LUIS MARSIGLIA: "titoli didattici non perfezionati"

a cura di Nadia Scardeoni

 

A Verona come altrove, nel mondo cattolico, si soffre di una malattia piu' perniciosa dell'aids : il perbenismo.

Il cattolicesimo di facciata , quello dei primi banchi delle chiese stracolme di domenicali, e' eredita' secolare.

Ed è quello piu' potente.

Ma c'è anche la presenza di un cuore indomito di cattolici che guardano avanti.

Attraverso gli scritti, vedi Nigrizia, attraverso le associazioni come il S.A.E. (SEGRETARIATO ATTIVITA' ECUMENICHE) e un meraviglioso volontariato.

Non li conoscerete piu' di tanto....non sono granche' in auge.

Non sono portati come fiore all'occhiello , dai vertici delle strutture religiose, sono tutt'al più tollerati come si tollerano con occhio benevolo le fisime dei... perdenti.

A volte , se alzano troppo la testa , sono "promossi" - o..."mossi pro" - in qualche luogo remoto dove hanno la possibilita' di perfezionare il loro cammino di santità.

Vedi Il caso di Padre Alex Zanotelli.

E anche Luis Marsiglia ......"che ormai molti dipingono come un professore stile Robin Williams nel celebre film "L'attimo fuggente", e' stato "trasferito" perche' "i suoi titoli didattici non sono perfezionati".

Il S.A.E. ha scritto al giornale locale , L'ARENA, ieri alle ore 18.52... una lettera che a tutt'oggi... non e' stata pubblicata.

La accogliamo oggi in PAGINE DI RESISTENZA.

Nadia Scardeoni


da S.A.E. SEGRETARIATO ATTIVITA' ECUMENICHE Gruppo di Verona
al Capo servizio cronaca Giornale Arena

Il S.A.E. (SEGRETARIATO ATTIVITA' ECUMENICHE) movimento in cui convergono persone appartenenti alla Chiesa Cattoclica romana, alla Comunita' valdese, alla Comunità ebraica, alla comunita' islamica, e alla Comunità ortodossa presenti a Verona, e' unito alla indignazione ed esecrazione espresse da magistratura, esponenti della scuola, forze politiche e associazioni, per la criminale aggressione al prof. Luis Marsiglia, denunciando che il gesto delittuoso di alcuni irresponsabili non nasce per caso, ma trae alimento dal disinteresse dei piu' e da intolleranti atteggiamenti reazionari e fondamentalisti che hanno molte matrici.

Sotto questo fatto ci sono possibili cause religiose, oltreché politiche e culturali, e cioe' il modo in cui si valorizza l'uomo e si promuove o meno la liberta' religiosa, e il modo con cui si guarda e si valuta il "diverso"


da Repubblica.it (stralci)

Il Viminale: professore sotto scorta
Ondata di solidarietà per Marsiglia. "Ho paura, ma resterò a Verona". La Curia lo trasferì perché si occupava di Shoah?

(...) Un vero e proprio caso Curia. A sollevarlo è stato lo stesso preside del Maffei, Francesco Butturini. "A fine giugno - ha spiegato - avevo firmato il nulla osta per la sua riconferma, dopo qualche settimana però l'Ufficio ordinario diocesano ha bloccato il provvedimento perché il docente non sarebbe stato in grado di perfezionare i titoli didattici che lo abilitano all'insegnamento della religione. Ma perché allora la Curia lo ha poi trasferito alla Cangrande?". I ben informati dicono che in Curia erano arrivate lettere firmate da alcune "famiglie cattoliche del Maffei", che accusavano il prof di occuparsi troppo di argomenti come la Shoa, l'antisemitismo, il razzismo, gli immigrati, Haider. Il trasferimento è stato deciso dal responsabile scuola della Curia, monsignor Callisto Barbolan, che però ha negato le lettere, spiegando la decisione con criteri di graduatoria. Il giallo quindi rimane. Corale comunque è l'affetto degli studenti. "Il suo - dicono alcuni ex allievi - era un modo nuovo di insegnare, coinvolgente. Nessuno alla Maffei rinunciava all'ora di religione, che era diventa l'ora fondamentale della settimana". Quanto alle minacce, spiegano gli studenti, "tutto cominciò al ritorno di un viaggio in Germania, durante il quale Marsiglia organizzò una visita al campo di concentramento di Dachau. Alcuni studenti, forse poco sensibili ai problemi del razzismo, si lamentarono con le famiglie di questa visita". "Ho paura - ha ammesso Marsiglia in serata - ma resterò a Verona a combattere le mie battaglie".