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La luna e la
pace
Sulle rive dell'oceano dell'universo i bambini fanno festa
Tagore
"Spesso
capita che ci tagliamo con i coltelli che usiamo per lavorare.
Allora
il padrone ci riempie la ferita di zolfo e gli dà fuoco.
Il dolore è terribile ma la ferita smette di sanguinare e possiamo
continuare a lavorare
senza sporcare i tappeti di di
sangue."
Poesia Zen Il tetto s'è bruciato finalmente posso vedere la luna "Another world is not only possible she is on her
way. On a quiet day I can hear her breathing." Arundhati Roy
La nostra generazione è chiamata a decidere il destino della vita su questo pianeta, a creare una società globale pacifica e cooperante, continuando così la grande avventura dello spirito e della consapevolezza sulla Terra. Ervin Laszlo
peacelink
Testo Sapienziale egizio, 2600-2000
a.C.
Il dio ha creato i sogni per indicare agli uomini la
strada su cui possano scorgere l'avvenire
Don Milani
Fai strada ai poveri senza farti strada. Max Weber
(1864-1920), sociologo tedesco
Una guerra perduta come pure una guerra vittoriosa porta un
aumento delle banche e delle industrie
Bertold Brecht Il vero ladro non e' chi rapina una banca, ma chi la fonda. Albert Einstein Tutto ciò che è veramente grandioso e stimolante è creato da un individuo che può lavorare in pace. Albert
Schweitzer
Non aspettare che le cose succedano, falle accadere. Aldous Huxley
C'è un solo angolo dell'universo che puoi esser certo di migliorare: te stesso. Eduardo Galeano Siamo cio' che facciamo per cambiare quello che siamo Albert Einstein
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché
arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Albert Einstein
(1879-1955), lettera del 1932 a Freud
Vi è una possibilità di dirigere l'evoluzione psichica degli
uomini in modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell'odio e della
distruzione?
Non penso qui affatto solo alle cosiddette masse incolte.
L'esperienza prova che piuttosto la cosiddetta "intellighenzia"
cede per prima a queste rovinose suggestioni collettive,
poiché
l'intellettuale non ha contatto diretto con la rozza realtà,
ma la vive
attraverso la sua forma riassuntiva più facile, quella della pagina
stampata
Sigmund Freud
(1856-1939), lettera del 1932 ad Einstein
Se la propensione
alla guerra è un prodotto della pulsione distruttiva, contro di essa è ovvio
ricorrere all'antagonista di questa pulsione: l'Eros.
Tutto ciò che fa
sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire contro la guerra (...)
La psicoanalisi non
ha bisogno di vergognarsi se qui si parla d'amore, perché la religione dice la
stessa cosa: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Ora, questo è un
precetto facile da esigere, ma difficile da attuare.
L'altro tipo di
legame emotivo è quello per identificazione.
Tutto ciò che
provoca solidarietà significative tra gli uomini
risveglia sentimenti comuni di questo genere, le identificazioni
Su di esse riposa
in buona parte l'assetto della società umana.
Sabato 20 marzo 2004 Il mondo dice si alla pace "Mai più guerra. Mai più terrorismo. Mai più violenza." 20 marzo 2003: comincia la guerra in Iraq. Una valanga di menzogne, abusi, bombe, morti, feriti, sofferenze, disperazione. Una nuova guerra, osteggiata dal mondo intero, che si aggiunge ad un lungo, tragico, elenco di guerre 20 marzo 2004: la guerra continua. In Iraq come in Afghanistan, in Palestina e Israele, in Congo, in Cecenia e in troppe altre parti del mondo sotto lo sguardo colpevole dell¹occidente e l¹inazione dell¹Unione Europea. 20 marzo 2004: raccogliendo l¹appello del movimento per la pace degli Stati Uniti il mondo dice ancora no alla guerra. A tutte le guerre. Anche a quella più silenziosa e spietata che una globalizzazione ingiusta continua ogni giorno contro miliardi di persone spogliate della vita, della dignità e di ogni diritto. Guerra e miseria si diffondono nel mondo seminando morte, terrore e insicurezza per tutti. Devono essere estirpate. Oggi è possibile. Esistono i mezzi e le risorse necessarie. Ma dipende anche da noi. Perché non lo facciamo? Il 20 marzo 2004, in solidarietà con il movimento per la pace degli Stati Uniti e di tutto il resto del mondo, gridiamo ancora una volta insieme ³Basta guerra. Basta terrorismo. Basta violenza.² La nonviolenza deve diventare politica degli Stati e impegno di tutti. 20 marzo 2004: chiediamo che l¹Italia si metta finalmente al servizio della pace e non della guerra. In Iraq l¹opzione militare ha chiaramente fallito. Investiamo sull¹opzione democratica. Restituiamo l¹Iraq agli iracheni. Mettiamo fine alle sofferenze di quel popolo. Promuoviamo il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo della democrazia in Iraq. L¹Italia investa dunque sull¹Onu, unica autorità internazionale legittimata a garantire la transizione democratica verso un governo iracheno, e ritiri i soldati. E¹ l¹Onu che, insieme alla Lega Araba e all¹Organizzazione della Conferenza Islamica, può e deve aiutare il popolo iracheno a prendere finalmente in mano il proprio futuro. Il 20 marzo 2004 diamo voce a chi non ha voce. Diciamo basta con il silenzio e l¹inazione dell¹Italia e dell¹Europa. Chiediamo pace e giustizia per Gerusalemme e per tutti i popoli del Medio Oriente. Sosteniamo gli ³accordi di Ginevra² e tutti gli sforzi di pace. Mettiamo fine all¹occupazione militare e alla violenza. Costruiamo ponti e abbattiamo i muri. Costruiamo insieme un¹Europa di pace: aperta, solidale e nonviolenta. Un¹Europa in pace con il mondo, determinata a resistere a tutti i piani di ³guerra infinita², di ³scontro di civiltಠo di terrorismo; decisa a combattere la fame, la sete, le malattie e la miseria promuovendo un¹economia di giustizia; impegnata a rafforzare le Nazioni Unite e il diritto internazionale dei diritti umani per costruire un ordine mondiale più giusto, pacifico e democratico. L¹Italia e l¹Europa hanno bisogno di donne e uomini impegnate a promuovere la pace. Alle prossime elezioni europee e amministrative votiamo persone decise a mettere la pace al centro della politica, capaci di prendersi cura dei problemi del mondo prima che possano travolgere anche noi. La scelta è nelle nostre mani. Fuori le Truppe di Occupazione dall'Iraq - Pace in Medio Oriente -
Basta Armi, Basta Guerre
Saturday, March 20th 2004 ':' ' Rome, Select A State Italy FUORI LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL'IRAQ PACE IN MEDIO ORIENTE - BASTA ARMI BASTA GUERRE sabato 20 marzo 2004, manifestazione nazionale a Roma, ore 14 Piazza della Repubblica Location: Piazza della Repubblica Rome Contact: Arci N.A. - Comitato Fermiamo La Guerra
“Carovana è una parola del vocabolario persiano- karawan -, e
indica un gruppo di persone che attraversa insieme con carri e bestie da soma il
deserto. Una carovana non è solo il viaggio ma, più precisamente, il camminare
assieme in luoghi dove sarebbe poco prudente avventurarsi da soli. Ecco perchè
l'idea delle carovane di pace è ottima, come itinerario che ha come scopo non
solo testimoniare la pace, affermare che essa è possibile, e che non c'è pace
senza giustizia e senza verità, ma come ricerca di nuovi sentieri. Solo la forza
della legge riesce a contrastare la legge della forza, ha detto il papa. Noi
siamo a questo livello della complessità: far crescere la consapevolezza e la
conoscenza di chi è schiacciato dalle sopraffazioni e pensa di non farcela da
solo. Stiamo parlando di giustizia sociale, dal momento che la prima vittima di
ogni guerra è la verità, e il primo vincitore il profitto.” Don Ciotti
MARCH 20, 2004 GLOBAL DAY OF ACTION on the FIRST ANNIVERSARY of the U.S.
BOMBING and INVASION of IRAQ
Il 20 marzo
2004, in occasione del primo anniversario dell’inizio della guerra in Iraq, è
stato dichiarato giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra.La proposta è stata fatta lo scorso settembre da United for Peace and
Justice - Coalizione di 600 associazioni pacifiste statunitensi
National Youth and Student Peace CoalitionMembers of the National Youth & Student Peace Coalition include:180/Movement for
Democracy and Education
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Global Anti-War Assembly Backs March 20February 3rd, 2004 |
The General Assembly of the
Global Anti-War Movement called on the world to fill the streets on March
20 to demand an end to the occupation of Iraq. The General Assembly of the Anti-War Movement convened on January 19 at the World Social Forum (WSF) in Mumbai, India. Meeting for the whole day, the Assembly began with an assessment of the current political situation, followed by reports from various activists involved in various anti-war movements around the world. Reports were also made by many anti-war campaigns such as the World Tribunal on Iraq, the "Close the US bases" campaign, the Campaign for Disarmament, the Occupation Watch Center, the Caravans to Iraq and the Civil Missions to Palestine. It ended with a session dedicated to strategizing on ways forward and common campaigns to be supported. Envisioned to be the biggest and most representative meeting of the anti-war movement since the invasion, the Assembly was a collective effort by anti-war coalitions spanning all continents of the globe. The Assembly had participants and endorsers from the largest anti-war coalitions around the world including the European Coalitions which organised the massive marches on February 15th last year, Stop the War Coalition in the UK, United For Peace and Justice and ANSWER in the US, the Anti-War Coalition in South Africa and the Asian Peace Alliance, as well as various social movements, trade unions and farmer and peasant groups such as the CUT in Brasil, the Social Movements Network and Via Campesina. Competing with the lively drumming of nearby cultural performers, the dust and noise from the constant flow of passing demonstrations and the general chaos of the WSF, the Assembly discussed, debated and strategized on the ways forward to globalising the resistance and ending the occupation of Iraq. The Assembly ended with the call for an International Day of Action on March 20, the anniversary of the attack on Iraq. It calls for all movements in all continents to organize mass protests on that day to demand the end of the occupation of Iraq. Different countries will organise protests of different scales and forms; the important point is to mark the anniversary across the world. Resistance in Iraq and around the world is growing daily and March 20 will be the day when the global resistance tells not only Bush but all the occupation troops and warmongers that the movement will not rest until the occupation of Iraq and Palestine and the "war against terror" is ended. For more information, please contact: marylou@focusweb.org ===================================================== |
http://www.earthfuture.com/spirit/odetopeace.asp
http://www.tavoloiraq.org/petizione.asp
a cura di
Nadia Scardeoni
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