Fiore del Kosovo - Elaborazione artistica di Nadia Scardeoni

Una lettera ai bambini ed agli adolescenti

di Gianguido Palumbo

Ormai ci siamo: nel 2000, sulla Terra, conviviamo in 6 miliardi, di cui 3 miliardi bambini-e e adolescenti fra 0 e 15 anni. Siete proprio tanti, tutti diversi, eppur simili. Non tutti però andate a scuola, giocate e guardate la televisione. Di questi 3 miliardi almeno 300 milioni, il dieci per cento, non vivono affatto bene ed anzi sono sfruttati dai grandi per guadagnare soldi.

I modi sono tanti, più o meno cattivi.

Ci sono:

E' un bruttissimo elenco, che fa paura, ma è una verità che non si può nascondere o dimenticare.

Tutto questo sarebbe già grave se avvenisse solamente nei paesi più poveri o in difficoltà, in Africa, in Asia, in America del sud. Ma non è così. Stiamo scoprendo che anche in America del nord, in Europa, in Italia, molti bambini-e ed adolescenti NON vanno a scuola e lavorano gran parte del giorno per portare soldi alle loro famiglie.

Siete 3 miliardi nel mondo. Sono 300 milioni quelli veramente sfruttati.  Sono 300 mila in Italia.

Nel nostro Paese vivono 57 milioni di persone di cui 10 milioni in età compresa fra 0 e 15 anni. Fra questi però ce ne sono 500 mila che non vanno a scuola perché i genitori non li mandano, e sono fuori legge. Di questi 500 mila almeno 300 mila lavorano e sono sfruttati da piccoli per far guadagnare i grandi: non vanno a scuola, giocano poco e male e vivono peggio. Probabilmente sono anche molto stanchi, a disagio, e da adulti non staranno meglio perché non avranno una istruzione adatta a trovare un lavoro decente e non vivranno neanche un po' di serenità.

Sfruttare qualcuno vuol dire utilizzare le sue energie, le sue capacità, senza il suo accordo, per averne un vantaggio. Ma è possibile sfruttare qualcun altro solo se si ha il potere, la forza, di imporre la propria volontà e decisione. Il lavoro invece deve essere una libera scelta di una persona consapevole, di almeno 14 anni, che pur faticando decide che quella attività gli serve per vivere e nei casi migliori gli interessa e dà alcune soddisfazioni. Il lavoro non deve essere una condanna ma una attività umana utile non solo a sé stessi ma a tutta la società in cui si vive.

Tutti ( anziani, adulti, giovani e bambini-e ) dobbiamo stare attenti e scoprire quando, dove, come vengono sfruttati o maltrattati bambini-e, per raccontarlo, per difendere i diritti principali alla libertà di scelta, alla crescita, alla salute, all'istruzione-formazione, al gioco, ad un lavoro responsabile.

Nel 1995, il 16 aprile, in Pakistan, è successo un fatto grave, che è giusto ricordare.

Quel giorno, mentre giocava per strada con la sua bicicletta, è stato ucciso un bambino pakistano di 12 anni , IQBAL MASIH, di cui qui accanto ricordiamo la breve storia.

E proprio la storia di Iqbal ha impressionato milioni di persone in tutto il mondo, provocando diverse reazioni e inizitive. Una di queste è stata l'idea della nostra associazione che nello stesso 1995 ha proposto di dedicare il 16 aprile di ogni anno allo sfruttamento minorile organizzando in tutte le scuole, i luoghi di lavoro, i negozi, gli uffici , tante attività di informazione, di denuncia, per non dimenticare e cercare di migliorare la situazione di quei milioni di bambini-e e adolescenti  maltrattati nel mondo ed in Italia.

Il Comune di Venezia, l'UNICEF, i Sindacati italiani ed il Governo hanno accettato la proposta e dal 1996, ogni 16 aprile, nel nostro paese si svolgono iniziative e manifestazioni contro lo sfruttamento ed il lavoro dei bambini-e, per il loro diritto ad una vita migliore.

Speriamo che di anno in anno, nel 2000, 2001, 2002,… anche in altri paesi il 16 aprile sia ricordato e diventi una giornata veramente mondiale, riconosciuta da tutti, grandi e piccoli, contro lo sfruttamento minorile, per il rispetto dei Diritti Umani.



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