8 marzo per bambine invisibili
Sarebbe per me
una forte anomalia storica,
una grave contraddizione alla contnuità e coerenza di
Interlinea
l' "idea"
che si possa
festeggiare con mimose , tè e cenette
una "festa
dell' 8 marzo".
Oggi, 8 marzo 2003, il mio unico pensiero va
a tutte quelle bambine che sono state private
con atti di bestiale violenza fisica...psicologica ,
del loro futuro.....
Alcune sono diventate grandi
camminano in
mezzo a noi
e sono apparentemente integre ...vive
Invece portano dentro le spoglie
di una piccola bambina...morta:
una bambina invisibile
nadia scardeoni
8 marzo 2003
......
http://www.fvg.peacelink.it/sogno/s92/p7.html
Le bambine invisibili
Rinchiuse in casa, obbligate a cucinare e lavare lenzuola per famiglie
numerose, private dei documenti, della scuola, della famiglia, questo il
destino di molte bambine delle Ande peruviane portate in città da un
"padrino" o una "madrina" con la promessa di un futuro migliore.
A volte vengono maltrattate, violentate, infine abbandonate in mezzo
alla strada con un bambino in braccio ed un futuro difficile, obbligate
a restare "invisibili".........
http://digilander.libero.it/classe1951como/fioririnas-bambine.htm
PROGETTO FIORI CHE RINASCONO
Lo stupro, in Etiopia, è diventato quasi una malattia endemica che
colpisce la vita dei bambini nei centri urbani ed in particolare nella
capitale Addis Abeba. Centinaia di casi di bambine violentate sono stati
portati all'attenzione dell'Associazione Donne Avvocato che difendono
gratuitamente le vittime durante i processi in tribunale, la maggior
parte dei quali riferiti a bambine di età inferiore ai 15 anni ,
appartenenti a famiglie economicamente deboli. Attualmente le bambine
vittime di abusi sessuali non ricevono assolutamente alcun sostegno dal
punto di vista sanitario, psicologico e di inserimento sociale.
IL SOLE, in collaborazione con il partner etiopico, l'Ong Integrated
Family Service Organisation, ritiene di poter intervenire occupandosi
delle implicazioni sociali, psicologiche ed economiche che affliggono le
bambine vittime di stupro.
....
http://alessiaguidi.provocation.net/diritti/bambine.htm
La maledizione di nascere bambina
L'eccidio silenzioso: Storie di infanzia violata - di Stella Pende
A loro non è concesso giocare, studiare, divertirsi. Costrette a
sposarsi a nove anni, quando non servono più come madri vengono uccise o
torturate. Dall'India alla Cina, dall'Africa al Brasile, venire al mondo
femmina spesso è un dramma. Come testimoniano gli ultimi, scioccanti
rapporti Unicef.
La stanza è come quella della tortura in un lager. Il tettuccio
arrugginito è schiacciato contro il muro schizzato di sangue. Una donna
legata da cinghie nere urla. Sta per avere un bambino. Ma quando la
testa del neonato appare, il medico affonda una siringa nella fronte e
il piccolo scompare. Dopo un attimo il boia lo tira fuori. È morto. Era
una bambina.
Così racconta il video che un infiltrato di una famosa organizzazione
non governativa francese travestito da infermiere ha girato in una città
del Sud della Cina. Così i cinesi ammazzano le loro figlie. Lasciandole
sospese e impietrite tra la vita e la morte. Solo perché sono femmine.
Figlie di un dio minore. In Cina ogni anno spariscono, condannate dalla
loro femminilità, almeno 2 milioni di bambine. Una di loro è stata
fotografata da poco da un reporter di The Mirror. Fotografia della
vergogna: la piccola era per terra, buttata su un marciapiede come un
gatto morto. Una bambola col naso pieno di sangue e la pelle ancora
calda. La gente le camminava accanto, forse sopra, come se niente fosse.
Colpa, si dice, di una legge del 1979 intitolata "Legge eugenetica e
protezione salute" che proibisce ai cinesi di avere più di un figlio in
famiglia e che dà la preferenza al maschio. ........
....
http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,37757,00.html
Sierra Leone
Violentate e arruolate
250 mila ragazze fra gli 8 ed i 18 anni vittime di abusi sessuali nella
guerra civile. Assistite oggi dai medici dell'Onu
http://www.mondosolidale.it/mondoba2.htm
Le Ong, che lavorano in questo campo, calcolano che ogni anno, nel
mondo, almeno un milione di bambine sono attratte in modo sleale in
questa forma di "lavoro" pericoloso che può diventare schiavitù per
sempre. Thailandia, Brasile e Stati Uniti sono Paesi dove prospera il "
commercio " di corpi di bambine e bambini dati in pasto ad adulti alla
ricerca di nuove sensazioni. Si stimano circa un milione di bambine
prostitute in Thailandia, 500 mila in Brasile e 300 mila negli Stati
Uniti.
e poi
http://guide.supereva.it/donna_in_web_/interventi/2001/04/38308.shtml
http://www.abconlus.it/schebra4.htm
http://www.amnesty.it/crisi/sierra/donne.php3
http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/doc_4.htm
http://www.pisa.amnesty.it/donne.htm
http://www.aipgitalia.org/bambineeccidio.htm
http://www.sociopoliticavelletri.it/Pagine/Giornale/Num10/Bambine.htm
http://www.alessandropardi.it/meu_brasil_2002/index2.htm
http://www.italiadonna.it/societa/soc12.htm
8 MARZO, FESTA DELLA DONNA ?
Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando,
pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria
tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili
condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il
proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per
impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccando il
fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle
fiamme.
Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta
internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in
ricordo della tragedia.
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente
successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano
circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo
della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative,
che vedevano come protagonistele rivendicazioni femminili in merito al
lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse
un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe,
il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei
secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.
.........
Movimenti di emancipazione della donna:
L'ordinamento in questione vieta il lavoro delle donne nei due mesi
precedenti e nei tre successivi la data del parto, e consente l'assenza
dal lavoro, con conservazione del posto, per i sei mesi che seguono
l'astensione obbligatoria (legge 30 dicembre 1971 n° 1204). L'indennità
di maternità è stata in seguito prevista dalla legge anche a favore
delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste
(rispettivamente legge 29 dicembre 1987 n° 546 e legge 11 dicembre 1990
n° 379).
Tappe principali dell'emancipazione femminile nel mondo:
1628 Papa Urbano II autorizza le suore dell'ordine delle Orsoline e
delle Agostiniane a fondare scuole femminili per ovviare "all'ignoranza
delle ragazze e alla corruzione dei costumi". Negli stessi anni, la
figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de Gournay (1566 - 1645),
scrive un Trattato sull'uguaglianza degli uomini e delle donne e uno
scritto Lamenti delle dame, che inquadra la sottomessa condizione
femminile, anche nei ceti più nobili.
1647 In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione di una università
femminile (poiché alle donne non è permesso frequentare le altre,
esclusivo privilegio degli uomini), la proposta però fu bocciata.
1785 Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole specializzate di
istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione alla luce dello
sviluppo industriale della Nazione Inglese.
1791 In Francia, Olympiè de Gouges prepara la "Dichiarazione dei diritti
delle donne".
1832 Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e Désirée Véret fondano il
giornale "La donna libera", redatto esclusivamente da donne.
1835 Nasce in Inghilterra il movimento detto delle "suffragette", perché
chiedono che il suffragio, cioè il diritto di voto, sia veramente
universale, esteso quindi anche alle donne.
1865-70 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere ammesse a
frequentare l'Università, conseguono la laurea in medicina.
1866 Per la prima volta in Europa, precisamente in Svezia, la donna
viene ammessa al voto.
1871 Nasce in Francia "l'Unione Donne" per iniziativa di Elisabeth
Dimitriev, amica di Marx. E' una specie di camera del lavoro che si
propone di raggruppare le donne secondo le categorie lavorative.
1900 Viene approvata in Francia una legge che permette alle donne di
esercitare la professione di avvocato.
1920 Per la prima volta nella storia, una donna, Jean Tardy entra a far
parte di un ministero, il Ministero del Lavoro.
1947 Viene eletta la prima donna Ministro della Francia: Madame Poins -
Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità Pubblica. Nel 1945 le
francesi avevano ottenuto finalmente di andare a votare.
1963 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna astronauta lanciata
nello spazio.
1966 Indira Gandhi diventa Primo ministro dell'India; il fatto desta
grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva ricoperto questo
ruolo.
1969 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti dalla Russia nel
1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa Primo Ministro dello
Stato di Israele.
Tappe principali dell'emancipazione femminile in Italia:
In Italia la situazione è diversa. Grazie infatti alla intensa vita
culturale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese, si sono
verificati in modo sporadico atti di avanguardia che non hanno mutato,
tuttavia, nel complesso la visione piuttosto arretrata dei ruoli della
donna.
1678 Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura (parla
correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), diventa,
per incarico della Repubblica di Venezia, la prima professoressa
universitaria.
1758 La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di anatomia
all'Università di Firenze.
Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in
codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in
generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare
alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività
politiche e sociali.
1889 Viene fondato a Varese il primo sindacato femminile che difende i
diritti delle tessitrici.
1907 Entra in vigore la prima legge sulla tutela del lavoro femminile e
minorile. La prima donna italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene
la patente per la guida automobilistica.
Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la
prima "casa del bambino".
1908 Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione Cattolica (UDACI),
che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola e di promuovere la
cultura femminile.
1912 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi del secolo, si
costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da qualche tempo
esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di Filippo
Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e affinchè lo
Stato riconosca i suoi diritti. Nel "Primo Congresso delle Donne
Italiane", al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto le
socialiste, le ideologie e le mete, però, differiscono troppo fra loro e
ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo obbiettivi
diversi.
1918 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare le giovani
dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale.
1931 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni cattoliche e solo dopo
la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a
condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso.
Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la
donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile
considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di
rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla
Resistenza è stato spesso insostituibile.
1945 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si propone di
ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla guerra e
impoverita già precedentemente dalla politica ambiziosa di Mussolini,
attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili, e l'Unione
Donne Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista, che si propone
di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese.
Anche in Italia dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia (1909),
Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti
(1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di voto.
1950 Viene emanata la prima legge che garantisce la conservazione del
posto di lavoro per la lavoratrice madre.
1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottosegretario
d'Italia.
1958 E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta dalla senatrice
Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura dei bordelli,
la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la piaga della
prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la prostituzione
dalle famose "case chiuse", si riversa nelle strade, non diminuendo
affatto il giro di affari.
1959 Nasce il Corpo di Polizia femminile.
1961 Le donne possono intraprendere senza più ostacoli la carriera della
magistratura e della diplomazia.
1963 Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla pensione di
invalidità e vecchiaia.
1975 Entra in vigore il nuovo Diritto di famiglia.
1976 Per la prima volta in Italia una donna, la democristiana Tina
Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore piuttosto difficile:
quello del Lavoro.
1979 Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente della Camera dei
Deputati italiana. La francese Simone Weil , è eletta presidente del
Parlamento Europeo.
Le tappe dell'emancipazione femminile in Italia, da questo momento in
poi, si susseguono una dietro l'altra con un ritmo incalzante.
Il ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da
percorrere, è giunto ad avere un pieno riconoscimento in tutte le
società occidentali.
Non dobbiamo dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi
obiettivi sono stati raggiunti, grazie soprattutto al lavoro e
all'impegno di molte donne, che hanno contribuito lavorando senza
raggiungere la fama, nell'ombra, con il loro quotidiano impegno, a volte
con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza effettiva e non soltanto a
parole fra i sessi.
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TORTA MIMOSA
Per 8 persone:
100 g di farina "00"
100 g di fecola di patate
4 uova intere
1 tuorlo
150 g di zucchero
100 g di burro
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito in polvere
2 cucchiai di burro per la teglia
2 cucchiai di farina per la teglia
1 pizzico di sale fino
Per la preparazione della farcitura:
2 cucchiai di rum
200 g di macedonia sciroppata
400 g di panna da montare
50 g di zucchero a velo
2 cucchiai di confettura di albicocche
150 g di pasta di mandorle
2 gocce di colorante verde
La farina:
setacciala insieme alla fecola di patate, la vanillina e il lievito.
Le uova:
rompile e disponi i tuorli e gli albumi di ciascuna, in due ciotole
separate: unisci l'altro tuorlo nella ciotola con tutti gli altri; nella
stessa ciotola aggiungi lo zucchero. Monta i tuorli per 10 minuti circa
con la frusta a mano oppure per 5 minuti con quella elettrica.
Nel frattempo:
fai fondere il burro in una casseruola a fuoco lentissimo per 3 minuti
circa.
Alle uova sbattute:
unisci le farine, il burro fuso che avrai prima fatto intiepidire e
continua a montare con la frusta.
Riprendi la ciotola con gli albumi:
montali a neve fermissima per 5 minuti con la frusta elettrica, 10 con
quella a mano.
Dopo di ché incorpora all'impasto precedente gli albumi montati a neve,
un poco alla volta per evitare di smontarli.
Fai: scaldare il forno a 170° C.
Prendi una teglia da forno:
imburrala e infarinala accuratamente, poi metti l'impasto ben amalgamato
all'interno, livella la superficie con l'aiuto di un cucchiaio, metti in
forno e fai cuocere per 50 minuti.
Un trucco:
se vedi che la superficie del dolce si colorisce troppo, ricopri la
stessa con un foglio di carta di alluminio.
Appena il dolce è cotto:
togli la teglia dal forno, rovescia il dolce su un piatto e lascialo
raffreddare, poi prosegui ritagliando dalla parte superiore della torta,
un disco di circa 1 cm di spessore che terrai da parte.
La torta rimasta:
scava all'interno di essa con un cucchiaio per togliere la mollica e
formare una specie di contenitore. La mollica tolta tienila da parte.
Il rum:
lo devi mescolare con un cucchiaio del liquido della macedonia
sciroppata, poi con questo spennella l'interno della torta scavata.
La panna:
montala insieme allo zucchero a velo, poi incorpora 2/3 della panna alla
macedonia sciroppata scolata dal liquido rimasto e accuratamente
asciugata con carta da cucina.
Con questo composto riempi la torta, premendolo delicatamente con il
dorso di un cucchiaio: il composto non deve superare l'orlo della
cavità.
Sopra il ripieno sistema il disco che avevi precedentemente tolto.
Prosegui:
unendo il colorante verde alla pasta di mandorle, lavora la pasta con le
mani e poi stendila con un matterello formando un rettangolo di 2-3 mm
di spessore.
Continua ricavando dalla pasta di mandorle una striscia che abbia la
stessa altezza del bordo della torta e la stessa lunghezza della sua
circonferenza. Il resto della pasta stendilo nuovamente con il
matterello fino a formare un rettangolo alto quanto il bordo della torta
e lavoralo dandogli la forma di un fiocco.
Con la mollica tolta dalla torta:
forma dei dadini di 1 cm ciascuno.
Spalma la superficie della torta:
con la panna montata formando uno strato uniforme, poi ricopri la
superficie con i dadini di mollica per creare l'effetto mimosa.
La confettura di albicocche:
falla scaldare per 1 minuto a fuoco lento e poi spennellala sul bordo
laterale della torta; prendi il nastro di pasta di mandorle
precedentemente creato e avvolgi il bordo della torta con esso e per
completare incolla sul bordo stesso il fiocco utilizzando un po' di
confettura.
Un ultimo suggerimento:
per procedere più facilmente quando attacchi il fiocco di pasta di
mandorle, fermalo con uno stecchino che infilerai tra il fiocco e il
bordo della torta.
Il dolce è finalmente pronto per essere gustato.
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.....Soltanto gli esseri umani sono giunti a un
punto in cui non sanno più perché esistono.
Non usano i propri cervelli e hanno dimenticato la conoscenza segreta
dei loro corpi, dei loro sensi, dei loro
sogni.
Non usano la conoscenza che lo spirito che ha messo in ciascuno di loro;
non sono nemmeno consapevoli di questo, e avanzano ciecamente
barcollando sulla strada che non porta in nessun luogo - un'autostrada
lastricata, che loro stessi costruiscono e spianano in modo da
raggiungere più velocemente al grande buco vuoto che troveranno alla
fine, pronto a inghiottirli.
E' una superstrada comoda e
veloce, ma so dove conduce.
L'ho
visto.
Ci sono stato nella mia visione e pensarci mi fa rabbrividire.
CERBIATTO ZOPPO
da "pensieri quantici"
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