Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

Ricerca

 

Tutto  " VENETO "

L'Italia è l'unico paese al mondo che ha scelto di inserire i disabili, indipendentemente dalla loro gravità, all'interno delle cosiddette <<scuole normali >>. A distanza di più di vent'anni dalla normativa che ha favorito l'integrazione scolastica di tutti gli alunni in situazione di handicap, il nostro paese si connotava  come un laboratorio sperimentale, guardato da fuori a volte con ammirazione, a volte con diffidenza. Oggi tutto questo si vuole cancellare!!


  1. Fine di un servizio

  2. I bimbi disabili dimenticati

  3. A Venezia il sostegno costa troppo

  4. Tagli indiscriminati

  5. Tolti due insegnanti ai disabili

  6. Una piccola storia ignobile


Da: "Elena Duccillo"
Data: Mar 17 Set 2002 9:52pm
Oggetto: Fw: fine di un servizio

Ricevo e giro alla lista:

sociale-edscuola · Handicap@edscuola.com

 

----- Original Message -----

From: linda1963

Subject: fine di un servizio

 

 

E' questo che ci propone la riforma Moratti? Vi invio per conoscenza e con la speranza che possa servire a qualcosa la mail che ho ricevuto che sancisce la fine di un servizio iniziato nel 19994 e portato avanti con competenza e passione da insegnanti che ora, grazie ad una lettura in chiave manageriale della Scuola ci priva di fatto di un servizio utile ad insegnanti, genitori, ma soprattutto bambini che sicuramente saranno quelli che ci rimetteranno di più.

Linda Maccapan insegnante elementare.

 

Cari tutti

vi mando la lettera che abbiamo inviato al dott. Trovato.

Venerdi' scorso abbiamo avuto la sua risposta....

Un NO secco secco

Un abbraccio a tutti

 

AL DOTT. ROSARIO TROVATO

DIRIGENTE DEL CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI

V E N E Z I A

e p.c. A TUTTI I SOGGETTI, ENTI, ASSOCIAZIONI DIRETTAMENTE INTERESSATI

 

LORO SEDI

Egregio dott. Trovato,

ci è giunta notizia della Sua decisione di non confermare anche per il prossimo anno scolastico le nomine di utilizzo del personale docente necessario alla prosecuzione delle attività del Progetto Scuola Handicap.

Nel corso di questi anni un numero sempre crescente di docenti, genitori e studenti di scuole di ogni ordine e grado, ma anche di operatori che gravitano nell'area dell'handicap (neuropsichiatri, logopedisti, fisioterapisti, lettori), si sono rivolti al Progetto Scuola Handicap presso la SMS "S.D'Acquisto" di Mestre-Venezia per ricevere aiuto, sia didattico che informatico, chiedendo consulenze, consigli, informazioni, documentazione, formazione, spesso anche interventi diretti nella scuola, ricevendo sempre ascolto e soluzioni concrete ai loro bisogni (vedi allegato). Alcuni istituti della provincia attendevano l'inizio del nuovo anno scolastico per portare a termine produzioni multimediali iniziate con la consulenza del Progetto.

Lei stesso ha più volte espresso il suo apprezzamento ed il suo personale ringraziamento per quanto realizzato, in particolare nell'ultima riunione dei G.L.I.P. del Veneto e del Friuli in presenza dell'Ispettore Iosa, cogliendo l'importanza del servizio offerto da un Progetto attivato su iniziativa dell'ex Provveditorato agli Studi di Venezia nel 1994 e tenuto in vita proprio per l'attualità e le finalità del servizio offerto: contribuire ai processi di integrazione scolastica degli alunni disabili e arricchire la didattica per mezzo della diffusione e sperimentazione di metodologie informatiche e telematiche (Internet).

In questi anni Lei e codesta Amministrazione avete permesso lo sviluppo ed il potenziamento del Progetto Scuola Handicap, che peraltro ha ricevuto anche a livello nazionale apprezzamenti e riconoscimenti, attraverso Internet ma anche sulla stampa specialistica del settore. Non ultimo l'essere stati vincitori del premio "100 progetti esemplari di miglioramento del servizio pubblico per i cittadini", indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

I fatti hanno dato ragione al G.L.I.P. che ha sempre sostenuto il Progetto (non a caso ha appena rifinanziato e potenziato le attività con una notevole spesa) e ha chiesto la trasformazione del Progetto in un organismo che si dedicasse alla diffusione delle nuove tecnologie in tutta la didattica, speciale e non. Il G.L.I.P. aveva previsto di allargare i servizi offerti con la biblioteca e la softeca, il sito Web e i laboratori multimediali; di avviare contatti per organizzare servizi in collaborazione con gli operatori dell'Asl 12, del Comune di Venezia e dell'Amministrazione della Provincia.

Anche nella riunione per il Contratto Collettivo Decentrato Regionale del 5 luglio 2002, concernente le utilizzazioni del personale docente, con l'art. 4 comma 3 si coglie l'opportunità e si offre la possibilità di garantire "la continuità delle iniziative progettuali in atto che qualificano la scuola veneta, validate dal CSA, dando la precedenza ai progetti territoriali a forte caratterizzazione didattica e con attività d'aula".

Le chiediamo quindi, a nome nostro in qualità di docenti operatori del Progetto Scuola Handicap, ma a nome anche di tutti coloro che, sensibili e coinvolti nella eventuale chiusura del servizio, ci hanno espresso solidarietà e si sono dichiarati disponibili ad appoggiare concretamente la richiesta, di dare continuità al Progetto, per far sì che tutto il lavoro di questi anni, i servizi, le attività consolidate e le competenze acquisite non vadano irrimediabilmente dispersi.

 

Distinti saluti

Gli operatori

del Progetto Scuola Handicap

Renato Ceccon

Paolo Fabbro

Daniela Fabbro

 

 

SERVIZI OPERATIVI EROGATI DAL PROGETTO SCUOLA HANDICAP

ALLE SCUOLE DELLA PROVINCIA

1. consulenza ed assistenza informatica (problematiche connesse all'uso dei programmi autore e alla gestione dell'hardware) e didattica, online ed in presenza, con interventi anche a scuola, rivolte agli Istituti di tutta la provincia e, con continuità, a specifiche realtà scolastiche (vedi DD Viale S.Marco, varie classi - DD Querini - DD S.Girolamo - DD 2° Circolo Mirano - DD 2° Circolo Spinea - DD.Dolo - SMS D'Acquisto e Don Milani - SMS Einaudi Marghera - IC Campalto - IC Salzano - IC Marcon - ecc. )

2. consultazione e consulenza sul Software disponibile sul mercato o prodotto dalle scuole (a docenti, ma anche ad altri operatori della scuola e genitori)

3. consulenze relative all'impiego di software didattico rivolto ad allievi con problemi di origine neuromotoria

4. supporto ai docenti per la strutturazione di siti WEB delle scuole

5. supporto ai docenti dei corsi di Alta Qualificazione, anche dopo la fine dei corsi, per la produzione di materiali informatici effettuata con gli allievi

6. supporto e tutoraggio per il trattamento di un allievo ospedalizzato (D.D. Viale S.Marco)

7. pubblicazione di prodotti multimediali di docenti (Unità didattiche, tesi, siti a carattere didattico)

8. consultazione testi e tesi di specializzazione

9. aggiornamento e gestione del sito Web del Progetto e continua interazione sincrona e asincrona con gli utenti (47.217 visite ad oggi), gestione della posta elettronica (5 account), implementazione news

10. consulenze relativamente alla gestione di reti informatiche dedicate alla didattica.

11. consulenze sulla normativa scolastica relativa all'integrazione dell'handicap

 

AL C.S.A. e AL C.I.S DI VENEZIA

1. collaborazione ai corsi di formazione organizzati dal C.S.A. (organizzazione e assistenza informatica durante le lezioni; analisi, elaborazione e stesura grafica dei dati riassuntivi)

2. collaborazione con l' Intranet didattica del C.S.A. di Venezia

3. preparazione di un depliant relativo alle attività del C.I.S. e strutturazione del sito Intenet

 

AGLI ENTI E ASSOCIAZIONI

1. collaborazione con gli operatori dell'ASL 12 (medici, logopedisti, fisioterapisti), che doveva concretizzarsi nel prossimo anno scolastico con la sperimentazione su allievi

2. strutturazione di attività di supporto agli allievi audiolesi, da ampliare nel prossimo anno scolastico in collaborazione con l'Amministrazione della Provincia di Venezia

3. raccolta ed elaborazione dati dell'indagine indetta dal Provveditorato agli Studi di Venezia e dall'ASL 12 Veneziana sulla qualità dell'integrazione scolastica degli allievi disabili in provincia di Venezia

4. consulenza agli assistenti assegnati dal Comune agli allievi handicappati

 

*****************************

Progetto Scuola Handicap

via Catalani n°9

30170 Mestre Venezia

tel/fax 0415040162

ICQ 89556565

http://www.provincia.venezia.it/psh

http://sit.iuav.it/leo-link

********************************

Venezia, martedì 17 settembre 2002, S. Roberto Bellarmino

 

CHIOGGIA CAVARZERE

 

I disagi in classe dopo che il governo ha tagliato il numero degli insegnanti di sostegno. Borrella: «Ci mandino rinforzi»
«I bimbi disabili dimenticati»


Primo giorno di scuola con i figli a casa e i genitori in piazza

A Chioggia il numero dei bambini disabili è percentualmente superiore rispetto al resto del Veneto

di Alessandra Lionello


CHIOGGIA. Bambini e ragazzi disabili oggi sono entrati regolarmente a scuola. La protesta contro il taglio del numero degli insegnanti di sostegno è durata un giorno ma altre e più incisive iniziative potrebbero essere adottate tra breve, se non ci saranno segnali in direzione di una costruttiva risoluzione del problema. Come avevano annunciato, ieri mattina, primo giorno di scuola, le famiglie dei bambini e ragazzi portatori di handicap hanno tenuto i loro figli a casa da scuola in segno di protesta.


I genitori si sono riuniti alle 11 davanti al Municipio per far capire il loro prolema alla gente distribuendo ai passanti copie della lettera aperta che l'associazione «Il sorriso e la speranza» ha indirizzato al direttore regionale Martinelli, ai circoli didattici, all'Usl 14 e al sindaco. Nel documento si illustrano le ragioni della protesta e si disegna un quadro piuttosto preoccupante. La presenza di bambini disabili è aumentata quest'anno ma il provveditore sembra non averne tenuto conto, dal momento che il numero degli insegnanti di sostegno è addirittura diminuito. «Vogliamo far capire - spiegano i genitori - che questo significa meno ore di sostegno per i ragazzi disabili e comporta un aumento dei disagi per tutti, ragazzi "normali" e insegnanti». Nella lettera si cita anche l'assunzione diretta di responsabilità da parte del direttore del primo circolo didattico, che ha deciso di mantenere inalterato i numero di insegnanti di sostegno, nonostante il parere contrario dei dirigenti regionali. E comunque il problema non è risolto, perché i bambini disabili quest'anno sono di più. «Siamo molto vicini alle famiglie dei ragazzi portatori di handicap - ha detto l'assessore alla pubblica istruzione, Maria Cristina Borella - Questo è uno degli aspetti più drammatici della drastica riduzione nel numero di insegnanti voluta dal governo. Per quanto riguarda l'amministrazione, purtroppo abbiamo pochi strumenti a nostra disposizione. Comunque mi metterò in contatto con il responsabile regionale e gli chiederò se è possibile rivedere la ripartizione numerica degli insegnanti alla luce di queste esigenze oggettive». In quanto all'andamento dell'anno scolastico, non si escludono altre iniziative. «Abbiamo inteso dare un segnale - hanno detto i genitori in piazza - adesso attendiamo una risposta. Se non l'avremo torneremo a farci sentire».

A Venezia il sostegno costa troppo

Due alunni delle elementari davanti a un pc

Il Progetto Scuola Handicap è costretto ad interrompere le proprie attività. La ragione? Mancano i soldi per pagare gli insegnanti di sostegno utilizzati per il programma. Otto anni di lavoro, la realizzazione di software didattici e di una rete di supporto logistico per docenti e operatori non sono bastati per convincere la Provincia di Venezia a rifinanziare il progetto che va in fumo nel nome del risparmio.

VENEZIA - Il Progetto Scuola Handicap di Venezia chiude i battenti. La 'scure' dei tagli nel settore scolastico ha colpito dunque proprio dove c'è maggiore necessità di risorse ed energie da investire.
Creato otto anni fa, il Progetto Scuola handicap ha fornito le scuole della provincia di Venezia di numerosi servizi, e più in generale è sempre stato il punto di riferimento essenziale per tutti coloro che intendevano usare le nuove tecnologie nella didattica e nell'integrazione scolastica degli alunni disabili, ma non solo. La struttura ha offerto un valido sostegno alla formazione e all'aggiornamento costante rivolto a docenti e operatori scolastici.

 Renato Ceccon, uno dei responsabili del progetto e webmaster della pagina web (che, peraltro, non è più visibile sul portale della provincia, http://www.provincia.venezia.it ), in una lettera indirizzata alle associazioni e alla stampa, denuncia chiaramente che «viene buttata a mare un'esperienza quasi decennale, che ha fatto decollare numerose iniziative didattiche, che ha visto riconosciuta da più parti la validità del proprio operato. Ora tutto ciò non conta più».

Il motivo? Gli stipendi dei due docenti utilizzati per il funzionamento del progetto pesano troppo sul bilancio scolastico della Provincia e, per questo, devono essere 'tagliati'. Ma con essi, è stato tagliato anche l'intero programma che, occorre ribadire, andava a tutto vantaggio della scuola pubblica.
Il Progetto Scuola handicap, durante questi otto anni di lavoro, ha erogato servizi a tutte le scuole della Provincia, dalla consulenza informatica alla realizzazione di software didattici specifici per il sostegno agli alunni con disabilità, dal supporto ai docenti al tutoraggio per il trattamento degli alunni ospedalizzati, per arrivare alle consulenze costanti sulla normativa scolastica in tema di disabilità.
La struttura, inoltre, lavorava in sinergia con la Asl 12, in particolare con medici, logopedisti e fisioterapisti; forniva attività di supporto agli allievi audiolesi e, di recente, era impegnata sulla raccolta ed elaborazione dei dati relativi ad un'indagine, voluta dal provveditorato agli Studi di Venezia e dalla Asl 12, sulla qualità dell'integrazione scolastica degli allievi disabili della provincia.
Il Progetto Scuola Handicap, dunque, è una delle prime 'vittime' della riforma scolastica approntata dal ministro Moratti. E proprio sulla questione dell'integrazione e del sostegno, alla ripresa dell'iter parlamentare della legge di riforma della scuola (nel pomeriggio è prevista l'audizione del ministro Moratti al Senato), l'opposizione ha riproposto in una conferenza stampa le ragioni della protesta. E una delle domande che porranno al ministro, ovvero perché tagliare pesantemente i progetti per le scuole con alunni disabili, ha molto a che vedere con il progetto Scuola Handicap di Venezia.

(17 settembre 2002)


«Tagli indiscriminati: ecco la riforma del ministro Moratti»

L'assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Venezia, Andrea Ferrazzi, punta il dito contro i danni che la riforma dei cicli scolastici sta provocando. A partire dalla chiusura del Progetto Scuola Handicap, per arrivare all'ultima 'vittima' dei tagli: il programma di attività sportive scolastiche, mirate a migliorare l'integrazione degli studenti disabili.

VENEZIA- «Questa non è una riforma, ma un'azione indiscriminata di tagli e depotenziamento della scuola pubblica, a danno degli studenti più deboli». Andrea Ferrazzi, assessore alla Pubblica istruzione della provincia di Venezia, sferra la propria requisitoria contro il programma di riforma del ministro Moratti, partendo proprio dalla chiusura del Progetto Scuola Handicap, uno dei fiori all'occhiello del programma di sostegno portato avanti in questi anni nelle scuole di Venezia e provincia.
«Il Progetto Scuola handicap è stato una delle prime vittime di questa assurda politica di risanamento economico della scuola pubblica» ribatte l'assessore «con i tagli alla spesa, questo Governo rischia di far morire tanti progetti che vedevano scuola e territorio impegnati in uno sforzo comune. Altro che autonomia scolastica».

Di tutti i programmi compresi nella struttura articolata del progetto, è rimasto in piedi solo il laboratorio di traduzione e stampa in braille e di consulenza didattica per 25 bambini non vedenti delle scuole della provincia.

«Ben poca cosa» ribatte Renato Ceccon, uno dei responsabili del programma «rispetto al gran numero di bambini che vedranno dimezzate le ore di sostegno e per i docenti che non usufruiranno più del supporto tecnologico e della consulenza del Psh». Ma le 'cattive notizie' non finiscono qui.
La scure del Governo si è abbattuta anche su un'altra iniziativa, partita lo scorso anno con l'obiettivo di potenziare le attività sportive scolastiche, con un'attenzione privilegiata verso gli studenti disabili. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la Provincia (che lo ha cofinanziato), i comuni di Venezia, Marcon, Quarto d'Altino, il Centro Servizi Amministrativi (l'ex Provveditorato) di Venezia, i distretti scolastici e gli Istituti superiori di Mestre, la Asl 12 e il Coni provinciale. Il progetto ha coinvolto 13.000 alunni, per un totale di 26 scuole ed è stato finanziato con 300 milioni di vecchie lire, metà dei quali messi a disposizione dalle istituzioni scolastiche e provenienti dai Fondi speciali.

«Adesso, proprio i fondi speciali destinati a questo tipo di attività integrativa e parallela a quella didattica» ribadisce Andrea Ferrazzi «sono stati tagliati dal ministero e, in questo caso specifico così come per il Progetto Scuola Handicap, a farne le spese sono gli studenti disabili che attraverso lo sport trovano la via migliore verso una buona integrazione».
Ma oltre al taglio delle risorse economiche, sono stati 'tolti' al progetto i quattro insegnanti di sostegno che nel pomeriggio, dopo le lezioni, seguivano i ragazzi disabili sia nelle attività didattiche sia in quelle sportive. «A queste note dolenti se ne aggiunge un'altra» conclude l'assessore «il Governo, attraverso la Finanziaria, ha posto dei forti limiti di spesa corrente agli Enti locali. Ed è per questo che Provincia e Comuni non sono più in grado di far fronte con proprie risorse finanziarie ai mancati finanziamenti del ministero».

La prossima settimana l'assessore Ferrazzi incontrerà gli enti locali e le istituzioni coinvolte nel progetto delle attività sportive in ambito scolastico. Si cercherà di elaborare una strategia comune e di recuperare quel che si può di un'iniziativa di cui già si sente il 'vuoto'.

(18 settembre 2002)


Padova, domenica 22 settembre 2002, S. Maurizio

RIVIERA DEL BRENTA

LA PROTESTA
Tolti due insegnanti ai disabili
L'Anffas: «Gli studenti resteranno senza aiuto telematico»

a.ab.

MIRA. «Gli unici due insegnanti specializzati che fornivano prestazioni software per il progetto Scuola Handicap a tutta la Riviera del Brenta e alla provincia di Venezia per quest'anno non sono stati confermati da Rosario Trovato, dirigente del centro Servizi amministrativi della scuola di Venezia. Una decisione inspiegabile che va a colpire ancora una volta chi è più debole». Si esprimono così Donatella Donati insegnante, e il dottor Petroni, referenti per l'Anffas della Riviera del Brenta, e della casa alloggio di Oriago, del progetto educativo Scuola Handicap. «Nel corso di questi ultimi anni - spiegano la Donati e Petroni - un numero crescente di docenti, studenti di ogni scuola di ordine e grado, si sono rivolti al Progetto Scuola presso la scuola media "S. D'Acquisto" di Mestre e Venezia. Qui era possibile ricevere aiuto didattico e informatico da persone preparate. Alcune realtà scolastiche attendevano l'inizio dell'anno scolastico per portare a termine le produzioni multimediali iniziate con la consulenza al progetto». Il progetto era stato premiato anche a livello nazionale, come uno dei miglior progetti educativi del servizio pubblico. Si era previsto di allargare i servizi offerti con la biblioteca la softeca, il sito web e i laboratori multimediali e di avviare i contatti con gli operatori delle Asl di tutta la provincia di Venezia. Il taglio degli insegnati specializzati è visto da tutte le famiglie dei portatori i handicap e dagli operatori, come una penalizzazione che colpisce ancora una volta chi è più debole. «Quando servono dei tagli - spiegano la Donati e Petroni - guarda caso si vanno a colpire i servizi scolastici agli handicappati. Senza questi docenti specializzati che fornivano software per handicappati, si dovrà ricorrere ai privati, gravando le famiglie dei portatori di handicap di ulteriori costi insopportabili». «Questi servizi informatici - ha detto il presidente dell'Anffas della Riviera, Alcide Palatron - consentivano ai ragazzi di continuare l'apprendimento anche a casa con l'aiuto di computer e programmi adeguati, ma a causa di questi tagli al personale questa possibilità di sviluppo educativo sembra preclusa a centinaia di ragazzi».

Una piccola storia ignobile…sempre dal Veneto

Subject: Piccola storia ignobile...

Cari amici tutti che fate o conoscete Vita Indipendente (se volete saperne di più su Vita Ind. leggete l'allegato, prima di continuare), Marco Pazzi sta subendo una grossa ingiustizia.

 

A fine 2000, rimasto a vivere solo con sua madre che per una grave malattia si è trovata all'improvviso a non potere più assisterlo, Marco Pazzi ha presentato all'ULS 22 della Regione Veneto il suo primo progetto di Vita Ind., ottenendo un finanziamento di 15.000.000 Lit., ovviamente parziale rispetto alla spesa globale annuale preventivata, ma che gli ha permesso comunque (integrandolo con l'indennità di accompagnamento e altre entrate familiari) di sperimentare con pieno successo e enorme soddisfazione il suo primo anno di nuova vita, assumendo un assistente/collaboratore domestico a tempo pieno. Questo finanziamento non è stato però classificato dall'ULS come "Vita Indipendente" in base alla legge 162/ l ter, bensì come "aiuto alla famiglia-autogestione operatori", per immotivata decisione della dirigenza ULS. Marco e  sua madre avanzarono a suo tempo le loro proteste per questa immotivata classificazione.

 

Per il 2002 Marco ha aggiornato e ripresentato all'ULS il suo progetto. Ottenne un appuntamento con il Responsabile Area Handicap dell'ULS 22, dr Piccoli, che in quell'occasione gli fece vedere il prospetto degli stanziamenti decisi per i singoli progetti di Vita Indipendente, in base al contributo accordato dalla Regione, comunicandogli che la cifra per lui stanziata era di 10.600 e rotti euro. Gli spiegò però anche che avrebbe dovuto accettare un finanziamento su due binari diversi, e cioè circa 5.491euro in base alla legge 162/l ter come Vita Indipendente, e altri 5.100 circa come sostegno alla famiglia in base al DGR 3960/2001 e alla legge 328/2002, altrimenti non avrebbe potuto garantirgli la cifra di 10.600 euro, a fronte di un progetto presentato con un preventivo di spesa di 12.912 euro. Cifra (10.600 euro) decisa dalla Commissione ULS incaricata di valutare e approvare i progetti, e comunicata all'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Negrar (VR) in cui Marco vive.

 

Si capì fin d'allora che di nuovo questa "manovra" non era proprio conforme ai principi di Vita Ind. Soprattutto era allarmante il fatto che il dirigente in questione sopra nominato avesse espresso dubbi riguardo al fatto che Marco volesse davvero condurre Vita Indip. e sapesse che cosa stava facendo, sostenendo che questa era invece piuttosto la volontà di sua madre, e che perciò il supporto fornito rientrava nelle misure di "aiuto alla famiglia". Subito ci fu una pronta protesta in questo senso del Servizio Interventi Individualizzati della stessa ULS 22, che dal 1990 lavorava con e per Marco, le cui relazioni nel corso di un decennio avevano sempre testimoniato la perfetta capità di intendere e di volere di Marco, la sua brillante intelligenza, la sua geniale capacità di comunicazione al di là della sua sordità totale e della sua completa mancanza di linguaggio verbale. Ma come si sa, la madre degli asini è sempre incinta, e convincere i dirigenti pubblici sembra sia impossibile... Così, di fronte all'aut aut, o accettare un finanziamento su due binari o niente, Marco dovette accettare, soprattutto perché il dr. Piccoli propugnò la propria causa adducendo che altrimenti non avrebbe avuto il denaro necessario per finanziare il progetto di Marco.

 

Ma non è finita.

A seguito di questo colloquio, al quale era presente anche un testimone, Marco ha provveduto a cercarsi da marzo 02 anche una persona per il weekend, e ha continuato la sua Vita Indipend. dimostrandosi sempre più abile nella gestione e nella conduzione delle sue attività, del suo tempo delle sue necessità. Inoltre passa ormai completamente da solo con i suoi assistenti le sue giornate nel suo appartamento a piano terra, mentre sua madre vive in un altro appartamento al terzo piano della stessa casa.

Finalmente a fine giugno 2002, con evidente solerzia, è arrivata a Marco una  lettera che comunicava un finanziamento accordato di 5.491 euro in base alla legge 162/l ter per Vita Ind.

Marco incaricò allora la sua assistente di telefonare al dr. Piccoli per chiedergli ragione della seconda trance del finanziamento, quella sotto la voce leggi 3960 e 328, Sostegno alle famiglie. Il dr. Piccoli rispose di stare tranquilli, che appena fossero arrivati dalla Regione i soldi relativi sarebbe arrivata a Marco la lettera con la notifica di questa seconda trance di finanziamento. Ai primi di ottobre, di questa lettera ancora nessuna traccia. Si sono richieste al dr. Piccoli notizie nel merito, e il dr. Piccoli ha risposto che per "quel" finanziamento (sostegno alle famiglie) bisognava rivolgersi al proprio Comune di appartenenza, lui non poteva garantire niente, e "gli sembrava" che il Comune di Negrar avesse optato per destinare i soldi Regionali ricevuti in base alle leggi 3960 e 328  agli anziani!

A questo punto è stata interpellata la Sig.ra Angiolina Boldo, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Negrar, la quale ha detto che il dr. Piccoli aveva proposto alla Conferenza dei Sindaci della ns. ULS di usare quel denaro per i CEOD (Centri Occupazionali Diurni), che nonostante la sua opposizione (della sig.ra Boldo) i Sindaci avevano accettato di buon grado, e che al Comune di Negrar non è arrivata nemmeno un euro di quel denaro.

 

Adesso qui c'è Marco Pazzi, che di un finanziamento stanziato di 10.600 euro si è visto arrivare rimborsi per 6.012 euro. E fine del palo, come si dice. La differenza in più di 400 euro circa rispetto ai 5.491 assegnatigli in base alla legge 162/l ter è dovuta al fatto che "per fortuna" (parole testuali) nel frattempo un'altra persona della nostra ULS che aveva presentato un progetto di Vita Ind. è morta, perciò il finanziamento è stato (pare) suddiviso tra gli altri progetti. La classica ciliegina sulla torta! Non solo, ma il dr. Piccoli sosteneva anche di aver liquidato a Marco ben altri 1.600 euro circa in più (!!!!) che invece, come gli abbiamo "dimostrato" dai conteggi, altro non erano che la coda dei rimborsi per lo stanziamento 2001 di Lit. 15.000.000, coda che con la consueta solerzia e tempestività l'ULS ha versato sul conto di Marco tra marzo e aprile 2002! Come vedete, oltre al danno anche la beffa.

 

Adesso Marco deve pagare i suoi dipendenti. E' costretto a chiedere continuamente soldi in prestito a parenti. Questa è la dignità che i nostri gestori di servizi garantiscono alle persone disabili, questa è la maniera di riconoscere e tutelare i loro diritti.

Questa è la storia ignobile e vergognosa (ma è sicuramente solo una delle mille quotidiane ignobili e vergognose storie) di come più di 5.000 euro si sono persi nelle nebbie di un tragitto Bussolengo (sede dell'ULS)- Comune di Negrar, e dei quali non c'è più traccia alcuna.

Due preghiere:

1. diffondete questa mail a chiunque pensate possa essere interessato

2. si pregano tutte le persone che a qualsiasi titolo hanno conosciuto Marco e sperimentato la sua capacità di intendere e di volere e di autogestirsi di inviarne testimonianza scritta. Le testimonianze raccolte verranno inviate agli illuminati dirigenti dell'ULS 22.

Grazie per la pazienza con cui avete letto. Abbiamo bisogno di consigli, pacche sulle spalle, aiuto per rivendicare i diritti di Marco.


La pagina
- Educazione&Scuola©