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Nei paesi industrializzati quasi 3500 bambini sotto i 15 anni muoiono per abusi fisici e maltrattamenti. I dati dell'Unicef

L'Unicef presenta una ricerca sui maltrattamenti subiti dai bambini. Si tratta di una ricerca pubblicata oggi dal Centro di Ricerca Innocenti dell’organizzazione, che mostra una classifica comparata della mortalità dei bambini nei Paesi industrializzati. Lo studio richiama l’attenzione su un triste fenomeno, quello appunto del maltrattamento dei bambini, che per l’Unicef “sembra essere comune e diffuso e tuttavia riportato in modo insufficiente dalle statistiche”.
Il rapporto in questione si occupa della violenza contro i bambini, degli abusi nei loro confronti e dei maltrattamenti come questioni fondamentali dei diritti umani e richiama l’impegno preso alla Sessione speciale sull’infanzia di proteggerla da ogni forma di violenza, negligenza e abuso. Esso costituisce anche il primo tentativo di tracciare un quadro comparativo degli abusi fisici subiti dai bambini nei 27 Paesi più ricchi del mondo.


L’Unicef stessa, tuttavia, ammette che la classifica comparata “deve essere interpretata con una certa cautela, visto che copre un’area nella quale esiste una drammatica carenza di dati e nella quale la debolezza dei dati statistici è indice della natura nascosta del fenomeno, della scarsa priorità politica attribuita alla questione della violenza contro i bambini e delle resistenze sociali nel prenderne atto”. Un fatto che l’Unicef sottolinea nel suo rapporto sui maltrattamenti sui bambini è anche la mancanza di coerenza nei criteri di classificazione delle morti dei bambini e di una definizione comune del concetto di ‘abuso’ che rende scarsamente comparabili i dati esistenti sul fenomeno. Lo studio denuncia la “crescente certezza che le morti di bambini per maltrattamenti siano sottostimate nelle statistiche attualmente disponibili”. Dunque, il rapporto afferma che tutte le statistiche sugli abusi nei confronti dei minori devono essere considerate con estrema cautela e invoca “l’adozione di metodologie di ricerca e di raccolta dei dati più omogenee ed efficaci”. Nel tentativo di correggere tali divergenze nei criteri di classificazione delle morti, i ricercatori dell’Unicef hanno compilato allora una classifica comparata nella quale, per ogni Paese, il numero totale di morti di bambini sicuramente dovute ai maltrattamenti e alla trascuratezza è messo in relazione con il numero di morti infantili registrate come dovute a “causa indeterminata”. Il presupposto è che quando non possono essere individuate altre cause, la morte è probabilmente dovuta a maltrattamenti non dimostrabili in Tribunale. E dal calcolo riveduto con tale criterio risultano tassi di mortalità che per alcuni Paesi sono più che doppi rispetto a quelli ufficiali.


Comunque, dati alla mano l’Unicef stima che, nel mondo industrializzato, ogni anno quasi 3500 bambini di età inferiore ai 15 anni muoiono in seguito ad abusi fisici e a trascuratezza, con una percentuale di rischio più elevata per i bambini più piccoli. Un ristretto gruppo di Paesi, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia e Spagna, sembra avere un’incidenza particolarmente bassa di maltrattamento dei bambini. Il Belgio, la Francia, la Nuova Zelanda, la Repubblica Ceca e l’Ungheria hanno livelli di mortalità per maltrattamenti da 4 a sei volte superiori. Il Messico, il Portogallo e gli Stati Uniti hanno, invece, tassi tra i 10 e le 15 volte superiori a quelli dei Paesi in testa alla classifica. “Ma la buona notizia – afferma l’Unicef – è che le morti dovute ai maltrattamenti sembrano essere in declino nella grande maggioranza dei paesi industrializzati”.

Numero di minori morti per maltrattamenti nel mondo
Indagine Unicef - Settembre 2003

Paesi

N. minori morti 

Età inferiore a 15 anni

Età inferiore a 1 anno

Australia

156

39

Austria

66

16

Belgio

98

26

Canada

284

91

Repubblica Ceca

105

23

Danimarca

40

8

Finlandia

41

12

Francia

765

161

Germania

523

148

Grecia

16

3

Ungheria

113

51

Islanda

1

1

Irlanda

12

4

ITALIA

104

13

Giappone

916

257

Corea

414

55

Lussemburgo

2

1

Messico

4.974

1.006

Olanda

84

26

Nuova Zelanda

84

26

Norvegia

55

19

Polonia

363

131

Portogallo

320

29

Repubblica Slovacca

51

16

Spagna

44

9

Svezia

53

8

Svizzera

56

11

Regno Unito

502

143

USA

7.081

1.889

TOTALE

17.253

4.197

Fonte: Unicef, 2003  

Chiara relazione tra i tassi di mortalità dei bambini e il livello di violenza delle singole società. Per l'80% a compiere violenza sono genitori naturali.

La ricerca dell’Unicef sui maltrattamenti sui minori rileva anche che sembra esistere una chiara relazione tra i tassi di mortalità dei bambini per maltrattamenti e il livello di violenza di una società nel suo complesso. I paesi che hanno i minori tassi di morti di bambini per maltrattamenti hanno anche tassi molto ridotti di mortalità degli adulti dovuta ad aggressioni. Allo stesso modo, i tre paesi che hanno livelli eccezionalmente alti di morti di bambini per maltrattamenti (Messico, Portogallo e Stati Uniti) hanno anche tassi particolarmente elevati di mortalità di adulti.


Il rapporto dell'Unicef si fonda su di un'ampia serie di indagini condotte in vari paesi che hanno esaminato i fattori più comunemente associati all’abuso fisico. La povertà e lo stress sono fattori strettamente correlati al maltrattamento e alla trascuratezza nei confronti dei bambini, anche se la relazione è lungi dall'essere costante. Contrariamente alla percezione comune, l'80 per cento di coloro che compiono abusi sui bambini sono i genitori naturali. Di tutti i problemi familiari registrati dai ricercatori in relazione a questo fenomeno, uno dei più diffusi e gravi è l'abuso di alcool e di stupefacenti. Esistono anche forti indicazioni dell’esistenza di una correlazione tra gli abusi fisici subiti dai bambini e la violenza tra gli adulti con cui vivono. Ma il rapporto cita anche alcuni studi di ricerca realizzati in Germania dai quali risulta che oltre il 50 per cento dei bambini che hanno assistito spesso in casa a scene di violenza tra adulti ha subito raramente, o non ha mai subito, abusi fisici.


Lo studio espone inoltre le ultime ricerche sulla situazione giuridica in tutti i paesi dell'OCSE rispetto alle punizioni corporali. Attualmente, solo sette paesi, Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Norvegia e Svezia, hanno in vigore leggi che proibiscono esplicitamente le punizioni corporali sui bambini. Tutti i paesi dell’OCSE hanno eliminato il ricorso alle punizioni corporali dal proprio sistema giudiziario, e la maggioranza di essi le ha dichiarate illegali nelle scuole. Diversi altri paesi stanno per adottare legislazioni in materia.


Richiamandosi alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e prendendo atto di una crescente pressione politica, giuridica e morale, il rapporto afferma che la violenza legalizzata nei confronti dei bambini costituisce una violazione dei diritti umani, anche quando questa avviene nell'ambiente domestico.

Rapporto Unicef 2003
Mortalità infantile sotto i 5 anni nel mondo

Paese

n. morti su mille nati

Sierra Leone

316

Niger

265

Angola

260

Afghanistan

257

Liberia

235

Mali

231

Somalia

225

Guinea-Bissau

211

Congo (Rep. Dem.)

205

Zambia

202

Ciad

200

Burkina Faso

197

Mozambico

197

Burundi

190

Fonte: Rapporto Unicef 2003  


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