speranza che possa servire a qualcosa la mail che ho ricevuto
che sancisce la fine di un servizio iniziato nel 19994 e portato
avanti con competenza e passione da insegnanti che ora, grazie ad
una lettura in chiave manageriale della Scuola ci priva di fatto di
un servizio utile ad insegnanti, genitori, ma soprattutto bambini
che sicuramente saranno quelli che ci rimetteranno di più. Linda Maccapan insegnante elementare. Cari
tutti vi
mando la lettera che abbiamo inviato al dott. Trovato. Venerdi'
scorso abbiamo avuto la sua risposta.... Un NO
secco secco Un
abbraccio a tutti AL
DOTT. ROSARIO TROVATO DIRIGENTE
DEL CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI V E N
E Z I A e
p.c. A TUTTI I SOGGETTI, ENTI, ASSOCIAZIONI DIRETTAMENTE INTERESSATI LORO
SEDI Egregio
dott. Trovato, ci è giunta notizia della Sua decisione di non confermare anche per il
prossimo anno scolastico le nomine di utilizzo del personale docente
necessario alla prosecuzione delle attività del Progetto Scuola
Handicap. Nel corso di questi anni un numero sempre crescente di docenti, genitori
e studenti di scuole di ogni ordine e grado, ma anche di operatori
che gravitano nell'area dell'handicap (neuropsichiatri, logopedisti,
fisioterapisti, lettori), si sono rivolti al Progetto Scuola
Handicap presso la SMS "S.D'Acquisto" di Mestre-Venezia
per ricevere aiuto, sia didattico che informatico, chiedendo
consulenze, consigli, informazioni, documentazione, formazione,
spesso anche interventi diretti nella scuola, ricevendo sempre
ascolto e soluzioni concrete ai loro bisogni (vedi allegato). Alcuni
istituti della provincia attendevano l'inizio del nuovo anno
scolastico per portare a termine produzioni multimediali iniziate
con la consulenza del Progetto. Lei stesso ha più volte espresso il suo apprezzamento ed il suo
personale ringraziamento per quanto realizzato, in particolare
nell'ultima riunione dei G.L.I.P. del Veneto e del Friuli in
presenza dell'Ispettore Iosa, cogliendo l'importanza del servizio
offerto da un Progetto attivato su iniziativa dell'ex Provveditorato
agli Studi di Venezia nel 1994 e tenuto in vita proprio per
l'attualità e le finalità del servizio offerto: contribuire ai
processi di integrazione scolastica degli alunni disabili e
arricchire la didattica per mezzo della diffusione e sperimentazione
di metodologie informatiche e telematiche (Internet). In questi anni Lei e codesta Amministrazione avete permesso lo sviluppo
ed il potenziamento del Progetto Scuola Handicap, che peraltro ha
ricevuto anche a livello nazionale apprezzamenti e riconoscimenti,
attraverso Internet ma anche sulla stampa specialistica del settore.
Non ultimo l'essere stati vincitori del premio "100 progetti
esemplari di miglioramento del servizio pubblico per i
cittadini", indetto dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri. I
fatti hanno dato ragione al G.L.I.P. che ha sempre sostenuto il
Progetto (non a caso ha appena rifinanziato e potenziato le
attività con una notevole spesa) e ha chiesto la trasformazione del
Progetto in un organismo che si dedicasse alla diffusione delle
nuove tecnologie in tutta la didattica, speciale e non. Il G.L.I.P.
aveva previsto di allargare i servizi offerti con la biblioteca e la
softeca, il sito Web e i laboratori multimediali; di avviare
contatti per organizzare servizi in collaborazione con gli operatori
dell'Asl 12, del Comune di Venezia e dell'Amministrazione della
Provincia. Anche nella riunione per il Contratto Collettivo Decentrato Regionale
del 5 luglio 2002, concernente le utilizzazioni del personale
docente, con l'art. 4 comma 3 si coglie l'opportunità e si offre la
possibilità di garantire "la continuità delle iniziative
progettuali in atto che qualificano la scuola veneta, validate dal
CSA, dando la precedenza ai progetti territoriali a forte
caratterizzazione didattica e con attività d'aula". Le chiediamo quindi, a nome nostro in qualità di docenti operatori del
Progetto Scuola Handicap, ma a nome anche di tutti coloro che,
sensibili e coinvolti nella eventuale chiusura del servizio, ci
hanno espresso solidarietà e si sono dichiarati disponibili ad
appoggiare concretamente la richiesta, di dare continuità al
Progetto, per far sì che tutto il lavoro di questi anni, i servizi,
le attività consolidate e le competenze acquisite non vadano
irrimediabilmente dispersi. Distinti
saluti Gli operatori del
Progetto Scuola Handicap Renato Ceccon Paolo
Fabbro Daniela Fabbro SERVIZI
OPERATIVI EROGATI DAL PROGETTO SCUOLA HANDICAP ALLE SCUOLE DELLA PROVINCIA 1. consulenza ed assistenza informatica (problematiche connesse all'uso
dei programmi autore e alla gestione dell'hardware) e didattica,
online ed in presenza, con interventi anche a scuola, rivolte agli
Istituti di tutta la provincia e, con continuità, a specifiche
realtà scolastiche (vedi DD Viale S.Marco, varie classi - DD
Querini - DD S.Girolamo - DD 2° Circolo Mirano - DD 2° Circolo
Spinea - DD.Dolo - SMS D'Acquisto e Don Milani - SMS Einaudi
Marghera - IC Campalto - IC Salzano - IC Marcon - ecc. ) 2. consultazione e consulenza sul Software disponibile sul mercato o
prodotto dalle scuole (a docenti, ma anche ad altri operatori della
scuola e genitori) 3. consulenze relative all'impiego di software didattico rivolto ad
allievi con problemi di origine neuromotoria 4. supporto ai docenti per la strutturazione di siti WEB delle scuole 5. supporto ai docenti dei corsi di Alta Qualificazione, anche dopo la
fine dei corsi, per la produzione di materiali informatici
effettuata con gli allievi 6. supporto e tutoraggio per il trattamento di un allievo ospedalizzato
(D.D. Viale S.Marco) 7. pubblicazione di prodotti multimediali di docenti (Unità didattiche,
tesi, siti a carattere didattico) 8. consultazione testi e tesi di specializzazione 9. aggiornamento e gestione del sito Web del Progetto e continua
interazione sincrona e asincrona con gli utenti (47.217 visite ad
oggi), gestione della posta elettronica (5 account), implementazione
news 10. consulenze relativamente alla gestione di reti informatiche dedicate
alla didattica. 11. consulenze sulla normativa scolastica relativa all'integrazione
dell'handicap AL
C.S.A. e AL C.I.S DI VENEZIA 1. collaborazione ai corsi di formazione organizzati dal C.S.A.
(organizzazione e assistenza informatica durante le lezioni;
analisi, elaborazione e stesura grafica dei dati riassuntivi) 2. collaborazione con l' Intranet didattica del C.S.A. di Venezia 3. preparazione di un depliant
relativo alle attività del C.I.S. e strutturazione del sito Intenet AGLI ENTI E ASSOCIAZIONI 1. collaborazione con gli operatori dell'ASL 12 (medici, logopedisti,
fisioterapisti), che doveva concretizzarsi nel prossimo anno
scolastico con la sperimentazione su allievi 2. strutturazione di attività di
supporto agli allievi audiolesi, da ampliare nel prossimo anno
scolastico in collaborazione con l'Amministrazione della Provincia
di Venezia 3. raccolta ed elaborazione dati
dell'indagine indetta dal Provveditorato agli Studi di Venezia e
dall'ASL 12 Veneziana sulla qualità dell'integrazione scolastica
degli allievi disabili in provincia di Venezia 4. consulenza agli assistenti
assegnati dal Comune agli allievi handicappati ***************************** Progetto Scuola Handicap via Catalani n°9 30170 Mestre Venezia tel/fax 0415040162 ICQ 89556565 http://www.provincia.venezia.it/psh ******************************** Venezia,
martedì
17 settembre 2002, S. Roberto Bellarmino CHIOGGIA
CAVARZERE I
disagi
in classe dopo che il governo ha tagliato il numero degli insegnanti
di sostegno. Borrella: «Ci mandino rinforzi»
A Chioggia il numero dei bambini disabili è percentualmente superiore rispetto al resto del Veneto di Alessandra Lionello
A
Venezia il sostegno costa troppo Il Progetto Scuola Handicap è costretto ad
interrompere le proprie attività. La ragione? Mancano i soldi per
pagare gli insegnanti di sostegno utilizzati per il programma. Otto
anni di lavoro, la realizzazione di software didattici e di una rete
di supporto logistico per docenti e operatori non sono bastati per
convincere la Provincia di Venezia a rifinanziare il progetto che va
in fumo nel nome del risparmio. VENEZIA - Il Progetto Scuola Handicap di Venezia chiude
i battenti. La 'scure' dei tagli nel settore scolastico ha colpito
dunque proprio dove c'è maggiore necessità di risorse ed energie
da investire. Renato
Ceccon, uno dei responsabili del progetto e webmaster della pagina
web (che, peraltro, non è più visibile sul portale della
provincia, http://www.provincia.venezia.it
),
in una lettera indirizzata alle associazioni e alla stampa, denuncia
chiaramente che «viene buttata a mare un'esperienza quasi
decennale, che ha fatto decollare numerose iniziative didattiche,
che ha visto riconosciuta da più parti la validità del proprio
operato. Ora tutto ciò non conta più». Il motivo? Gli stipendi dei due docenti utilizzati per
il funzionamento del progetto pesano troppo sul bilancio scolastico
della Provincia e, per questo, devono essere 'tagliati'. Ma con
essi, è stato tagliato anche l'intero programma che, occorre
ribadire, andava a tutto vantaggio della scuola pubblica. « Tagli indiscriminati: ecco la riforma del ministro Moratti»L'assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Venezia, Andrea Ferrazzi, punta il dito contro i danni che la riforma dei cicli scolastici sta provocando. A partire dalla chiusura del Progetto Scuola Handicap, per arrivare all'ultima 'vittima' dei tagli: il programma di attività sportive scolastiche, mirate a migliorare l'integrazione degli studenti disabili. VENEZIA- «Questa non è una riforma, ma
un'azione indiscriminata di tagli e depotenziamento della scuola
pubblica, a danno degli studenti più deboli». Andrea Ferrazzi,
assessore alla Pubblica istruzione della provincia di Venezia,
sferra la propria requisitoria contro il programma di riforma del
ministro Moratti, partendo proprio dalla chiusura del Progetto
Scuola Handicap, uno dei fiori all'occhiello del programma di
sostegno portato avanti in questi anni nelle scuole di Venezia e
provincia. Di tutti i programmi compresi nella struttura articolata del progetto, è rimasto in piedi solo il laboratorio di traduzione e stampa in braille e di consulenza didattica per 25 bambini non vedenti delle scuole della provincia. «Ben poca cosa» ribatte Renato Ceccon, uno dei
responsabili del programma «rispetto al gran numero di bambini che
vedranno dimezzate le ore di sostegno e per i docenti che non
usufruiranno più del supporto tecnologico e della consulenza del
Psh». Ma le 'cattive notizie' non finiscono qui. «Adesso, proprio i fondi speciali destinati a
questo tipo di attività integrativa e parallela a quella
didattica» ribadisce Andrea Ferrazzi «sono stati tagliati dal
ministero e, in questo caso specifico così come per il Progetto
Scuola Handicap, a farne le spese sono gli studenti disabili che
attraverso lo sport trovano la via migliore verso una buona
integrazione». La prossima settimana l'assessore Ferrazzi incontrerà gli enti locali e le istituzioni coinvolte nel progetto delle attività sportive in ambito scolastico. Si cercherà di elaborare una strategia comune e di recuperare quel che si può di un'iniziativa di cui già si sente il 'vuoto'. (18 settembre 2002)
Una piccola storia ignobile…sempre dal Veneto Subject: Piccola storia ignobile... Cari amici tutti che fate o conoscete Vita Indipendente (se volete saperne di più su Vita Ind. leggete l'allegato, prima di continuare), Marco Pazzi sta subendo una grossa ingiustizia.
A fine 2000, rimasto a vivere solo con sua madre che per una grave malattia si è trovata all'improvviso a non potere più assisterlo, Marco Pazzi ha presentato all'ULS 22 della Regione Veneto il suo primo progetto di Vita Ind., ottenendo un finanziamento di 15.000.000 Lit., ovviamente parziale rispetto alla spesa globale annuale preventivata, ma che gli ha permesso comunque (integrandolo con l'indennità di accompagnamento e altre entrate familiari) di sperimentare con pieno successo e enorme soddisfazione il suo primo anno di nuova vita, assumendo un assistente/collaboratore domestico a tempo pieno. Questo finanziamento non è stato però classificato dall'ULS come "Vita Indipendente" in base alla legge 162/ l ter, bensì come "aiuto alla famiglia-autogestione operatori", per immotivata decisione della dirigenza ULS. Marco e sua madre avanzarono a suo tempo le loro proteste per questa immotivata classificazione.
Per il 2002 Marco ha aggiornato e ripresentato all'ULS il suo progetto. Ottenne un appuntamento con il Responsabile Area Handicap dell'ULS 22, dr Piccoli, che in quell'occasione gli fece vedere il prospetto degli stanziamenti decisi per i singoli progetti di Vita Indipendente, in base al contributo accordato dalla Regione, comunicandogli che la cifra per lui stanziata era di 10.600 e rotti euro. Gli spiegò però anche che avrebbe dovuto accettare un finanziamento su due binari diversi, e cioè circa 5.491euro in base alla legge 162/l ter come Vita Indipendente, e altri 5.100 circa come sostegno alla famiglia in base al DGR 3960/2001 e alla legge 328/2002, altrimenti non avrebbe potuto garantirgli la cifra di 10.600 euro, a fronte di un progetto presentato con un preventivo di spesa di 12.912 euro. Cifra (10.600 euro) decisa dalla Commissione ULS incaricata di valutare e approvare i progetti, e comunicata all'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Negrar (VR) in cui Marco vive.
Si capì fin d'allora che di nuovo questa "manovra" non era proprio conforme ai principi di Vita Ind. Soprattutto era allarmante il fatto che il dirigente in questione sopra nominato avesse espresso dubbi riguardo al fatto che Marco volesse davvero condurre Vita Indip. e sapesse che cosa stava facendo, sostenendo che questa era invece piuttosto la volontà di sua madre, e che perciò il supporto fornito rientrava nelle misure di "aiuto alla famiglia". Subito ci fu una pronta protesta in questo senso del Servizio Interventi Individualizzati della stessa ULS 22, che dal 1990 lavorava con e per Marco, le cui relazioni nel corso di un decennio avevano sempre testimoniato la perfetta capità di intendere e di volere di Marco, la sua brillante intelligenza, la sua geniale capacità di comunicazione al di là della sua sordità totale e della sua completa mancanza di linguaggio verbale. Ma come si sa, la madre degli asini è sempre incinta, e convincere i dirigenti pubblici sembra sia impossibile... Così, di fronte all'aut aut, o accettare un finanziamento su due binari o niente, Marco dovette accettare, soprattutto perché il dr. Piccoli propugnò la propria causa adducendo che altrimenti non avrebbe avuto il denaro necessario per finanziare il progetto di Marco.
Ma non è finita. A seguito di questo colloquio, al quale era presente anche un testimone, Marco ha provveduto a cercarsi da marzo 02 anche una persona per il weekend, e ha continuato la sua Vita Indipend. dimostrandosi sempre più abile nella gestione e nella conduzione delle sue attività, del suo tempo delle sue necessità. Inoltre passa ormai completamente da solo con i suoi assistenti le sue giornate nel suo appartamento a piano terra, mentre sua madre vive in un altro appartamento al terzo piano della stessa casa. Finalmente a fine giugno 2002, con evidente solerzia, è arrivata a Marco una lettera che comunicava un finanziamento accordato di 5.491 euro in base alla legge 162/l ter per Vita Ind. Marco incaricò allora la sua assistente di telefonare al dr. Piccoli per chiedergli ragione della seconda trance del finanziamento, quella sotto la voce leggi 3960 e 328, Sostegno alle famiglie. Il dr. Piccoli rispose di stare tranquilli, che appena fossero arrivati dalla Regione i soldi relativi sarebbe arrivata a Marco la lettera con la notifica di questa seconda trance di finanziamento. Ai primi di ottobre, di questa lettera ancora nessuna traccia. Si sono richieste al dr. Piccoli notizie nel merito, e il dr. Piccoli ha risposto che per "quel" finanziamento (sostegno alle famiglie) bisognava rivolgersi al proprio Comune di appartenenza, lui non poteva garantire niente, e "gli sembrava" che il Comune di Negrar avesse optato per destinare i soldi Regionali ricevuti in base alle leggi 3960 e 328 agli anziani! A questo punto è stata interpellata la Sig.ra Angiolina Boldo, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Negrar, la quale ha detto che il dr. Piccoli aveva proposto alla Conferenza dei Sindaci della ns. ULS di usare quel denaro per i CEOD (Centri Occupazionali Diurni), che nonostante la sua opposizione (della sig.ra Boldo) i Sindaci avevano accettato di buon grado, e che al Comune di Negrar non è arrivata nemmeno un euro di quel denaro.
Adesso qui c'è Marco Pazzi, che di un finanziamento stanziato di 10.600 euro si è visto arrivare rimborsi per 6.012 euro. E fine del palo, come si dice. La differenza in più di 400 euro circa rispetto ai 5.491 assegnatigli in base alla legge 162/l ter è dovuta al fatto che "per fortuna" (parole testuali) nel frattempo un'altra persona della nostra ULS che aveva presentato un progetto di Vita Ind. è morta, perciò il finanziamento è stato (pare) suddiviso tra gli altri progetti. La classica ciliegina sulla torta! Non solo, ma il dr. Piccoli sosteneva anche di aver liquidato a Marco ben altri 1.600 euro circa in più (!!!!) che invece, come gli abbiamo "dimostrato" dai conteggi, altro non erano che la coda dei rimborsi per lo stanziamento 2001 di Lit. 15.000.000, coda che con la consueta solerzia e tempestività l'ULS ha versato sul conto di Marco tra marzo e aprile 2002! Come vedete, oltre al danno anche la beffa.
Adesso Marco deve pagare i suoi dipendenti. E' costretto a chiedere continuamente soldi in prestito a parenti. Questa è la dignità che i nostri gestori di servizi garantiscono alle persone disabili, questa è la maniera di riconoscere e tutelare i loro diritti. Questa è la storia ignobile e vergognosa (ma è sicuramente solo una delle mille quotidiane ignobili e vergognose storie) di come più di 5.000 euro si sono persi nelle nebbie di un tragitto Bussolengo (sede dell'ULS)- Comune di Negrar, e dei quali non c'è più traccia alcuna. Due preghiere: 1. diffondete questa mail a chiunque pensate possa essere interessato 2. si pregano tutte le persone che a qualsiasi titolo hanno conosciuto Marco e sperimentato la sua capacità di intendere e di volere e di autogestirsi di inviarne testimonianza scritta. Le testimonianze raccolte verranno inviate agli illuminati dirigenti dell'ULS 22. Grazie per la pazienza con cui avete letto. Abbiamo bisogno di consigli, pacche sulle spalle, aiuto per rivendicare i diritti di Marco. |
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