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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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WELFARE - "Stanno smantellando lo stato sociale"
La denuncia e gli emendamenti dell’Ulivo alla Finanziaria

E’ dura la premessa di Livia Turco che, insieme agli onorevoli Augusto Battaglia e Donato Mosella, ha illustrato oggi in una conferenza stampa gli emendamenti alla legge finanziaria presentati dall’Ulivo su temi come la famiglia, i disabili, la povertà, gli anziani non autosufficienti: "Si sta smantellando il sistema delle politiche sociali in Italia - ha esordito l’ex-ministro per la solidarietà - E lo si sta facendo in modo morbido e silenzioso, cioè scrivendo una pagina bianca con il nulla assoluto sui pilastri fondamentali del welfare".


"Le politiche per la famiglia sono state totalmente dimenticate dal governo Berlusconi – ha proseguito – Noi proponiamo invece un aiuto concreto che consenta a tutti i nuclei familiari di avere i figli che desiderano, di sostenerne il costo, di conciliare la vita lavorativa e la vita familiare".


Gli emendamenti dell’opposizione riguardano: un adeguato ri-finanziamento alla legge quadro sulle politiche sociali (328/2000) che all’articolo 16 prevede servizi e assegni per le famiglie; il raddoppio dell’assegno di maternità già previsto dall’articolo 66 della legge 448/98 che così passa dalle attuali 500.000 lire a 537 euro per un massimo di 5 mensilità; l’aumento dell’assegno per il terzo figlio da 200.000 a 300.000 lire per 13 mensilità; il congedo dei genitori previsto dalla legge 53 del 2000 che passi a 8 anni invece che 3 con un aumento della copertura dal 30 all’80% dello stipendio medio.
"Il governo Berlusconi con questa finanziaria – denuncia la Turco – ha rubato 4 mila miliardi alle famiglie italiane, facendo finta di aiutarle con il meccanismo della detrazione che contiene in se una profonda ingiustizia: non si occupa di un pezzo importante, ossia di chi si trova al di sotto del livello minimo della dichiarazione dei redditi. Per assurdo, il lavoratore precario che guadagna 6 milioni all’anno e che deve mantenere 3 figli, non ha diritto ad alcuna detrazione".


Il reddito minimo di inserimento è una misura di contrasto alla povertà prevista dalla legge 328/2000 ed introdotta in via sperimentale dal precedente governo su un gruppo pilota di 39 comuni, estesi a 268 grazia alla finanziaria del 2001. Di questa misura di contrasto che prevede un sussidio monetario accompagnato da un programma di reinserimento sociale nella finanziaria non c’è alcun cenno. Con il suo emendamento l’Ulivo si pone un duplice obiettivo: da una parte estendere l’istituto del reddito minimo di inserimento a tutti i comuni compresi nell’area del mezzogiorno e dall’altra prorogarlo fino al 2004. Si arriverebbe così a poter affrontare oltre 150 mila situazioni
di disagio

Reddito Medio di Inserimento
Composizione delle famiglie in carico al 31/12/2000

Comuni

N. di fam. in carico

N. medio mebri per nucleo

Composizione familiare
(valori %)

 

 

 

soli

coppie senza figli

con figli

con figli e altri membri

monogen.

altre
tipol.

Nichelino

232

2,7

32,3

8,6

27,2

2,2

25,9

3,9

Limbiate

121

2,9

22,3

5,8

32,2

1,7

28,9

9,1

Cologno Monzese

124

2,4

38,7

7,3

30,6

1,6

20,2

1,6

Rovigo 

137

2,0

47,4

5,1

19,7

2,2

16,8

8,8

Genova (Voltri/Pra)

325

2,8

23,4

9,2

26,8

1,5

36,6

2,5

Massa

543

24

36,2

6,2

25,0

2,4

27,0

3,3

Civita Castellana

131

2,3

29,0

7,6

29,8

1,5

31,3

0,8

Corchiano

18

n.d.

22,2

11,1

27,8

-

33,3

5,6

Monterosi

14

2,9

71

14,3

78,6

-

-

-

Onano

12

2,1

25,0

-

33,3

-

41,7

-

Gallese

20

2,0

4,0

-

3,0

-

3,0

-

Fabrica di Roma

38

2,4

18,4

18,4

21,1

5,3

36,8

-

Canepina

18

n.d.

27,8

16,7

5-

-

5,6

-

Pontecorvo

238

2,9

20,6

4,6

58,8

9,7

6,3

-

Alatri

258

2,0

14,7

5,4

54,3

1,6

20,2

3,9

Caserta

1.476

2,0

24,0

3,5

44,5

7,0

17,8

3,2

Orta di Atella

1.768

3,1

20,7

8,9

62,7

-

6,6

1,1

Napoli

3.695

4,8

0,6

0,6

7-

10,1

17,7

1,1

L'Aquila

607

n.d.

29,3

5,9

30,6

2,1

24,7

7,2

Isernia

202

3,6

12,9

9,9

46,0

2,5

19,8

8,9

Foggia 

2.649

3,5

10,6

4,7

59,9

3,7

20,5

0,6

Andria

1.497

3,6

6,0

9,0

78,9

1,0

5,1

-

Bernalda

211

3,2

15,2

16,1

68,7

-

-

-

Grassano

130

2,6

37,7

-

62,3

-

-

-

Isola di Capo Rizzuto

1.472

n.d.

9,1

4,4

86,5

-

-

-

Cutro

1.106

2,8

34,4

8,0

49,0

-

5,7

2,9

S. Giovanni in Fiore

1.095

2,9

22,9

6,8

54,5

0,1

12,0

3,7

Reggio Calabria

1.313

4,1

-

-

67,7

2,3

22,5

7,5

Nardodipace

60

3,1

13,3

6,7

71,7

-

8,3

-

Enna

694

n.d.

21,7

13,3

65,0

-

-

-

Barrafranca

632

3,3

9,2

12,2

69,1

1,6

7,4

0,5

Leonforte

623

2,9

17,8

6,3

67,9

2,1

5,5

0,5

Catenanuova

160

2,9

23,8

8,1

49,4

0,6

15,6

2,5

Agira

364

3,1

31,6

11,8

52,5

-

4,1

-

Centuripe

150

2,8

21,3

10,7

52,0

-

12,0

4,0

Catania (VII-IX-X)

2.165

n.d.

4,0

5,4

62,9

6,6

19,6

1,6

Sassari

726

4,1

-

-

62,9

6,3

23,1

7,6

S.Nicolò D'Arcidano

40

n.d.

9,5

3,6

75,0

11,9

-

-

Oristano

527

3,0

23,0

7,0

35,3

3,6

23,9

7,2

TOTALE

25.591

3,5

13,6

5,4

61,5

3,7

14,6

2,2

Nord

939

2,7

31,0

7,8

27,1

1,8

27,9

4,5

Centro

1.290

2,7

27,2

6,4

38,5

3,4

22,2

2,3

Sud e Isole

23.362

3,7

12,4

5,3

62,8

3,7

13,7

2,1

Fonte:  Irs, Fondazione Zancan, Cles, 2001

Reddito Minimo di Inserimento
La gestione delle domande al 31 dicembre 2000

Comuni

abitanti

domande presentate

domande accolte

% accolte presentate

Tot. beneficari

% benef. per ab.

Nichelino

45.609

518

352

68,0

620

1,4

Limbiate

32.469

196

148

75,5

340

1,0

Cologno Monzese

49.790

351

212

60,4

307

0,6

Rovigo 

50.925

276

217

78,6

250

0,5

Genova (Voltri/Pra)

39.000

709

537

75,7

898

2,3

Massa

67.999

1.295

834

64,4

1.288

1,9

Civita Castellana

15.992

213

186

87,3

303

1,9

Corchiano

3.319

65

37

56,9

43

1,3

Monterosi

2.232

26

19

73,1

14

0,6

Onano

1.211

24

20

83,3

25

2,1

Gallese

2.798

41

29

70,7

43

1,5

Fabrica di Roma

6.296

97

58

59,8

104

1,7

Canepina

3.072

35

28

80,0

46

1,5

Pontecorvo

13.345

375

238

63,5

694

5,2

Alatri

26.848

503

340

67,6

846

3,2

Caserta

73.797

2.320

1.851

79,8

4.582

6,2

Orta di Atella

12.154

2.400

1.830

76,3

6.188

50,9

Napoli

1.035.835

18.873

8.895

47,1

17.336

1,7

L'Aquila

69.516

1.008

839

83,2

1.618

2,3

Isernia

21.007

314

216

68,8

202

1,0

Foggia 

155.785

3.867

3.696

95,6

9.312

6,0

Andria

93.446

2.794

1.497

53,6

6.297

6,7

Bernalda

12.266

774

459

59,3

680

5,5

Grassano

5.929

191

130

68,1

371

6,3

Isola di Capo Rizzuto

12.721

1.856

1.620

87,3

1.472

11,6

Cutro

9.866

1.991

1.106

55,5

2.459

24,9

S. Giovanni in Fiore

18.821

1.749

1.488

85,1

3.098

16,5

Reggio Calabria

180.158

2.464

1.313

53,3

5.391

3,0

Nardodipace

1.532

115

79

68,7

219

14,3

Enna

28.532

904

694

76,8

2.025

7,1

Barrafranca

13.466

1.331

632

47,5

2.124

15,8

Leonforte

14.407

1.228

623

50,7

1.924

13,4

Catenanuova

5.031

348

238

68,4

472

9,4

Agira

8.941

559

437

78,2

1.009

11,3

Centuripe

6.239

324

291

89,8

415

6,7

Catania (VII-IX-X)

64.379

2.352

2.165

92,0

8.397

13,0

Sassari

121.038

2.129

785

36,9

2.959

2,4

S.Nicolò D'Arcidano

2.945

106

64

60,4

40

1,4

Oristano

33.066

801

527

65,8

1.405

4,3

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE

2.361.782

55.522

34.730

62,6

85.818

3,6

Nord

217.793

2.050

1.466

71,5

2.415

1,1

Centro

143.112

2.674

1.789

66,9

3.406

2,4

Sud e Isole

2.000.877

50.798

31.475

620

79.997

4,0

Fonte:  Irs, Fondazione Zancan, Cles, 2001

Povertà relativa in Italia. Famiglie residenti e famiglie povere per ripartizione geografica - Anno 2000

AREE REGIONALI

Nord
%

Centro
%

Mezzogiorno
%

Tot. abitanti
V.A.

Famiglie residenti

47,8

19,4

32,8

21.967.027

Famiglie povere

22,0

15,3

62,7

2.706.794

Fonte: ISTAT

Anche il tema della disabilità viene "del tutto ignorato dalla proposta di legge finanziaria del Governo". L’allarme è stato lanciato da Augusto Battaglia durante la presentazione delle proposte dell’Ulivo per la Finanziaria.


Battaglia ha spiegato nel dettaglio gli emendamenti dell’Ulivo relativi agli aspetti più significativi della questione handicap: il finanziamento di 100 miliardi per il cosiddetto dopo di noi, ovvero la tutela del disabile grave che rimane privo del sostegno della famiglia; maggiori agevolazioni ai genitori che usufruiscono dei due anni di permesso retribuito, estendendo il diritto anche ai coniugi disabili gravi; per i cittadini sordi si propone l’aumento dell’indennità di comunicazione e l’esenzione dalla tassa di telefonia mobile; un contributo di un miliardo all’anno alla FISD, Federazione italiana sport disabili per promuovere la pratica sportiva; l’incremento di fondi per il collocamento al lavoro e il rifinanziamento della legge 13 sull’eliminazione delle barriere architettoniche.


Infine Battaglia anticipa una proposta da lui definita senza precedenti avanzata dall’Ulivo e tradotta in un articolo aggiuntivo alla legge finanziaria. La proposta riguarda un fondo per la non autosufficienza destinato alle persone anziane per grave disabilità, la cui assistenza oggi viene lasciata relativamente a carico delle famiglie. Il fondo, secondo la proposta dell’Ulivo, dovrebbe essere istituto presso l’INPS. Dopo una fase sperimentale, diventerebbe una forma di assicurazione pubblica obbligatoria contro il rischio di non autosufficienza, per finanziare alle famiglie l’assistenza domiciliare e la quota sociale per il ricovero in centri diurni o in RSA. In fase sperimentale nel fondo confluirebbe la quota degli stanziamenti destinati alle indennità di accompagnamento delle persone ultra 65 enni, che ammonta a 3500 milioni di euro, nonché una somma aggiuntiva pari a 1000 milioni di euro per l’anno 2002 e 1500 milioni di euro per l’anno 2003 e 2000 milioni di euro per il 2004.
"Di fronte a bisogni crescenti che richiedono un aumento consistente delle risorse da mettere a disposizione – conclude battaglia - è necessario prevedere un’entrata autonoma e straordinaria che finanzi questa necessità e che coinvolga tutti i cittadini che producono reddito nel condividere il rischio della non autosufficienza in età anziana".

 

Famiglie che ricorrono ai servizi di supporto alla famiglia per tipo di servizio e ripartizione geografica 
Anno 2000 - (Per 100 famiglie della stessa ripart. geografica)

 

Assistenza anziani

Baby sitter

Colf

Nord

6,7%

4,5%

6,6%

Centro

6,8%

7,4%

9,8%

Mezzogiorno

8,9%

2,8%

5,7%

Italia

7,4%

4,4%

6,9%

Fonte:  Istat "Rapporto annuale 2000"

Servizi di sostegno a famiglie con anziani oltre 75 anni per tipologia familiare
Valori percentuali

Servizi

Anziani single

Coppie di anziani senza figli

Coppie di anziani con figli adulti

Anziano che convive con un figlio adulto

Anziano che convive con coppia con i due partner occupati

Anziano che convive con coppie con un solo partner occupato

Colf

11,8

9,3

6,8

9,2

25,0

7,0

Assistenza privata

11,2

5,7

3,0

9,7

25,0

4,9

totale

18,4

12,0

7,9

15,1

19,8

9,5

Fonte: Indagine multiscopo Istat 1996 

Gli anziani che vivono soli. Dati in Italia

Secondo il terzo rapporto sulla condizione della persona anziana curato dalla Federazione nazionale pensionati Cisl, il 22% delle persone con 65 anni e oltre vive da solo.
Tra le caratteristiche personali delle famiglie unipersonali degli anziani emerge che:
-l’81, 4% dei casi sono donne;
-il 50% dei casi sono residenti nel Nord del paese;
-il 78% possiede al massimo la licenza di scuola elementare;
-l’80% dei casi sono vedovi/e

Fonte: Terzo rapporto sulla condizione della persona anziana: "Anziani ’99-2000"

 

Il sostegno alle famiglie di oltre un milione di disabili gravi

 

Sono oltre 1.000.000 i disabili italiani considerabili gravi, il loro problema coinvolge più del 5% delle famiglie italiane. La disabilità grave prevale tra la popolazione anziana (65 anni e più), una maggiore incidenza si ha tra le donne.
Il Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap (2000-2003) dedica uno spazio delle proposte, all’attenzione e alla cura delle persone portatrici di handicap grave e gravissimo e al sostegno delle loro famiglie al fine di realizzare l’integrazione del disabile nel contesto sociale e di dare risposte concrete alle insicurezze che i genitori vivono sulla propria esperienza circa le tappe dell’esistenza dei figli disabili.


Incertezze di un "dopo": "dopo" la nascita di un figlio disabile; "dopo" la scuola; "dopo" la scomparsa dei genitori, cui occorre dare appoggio concreto.
Per lo sviluppo delle politiche a "Sostegno della famiglia e "Dopo di noi" il Programma di Azione si prefigge in particolare :


- di sperimentare un programma di intervento precoce verso il bambino disabile ed a sostegno della famiglia;


- di sollecitare l’approvazione della legge sull’amministratore di sostegno per la tutela giuridica e di qualità della vita;


- di prevedere agevolazioni previdenziali per i familiari;


- di rinforzare la legge 162/99 che aiuta con vari strumenti le famiglie con portatori di handicap grave e gravissimo;


- di utilizzare una quota di risorse derivanti dai GIOCHI, secondo quanto previsto dall’art. 16 comma 2 della legge 133/99, per promuovere un programma di Comunità alloggio per disabili gravi.


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