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Un Ministro per le Pari Opportunità, Anna Finocchiaro ci
offre la possibilità, fuori del dibattito della "Città
delle donne" di scambiare alcune riflessioni sui temi della
formazione e, in particolare sul decreto legge relativo alla scuola
di specializzazione per i docenti della scuola superiore. E' un
momento di confronto che ci riempie di speranza, proprio per la
sua modalità. Il tutto accade così, con naturalezza,
nella hall dell'albergo: "La Pace", di Montecatini,
dopo il dibattito: "Lavoro sì, lavoro no" con
una foto ricordo stile anni 50', e senza "salamelecchi".
Anna Finocchiaro è un bel volto di questo governo che,
sicuramente, darà il meglio delle sue competenze per mettere
a dimora progetti sostanzialmente efficaci per la bonifica e il
"restauro" dello stato sociale, a partire dai bisogni
espressi dalle comunità deboli o comunque mantenute tali.
E' questo il "leitmotiv" che sentiamo nei suoi interventi.
E, soprattutto, ci rasserena il suo equilibrio.
Dal dibattito di oggi, qualche perplessità verso questo
ministro della Pubblica Istruzione, io invece penso che qualcosa
si muova, anzi qualcosa di molto importante. Vorrei che tu commentassi
questo decreto legge che riguarda la scuola di specializzazione
per i futuri docenti della scuola superiore che esprime finalmente
una volontà chiara che nella scuola ci siano degli "educatori".
Si tratta di formare gli insegnanti attraverso la didattica specifica
della loro disciplina, il tirocinio, le acquisizioni necessarie
relative alle scienze dell'educazione.
Bisogna colmare il vuoto che ci separa dal resto d'Europa. Il
nostro è l'unico paese in cui basta laurearsi per essere
insegnanti, invece la didattica è una cosa complicata,
l'educazione dei ragazzi è un investimento che una nazione
moderna deve fare e si comincia dagli insegnanti; colmare questo
vuoto e insieme dare il segnale di una grande disponibilità
all'investimento sulla cultura e sulla crescita equilibrata dei
soggetti, dico equilibrata nel senso che i soggetti riescono anche
a tenere conto della complessità del percorso educativo,
delle differenze, delle novità per essere attrezzati rispetto
alla modernità. Io credo che aver cominciato da qui sia
anche la garanzia di un percorso serio, che è una cosa
seria quella che si sta mettendo in cammino.
Dobbiamo anche ricordare quanto poco si sia sempre fatto per
la scuola e come ancora oggi si avanzi pretestuosamente, la mancanza
di fondi per disilluderci della bontà di una azione di
riforma come questa. Oltre l'associazione LIBERA che è
impegnatissima a reperire fondi confiscati al sistema malavitoso,
per impegnarli nella formazione soprattutto nelle aree depresse
del paese, possiamo coltivare la speranza che, pur nelle difficoltà
oggettive, questo governo esprima la forte volontà politica
di reperire finalmente i "fondi" per la scuola in Italia,
magari distraendoli da altre destinazioni che non abbiano la stessa
valenza etica?
Non solo credo che sia possibile farlo, ma credo che lo si debba
fare. Un governo si riconosce soprattutto in un momento di crisi
economica per la capacità di organizzare gerarchicamente
i valori. Le dichiarazioni del ministro Berlinguer, e del Presidente
del Consiglio sono assolutamente univoche: "Investiamo sulla
scuola, investiamo sui giovani, sulle future generazioni".
Se io devo descrivere questa manovra finanziaria che certamente
è una manovra rigida la descrivo cosi: "E' rigida,
quindi improntata ad un grande rigore ma è una finanziaria
che ha grandi prospettive, che guarda al futuro, che guarda ai
ragazzi, alle ragazze e quindi alla scuola e al momento formativo
come al luogo di maggior investimento di uno Stato sulle proprie
risorse.
Oggi nel corso del dibattito hai accennato ai fondi Europei
e alla "distrazione" da una loro giusta e idonea destinazione;
quest'anno poi è l'anno, lo dobbiamo ricordare, che il
Parlamento Europeo ha dedicato alla scuola e alla formazione,
mi sembra quindi utile chiederti se si vuole porre una particolare
attenzione a questi fondi che spesso giacciono inutilizzati o
peggio, vengono utilizzati malissimo.
In Sicilia la Regione ha destinato cinquecento miliardi a corsi
di formazione per parrucchiere estetiste che non troveranno impiego.
Occorre razionalizzare i progetti per i fondi Europei affinché
le competenze attive sul territorio siano in grado di ottenere
un'adeguata risposta agli effettivi bisogni delle aree di appartenenza.
Solo così potranno essere colmati i gravi disavanzi che
le aree depresse del paese subiscono e si potrà dare alla
formazione il ruolo strategico e determinante che deve avere in
un piano di risanamento dell'occupazione.
Ci salutiamo, con un sorriso: è un: "arrivederci"
perché siamo certe che ci metteremo tutta la buona volontà
per riempire di "azioni" queste dichiarazioni che non
vogliono restare "buone intenzioni".
Nadia Scardeoni
BOX:
Stralci dal Regolamento concernente l'ordinamento didattico della
scuola di specializzazione per la formazione degli insegnanti
della scuola secondaria, emanato con D.P.R. del 31 luglio 1996,
n. 470:
Art.1 - Finalità della scuola di specializzazione
........La scuola si articola in indirizzi determinati nel regolamento didattico di struttura e corrispondenti ad abilitazioni all'insegnamento nelle scuole secondarie. In ogni scuola devono essere attivati almeno due indirizzi....con piani di studio adeguati alla formazione professionale corrispondente alle classi concorsuali relative all'insegnamento nelle scuole secondarie, secondo l'ordinamento scolastico vigente.
Art. 2 - Diploma
..........I diplomi rilasciati dalla scuola di specializzazione costituiscono titolo di ammissione ai corrispondenti concorsi a posti di insegnamento nelle scuole secondarie.
Art. 3 - Durata ed articolazione del corso degli studi
Il corso degli studi ha la durata di due anni. Esso prevede almeno 700 ore di insegnamento, comprensive di laboratori didattici, ed un tirocinio pratico guidato di almeno 300 ore affidato a docenti di ruolo della scuola secondaria. Gli insegnamenti comprendono almeno 5 insegnamenti semestrali relativi alle scienze dell'educazione, di norma comuni agli allievi di tutti gli indirizzi, e almeno 5 insegnamenti semestrali relativi alle didattiche disciplinari volti ad un approfondimento metodologico e didattico nelle aree disciplinari interessate.............
Art. 4 - Piani di studio
Il consiglio della scuola approva per ogni allievo il piano di studio.............
Art. 5 - Contenuti del piano di studio
Art. 6 - Ammissione alla scuola di specializzazione
Art. 7 - Determinazione del numero delle iscrizioni e borse di studio
Art. 8 - Criteri di ammissione
Art. 9 - Attività di insegnamento
Lo svolgimento delle attività nella scuola costituisce per i professori e ricercatori universitari adempimento dei doveri accademici ai sensi della normativa vigente. Per gli insegnamenti nella scuola che non siano ancora ricoperti da titolari di ruolo si provvede secondo le norme in vigore.
Art. 10 - Regolamento didattico di struttura
Il regolamento didattico di struttura terrà conto delle intese che, per favorire il massimo raccordo tra formazione universitaria e attività di insegnamento nella scuola, vengano stipulate tra il Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e il Ministro della Pubblica Istruzione:..........
Art. 11 - Comitato di proposta