CHE EFFETTI HA ?
I G8 nei loro summit hanno adottato soluzioni ed
interventi neoliberisti, in linea con le politiche degli organismi
internazionali, ma che stanno creando profondi scompensi. E' in atto un
processo di globalizzazione, diretto dai paesi più potenti, che non ha
precedenti nella storia umana e che determina l'affermazione di un
modello dominante di convivenza tra e nelle nazioni, fondato sulla
competitività.
Naturale effetto di una tale politica è il
consolidamento di una società diseguale e squilibrata che è sotto gli
occhi di tutti: il 20% della popolazione mondiale - quella dei Paesi a
capitalismo avanzato – consuma l'83% delle risorse planetarie; 11
milioni di bambini muoiono ogni anno per denutrizione e 1 miliardo e 300
milioni di persone hanno meno di un dollaro al giorno per vivere.
I summit dei G8 terminano sempre con dichiarazioni
ufficiali orientate allo sviluppo dei popoli ma nei fatti essi operano
ed agiscono affinché sia il mercato a regolamentare ogni aspetto della
vita creando così quegli squilibri che affamano i due terzi dell’umanità.
Vediamo di seguito gli argomenti più importanti da loro trattati e come
ad essi non è stata data nessuna reale risposta.
Il G8 ed il debito estero dei paesi poveri
Nel vertice dei G8 tenutosi a Colonia nel 1999, le
Istituzioni Finanziarie Internazionali (FMI e BM) in seguito alle
critiche a loro mosse dai G8 e di fronte al fallimento delle loro
strategie, erano state costrette a rinforzare le proposte di riduzione
del debito estero dei paesi poveri maggiormente indebitati (HIPC1).
L’anno successivo, a Okinawa, i G8 si sono limitati a confermare le
decisioni precedentemente prese e ad ufficializzare i risultati dell’HIPC
che rimangono pesantemente insufficienti : ad oggi, un solo paese ha
ottenuto la cancellazione totale del debito, l’Uganda, solo 12 paesi
su 41 del gruppo HIPC stanno ora beneficiando di una riduzione del
servizio2 del debito; per questi paesi in ogni caso, la
riduzione del debito è stata in media del 30 % e la spesa per il
servizio del debito continua ad essere superiore a quella per l’assistenza
sanitaria.
Il G8 e l’ambiente
La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici con il relativo protocollo di Kyoto del 1997
rappresenta, a livello internazionale, il tentativo più avanzato di
affrontare una tematica ambientale di interesse planetario in un’ottica
di sostenibilità, anche se le riduzioni di inquinamento in esso
richieste (5-6 %) sono decisamente inferiori a quelle richieste dagli
scienziati (60-80%).
Purtroppo la Conferenza dell’Aia del 2000, che
avrebbe dovuto definire le procedure di attuazione del Protocollo di
Kyoto, ha messo chiaramente in evidenza che non tutti i paesi
industrializzati sono pronti ad impegnarsi per una riduzione del proprio
impatto sul sistema climatico. Nonostante la gravissima situazione
ambientale sia sotto gli occhi di tutti, i G8 sembra non abbiano nessuna
intenzione di dare risposte serie a questo problema.
Il G8 e la finanza
Anche nel summit di Genova i G8 parleranno della
cosiddetta "architettura finanziaria globale" e quindi del
bisogno di ridefinire il ruolo, il mandato e gli strumenti delle
Istituzioni Finanziarie Internazionali quali la Banca Mondiale ed il
Fondo Monetario Internazionale.
Tale esigenza è sempre più sentita di fronte alle
frequenti crisi finanziarie, al tracollo delle economie del sud est
Asiatico, della Russia e del Brasile, alla crescente diffusione della
povertà ed alla emarginazione dei paesi più poveri. Da più parti
della società civile si chiedono regole di equità, trasparenza ed
accesso alle informazioni per il FMI, politiche economiche socialmente
giuste ed ecologicamente sostenibili (l’applicazione delle
prescrizioni del FMI e della BM hanno avuto effetti devastanti sullo
sviluppo sociale e sull’ambiente), trasparenza e controllo dei
movimenti di capitale.
Il G8 e le tecnologie informatiche
Ad Okinawa i G8 hanno enfatizzato l’importanza dell’Information
Technology (IT) e come l’accesso ad essa deve essere consentito a
tutti. Come si fa a pensare alle nuove tecnologie informatiche aperte a
tutti se i paesi in via di sviluppo non hanno ancora accesso all’energia
elettrica?
Il G8 e le malattie
Nel summit di Okinawa i G8 hanno affrontato il
problema delle malattie infettive (in particolare l’AIDS) e
parassitarie che colpiscono mortalmente soprattutto le popolazioni più
povere le quali hanno grossi problemi all’accesso ai farmaci per il
loro elevato costo.
Quindici milioni di persone muoiono ogni anno a causa
di malattie infettive: è la prima causa di morte nel mondo. I G8 si
sono impegnati a facilitare l’accesso ai farmaci ma a tutt’oggi i
risultati sono deludenti. Basta pensare a quello che succede nel Sud
Africa ove 39 multinazionali farmaceutiche hanno attivato azioni legali
contro il governo sudafricano, "colpevole" di avere varato
norme che consentono la produzione, in forma economica, di medicinali
anti-AIDS.
Il G8 ed il commercio mondiale
Dopo il fallimento della terza conferenza
interministeriale del WTO tenutasi a Seattle alla fine del 1999 e le
grandi dichiarazioni fatte nel summit di Okinawa sul coinvolgimento dei
paesi in via di sviluppo nel WTO e sulla necessità di una sua maggiore
trasparenza, nulla è stato fatto in tal senso.
Intanto il WTO prosegue nei negoziati per il rinnovo
dell’accordo sull’agricoltura e sul commercio dei servizi (il GATS)
concependo l’agricoltura come una fabbrica del cibo che può
funzionare con le regole di massimo profitto e puntando all’estensione
dell’accordo sui servizi anche ai servizi di base (acqua, sanità e
scuole) decretandone la liberalizzazione con il risultato di
adottare i criteri di redditività per la loro gestione, escludendo
così le fasce più povere della popolazione. Sicuramente i G8
parleranno anche di questo nel summit di Genova.