"Cambiare il mondo è possibile" "Rompere gli equilibri, modificare le logiche»

 

Per un’Italia sobria e solidale: 50 azioni per iniziare
documento elaborato dal tavolo Intercampagne

 

Cancellare il debito estero dei paesi sottosviluppati

a) Attuare subito alla lettera quanto previsto dalla legge n.209 del 28 luglio 2000

b) Correggere in base a quanto detto nella legge e nelle indicazioni delle due Commissioni parlamentari, il regolamento di attuazione ancora da approvare, e quindi liberare le decisioni dell’Italia dal consenso degli altri paesi creditori

c) Cancellare tutti i restanti crediti di aiuto verso tutti i paesi sottosviluppati indebitati verso l’Italia

d) Individuare un secondo gruppo di paesi, cioè tutti gli altri «non IDA», non compresi tra quelli più poveri e maggiormente indebitati, ed estendere ad essi le norme della legge n.209 del luglio 2000

e) Chiedere alla Banca d’Italia di elaborare una formula che favorisca la cancellazione della maggior parte dei crediti delle banche italiane verso i paesi più poveri, ivi inclusa, senza compensazioni di alcun genere, la cancellazione totale dei crediti concessi per l’acquisto di armi.

e) Vietare le conversioni di ogni tipo di crediti verso i paesi più poveri in finanziamenti che comportino investimenti di imprese o organismi italiani

g) Creare un Fondo nazionale per finanziamenti a condizioni di estremo favore(ad esempio restituzioni in 30 anni e tassi di interesse dell’1%) per i 52 paesi più poveri e più indebitati, alimentato dalla parte dell’8 per mille dell’Irpef che resta allo Stato e da parte dei proventi delle nuove lotterie.

h) Organizzare ad ottobre del 2001 una Conferenza dei paesi africani più indebitati in modo che possano presentare le loro richieste per la soluzione della loro drammatica situazione debitoria.

Favorire il commercio estero dei paesi più poveri

a) Emanare una legge che elimini dazi e restrizioni non tariffarie per il commercio verso l’Italia dei 52 paesi più poveri

b) Sostenere la stessa proposta in tutte le sedi internazionali, in particolare in quelle europee

c) Creare una Agenzia che assista e promuova la vendita di prodotti dei paesi più poveri sui nostri mercati

Tassare i movimenti internazionali di capitale

a) Introdurre una imposizione fiscale dello 0,25% su tutti i movimenti transnazionali di capitali, in particolare su quelli da e verso i «paradisi fiscali»

b) Introdurre una imposta sulle operazioni a breve termine di carattere speculativo (Tobin Tax) dello 0,75 %

c) Sostenere le stesse proposte in tutte le sedi competenti dell’Unione Europea

d) Eliminare tutte le norme (leggi, regolamenti, direttive e decreti ministeriali, a livello nazionale e regionale) che hanno riconosciuto e agevolato i «paradisi fiscali», ad esempio autorizzando il pagamento di «commissioni» (tangenti)

e) Proporre nelle sedi internazionali norme dirette a sottoporre a controlli e tassazioni tutti i «paradisi fiscali», coerenti con quanto la Banca d’Italia dovrà imporre in virtù dei suoi poteri di sorveglianza agli istituti di credito italiani relativamente alle operazioni riguardanti tali «paradisi»

Fondo Nazionale per la lotta alla povertà

a) Emanare una legge che finanzi con crediti a fondo perduto (grants) interventi di lotta alla povertà dei paesi più poveri (IDA) fortemente innovativi rispetto a quelli ancora previsti dalla cooperazione bilaterale e multilaterale per lo sviluppo.

b)Costituire un Fondo Nazionale per la Lotta alla Povertà, in grado di elaborare e finanziare strategie innovative di intervento volte a garantire la soddisfazione dei bisogni essenziali delle fasce di popolazione al di sotto delle soglie di povertà e la diffusione di attività di lavoro per la realizzazione di prodotti adatti ai consumi locali. A tale fondo devono essere destinati per legge i proventi delle tassazioni dei movimenti finanziari, le entrate delle Fondazioni bancarie, i premi non ritirati di lotto e lotterie, una quota della parte destinata allo Stato di lotto e lotterie e del bingo, nonché i proventi di apposite raccolte di fondi promosse da organismi privati e dalle televisioni

c) Promuovere presso le organizzazioni internazionali dell’ONU la costituzione di un Fondo analogo a dimensione internazionale, al quale dovrebbero essere destinate cifre non inferiori al 2% del prodotto interno lordo dei paesi industrializzati.

Norme di recupero e salvaguardia dell’ambiente

a) Ratificare immediatamente il Protocollo di Kyoto e adottare le misure necessarie per rispettare i tempi previsti o per conseguire alcuni degli obiettivi di abbattimento delle emissioni anche prima delle scadenze internazionali.

b) Emanare una legge che finanzi i Comuni intenzionati a sostituire i trasporti pubblici attuali con mezzi a trazione elettrica, già ampiamente sperimentati, oppure a metano, biodiesel, olio di colza,ecc.in misura sufficiente a ridurre drasticamente le emissioni entro tre anni.

c) Prevedere un contributo dello Stato per almeno tre anni sugli acquisti di auto di cilindrata non superiore a 1500 a bassa emissione di inquinanti

d) Programmi per favorire la mobilità ciclabile e dissuadere dall'uso dell'automobile (agevolazioni a chi usa la bicicletta; aumento progressivo del prezzo della benzina fino a ricomprendere in esso tutti i costi indiretti provocati dal traffico e dall'inquinamento, con eventuali sconti per portatori d'handicap et similia; sistemi di car-pooling, bike-renting, ecc.integrati con i trasporti pubblici);

e) Uso della leva fiscale (ad esempio, aliquote Iva differenziate, Carbon Tax, ecc.) per penalizzare i prodotti ad alto impatto ambientale e favorire quelli a forte incidenza di manodopera;

f) Pianificare il passaggio di tutti i sistemi informatici della pubblica amministrazione, sia a livello centrale che periferico (ministeri, enti locali, università, scuole, ospedali, ecc.) verso programmi e sistemi operativi 'open-source' e 'royalties-free' (tipo Linux); incentivare i privati a fare altrettanto.

g) Emanare una normativa organica e misure di incentivazione per tutti gli enti locali che decidono e realizzano norme e interventi di riduzione dei consumi, di recupero e salvaguardia delle risorse naturali del loro territorio, di sostegno alla riduzione degli sprechi e ad un miglioramento della qualità dei consumi privati delle famiglie e che adottino bilanci ecosostenibili.

Interventi di recupero e protezione del Mediterraneo

a) Emanare provvedimenti per la eliminazione di scarichi non depurati in mare, per il divieto della pesca a strascico e con altre reti dannose per le specie non commestibili a rischio, per la per la periodica delimitazione di aree di divieto di pesca e traffico per favorire il ripopolamento.

b) Finanziare e realizzare tutti i parchi marini approvati e previsti

c) Decidere uno stanziamento consistente per contribuire alla realizzazione di parchi marini sulle coste dei paesi della sponda Sud del mediterraneo

d) Sorvegliare via satellite e GPS la rotta delle petroliere per evitare il lavaggio delle cisterne in alto mare e dei pescherecci di altura per evitare trasbordi di pescato

Per la salvaguardia del bene acqua

a) Emanare entro il 2001 un piano organico di revisione e recupero del sistema idrico nazionale

b) Emanare norme vincolanti per garantire il rispetto del diritto di accesso all’acqua per la soddisfazione dei bisogni essenziali su tutto il territorio nazionale

c) Emanare entro il 2002 un piano organico, dotato di adeguati finanziamenti, per la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua più a rischio e per la riforestazione dei bacini idrici più disastrati.

d) Prima di approvare, finanziare o partecipare alla realizzazione di nuove dighe in cemento armato nel Sud del mondo, deve essere attuato un processo di revisione ,effettuato da esperti indipendenti, per verificare il grado di funzionalità attuale dei progetti di irrigazione e di produzione elettrica basati su dighe realizzate in tutto o in parte da imprese italiane o al cui finanziamento ha comunque partecipato l’Italia.Su tale base si dovrà lanciare entro il 2002 un programma di interventi diretto a portare le aree dominate dalle dighe a produrre rendimenti standard.

Assistenza e formazione degli immigrati

a) Eliminazione dei centri di accoglienza temporanea forzata e creazione di una rete di Centri qualificati per una accoglienza anche di lungo periodo, per la formazione professionale e l’orientamento al lavoro, per l’assistenza sanitaria e legale, alla cui gestione debbano partecipare le organizzazioni del volontariato sociale e della società civile.

b) Approvare una legge che riconosca il diritto di asilo, oltre che per motivi politici, anche per motivazioni umanitarie (guerre, catastrofi ambientali, crisi economiche, ecc.);

c) Regolarizzazione di tutti gli stranieri presenti in Italia; avvio di programmi per l'emersione del lavoro nero, della schiavitù e della clandestinità; liberalizzazione degli ingressi;

d) Organizzare nei paesi di origine dei potenziali emigranti corsi di formazione che però garantiscano una collocazione lavorativa in Italia e non costituiscano sistemi di blocco e selezione dei flussi migratori.

e) Garantire agli immigrati presenti in Italia una formazione professionale e culturale bivalente che faciliti il loro inserimento lavorativo e che fornisca loro delle qualificazioni e specializzazioni che possono avere un particolare valore al momento del rientro nel paese di origine

f) Emanare una legge che finanzi progetti e organismi anche non italiani che predispongano possibilità di reinserimento di emigrati nel paese di origine

g) Emanare una legge organica per la assistenza al popolo rom, che preveda la creazione di una rete di campi attrezzati, dotati dei servizi per garantire la frequenza scolastica, lo svolgimento di attività con reddito minimo e di laboratori per la formazione professionale.

Interventi innovativi di cooperazione allo sviluppo

a) Emanare entro il 2001 la nuova legge per la cooperazione allo sviluppo, che non deve avere più alcun collegamento con gli interessi commerciali e di investimento delle imprese italiane e che deve riferirsi in tutti i paesi dove esistono direttamente con le organizzazioni popolari e contadine. A tal fine deve essere garantita l’autonomia dell’Agenzia per la cooperazione anche da specifici interessi della politica estera italiana, ogni volta che lo richiedano le esigenze più urgenti delle popolazioni immerse in condizioni di povertà estrema.

b) Le organizzazioni non governative per lo sviluppo italiane devono poter utilizzare esperti e cooperanti di nazionalità non italiana ed essere finanziate in modo tale che possano a loro volta finanziare direttamente progetti realizzati da organizzazioni popolari e non governative locali

c) Gli interventi governativi di emergenza devono poter contare su personale qualificato, mezzi di trasporto e materiali in quantità tali da poter costituireuna presenza significativa nei casi di calamità in altri paesi. Un apposito provvedimento deve essere emanato entro il 2001.

Per il sostegno delle produzioni e dei consumi innovativi

a) Emanare un provvedimento organico per il sostegno finanziario e l’esonero delle imposte per i prodotti ecologici contraddistinti da Ecolabel, per quelli provenienti dal Sud del mondo distribuiti dalle Botteghe del commercio equo e solidale, e per quelli realizzati dalle cooperative sociali.

b) Emanare una legge che riconosca e sostenga , con finanziamenti, esenzioni ed incentivi, le attività dei gruppi di acquisto organizzati

c) Emanare entro il 2001 il disegno di legge sugli Acquisti Trasparenti, da tempo presentata al Parlamento e creare il marchio di garanzia sociale contro lo sfruttamento e il lavoro minorile e la agenzia di controllo entro i primi sei mesi del 2002.

Per il ritorno alla natura delle produzioni di alimenti

a) Emanare una legge per la riconversione irreversibile entro il 2001 di tutti gli impianti per lo stoccaggio e la lavorazione delle farine animali

b) Adottare una moratoria di 5 anni per la utilizzazione delle piante geneticamente modificate e finanziare in modo adeguato le ricerche atte a verificarne la assoluta non pericolosità. In ogni caso, anche al fine di impedire importazioni fuori controllo, deve essere adottato immediatamente un sistema di etichettatura, sottoposto a rigorosi controlli, che evidenzino la eventuale presenza di OGM e i possibili effetti sulla salute, in tutti i prodotti a rischio.

c) Adottare entro il 2001 un provvedimento analogo a quello di recente approvato in Germania, che preveda di stimolare e sostenere le produzioni biologiche(verificate da rigorosi controlli, da marchi e certificazioni), fino a raggiugere il 20% della poduzione agricola complessiva entro il 2010.

Per la riduzione degli armamenti

a) Approvare una legge che preveda il divieto di produzione, l’uso, il transito e lostoccaggio sul territorio nazionale di armi basate sull’uranio impoverito e qualunque suo altro impiego, la distruzione delle mine ancora conservate in Italia, maggiori controlli sull’applicazione rigorosa della legge n.185 sulle esportazioni di armi.

b) Vietare i prestiti delle banche diretti a sostenere le esportazioni di armi italiane

c) Il Fondo per lo sminamento approvato di recente prevede solo una spesa in due anni di trenta miliardi, che è assolutamente inadeguata dato l’alto costo della eliminazione di ciascun ordigno e il mostruoso numero di mine che infestano migliaia di ettari di terra coltivabile. Un nuovo provvedimento da approvare entro il 2001, volto a pianificare un intervento più razionale ed efficace, basato sulle tecnologie più avanzate, (che riducono il rischio per gli operatori) deve prevedere un aumento del Fondo da 15 a 50 miliardi all’anno per i prossimi cinque anni.

d) Sospendere e/o annullare i programmi di acquisizione di nuovi sistemi d'arma, in particolare EFA2000 (EuroFighter) e seconda portaerei;

e) Avviare la costituzione di un corpo civile di pace ("Caschi Bianchi") da utilizzare per azioni di peace-building ed interposizione, sotto l'egida delle Nazioni Unite;

Per sostenere la creazione di posti di lavoro fuori dell’economia formale

a) Deve essere emanata una legislazione organica per stimolare e sostenere iniziative per la riduzione delle diverse forme di povertà e della disoccupazione di lunga durata. Deve riguardare settori dove l’intervento pubblico è particolarmente carente (restauro dei danni ambientali, sorveglianza di parchi, flora e fauna, salvaguardia della biodiversità, recupero e valorizzazione di risorse artistiche deteriorate o in stato di abbandono, arredo urbano e risanamento di quartieri degradati, autocostruzione di abitazioni popolari, rivitalizzazione di comuni in fase di abbandono, attività culturali e recupero delle tradizioni locali, formazione e inserimento immigrati, ecc.).Deve essere previsto un sostegno pubblico transitorio per la fase di avvio a cooperative e altre forme associative di adulti in condizione di povertà riconosciuta, di giovani e di disoccupati, che possono dimostrare il sostegno anche finanziario della popolazione locale.

b)Tutte le forme di prestiti di onore, sostegni formativi e contributi per l’avviamento di attività, ecc., nazionali e regionali, devono esser trasformati in microcrediti, di cui si deve esigere la totale restituzione, onde evitare irregolarità e stravolgimenti. Devono essere invece previste delle accurate attività di orientamento e sostegno, in particolare per quanto riguarda la collaborazione tra le diverse iniziative in corso.

Per la riforma delle istituzioni internazionali

a) Chiedere di ricondurre le competenze del Fondo Monetario a quelle esclusivamente monetarie ed escludere che il WTO possa occuparsi di servizi e di brevetti

b) Chiedere la costituzione presso l’ONU e presso le sue principaliAgenzie, con statuto consultivo, di un organo rappresentativo delle associazioni di tutte le società civili del Nord e del Sud