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"Il ponte di Alex" a cura di Nadia Scardeoni & Benita Tendencia …………..L’ abbiamo chiamato "Il ponte di Alex" perché vogliamo dedicare questo progetto ad ALEX LANGER , un amico straordinario che non è più fra noi , ma che ci ha lasciato in eredità un patrimonio straordinario: quello della sua grande sensibilità verso il problema della incomprensione fra i popoli. Nel suo "Dialogo per la convivenza interetnica" Alex Langer , con un grande anticipo sui tempi ,ha scritto: …" Imparare a conoscere la lingua, la storia, la cultura, le abitudini, i pregiudizi e stereotipi, le paure delle diverse comunità’ conviventi e’ un passo essenziale nel rapporto interetnico. Una grande funzione la possono svolgere le fonti di informazione comuni ( giornali, trasmissioni radio, interculturali, plurilingue), occasioni di apprendimento o di divertimento comune, frequentazioni reciproche, almeno occasionali, possibilità di condividere – magari eccezionalmente- eventi "interni" ad una comunità diversa dalla propria (feste, riti) anche dei semplici inviti a pranzo o a cena. Libri comuni di storia, celebrazioni comuni di eventi pubblici, forse anche momenti di preghiera o di meditazione comune possono aiutare molto ad evitare il rischio che visioni etnocentriche si consolidino sino a diventare ovvie e scontate….. Nella coesistenza inter-etnica è difficile che non si abbiano tensioni, competizioni, conflitti: purtroppo la conflittualità di origine etnica, religiosa, nazionale, razziale ha un enorme potere di coinvolgimento e di mobilitazione e mette in campo tanti e tali elementi di emotività collettiva da essere assai difficilmente governabile e riconducibile a soluzioni ragionevoli se scappa di mano: esplosioni di nazionalismo, sciovinismo, razzismo, fanatismo religioso sono i fattori più dirompenti della convivenza civile che si conoscano (più delle tensioni sociali ed economiche), ed implicano praticamente tutte le dimensioni della vita collettiva: la cultura, l’economia, la vita quotidiana, i pregiudizi, le abitudini, oltre che la politica e la religione…… …….Una necessità si erge imperiosa su tutte le altre: bandire ogni forma di violenza, reagire con la massima decisione ogni volta che si affacci il germe della violenza etnica, che se tollerato, rischia di innescare spirali davvero devastanti e incontrollabili." Inoltre Dal punto di vista pedagogico il ponte è una metafora appropriata per rappresentare una modalità relazionale paritaria di intenso valore IL PONTE indica la relazione quale struttura esistenziale fondamentale IL PONTE si attraversa nei due sensi : è simbolo di reciprocità. IL PONTE è necessario per superare i solchi, le fratture che separano i popoli e i luoghi prossimi IL PONTE indica il superamento degli ostacoli naturali , il suo attraversamento apre alla novità dell’altro. IL PONTE mette in comunicazione due realtà , agevola il superamento della diffidenza o delle lacerazioni pregiudiziali , assegna alle realtà messe in dialogo pari dignità. Questo progetto messo a punto da Nadia Scardeoni e Benita Tendencia comporta la realizzazione della seguente unità didattica interculturale : Una raccolta di brevi scritti , poesie , canti , proverbi , che si riferiscano alle feste familiari per la realizzazione di una antologia e un cd per le scuole , a partire dal contributo degli amici delle varie etnie presenti nella città di Verona Chiunque voglia collaborare si rivolga a : Prof.ssa Benita Tendencia 045 8303427 - 0329 8156522 email nikita.benita@tin.it Prof.ssa Nadia Scardeoni 045 8347701 – 0347 2542819 email majlab@aliceposta.it |
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