Multiple Intelligences
Howard Gardner
Interviste
"Intelligenze multiple e nuove tecnologie" (Torino,
10-04-1997)
Biografia
Professore di
didattica e professore di psicologia all'Università di Harvard,
professore di neurologia alla School of Medicine dell'Università di
Boston e condirettore dell'Harvard Project Zero, un gruppo di ricerca
sulla natura dell'attività simbolica umana. I principali interessi di
ricerca di Gardner sono lo sviluppo e l'analisi della capacità di
simbolismo, le varietà delle intelligenze umane, lo sviluppo delle
capacità artistiche nei bambini, lo sviluppo di strumenti diversi per
il rendimento nell'apprendimento, strumenti di insegnamento della
comprensione, la natura e l'incremento della creatività e
l'incentivazione della creatività umana.
Per vent'anni è stato ricercatore in psicologia al centro di ricerca
Aphasia del Veterans Administration Hospital di Boston.
Ricercatore e scrittore prolifico, Gardner è conosciuto soprattutto
per la sua teoria delle intelligenze multiple (Multiple Intelligences).
Recentemente Gardner e i suoi colleghi all'Harvard Project Zero hanno
studiato le implicazioni della teoria delle intelligenze multiple
sull'insegnamento, l'apprendimento e il rendimento in classe. La
visione di Gardner delle competenze umane suggerisce nuove
possibilità di coltivare le doti di ciascuno studente.
Nel 1990 è stato il primo americano a ricevere il prestigioso premio
per l'educazione Grawemayer dell'Università di Louisville.
Bibliografia
Tra i suoi libri citiamo:
Art, Mind, and Brain: A Cognitive Approach to Creativity;
Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences;
The Mind's New Science: A History of the Cognitive Revolution;
To Open Minds: Chinese Clues to the Dilemma of Contemporary
Education;
The Unschooled Mind: How Children Learn, How Schools Should Teach;
Multiple Intelligences: The Theory in Practice;
Creating Minds and Leading Minds.
Howard Gardner
Torino, 10-04-1997
"Intelligenze multiple e nuove tecnologie"
SOMMARIO:
Studiando per anni il cervello e i suoi meccanismi Gardner ha
scoperto l'esistenza di otto diversi tipi di intelligenze, sei in
più rispetto alle due prese in considerazione dai test standard per
la valutazione del QI. Le nuove tecnologie sono in perfetta sintonia
con queste intelligenze multiple: permettono, infatti, di gestire il
materiale di studio secondo punti di vista diversi, quelli suggeriti
dalle diverse intelligenze multiple (1).
Dunque le nuove tecnologie digitali sono strumenti molto efficaci
per potenziare le eventuali carenze relative ad una delle otto
intelligenze multiple. In questo senso esse possono garantire una
educazione personalizzata (2).
I bambini dovrebbero imparare ad usare il computer in modo molto
naturale, apprendendo, per esempio, dai genitori in casa; l'unico
pericolo che si corre è che per i più piccoli, in particolare, il
computer diventi un sostituto delle persone. Anche i bambini che
inizialmente non si interessano ai computer vi si imbatteranno
ugualmente nel coltivare altri interessi (3).
La didattica a distanza è un buono strumento per ottimizzare e
stimolare il lavoro degli insegnanti e degli studenti disposti ad
assumere un atteggiamento attivo di fronte al loro lavoro (4).
L'affermazione di Clinton secondo la quale ogni scuola dovrebbe
essere connessa ad Internet è solo uno slogan politico (5).
Gli insegnanti devono essere molto cauti nell'uso di Internet a
scuola e, soprattutto, devono insegnare agli alunni a sviluppare una
forte capacità di giudizio rispetto a tutto quello che si può
trovare sulla rete (6).
Rispetto all'età in cui i bambini dovrebbero iniziare ad usare il
computer non esistono regole precise (7).
I bambini non dovrebbero, però, essere lasciati troppo soli davanti
al computer, per evitare che visitino dei siti a loro poco adatti
(8).
Una censura troppo rigida rispetto a quello che i bambini possono o
non possono vedere in TV o su Internet non è una soluzione che
garantisce la salvaguardia della "purezza" dei propri
figli (9).
La grande quantità di informazione che si riceve dai nuovi media
pone il problema di mantenersi capaci di distinguere quello che si
vuole memorizzare e fare proprio, senza restare semplicemente
confusi (10).
I bambini che hanno un computer a casa hanno ovviamente maggiori
opportunità di quelli che possono usarlo soltanto a scuola.
Comunque, la tecnologia non è sempre condizione necessaria al
successo di una persona (11).
INTERVISTA:
Domanda 1
Può illustrarci la sua teoria sulla intelligenza multipla, la teoria
che lo ha reso famoso in tutto il mondo?
Risposta
La gran parte della gente, quando usa la parola intelligenza pensa che
ci sia una singola intelligenza con la quale si nasce e che non si
può cambiare molto. Si attribuisce un gran valore a quello che si
chiama un IQ test, una serie di domande alle quali si risponde bene o
meno bene. Io penso che il test del quoziente intellettivo sia una
misura ragionevole del rendimento delle persone a scuola, ma esso
offre una visione molto ristretta di come sia l'intelletto umano una
volta usciti dalla scuola. Nel mio lavoro ho gettato via i test
perché penso che essi non possano esaminare l'intero spettro delle
capacità umane. Viceversa, ho studiato il cervello e come si è
evoluto nel corso di molti, molti anni. Ho anche studiato il tipo di
abilità cui si attribuisce valore nelle diverse culture, non solo
nella nostra cultura oggi, ma nella nostra cultura storicamente, e
nelle culture di tutto il mondo. Come risultato di questo studio di
molti anni ho definito almeno otto intelligenze diverse. La
definizione standard di intelligenza ed il test standard guardano a
due intelligenze: quella linguistica e quella logica, che sono molto
importanti a scuola. Ma io sostengo che ci sono almeno altre sei
intelligenze, incluse quella musicale, quella spaziale - che consiste
nell'abilità di valutare gli ampi spazi allo stesso modo del pilota o
di un navigatore, o gli spazi locali, come farebbero uno scultore, un
architetto o un giocatore di scacchi -; l'intelligenza cinestetica
corporea, che è l'intelligenza del ballerino, dell'atleta,
dell'artigiano, dell'attore; due tipi di intelligenza personale, che
consiste nella comprensione delle altre persone, come esse lavorano,
come motivarle, come andare d'accordo con loro; l'intelligenza
interpersonale, che consiste nella comprensione di se stessi, di chi
si è, di cosa si cerca di raggiungere, di quello che si può fare per
avere maggiore successo nella propria vita.
Recentemente ho aggiunto una nuova intelligenza chiamata
"intelligenza naturalistica", che consiste nella capacità
di riconoscere diversi oggetti nella natura: esseri viventi, piante,
animali, e anche altre cose in natura come le rocce, o nuvole o tipi
diversi di tempo.
Ora, tutti noi siamo dotati di queste diverse intelligenze. Infatti,
qualcuno potrebbe dire che sto definendo gli esseri umani non nel modo
in cui fece Socrate, come animali razionali, ma come animali dotati di
linguaggio, di logica e così via. In ogni caso, mentre tutti noi
possediamo queste intelligenze, non esistono due persone che abbiano
esattamente la stessa combinazione di intelligenze. Qualcuno è più
forte nell'intelligenza linguistica, qualcuno in quella spaziale.
Anche il modo in cui combiniamo le intelligenze o non le combiniamo è
differente fra le persone, e qui entrano in gioco le implicazioni
educazionali. Perché o noi possiamo trattare tutti come se fossero
uguali, il che semplicemente indirizza un tipo di intelligenza, o
possiamo cercare di capire le intelligenze dei bambini e
personalizzare, individualizzare l'educazione il più possibile. Il
mio pensiero è che anche se si vuole che ognuno impari lo stesso
materiale; si può insegnarlo in molti modi, e si può anche stimare o
valutare in molti modi ciò che lo studente sta imparando. E' qui che
viene fuori il ruolo della tecnologia, nell'individuazione del
curriculum, dei materiali, degli argomenti per gli studenti, e nel
dare loro molti modi di studiare e molti modi di padroneggiare il
materiale.
Domanda 2
Dunque qual è il ruolo delle nuove tecnologie nella teoria delle
intelligenze multiple?
Risposta
Ogni intelligenza tradizionalmente è utilizzata da diverse
tecnologie.
Un'intelligenza linguistica dalla semplice tecnica della penna, del
libro, del microfono; l'intelligenza logica e matematica dalla
tecnologia del pallottoliere, della calcolatrice oppure dal computer;
l'intelligenza musicale con gli strumenti, i sintetizzatori e così
via. Avendo degli esseri umani ed una intelligenza, si sviluppa una
tecnologia da dirigere con quella intelligenza. Ma penso che ciò che
la gente vuole sapere è la relazione fra l'intelligenza e le nuove
tecnologie. E' molto importante capire che la tecnologia è solo uno
strumento, niente di meno e niente di più. Ho una penna qui. Essa è
uno strumento. Posso usare la penna per scrivere un sonetto, come
Shakespare o Dante. Posso anche usare la penna per cavare un occhio a
qualcuno. E' solo uno strumento. E i computer possono essere usati per
manipolare le persone o per liberarle, i computer possono essere usati
per insegnare alla gente nello stesso noioso modo rigoroso in cui si
è insegnato per moltissimi anni, o possono essere usati per insegnare
in modi molto nuovi. Ovviamente, mi piacerebbe che le tecnologie
venissero usate nei modi che liberano gli individui, che consentissero
loro un maggiore accesso alle cose rispetto al passato. Lasci che usi
me stesso come esempio. Io possiedo una intelligenza musicale
piuttosto forte, ma non una particolare intelligenza spaziale. Quando
ero a scuola mi venne chiesto di cercare di immaginare una figura in
tre dimensioni e come essa veniva trasformata. Era un'operazione molto
difficile da fare nella mia testa. Ora io posso creare una immagine
sullo schermo del computer e girarla tutto intorno, realizzando, in
questo modo, davanti a me, quello che dovevo fare nella mia testa.
Poiché sono migliore nella intelligenza musicale, se ascolto una
fuga, per esempio, con un tema, posso sentire nel modo in cui il tema
viene trasformato o preso da un'altra voce. Posso farlo con le mie
orecchie. Ma se non fossi stato in grado di farlo con le mie orecchie,
avrei potuto prendere un registratore, registrare la fuga, separare le
voci, seguirne una da una parte all'altra del pezzo; e di nuovo la
tecnologia mi avrebbe aiutato a fare quello che non sono in grado di
fare nella mia testa.
Dalla mia prospettiva, la più grande promessa della tecnologia è
quella di individualizzare l'educazione. Se un insegnante ha 30 o 40
studenti e non ha a disposizione alcuna tecnologia, non ha molta
scelta: lui o lei deve leggere o dare a tutti lo stesso compito. Ma
se, per esempio, un insegnante ha 30 o 40 studenti, ma ciascuno
studente possiede il proprio computer con il CD ROM o il video disk
player, allora, l'insegnante può insegnare le frazioni in un modo ad
uno studente e in un altro modo ad un altro studente, e può altresì
offrire allo studente vari modi di mostrare ciò che capisce.
Così la tecnologia mantiene la promessa di personalizzare ed
individualizzare l'educazione molto più che nel passato. Perché
questo è importante? Tradizionalmente, l'educazione è stata un segno
di selezione. A chi pensa in un certo modo, a chi può passare per la
cruna di un ago, per usare una metafora, noi daremo un riconoscimento,
e tutti gli altri saranno messi da parte perché non sono in grado di
fare le cose in quel modo. Se noi individualizziamo o personalizziamo
l'educazione, invece di avere un test che ciascuno deve superare,
possiamo avere dei test appropriati per ciascuno in considerazione
della sua intelligenza. Questo significa che ognuno può essere
avvantaggiato in base alle proprie potenzialità, e non si forzeranno
tutti ad essere come un certo prototipo, e se non si può essere come
quel prototipo allora non si ha alcuna opportunità.
Domanda 3
Come possono, le tecnologie, essere importanti per lo sviluppo della
intelligenza?
Risposta
Attualmente ogni bambino dovrebbe essere avviato alla conoscenza dei
computer con la maggiore naturalezza possibile. Se i genitori e gli
insegnanti usano i computer quasi ogni bambino li userà naturalmente.
Infatti, molti di noi che hanno una certa età ed hanno dei bambini,
hanno i bambini che insegnano loro il computer e non viceversa.
Dunque, i computer non sono un problema per i bambini. E' importante
che il computer sia introdotto in modo naturale. Ciò che noi non
vogliamo sono i computer che sostituiscono gli esseri umani. Quello
che un computer dovrebbe fare è consentire agli esseri umani di fare
il tipo di cose che un computer non può fare: un computer non può
abbracciare, bisogna sempre essere in grado di abbracciare il proprio
figlio. Questo è un ruolo molto importante per l'essere umano.
Immaginiamo di avere un figlio che non sia interessato ai computer.
Non mi preoccuperei della cosa, a meno che il bambino non sia
interessato neanche ad altre cose. Se il bambino non dovesse trovare
interesse in nessuna cosa, penserei all'esistenza di un problema. Ma
se un bambino si interessa di qualche cosa, ai giorni nostri, prima o
poi si interesserà ai computer, perché ogni cosa della nostra vita
è contagiata dai computer. Se un bambino si interessa agli strumenti
musicali e non ad un computer, un giorno vorrà comporre al computer o
comporre musica elettronica o ascoltare la musica su un CD ROM; solo
allora si interesserà alla tecnologia.
Domanda 4
Qual è la sua opinione in merito alla tele-educazione? Crede che essa
sostituirà l'insegnante classico oppure si tratta solo di un altro
modo di insegnare?
Risposta
Si possono usare tecnologie remote per aiutare ad insegnare,
certamente lo si deve fare. Non c'è ragione per cui dovrei ripetere
la stessa lettura venti volte se si può fare con una video-conferenza
o se può essere inserita in un CD ROM. Comunque, come nel caso dei
bambini, ci sono diverse funzioni che i computer non possono svolgere
bene con gli studenti. I computer non possono introdurre gli studenti
nel mondo del lavoro, non possono fornire valutazioni personali del
lavoro degli studenti, almeno non attualmente. Dunque, io, come
insegnante uso la tecnologia allo scopo di liberarmi per svolgere
delle operazioni che la tecnologia del computer non è in grado di
fare. Gli insegnanti che svolgono la solita noiosa lezione saranno
presto rimpiazzati da lezioni più interessanti mandate da Roma, da
Londra o da
Tokyo. In questo modo lo stimolo per gli insegnanti sarà quello di
sviluppare delle abilità che il computer non è in grado di fornire.
Io sono un insegnante e credo che l'aspetto più importante
dell'apprendimento, per gli studenti, consista nell'osservarmi mentre
lavoro: vedere come mi relaziono con gli ospiti, osservare come indago
su un problema di ricerca, come io guardo un dato e gli do un senso.
Questi sono elementi dell'insegnamento che mancano alla tecnologia,
anche se alcuni di essi potrebbero probabilmente essere simulati. Allo
stesso modo penso che la tecnologia sarà un problema per lo studente
pigro, perché ogni risposta che il computer può dare, noi non
abbiamo bisogno di averla dallo studente. Dunque, egli dovrà avere
più immaginazione, più creatività, dovrà, in sostanza, andare un
po' più in là. Insomma, penso che il computer ci stimoli ad essere
attivi.
Domanda 5
Il Presidente Clinton ha detto che tutte le scuole devono collegarsi
entro il Duemila. A Suo avviso questo provvedimento è sufficiente per
una buona preparazione delle generazioni future? Se non lo è, di cosa
abbiamo bisogno?
Risposta
Penso sia uno slogan politico. Non gli costa nulla dire questo. Se lei
chiedesse a me se preferirei avere tutte le scuole collegate ad
Internet o se preferirei che ci fossero buoni insegnanti ed una
libreria, io sceglierei dei buoni insegnanti e la libreria. Tuttavia,
il suo punto di vista è appropriato. Viviamo in un'era tecnologica, e
la gente ha bisogno di avere contatti con luoghi lontani via Internet;
quindi non polemizzerei con quello che dice, poiché si tratta di
un'affermazione politica che non ha molta sostanza.
Domanda 6
Quindi, il problema consiste nella creazione di una disponibilità di
informazioni per gli stessi insegnanti, perché altrimenti avremo
degli insegnanti che non hanno alcuna competenza nel settore
tecnologico.
Risposta
Non è solo una questione di insegnanti che sappiano come entrare -
questo è facile da fare - o come mostrare il modo di entrare nel Web
mondiale. Il problema più importante è nella qualità di
informazioni contenute in Internet. Questo problema richiede un
giudizio da parte di qualcuno per sapere cosa ignorare, a cosa fare
attenzione. Il problema del giudizio è di più difficile risoluzione
rispetto alla conoscenza necessaria per accedere ad Internet. Bisogna
aiutare a distinguere. Io dico sempre che l'informazione non è la
stessa cosa della conoscenza, che la conoscenza non è la stessa cosa
del giudizio, e il giudizio non è la stessa cosa della saggezza. Sono
necessarie delle persone sagge, Internet non aiuta a divenire saggi.
Può anche far diventare matti se si crede ad ogni cosa contenuta in
esso. Ma certamente si può dire la stessa cosa dei libri: esistono
moltissimi libri pieni di cose senza senso. Penso che la differenza
stia nel fatto che per essere in grado di pubblicare un libro sia
necessaria una certa cifra. Invece, ognuno è in grado di mettere
qualsiasi cosa nel Web mondiale, e per questa ragione i pericoli
disponibili sono maggiori, e, di conseguenza, si deve essere dei
migliori scopritori di pericoli.
Domanda 7
In base alla sua esperienza, qual è l'età migliore per un bambino
per cominciare ad usare il computer?
Risposta
Penso che la maggior parte dei bambini che possiedono un computer
comincerebbero ad interessarsi ad esso non appena fossero abili a
muovere un mouse. Ma, ancora, non mi preoccuperei se un bambino non lo
facesse. Così come trova interessanti altre cose, prima o poi il
bambino troverà interessante anche il computer. Molti genitori si
preoccupano enormemente se il loro bambino di tre, quattro, cinque o
sei anni non è un esperto di computer. Penso sia folle preoccuparsi.
Mi preoccuperei molto di più se non avesse voglia di uscire, di
giocare con altri bambini o di arrampicarsi sugli alberi, o di andare
sull'altalena, o se non volesse andare allo zoo oppure osservare
quando si cucina. La ragione per la quale è folle preoccuparsi è che
ogni pochi anni i computer cambiano totalmente, in ogni caso. Dieci
anni fa si diceva che bisognava insegnare ai bambini come programmare.
Ora nessuno lo dice più. Dunque, i genitori dovrebbero usare il loro
giudizio e non agitarsi solo perché il loro bambino non passa tutto
il suo tempo con il mouse.
Domanda 8
Ma Internet può dare dei problemi. C'è un'età in cui si può usare
Internet senza rischi ed esiste un modo per navigare in Internet senza
correre pericoli?
Risposta
Io penso che sia importante per i genitori non limitarsi a mettere il
bambino in una stanza dove si trova il computer e lasciarlo da solo.
E, naturalmente, una volta che il bambino può leggere i libri,
probabilmente non si vuole che legga qualsiasi cosa per il solo fatto
che è in grado di farlo. A mio avviso Internet è, in qualche modo,
più affascinante. I bambini sono più propensi a lavorare insieme su
Internet, piuttosto che leggere insieme. Ma ogni volta che ci sono
stati dei genitori ed un Giardino dell'Eden, c'erano dei pericoli in
giro, e i genitori che lasciavano i bambini completamente affidati a
se stessi avevano dei bambini che si cacciavano nei guai. I genitori
che non solo si occupavano dei bambini, ma che dimostravano di avere
dei modelli nella loro vita, avevano molto meno di cui preoccuparsi.
Io penso che i figli abbiano sempre dei segreti per i loro genitori,
e, probabilmente, così come un buon genitore non dovrebbe dare per
certo che suo figlio non fumi o non faccia uso di droghe, allo stesso
modo, un buon genitore non dovrebbe affermare che suo figlio
senz'altro non è su una chat room illecita. Penso che si debba
mantenere uno stretto contatto con i bambini. Ma gli argomenti tabù
non sono una novità. In America noi segnaliamo i programmi a rischio
per i bambini. Ma si è scoperto che non appena i bambini imparano
questa cosa vogliono vedere proprio quei programmi che non dovrebbero.
Dunque, limitarsi a segnalare quei programmi non risolve il problema.
Domanda 9
Dunque, a Suo avviso, è giusto o no il controllo dei genitori sui
programmi e la censura su Internet? Si dovrebbe mettere un lock sui
programmi che un bambino non dovrebbe vedere?
Risposta
Io, certamente, credo nel controllo da parte dei genitori. Ma
probabilmente non sarà possibile rendere inaccessibili tutti i siti.
Ogni giorno la gente inserisce nuovi contenuti sul net, e si dovrebbe
dipendere, in qualche misura, dal giudizio delle persone che producono
questi sistemi, e si deve dipendere dalla misura del buon senso dei
figli rispetto alle cose dalle quali stare lontani. Ciò significa che
il proprio sistema di valori è molto importante. Io so che non sono
capace di aver nulla a che fare con alcun tipo di violenza nel media.
Trovo che mi fa stare male, ma non posso impedire che i miei figli,
che sono interessati alla violenza, la guardino.
Ma credo che essi vedano che io provo ripugnanza per queste cose, che
le trovo ripugnanti, e penso che il mio atteggiamento produca un
effetto su di loro. Bisogna avere abbastanza fiducia nei propri figli,
nel fatto che non verranno distrutti solo perché vedono una cosa
volgare su Internet. Dopo tutto, qualcuno potrebbe essere ucciso
proprio nella casa vicina. Non si può impedire questo tipo di cose.
Bisogna occuparsene, quando avvengono, aiutare i bambini a capirle. Se
un bambino fa una cosa sbagliata, bisogna dirglielo e poi andare
avanti, senza fare un caso di quello che è avvenuto.
Domanda 10
L'informazione oggi cammina molto più in fretta che nel passato. A
causa dei media noi riceviamo molti più input dei nostri padri. Come
può tale velocità influire sulla nostra intelligenza?
Risposta
Non è molto noto, ma il quoziente intellettivo è salito
costantemente in questo secolo. Sale di qualche punto ogni dieci anni;
negli ultimi quarant'anni il quoziente intellettivo della gente in
tutto il mondo è passato da 10 a 15 punti. E' piuttosto interessante.
E penso che la spiegazione stia nel fatto che un numero maggiore di
persone vanno a scuola, e la scuola rende più brillanti. Una maggiore
esposizione delle persone a più informazioni per un periodo più
lungo della loro vita, non solo a scuola, influisce sull'intelligenza.
Ma molto dipende dalla qualità dell'informazione su Internet. Più
televisione si vede, più ci si deprime, più ci si stanca, perché la
gran parte del materiale televisivo è terribile.
Se il materiale televisivo fosse buono come questo programma, allora
la gente diventerebbe più intelligente anche guardando la televisione
per tutto il tempo. Dunque, similmente, sono sia la qualità del
materiale di Internet che l'uso che se ne fa ad influire sulle
capacità intellettive delle persone. Penso che questa sia la chiave.
Si possono leggere tutti i giornali del mondo e finire per essere
confusi, perché il giornale palestinese dice cose diverse da quello
israeliano, e il giornale giapponese dice cose diverse da quello
italiano. Quindi, è necessario decidere quello a cui si presta
attenzione e perché, cosa far diventare parte della propria mente e
cosa respingere. E credo che Internet creerà una grande
responsabilità nelle persone per ciò che riguarda questo tipo di
giudizio. Inoltre, è ovvio che con la velocità attraverso cui le
cose al mondo cambiano e con il flusso continuo di informazioni, le
persone dovranno continuare ad imparare in un modo molto più
sistematico, altrimenti non saranno neppure in grado di parlare e di
trattare con i loro vicini. Dunque, quando si parla di società
educata o di una società per l'educazione, non si usa solo uno slogan
, si descrive un mondo che non credo cambierà nel tempo della nostra
vita. Tutte le gratificazioni, nel futuro, saranno per le persone che
capiscono quanto sia importante sapere come imparare. Sapere come
usare le nuove tecnologie è essenziale, sapere come distinguere fra
il buono e il cattivo è importante, così sapere cosa tenere e cosa
buttar via. E poi, forse, la parte più difficile è avere una visione
periferica, che vuol dire, di tutte le cose del mondo - che si tratti
di tecnologia o di altro - quali tipi di cose sembrano puntare al
futuro e quali puntano al passato. Questo non vuol dire che la
tradizione sia negativa. Infatti, io credo molto nella tradizione e
non penso che le cose nuove significhino che dovremmo eliminare la
tradizione. Comunque, parlando di qualche cosa come la Chiesa
Cattolica, che è una istituzione molto tradizionalista, se la Chiesa
Cattolica fosse ignorante sul Web, sarebbe un disastro per la chiesa.
Dunque, bisogna conoscere i nuovi media e le nuove tecnologie, ma esse
non possono dire quali dovrebbero essere le convinzioni essenziali e i
valori delle persone.
Domanda 11
Il bambino ricco utilizzerà Internet ed altre nuove tecnologie e il
bambino povero no. Svilupperanno intelligenze differenti o avranno le
stesse chance?
Risposta
Io credo che la ragione per cui il Presidente Clinton insista
affinché ogni scuola abbia Internet è perché egli sa che altrimenti
i bambini che lo hanno a casa avranno un vantaggio rispetto a quelli
che lo hanno a scuola. E' chiaro che quando un nuovo strumento viene
inventato, che sia una matita, un'automobile o un computer, le persone
che hanno a disposizione quello strumento sono avvantaggiate rispetto
a quelle che non possono averlo.
Questo non vuol dire che se non si è in grado di scrivere non si può
ottenere nulla, nel mondo. Conosco persone ignoranti che hanno
successo. Si può essere incapaci di usare le nuove tecnologie, ma
essere ugualmente in grado di costruirsi un successo personale. Nella
maggior parte dei casi, ovviamente, è bene sapere come usare una
penna, come guidare una macchina e come usare un computer. E chiunque
dicesse che non è importante, mi piacerebbe vederlo tenere il
computer lontano dai suoi figli. Sono sicuro che non lo farebbe,
perché il computer è chiaramente una parte importante della nostra
vita da questo momento in poi.
da http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/g/gardner.htm |