Lettere a Luis Marsiglia
Notte oscura
Chiedo su di voi la benedizione del Dio della Tenerezza e
della Misericordia
Ringrazio tutti.Ringrazio per la marcia silenziosa di
venerdì, dove sorgevano la bellezza e la poesia, fonti della mia
speranza.Ringrazio in modo particolare il mio fratello, il prof. Luzzato,
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la sua presenza e
per il suo messaggio, arrivatomi immediatamente dopo il tragico evento.
Messaggio che considero profetico come tutta la sua storia che non fa che
onorare l'umanità intera.
Ringrazio l'amore profondo e la tenerezza dei miei ex allievi
del Liceo classico Maffei, che sono e saranno la speranza di un mondo migliore.
Non sono fisicamente con voi, ma lo sono nella pienezza dello
spirito. Credo che chi mi conosce sappaia che non aspiro a nessun protagonismo e
nemmeno alla "gloria di questo mondo".
Dopo i tragici eventi, nonostante il forte richiamo dei
medici a non parlare, a riposare perchè la mia salute era in grave pericolo, la
mia scelta di parlare è nata dalla volontà di testimoniare, perchè intuisco
che sulla nostra Repubblica e sul nostro continente grava la minaccia di una
notte oscura.
Chi non ricorda, chi non testimonia, chi non fa memoria, si
rende complice dei tiranni e dei carnefici.
La mia scelta del silenzio, dopo questo enorme sforzo di
comunicazione e di testimonianza, è dovuta alla vile strumentalizzazione di un
certo tipo di stampa che, a questo punto,senza dubbio ritengo sia piu' colpevole
delle persone che mi hanno aggredito.
Vi abbraccio tutti, e in nome di Dio Misericordioso, vi dico
SHALOM.
Luis Marsiglia
CHIESA EVANGELICA VALDESE
Verona 20.09.2000
Caro prof. Luis Marsiglia,
desideriamo esprimerle tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, a
seguito dell'aggressione nazista di cui è stata vittima. Abbiamo avuto modo di
apprezzare la qualità della sua presenza nella nostra città, come testimone
pensante di quel dialogo tra cristiani ed ebrei che è a fondamento stesso della
nostra civiltà. Siamo convinti che questo episodio di violenza razzista e
antisemita debba essere occasione per una confessione di peccato da parte delle
chiese cristiane tutte. Nello stesso tempo vorremmo che le persone e i gruppi
che si raccolgono oggi intorno a lei riuscissero ad esprimere la parte migliore
di questa città e a togliere forza ai gruppi che agiscono con la violenza. Come
chiesa saremo lieti di ospitarla, quando vorrà venire a riflettere con noi su
questi temi. La simpatia e la stima personale si affiancano anche alla comune
fede in Cristo; è per questo che le rivolgiamo la benedizione contenuta nella
prima lettera di Giovanni cap. 4 v. 18 e 4:
"'Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la
paura ... Voi siete da Dio e li avete vinti,
perché colui che è in voi è più grande di colui che il è nel mondo .
Con tutta la nostra solidarietà
Letizia Tomassone
pastora valdese
Centro Culturale Islamico di Verona "FRATERNITA
Nel Nome di DIO, Clemente e Misericordioso
Egregio Professore,
Apprendo con sconcerto dei gravissimo
episodio di violenza razzista che lei ha dovuto subire a causa della sua
appartenenza etnica e delle sue convinzioni
. A nome della Comunità Islamica Veronese, desidero esprimere le la più
sentita solidarietà e l incoraggiamento a proseguire la sua
importantissima opera educativa, in qualità di insegnante di religione
cattolica.
Ritengo infatti che la validità e lassoluta necessità della sua azione
trovino dimostrazione proprio, nella nostra città.
Con grande stima, auguro ed auspico la pace.
Verona 20 settembre 2000
Mobamed A.Guerfi.
Presidente del Centro e Imam della Moschea di Verona.
ISTITUTO TECNICO STATALE GEOMETRI "CANGRANDE DELLA SCALA"
Verona, 20/09/2000
AGLI STUDENTI Al SIGG. DOCENTI
Il prof. Marsiglia insegnante di Religione della nostra scuola già da
quattro settimane riceveva volantini razzisti e telefonato minacciose sempre
regolarmente denunciate. Dalle minacce si è passati alla violenza.
La sera del 18 settembre il professore è stato aggredito da tre persone con
volto coperto da caschi e con le mani coperte da guanti. Durante l'aggressione
il professore è stato percosso violentemente, preso per i capelli e sbattuto
con la testa contro il muro; graffiato con filo di ferro in molte parti dei
corpo; percosso con spranghe metalliche. Gli aggressori non hanno mai smesso di
urlare durante l'aggressione pronunciando frasi razziste e antisemite
"Ebreo di merda devi andare via da Verona". Gli aggressori hanno
abbandonato il professore in stato completamente confusionale. Soccorso dalla
polizia è stato trasportato in ambulanza presso l'ospedale di Borgo Trento dove
è stato sottoposto ad accertamenti neurologici e radiologici.
Attualmente la prognosi è ancora riservata poiché esiste il pericolo di
emorragie interne dovute alla violenza e brutalità dell'aggressione.
Il fatto,, esecrabile in tutti i sensi, si commenta da sé, tuttavia non posso
non richiamare l'intera comunità scolastica a riflettere in profondità sulle
radici culturali dei razzismo e della violenza: non riflettere sull'accaduto e
non trarne le necessarie conseguenze comportamentali ed esistenziali ci
renderebbe tutti complici degli aggressori.
Invito tutti i docenti ad attivarsi con i loro studenti ai fini di una concreta
presa di coscienza sulle implicazioni del gravissimo episodio onde poter
concorrere alla costruzione di un tessuto sociale ispirato ai valori della
tolleranza, del rispetto delle diversità, dei pluralismo etico, religioso,
culturale.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Antonio Pettinato
P.S.
Il presente documento è frutto di un incontro che ho avuto personalmente col
prof Marsiglia nella sua abitazione nella serata dei 19 settembre. Ho inteso
così anche portare al prof. Marsiglia la solidarietà mia personale e
dell'intera comunità del "Cangrande" da me rappresentata.
Il professor Marsiglia ritiene di proporre agli studenti del "Cangrande"
di effettuare la prima assemblea d'istituto sui temi dei razzismo, della
tolleranza, dei rispetto delle diversità, alla quale,. una volta rimessosi,
assicurerà la sua presenza. Tale proposta è da me totalmente condivisa e
ritenuta ineludibile.
ALLEANZA NAZIONALE
20 settembre 2000
telegramma
DESIDERO ESPRIMERLE LA MIA PIENA SOLIDARIETA' PER L'INFAME VIOLENZA DI CUI E' RIMASTO VITTIMA ED IL VIVO AUSPICIO CHE 1 SUOI AGGRESSORI VENGANO QUANTO PRIMA INDIVIDUATI E PUNITI IN MODO ESEMPLARE. IL RIPETERSI DI EPISODI SEMPRE PIU' VIOLENTI DI INTOLLERANZA, DI RAZZISMO, DI ANTISEMITISMO, CONFERMA LA NECESSITA' MORALE DI NON DIMENTICARE LA STORIA E DI ADOPERARSI PERCHE' LE GENERAZIONI PIU' GIOVANI VENGANO EDUCATE NEL RISPETTO DELLA DIGNITA' DELL'UOMO E DELLA LIBERTA' DI OPINIONE. NON PUO' E NON DEVE ESSERVI AL RIGUARDO ALCUNA DIVISIONE POLITICA
GIANFRANCO FINI
Associazione Nazionale Insegnanti di Religione
Castronno 21 settembre 2000
Carissimo Luis
ho appreso dai giornali la notizia
della infame azione ordita nei tuoi confronti. Affermare che si tratta di cosa
ignobile e sconcertante è il minimo che si possa fare. Ti esprimo quindi la
solidarietà totale degli Insegnanti di Religione in questo momento difficile e
la vicinanza nella preghiera. Sono comunque convinto che simili gesti esprimano
solo stupidità in chi li ha pensati e progettati, anche se sono segno di un
disagio profondo che la società occidentale fatica a cogliere e con il quale
non è facile fare i conti. In questa direzione, comunque gli Insegnanti di
religione sono sempre pronti a spendersi, come tu hai fatto in questi anni. -
Rinnovo quindi, a nome mio personale e dell'Associazione tutta, la solidarietà
e la vicinanza in questi momenti e ti saluto nel Signore.
Sergio De Carli (Presidente)
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO PROVINCIALE di PADOVA
21 settembre 2000
AL PROF. MARSIGLIA
La vile aggressione al Prof. Marsiglia ad opera di tre giovani nazifascisti a
Verona va condannata nella maniera più categorica. Ha ragione il Dott. Papalia
quando afferma che non solo la magistratura e la polizia debbono agire
preventivamente; ma è l'intera società che deve condannare la vile aggressione
e deve operare sul piano della informazione e della cultura perchè sia evidente
a quali drammatici eventi si è pervenuti nel passato a seguito dellabberrante
ideologia dell'antisemitismo. I pericoli di questi rigurgiti neonazisti non
vanno sottovalutati dalle istituzioni e occorre essere coerenti se si vuole una
tolleranza zero.
I giovani del Veneto, come un tempo seppero dare il meglio di se stessi nella
guerra di Liberazione Nazionale, sappiano trovare la più ampia unità
democratica per respingere la xenofobia ed ogni focolaio di nazismo.
Il Com. Reg. Veneto dell'A.N.P.I le Circolo Giovanile P. Levi
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Roma, 21 settembre 2000
Gentile Professore
desidero innanzitutto esprimerle la mia personale solidarietà umana per il ripugnante attacco razzista di cui è stato vittima ieri. E' superfluo spiegare proprio a Lei i motivi per cui trovo questo episodio ripugnante e odioso. Credo non sia altrettanto superfluo, però, impegnarsi perché simili episodi non abbiano più a ripetersi. Si tratta infatti di un gravissimo atto intimidatorio, non solo perché costituisce un'aggressione basata esclusivamente sul razzismo e l'odio etnico, ma anche perché richiama in modo sinistro alla mente memorie terribili di un passato non ancora definibile come remoto. Se queste sono le duplici caratteristiche di questa azione, deve allora costituire impegno di tutta la società civile nazionale stroncare con estrema decisione ogni episodio di questo genere, evitando per prima cosa ogni tentazione alla sottovalutazione. Nascondere alla propria coscienza la gravità intrinseca di alcuni atti può costituire, come ha impareggiabilmente argomentato Primo Levi nel suo "I sommersi e i salvati" il primo passo verso il corrompimento di ogni ordine morale. Nel corpo di una società anche una piccola dose del veleno dell'odio razziale può avere effetti letali. Per questo, porgendole i miei più cordiali saluti e auguri di una pronta guarigione, è mio desiderio confermarle il mio impegno quotidiano e costante affinché tali atti e coloro che li compiono siano isolati e colpiti con la più grande decisione.
Piero Fassino
Roma, 22 settembre 2000
Gent. Prof Luis Marsiglia,
La ho cercata mercoledì scorso dalla Sicilia, da Corleone, dove mi trovavo per visitare le scuole in aree devastate per anni dal prepotere mafioso. Si deve anche a queste scuole la ricostruzione di un più saldo tessuto della vita civile.
Colpisce e addolora che in regioni ben altrimenti dotate dallo sviluppo
nazionale e da migliori eredità culturali possano persistere delle sacche così
consistenti di ignoranza e di stupidità che offrono il concime alla mala pianta
dell'intolleranza, del razzismo, di atroci riprese di anti-semitismo. Non basta
esprimere a Lei la solidarietà personale. Ed è, certamente, un dovere
attestarle la stima per il Suo lavoro educativo, ma certo non basta. Con Amos
Luzzatto e con i Provveditori della Regione stiamo pensando a un'ampia
iniziativa che chiami a raccolta allievi,e. docenti di Verona, Padova e altre
città del Veneto per confermare con testimoni diretti ciò che sappiamo
purtroppo assai bene delle tragedie dello sterminio nazisti, di ebrei e di
zingari, delle connivenze e aperte collaborazioni del regime fascista italiano e
per riproporre gli obiettivi di parità e di eguaglianza senza discriminazioni
fissati così altamente dalle parole della troppo dimenticata Costituzione della
nostra Repubblica e dagli Statuti internazionali. Pensiamo a questa
manifestazione per un periodo successivo alle festività della Comunità
ebraica, dunque intorno all'ultima decade di ottobre. Sarà cura mia tenerla
informata e chiederle di essere presente con la testimonianza delle Sue vicende.
In ogni caso, mi auguro in quei giorni di poterle rendere visita e dirle che,
pur nel disagio, la scuola italiana è diversamente orientata rispetto alla
imbecillità criminale di questi incappucciati.
La prego, caro professore, di accettare la mia personale solidarietà e
l'assicurazione di un impegno fattivo per togliere a questi criminali il loro
terreno di coltura.
Suo, con amicizia,
Tullio De Mauro
I FAMILIARI DELLE VITTIME E I FERITI DELLA STRAGE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980 LE ESPRIMONO COMPLETA SOLIDARIETA'
IL PRESIDENTE
PAOLO BOLOGNESI