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FARE PREVENZIONE E’ UN BISOGNO RECIPROCO Sono i giorni degli assilli intellettuali sull’assunzione delle droghe leggere nonché di quelle pesanti, c’ è chi addirittura ne autorizza l’uso affermando che la droga accompagna l’umanità fin dai suoi albori. Queste sono parole valigia in cui è possibile mettere tutto e di più, ma ciò non autorizza nessuno a rilasciare patenti di maledetto per forza, perché questa è una vocazione destinata al macero, e cosa assai più grave e infame, destina al macero sempre i più deboli. Infatti non esiste “ il drogato “ contrapposto a chi non
ha mai consumato erba o altro, ma esistono consumatori abituali,
saltuari, e addirittura esistono gli ex consumatori, in ogni caso chi lo
fa vive male la propria condizione di persona. In uno spinello “quotidiano” vi è l’impegno e la fatica per raggiungere una crescita personale accettabile? Oppure in questo atteggiamento vi è una considerevole instabilità emotiva che maschera un disagio con l’avvicinamento ai rischi estremi. Fallimento degli educatori, di una società che sta a guardare ? Occorre diffidare sempre delle esemplificazioni, non
accontentarsi della dicitura: SI TRATTA DI BANALE REAZIONE A UN MODELLO
CULTURALE, DI ACCETTABILE INDISCIPLINA ADOLESCENZIALE. Fallimento degli educatori e di una società che sta a guardare? Fare prevenzione è un intervento che costringe a farne altri, fare prevenzione è lavoro insieme, fare davvero prevenzione è un bisogno reciproco.
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