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Una lettera ad un amico Caro Rolando,
Una commemorazione di questo tipo richiederebbe una assoluta sintonia di accenti e di espressioni, una totale condivisione di sentimenti di umanità, solidarietà e fratellanza, nel ricordo dell'evento più disumano che, sinora, la Storia abbia conosciuto. Ma, come ben sai, la storia degli ebrei si è strettamente intrecciata con quella di Israele e non sarebbe intellettualmente onesto, da parte mia, neppure in questa occasione, mettere tra parentesi le agghiaccianti immagini che provengono dalla Palestina e che vedono gli ex martiri della Shoah nei panni, davvero inimmaginabili, dei carnefici. Non voglio stabilire insostenibili analogie tra
l'Olocausto di sei milioni di ebrei e l'eccidio di migliaia di
palestinesi, tanto grande, e soprattutto diverso, è il divario tra i due
massacri. Ma si avverte comunque un nauseante lezzo di genocidio, nei
fatti di Palestina, che abbiamo già Sento alcuni ebrei, forse imbarazzati, lagnarsi
dell'identificazione che viene spesso fatta tra Israele, sionismo ed
ebraismo: è vero, hanno ragione, son cose diverse. Ma chi ha diffuso
l'equivoco? E non ho mai sentito, sinora, un solo ebreo mostrare
quantomeno solidarietà verso i bambini palestinesi, uccisi come
terroristi. La sensazione, assai sgradevole, che avverto è che solo i
bambini ebrei morti nei lager rappresentino un intollerabile insulto a
Dio ed agli uomini. Leggo con incredulità e stupore che tra Bertinotti e
Fini qualche ebreo preferisca quest'ultimo: evidentemente è già svanito,
in nome di Israele, il ricordo delle persecuzioni antisemite perpetrate
dai fascisti italiani -da cui discende il caporione di An- ed il
sostegno che la sinistra italiana, a Israele si è rivelato uno dei più gravi errori della politica internazionale ed i suoi effetti perversi sono evidenziati anche da questo innaturale avvicinamento tra gli ebrei e la destra, tra le vittime ed i carnefici di un tempo, neppure tanto remoto. No, Rolando, non posso scrivere del Giorno della
Memoria quando si avvertono i rumori di una guerra, anch'essa sporca ed
infame, contro il popolo affamato ed assediato degli iracheni, che
stanno per offrire il loro olocausto in nome di luridi interessi di cui
Israele è un feroce cane da Il Giorno della Memoria lo celebrerò nel chiuso della mia interiorità, riguardando con immutato sdegno le immagini dei lager, nella speranza che un domani, non troppo lontano, anche gli ebrei di oggi, riguardando la storia dei palestinesi, riescano a provare lo stesso sentimento.
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