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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 
Existen niños músicos y pintores....
 
 
 
 

Esistono bambini musicisti e pittori ,
 bimbi danzanti e canterini
che non conosceranno mai le matite colorate,
o un flauto dolce, la maschera e il palcoscenico che reclama la loro fantasia.
 
Il mondo intero ha un debito infinito con i bambini,
nel rispetto dei loro diritti.
 
 
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Existen niños músicos y pintores,
niños danzantes y cantarines
que no conocerán jamás los lápices de colores,
una flauta dulce, el antifaz y el escenario que reclama su fantasía.

El mundo entero tiene una deuda infinita con los niños,
 con el cumplimiento de sus derechos."
 
ARTURO CORCUERA

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Il tempo dell'Immoralità

 
MERCEDES SOSA, ARGENTINA:
 
L' infanzia non protetta genera  solo uomini disperati...donne disperate... Abbiamo la tremenda responsabilità di parlare di questo e di
pretendere che non ci siano più bambini per la strada oggetto di abuso, maltrattamenti e violenza.
 
GABRIEL GARCIA MARQUEZ, COLOMBIA:
 
Una educazione  non conforme e riflessiva, che ci ispiri un nuovo modo di pensare
e ci inciti a scoprire chi siamo in una società che abbia più amore per se stessa..
. Per il paese giusto e prospero che sognamo : alla portata dei bambini

ERNESTO SABATO, ARGENTINA:
 
Per ogni uomo è una vergogna, un crimine, che esistano 250 milioni di bambini sfruttati nel mondo.
In america latina ,  15 milioni sono i bambini sfruttati.
Lo stato di mancanza di protezione e di violenza alla quale sono esposti i piccoli ci dimostra tangibilmente che
 
 viviamo nel tempo della Immoralità

Situazioni che sembravano completamente finite, sono invece oggi sotto i nostri occhi.
 

CARLOS FUENTES, MEXICO:
 
Questa è la miseria, questi abissi di povertà che abbiamo ancora in America Latina,  vogliono dire che la vittima principale è l'infanzia.
Il primo problema che dobbiamo risolvere è quello delle risorse umane. Se non ci occupiamo di questo, vivremo sempre in ritardo.

E il centro di tutto sono i bambini che ci guardano e ci chiedono:
perchè avete sbagliato?? perchè avete equivocato?. perchè non avete fatto niente  quando potevate fare qualcosa?
 

THIAGO DE MELLO, BRASIL:
 
Il nuovo secolo si preannuncia, pieno di  ombre con milioni di bambini straccioni, affamati e malati, in cammino per la festa del suo arrivo,
condotti per mano dall'America Latina.
E' la nostra più profonda vergogna e la più dolorosa piaga.
Peggiore della violenza , della corruzione e della imperdonabile diseguaglianza sociale,
è l'abbandono dell'infanzia, che ferisce il nostro futuro e  macchia  la stessa grandezza della condizione umana
 

RIGOBERTA MENCHU, GUATEMALA:
 
Credo che  proprio i bambini indigeni abbiano un messaggio da dare al mondo...sono il frutto di una cultura millenaria, costudiscono saperi, e
io desidererei che un giorno tutti i bambini del mondo possano  fruire della loro esperienza e possano accedere a  questi saperi.
 
Jorge E. Adoum, ECUADOR:
 
Se vogliamo che i nostri figli , e i figli dei nostri figli , vivano senza  che nessuno li faccia  morire prima del tempo, occorre educarli fin da ora
all'esercizio dei loro diritti, affinchè  da adulti siano rispettati perchè hanno imparato ad essere rispettati."
 
ISABEL ALLENDE, CHILE:
 
La violenza più frequente, la più occulta e nel contempo la più difficile da sradicare , avviene nelle case .
Sei milioni dei nostri bambini soffrono di aggressioni fisiche dure. Vi rendete conto ?? Sei milioni.
 
ARTURO CORCUERA, PERÚ:
 
Esistono bambini musicisti e pittori , bimbi danzanti e canterini che non conosceranno mai le matite colorate, o un flauto dolce, la maschera e il
palcoscenico che reclama la loro fantasia.
Il mondo intero ha un debito infinito con i bambini, nel rispetto dei loro diritti.
 
MARIO BENEDETTI, URUGUAY:
 
Che cosa rimane da fare ai giovani ?
 
A loro rimane di non dire mai ...fine ( amen), di  non lasciare che gli uccidano l'amore, 
di recuperare la parola e l'utopia,
essere giovani senza fretta e senza memoria, mettersi in una storia che è la loro
 

Traduccion a cargo de: Nadia Scardeoni e Vittorio Zagami
Traduzione a cura di: Nadia Scardeoni e Vittorio Zagami
 
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MERCEDES SOSA, ARGENTINA:

"La infancia desprotegida sólo genera hombres desesperados… mujeres desesperadas…
Nosotros tenemos la tremenda responsabilidad de hablar de esto y exigir que no haya más niños en la calle, y pare el abuso, el maltrato y la violencia".
 
GABRIEL GARCIA MARQUEZ, COLOMBIA:

"Una educación inconforme y reflexiva, que nos inspire un nuevo modo de pensar y nos incite a descubrir quiénes somos en una sociedad que se quiera más a sí misma… Por el país justo y próspero que soñamos: al alcance de los niños".
 
ERNESTO SABATO, ARGENTINA:

"Para todo hombre es una vergüenza, un crimen, que existan 250 millones de niños explotados en el mundo.
 En América Latina, 15 millones de niños son explotados. El estado de desprotección y violencia en el que se encuentran expuestos los chiquitos nos demuestra palmariamente que vivimos en un tiempo de inmoralidad. Situaciones que parecían definitivamente atrás, están hoy al alcance de nuestros ojos."
 
CARLOS FUENTES, MEXICO:

"Esto es una miseria, estos abismos de pobreza que hay todavía en la América Latina, quieren decir que la principal víctima es la niñez. Lo primero que tenemos que resolver: el problema del capital humano. Si no atendemos eso, vamos a vivir siempre en el retraso. Y el centro de todo son los niños que nos están mirando y preguntando: ¿Por qué fallaste? ¿Por qué te equivocaste? ¿Por qué fuiste inactivo en algo que podrías haber hecho?"
 
THIAGO DE MELLO, BRASIL:

"El nuevo século se va a deparar, lleno de asombro, con millones de niños andrajosos, hambrientos y enfermos, llegando para la fiesta de su llegada, conducidos por la mano de América Latina. Es nuestra más honda vergüenza y la más dolorida llaga. Peor que la violencia, la corrupción y la imperdonable desigualdad social, es el desamparo de la infancia, que hiere nuestro futuro y mancha la misma grandeza de la condición humana."

RIGOBERTA MENCHU, GUATEMALA:

"Creo que los niños indígenas también tienen un mensaje que dar al mundo… son el producto de una cultura milenaria, tienen saberes, y yo quisiera que algún día los niños del mundo puedan gozar de ellos y puedan tener acceso a esos saberes."
 
Jorge E. Adoum, ECUADOR:

"Si queremos que nuestros hijos, y los hijos de nuestros hijos, vivan sin que nadie los haga morir antes de tiempo, hay que educarlos ahora en el ejercicio de sus derechos, a fin de que adultos puedan ser respetados porque aprendieron a ser respetados."
 
ISABEL ALLENDE, CHILE:

"La violencia más frecuente, la más oculta y por lo mismo la más difícil de erradicar, ocurre en los hogares. Seis millones de nuestros niños sufren agresiones físicas severas. ¿Se dan cuenta? ¡Seis millones!"
 
ARTURO CORCUERA, PERÚ:

"Existen niños músicos y pintores, niños danzantes y cantarines que no conocerán jamás los lápices de colores, una flauta dulce, el antifaz y el escenario que reclama su fantasía. El mundo entero tiene una deuda infinita con los niños, con el cumplimiento de sus derechos."
 
MARIO BENEDETTI, URUGUAY:

"Qué les queda por hacer a los jóvenes… Les queda no decir amén, no dejar que les maten el amor, recuperar el habla y la utopía, ser jóvenes sin prisa y sin memoria, situarse en una historia que es la suya."
 
 
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 La Divinità nell'uomo
 
        
“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei.
Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio.
Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra".
Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perchè l'uomo scaverà e la ritroverà".
Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani".
E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie".
Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere".
E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla".
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne,scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.”
 
 
 
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Oración por la Patria

Jesucristo, Señor de la historia, te necesitamos.
Nos sentimos heridos y agobiados.
Precisamos tu alivio y fortaleza.
Queremos ser nación,
una nación cuya identidad
sea la pasión por la verdad
y el compromiso por el bien común.
Danos la valentía de la libertad
de los hijos de Dios
para amar a todos sin excluir a nadie,
privilegiando a los pobres
y perdonando a los que nos ofenden,
aborreciendo el odio y construyendo la paz.
Concédenos la sabiduría del diálogo
y la alegría de la esperanza que no defrauda.
Tú nos convocas. Aquí estamos, Señor,
cercanos a María, que desde Luján nos dice:
¡Argentina! ¡Canta y camina!
Jesucristo, Señor de la historia, te necesitamos.
Amén.

Conferencia Episcopal Argentina
 
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ESPACIO DE LOS NIÑOS
 
QUE DERECHOS TENEMOS LOS NIÑOS?
 
- A vivir, y a que nuestros padres, parientes y el Estado protejan nuestra vida.
- A tener un nombre y una nacionalidad.
- A saber quiénes son nuestros papás, a no ser separados de ellos, y a visitarlos si no viven con
  nosotros.
- A tener alimentación, vestido, vivienda y educación.
- A que nos curen cuando estamos enfermos y nos rehabiliten si tenemos alguna discapacidad.
- A desarrollarnos física, mental y espiritualmente.
- A que nuestros padres sean responsables de nuestro desarrollo y ejercicio de todos nuestros
  derechos, debiendo el Estado garantizar a nuestros padres la posibilidad de cumplir con sus deberes
  y derechos.
- A no ser discriminados por nuestra raza, sexo, color, idioma, religión, origen nacional, étnico o social,
  posición económica, impedimentos físicos, el nacimiento o cualquier otra diferencia con los demás.
- A que nadie nos haga daño en forma física o moral y podamos recurrir a las autoridades ante
  cualquier tipo de peligro.
- A que nadie haga con nuestro cuerpo cosas que no queremos.
- A que nuestros intereses sean lo primero a tenerse en cuenta en cada tema que nos afecte.
- A que nos consulten en todas las cuestiones que nos afecten directa o indirectamente, y se tengan
  en cuenta nuestras opiniones.
- A aprender todo aquello que desarrolle al máximo nuestra personalidad y nuestras capacidades
  intelectuales, físicas y sociales.
- A que podamos expresar libremente nuestras opiniones y nuestras creencias religiosas.
- A descansar, jugar y practicar deportes.
- A participar activamente en la vida cultural de nuestra comunidad, a través de la música, la pintura, el
  teatro,  el cine o cualquier medio de expresión.
- A que no nos obliguen a trabajar en lugares peligrosos para nuestra salud, o inconvenientes para
  nuestra educación y desarrollo.
- A tener una vida digna y plena, más aún si tenemos una discapacidad física o mental.
- A vivir en un medio ambiente sano y limpio y disfrutar del contacto con la naturaleza.
- A reunirnos con amigos para pensar proyectos juntos e intercambiar nuestras ideas.
- A que no nos separen de nuestros padres, de nuestro hogar, amigos, colegio, salvo que sea para
  nuestro beneficio.
- A que se nos respete nuestra privacidad.
- A pedir y difundir la información necesaria para poder crecer y desarrollarnos como personas.
- A que todas las personas, incluyendo nuestros padres, maestros, parientes y amigos respeten todos 
  nuestros derechos.
 
 
PACTO POR LA NIÑEZ
 

  “Todos aquellos ciudadanos que están en posición de tomar decisiones  deben recordar que en algún momento fueron niños  y que si han alcanzado posiciones de  importancia  es porque gozaron de un conjunto de condiciones básicas  que les permitieron progresar”
                                                                                                                               (Manifiesto por la Infancia y la Adolescencia de  América Latina y el Caribe).
Por qué el Pacto
En la Argentina de hoy, los niños y las niñas nacen y se desarrollan en un mundo social fragmentado, marcados, en  la mayoría de los casos, por el destino del sector social al que pertenecen sus familias. La inequidad en la distribución de los ingresos y de los recursos  deriva en la desigualdad de oportunidades y la vulneración de los derechos. Así,  desde el nacimiento, y aún antes, se produce una serie acumulada de desventajas
Si bien, los derechos de la niñez y adolescencia están garantizados por la Convención sobre los Derechos del Niño, incorporados a la Constitución Nacional de 1994, la República Argentina tiene todavía una deuda pendiente con su infancia. El 48% de los niños son pobres. 6.000 niños, menores de un año, mueren anualmente por causas que son evitables. 430.000 chicos de 15 a 19 años no estudian ni trabajan.
Ante la dramaticidad de estos números, la generación que tiene hoy la responsabilidad de conducir los destinos del país debe redoblar los esfuerzos que los distintos actores de la sociedad y el Estado vienen realizando para saldar esta deuda.
No hay futuro imaginable si no garantizamos a los niños, niñas y adolescentes su condición de ciudadanos hoy.  Esta ciudadanía se construye desde el nacimiento siendo la familia el espacio insustituible y privilegiado del afecto y donde se transmiten los valores de la solidaridad y el respeto.
Para lograrlo  es necesario instalar una nueva ética social basada en el respeto irrestricto de los derechos humanos y, en especial, los derechos de los niños. Significa, también, colocar en un lugar privilegiado de la agenda política la cuestión de la niñez y la familia. 
En virtud de ello, el gobierno nacional asume a la niñez como política prioritaria de Estado,  política que el Ministerio de Desarrollo Social y Medio Ambiente reconoce como propia convocando a un  Pacto por la Niñez. Este Pacto compromete a lograr un rápido acuerdo entre el gobierno nacional, los gobiernos provinciales y locales, los poderes legislativos y judiciales en todas sus instancias; con los gremios, con organizaciones de la sociedad civil, con  las familias, con las empresas y con  las iglesias de modo de garantizar que las niñas y niños de nuestro país tengan hoy una vida digna.    
Qué significa un Pacto
  Un Pacto por la Niñez nos convoca a encontrar en ella los puntos de acuerdo sobre el modelo de sociedad en la que queremos vivir: la niñez no sólo es el futuro, es  presente, es hoy y es mañana. El Pacto compromete a asegurar el bienestar de todos los niños, niñas y adolescentes argentinos.
Este Pacto es un imperativo ético, político y económico en aras de la equidad. Ético, por cuanto en cada niño y niña se juega la vida y el  futuro del país y de todos y cada uno de nosotros.  Político, en tanto contribuye a la consolidación de la democracia. Económico, en tanto no puede haber desarrollo económico sin un desarrollo social inclusivo.
El Pacto por la Niñez será el resultado de un acuerdo de voluntades en torno a objetivos comunes. Es una apuesta que solo se logrará si existe el compromiso de los actores convocados para lograr las transformaciones necesarias. Y esfuerzo común se requiere por la inmensidad de la tarea que se propone: lograr el bienestar de los niños y las niñas e ir asegurando las condiciones que permitan, en un futuro no muy lejano, garantizar la igualdad de oportunidades y la justicia social para todos los ciudadanos de este país no importe su edad o su situación social. 
Por ello desde el gobierno nacional convocamos a trabajar sobre los siguiente objetivos:
§         Rescatar, acompañar y fortalecer a las familias como grupo fundamental y el mejor  medio para el desarrollo y bienestar de todos sus miembros, en especial para los niños y los adolescentes.
§         Promover la comprensión de los derechos de los niños entre todos los miembros de la sociedad.
§         Garantizar el acceso en condiciones de igualdad a todos los servicios sociales asegurando la prestación en el ámbito comunitario, donde viven los niños y sus familias.
§         Garantizar a todos los niños y niñas al momento de nacer el derecho a la identidad, asegurando la gratuidad  para el primer registro y documentación.
§         Eliminar todas las formas de discriminación contra las niñas, promoviendo la igualdad.
§         Asegurar el respeto a la identidad cultural de los niños, niñas y adolescentes indígenas garantizando el ejercicio pleno de sus derechos sin discriminación alguna.
§         Garantizar el acceso universal a los servicios de salud y promover la más alta calidad en la atención para asegurar los cuidados durante el embarazo, reducir las muertes infantiles por causas evitables y los efectos de la malnutrición.
§         Promover y apoyar la lactancia materna.
§         Prevenir las adicciones, en especial a las drogas, el tabaco y el alcohol.
§         Garantizar a los niños, niñas y adolescentes con capacidades diferentes, el  acceso sin discriminación alguna a los servicios sociales, públicos y privados. Asegurar su  participación activa en la comunidad y su plena integración familiar.
§         Asegurar que todo servicio orientado a la primera infancia sea de la más alta calidad, en vistas a la igualdad de oportunidades. Apoyar a las familias, en especial, a las que se encuentran en situación de pobreza a incrementar sus capacidades de crianza y sostén en la vida de sus hijos.
§         Garantizar el acceso y la permanencia en un  sistema educativo de alta calidad,  de todas las niñas y niños entre los 5 y 14 años, comprometiendo a todos los actores a estimular la asistencia escolar y reducir los niveles de deserción y  repitencia.
§         Recuperar con y para las y los adolescentes la posibilidad de un proyecto de vida autónomo y responsable. Promover la constitución de espacios creativos e innovadores que les permita su participación activa como ciudadanos.
§         Propender a que los chicos puedan gozar en libertad de todos los espacios urbanos, protegidos por la comunidad.
§         Asegurar a los niños, niñas y adolescentes que viven en zonas rurales la igualdad de oportunidades y el acceso a todos los servicios sociales.
§         Fomentar el intercambio cultural entre los chicos de distintas regiones para que unos aprendan de los otros.
§         Garantizar el acceso a la cultura y a los avances científicos y tecnológicos, promoviendo las acciones de cooperación e integración a los fines de elevar la calidad de vida de las  chicas y chicos.
§         Promover pautas culturales centradas en la libertad para elegir frente al consumismo y la solidaridad frente a la competencia y el individualismo excesivo.
§         Revisar y adecuar leyes, decretos, reglamentos, resoluciones del ámbito público y reglamentaciones del ámbito privado que impidan el pleno ejercicio de los derechos de los niños, niñas y adolescentes.
A quiénes convocamos
 
Sin duda alguna que muchos de estos objetivos ya son propuestas de distintas áreas de gobierno.  Pero consideramos que no es suficiente. Es necesario aunar esfuerzos de manera orgánica en una única propuesta. Ninguno de estos objetivos puede ser alcanzado con la intervención de un solo actor. La responsabilidad de que los niños vivan dignamente, se eduquen, tengan salud, se desarrollen en plenitud depende de la sociedad en su conjunto.  
Por ello convocamos a:
  Los Gobiernos
 
Los distintos niveles de gobierno deben redoblar los esfuerzos para establecer y hacer cumplir el conjunto de los objetivos acordados. El gobierno nacional,  a través del Ministro de Desarrollo Social,  es el convocante a este Pacto y asume con los demás organismos del gobierno nacional, la responsabilidad primaria de su monitoreo y cumplimiento. Los gobiernos provinciales y municipales recrearán en el ámbito local este espacio de compromiso y consenso. Es, finalmente en cada comunidad donde están los chicos.
  Los Legisladores   
La legalidad de los objetivos de este Pacto es de vital importancia para su efectiva implementación. Por tanto, los legisladores son convocados a sancionar y adecuar las leyes pertinentes estableciendo además los niveles de responsabilidad y los criterios de exigibilidad. 
La Justicia y el Ministerio Público
  Son actores que garantizarán en todas las instancias el acceso a la justicia, el pleno ejercicio de los derechos y el cumplimiento de la Constitución Nacional.
  Los referentes políticos
  Alcanzar los objetivos y metas del Pacto es aún una deuda de la Democracia. Les cabe a los partidos políticos y a sus dirigentes la responsabilidad de comprometerse con ellos, promoverlos y realizar los mayores esfuerzos para hacer efectivos los derechos de los niños, para construir una patria justa y solidaria.
  La Sociedad Civil y las Iglesias.
  El compromiso de las distintas organizaciones de la sociedad civil es gestionar conjuntamente con el Estado las políticas públicas, contribuyendo a la promoción de una cultura de solidaridades renovadas, exigiendo que se respeten los derechos de todos y cada uno de los niños, niñas y adolescentes y de sus familias. Tomando parte en la construcción de nuevas oportunidades, garantizando transparencia, cooperando en la reorientación del gasto social y participando en instancias asociativas que faciliten las tareas señaladas. 
  Las Universidades y Sociedades Científicas:
  Es responsabilidad de estas instituciones, compartida con los gobiernos y las organizaciones de la sociedad civil,  poner al alcance de todas las organizaciones sociales  los saberes acumulados y los resultados de investigaciones vinculadas con la infancia. El conocimiento científico acerca de "lo que debe hacerse" está avanzado, ponerlo en acto para el beneficio de las mayorías es el desafío. Una forma de vincular el área del conocimiento con la práctica es a través de programas de extensión universitaria, pasantías de alumnos y graduados  en escuelas,  hospitales, organizaciones comunitarias, entre otras; para prestar un servicio que mejore la vida de los chicos y  transforme la futura práctica profesional de los estudiantes.  
  Los Medios de comunicación
  Les cabe la responsabilidad de construir un nuevo imaginario sobre la infancia y adolescencia que de cuenta de sus potencialidades y no sólo de sus déficits, que desculpabilice y rehuya los prejuicios, sobre todo aquellos atribuidos a la niñez y a la adolescencia pobre. Los medios tienen un rol insoslayable en el respeto del derecho a la información y  en la transmisión de valores de solidaridad, responsabilidad, compromiso, creatividad y promoción de la innovación.  
  Los referentes sociales.
  Escritores, periodistas, deportistas, artistas, músicos, personas reconocidas y valoradas por las comunidades acompañan y legitiman las propuestas e iniciativas que conlleva este Pacto por la Niñez. Ellos cuentan con un espacio privilegiado, tanto para representar la voz de los chicos y adolescentes, como para favorecer la emergencia de su propia voz a través de los medios gráficos, radio, televisión e internet, entre otros.    
  Los  empresarios.
  Les cabe también a los empresarios una responsabilidad en el bienestar de los niños y sus familias asumiendo su función social. Entre las formas posibles de ejercer este rol está, por ejemplo,  el de otorgar becas para la formación en el trabajo de los adolescentes, apadrinar y fomentar emprendimientos educativos y comunitarios, sostener procesos de transferencia tecnológica a escuelas primarias y secundarias y colaborar en su equipamiento.        
  Las Familias.
  Tienen el derecho y la responsabilidad primaria de la crianza y desarrollo de sus niños. El Pacto por la Niñez, sin desconocer la difícil situación por la que atraviesan muchas familias argentinas, las convoca a comprometerse en el cumplimiento de su función y a participar en las iniciativas que se lleven a cabo en la comunidad donde se desarrolla su vida familiar.
  Los niños, las niñas y los adolescentes.
  Los chicos no son sólo los receptores de las acciones. Son también partícipes esenciales en su  construcción y desarrollo, en especial las y los adolescentes como fuerza social de gran potencialidad que está a la búsqueda de desplegar su creatividad y solidaridad. Es primordial generar espacios de participación que posibiliten su expresión y el encuentro con interlocutores que sepan escuchar su perspectiva.
  Hacia dónde vamos
  Este Pacto es una declaración pública de compromisos y responsabilidades compartidas, tanto en el nivel nacional como en el ámbito provincial y municipal. Es el desafío de cambiar el enfoque y la gestión - eficiente y eficaz - de las políticas públicas, enhebrando la multiplicidad de acciones en un eje común. En este sentido, se trata de cumplir las premisas de la Convención sobre los Derechos del Niño, diseñando políticas integrales que tiendan a la inclusión social,  descentralizando las decisiones y los recursos que esas política suponen, y cumpliendo las metas que oportunamente se concerten.  Estas formas de acordar compromisos y combinar acciones comunes entre la Nación, las Provincias y actores de la sociedad civil reconoce, en el campo de la infancia, algunos antecedentes. El recientemente creado Consejo Federal de Infancia y Adolescencia es, sin duda, un ejemplo de ello así como el Compromiso para la  Salud de las Madres y los Niños Una Apuesta por la Vida orientado a reducir la mortalidad materna e infantil y todos los planes y programas que en este sentido se ejecutan desde todos los ámbitos gubernamentales en beneficio de los niños y niñas.  El gobierno nacional asume su responsabilidad como garante del cumplimiento de los acuerdos.  Seguiremos construyendo sobre los acuerdos federales ya existentes, pero incluyendo nuevos actores con el propósito de ir edificando una Argentina más igualitaria. 
 
Las metas que  proponemos  :
 
Ø      Aplicar los principios del interés superior del niño, la igualdad y la no discriminación.
Ø      Implementar acciones que acompañen y fortalezcan a la familia, en su tarea de sostén del crecimiento y bienestar de la niñez.
Ø      Reducir la tasa de mortalidad infantil
Ø      Registrar y documentar gratuitamente a todos los recién nacidos y regularizar la situación de los niños y niñas hoy  no documentados. Esta medida garantiza el acceso a todas las prestaciones en el  ámbito público y privado y previene ilícitos que se cometen contra los niños tales como: supresión y suposición del estado civil y de la identidad, y compra y trafico de niños.    
Ø      Reducir la prevalencia de anemia en las mujeres embarazadas y los niños menores de 2 años. Las claves para evitar la deficiencia de hierro están al alcance de la mano y son de rápida resolución.
Ø      Mejorar los servicios de salud y educación y fortalecer las redes familiares y comunitarias en el cuidado y asistencia de los niños, niñas, adolescentes y los padres que vivan con el VIH/SIDA.
Ø      Incrementar el acceso de los niños y niñas pequeños a jardines maternales e infantiles.
Ø      Mejorar la calidad y creatividad de la educación básica asegurando la retención escolar y la reducción del rezago escolar.
Ø      Aumentar el número de las y los adolescentes entre 13 y 18 años que asisten y  concluyen la escuela.
Ø      Establecer procedimientos para la protección y restitución de los derechos a los niños, niñas y adolescentes víctimas de abuso, maltrato y otros delitos.
Ø      Implantar acciones de prevención de la violencia familiar e institucional.
Ø      Disminuir la cantidad de chicos en situación de calle, asegurando su incorporación y retención en la escuela y fortaleciendo sus vínculos familiares y comunitarios.
Ø      Erradicar progresivamente el trabajo infantil.
Ø      Erradicar la explotación infantil en todas sus formas y todo tipo de trata de niños. 
Ø      Implementar alternativas a la institucionalización de los niños, niñas y adolescentes y desjudicializar la pobreza.
Ø      Asegurar la cobertura universal de fuentes de agua potable y saneamiento básico. 
Ø      Reducir la vulnerabilidad de las niñas, niños y adolescentes más pobres y sus familias dando prioridad en la asignación de los recursos a la lucha contra la pobreza.
 
 
Una vez firmado el Pacto, se espera que las Provincias firmantes convoquen a los Municipios y a los distintos sectores y representantes de la comunidad a converger en un Pacto por la Niñez en cada jurisdicción. Sobre la base de diagnósticos específicos y el conocimiento de los proyectos y acciones que cada actor viene desarrollando, se fijarán los objetivos y metas a ser alcanzados, los que responderán a las necesidades y prioridades locales.
El conjunto articulado de actividades que cada provincia establezca, orientadas hacia metas y resultados concretos y organizadas en torno a redes de cooperación, conformará el contenido sustantivo del Pacto por la Niñez.
 
  http://www.matrimonioyfamilia.org.ar/
 

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MANIFIESTO POR LA INFANCIA Y LA ADOLESCENCIA DE AMERICA LATINA Y EL CARIBE
 

Nos dirigimos a los países de América Latina y el Caribe mediante el siguiente manifiesto por la Infancia y la Adolescencia.
 

En las puertas del próximo milenio el hombre está conquistando las estrellas, pero aquí en la tierra no ha llegado al corazón de los niños.
 

Nuestra Región tiene una población de 400 millones, de los cuales más de 200 –pese a las múltiples riquezas naturales y humanas de nuestros países— viven o sobreviven con 60 dólares, o menos, al mes. Semejante situación de pobreza y miseria hace que, debido a una discriminación por la edad que se añade cruelmente a la económica y étnica— más de la mitad de unos 190 millones de niños, niñas y adolescentes sean las primeras víctimas de la desnutrición, el hambre, el abandono, vivan expuestos a todos los peligros y mueran por alguna de esas causas-. En muchos casos, ni siquiera tienen existencia legal ni identidad, con lo cual los abusos físicos y psicológicos cometidos contra ellos quedan impunes.
 

Cerca de 20 millones de niños menores de 15 años trabajan, a menudo en actividades de alto riesgo. Por otra parte, la violencia del medio, que los atrae, y del hogar que a veces los rechaza, aleja a niños, niñas y adolescentes de una educación que podría formarlos para el ejercicio de sus derechos en la sociedad y los empuja a la delincuencia, los vuelve víctimas de la industria de la droga y del abuso sexual y con dolorosa frecuencia los conduce al suicidio.
 

En los países donde subsisten conflictos armados, los menores de edad son utilizados indiscriminadamente como escudos humanos o botín de guerra, cuando no han sido las víctimas más inocentes de las minas antipersonas. Millares de ellos, huérfanos o desplazados de sus hogares se ven obligados a asumir las responsabilidades de jefe de familia a muy corta edad.
 

Estos hechos vergonzosos, que se repiten a diario en todo el continente, constituyen violaciones groseras de los derechos de la infancia, pese a que, en 1959, el mundo entero admitió que la humanidad debe al niño lo mejor que pueda darle y a que desde 1990 todos los países de la Región han ratificado la Convención Internacional sobre los Derechos del Niño y se comprometieron a cumplir su mandato.
 

Por todo ello, y porque creemos que urge atender a ese enorme contingente de seres humanos que constituyen la más grande reserva de esperanza para nuestra Región, y porque nuestros niños, niñas y adolescentes tienen derechos inviolables que deben inscribirse en la agenda de prioridades para el nuevo siglo,
 
 
 

CONVOCAMOS A LOS GOBIERNOS Y A LA SOCIEDAD DE LOS PAISES DE AMERICA LATINA Y EL CARIBE
 
 
 

A cumplir inmediatamente los objetivos del plan y las metas mínimas fijadas en la Cumbre Mundial por la Infancia de 1990, en las áreas de salud y nutrición, educación, equidad de género y la adecuación de las legislaciones nacionales a la Convención sobre los Derechos del Niño y, en general, el respeto de los derechos de los niños, niñas y adolescentes. Los avances que en este ámbito han alcanzado nuestros países muestran que tienen la capacidad necesaria para cumplir esos compromisos.
 
A establecer en reuniones inmediatas al más alto nivel –Cumbre Iberoamericana de Presidentes y Jefes de Estado y del CARICOM—estrategias y políticas de desarrollo que comprendan, con carácter prioritario, los requerimientos sociales, económicos, culturales y afectivos, porque nuestros niños, niñas y adolescentes merecen una agenda más justa en el milenio por venir.
A asegurar, en la elaboración de esa agenda futura para la Infancia y la Adolescencia, un espacio de participación y representación de la sociedad civil en todos los niveles de discusión de los problemas que les conciernen.
A promover y respetar la participación de niños, niñas y adolescentes en todos y cada uno de los temas que les atañen, y a escuchar su opinión según dispone la Convención Internacional sobre los Derechos del Niño.
A tratar de alcanzar, como objetivo primero, en el marco de nuestra identidad latinoamericana y caribeña, un Pacto Social que garantice a los niños, niñas y adolescentes su participación en el desarrollo de una sociedad más justa y próspera, pacto que deberá expresarse en la adhesión al presente Manifiesto a partir del hogar, la escuela, las instituciones y organizaciones de la sociedad civil, los artistas e intelectuales y las comunidades de la ciudad y del campo.
A establecer un sistema educativo que instruya a los niños, niñas y adolescentes en el conocimiento y la defensa de sus derechos como ciudadanos; a que el Estado les garantice la integridad personal, la libertad, la igualdad ante la ley, el derecho a vivir en un ambiente sano, a desarrollar libremente su personalidad, a participar en la vida cultural de la comunidad, a la seguridad jurídica y a la identidad.
A fortalecer la identidad cultural de los pueblos indígenas y comunidades afrolatinas, en el marco de su máximo desarrollo humano, combatiendo la pobreza y la miseria, y reduciendo la brecha entre los pobres y los ricos de la Región.
Por tanto, llamamos a los gobiernos de América Latina y el Caribe, así como a los Organismos de Cooperación Internacional, a que señalen como objetivo primordial de su política social y económica el mejoramiento de las condiciones de vida de la población y a que el interés superior del niño se convierta en uno de los principios rectores de las políticas públicas, incluso de aquellas formuladas durante períodos de crisis, emergencia o ajuste estructural.
Solicitamos a los medios de comunicación y a los comunicadores que intensifiquen entre la Infancia y la Adolescencia la promoción de los valores de respeto a la diversidad, al diálogo y a la no violencia.
Finalmente, pedimos al Fondo de las Naciones Unidas para la Infancia (UNICEF) que asuma la tarea de impulsar ese diálogo entre sociedad y gobierno de cada uno de nuestros países y entre los de la Región con miras al cumplimiento de los objetivos señalados.
Más que un nuevo milenio nuestros niños, niñas y adolescentes esperan la llegada del amor.
 
 
 

Ciudad de México
2 de octubre de 1999
 
 
 
Jorge E. Adoum
Hector Aguilar C.
ISABEL ALLENDE
JORGE AMADO
GERMAN ARCINIEGAS
MARIO BENEDETTI
BELISARIO BETANCUR
ARTURO CORCUERA
THIAGO DE MELLO
EULALIO FERRER
CARLOS FUENTES
GABRIEL GARCIA MARQUEZ
ANGELES MASTRETTA
RIGOBERTA MENCHU
ROSA MONTERO
ALVARO MUTIS
NELIDA PIÑO
ELENA PONIATOWSKA
ERNESTO SABATO
JOSE SARAMAGO
FERNANDO SAVATER
MERCEDES SOSA
DEREK WALCOTT
 
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Salamanca, Noviembre 2002

MANIFIESTO POR UNA ECONOMÍA Y DEMOCRACIA PARA NIÑAS, NIÑOS Y ADOLESCENTES

América Latina y el Caribe llegan al nuevo milenio malheridos por una situación económica y social de inquietud y angustia, en la cual los niños, niñas y adolescentes son las principales víctimas.
Las reformas económicas emprendidas durante el último decenio no alcanzaron las expectativas. Ni siquiera corrigieron las consecuencias de la inmensa deuda social de nuestros países. Una de los resultados del incumplimiento de los compromisos asumidos por parte de los gobiernos y la sociedad, es la situación de pobreza extrema en que viven más de la mitad de los niños y adolescentes.
Comprobamos, con dolor e indignación, que a las constantes causas de indigencia de la mayoría de los niños y adolescentes de América Latina y el Caribe se añaden otras, nuevas, más feroces. Baste citar el bajo o negativo crecimiento económico que aumenta el número de hombres y mujeres sin trabajo, la caída de las exportaciones, el proteccionismo y los subsidios en los países poderosos, el pago de intereses de la creciente deuda externa; los efectos negativos de la privatización de empresas estatales, la corrupción generalizada en las instituciones, el aumento de la crisis fiscal y los ajustes económicos que reducen indiscriminadamente los gastos sociales. Cabe añadir un importante factor que agrava la pobreza los conflictos armados, que dejan a millares de niños y adolescentes huérfanos y abandonados, cuando no los obligan a participar en ellos.
Estos nuevos factores debilitan aún más nuestra imperfecta democracia por la cual tanto han luchado nuestros pueblos. La crisis afecta a las funciones legislativa, ejecutiva y judicial y a las demás instituciones de la democracia representativa.
La democracia es la instancia social en donde puede generarse la ciudadanía de los niños, esto es, el respeto por sus derechos. Por eso la democracia es la dimensión esencial del desarrollo infantil en la medida en que en ella se aprenden los códigos de la convivencia, el respeto por los demás y los procedimientos para resolver los conflictos en paz, en cooperación y con solidaridad. Lamentablemente, no existe un diálogo intergeneracional que posibilite la consulta sistemática y fecunda sobre los problemas e ideales de los niños y adolescentes y abra cauces institucionales de participación.
La responsabilidad por el bienestar de la Infancia y la Adolescencia es de todos y nadie puede evadirla. Es fundamentalmente una responsabilidad pública de quienes ejercen funciones de gobierno y de gestión, en particular de los que están a cargo de diseñar políticas y programas respecto a la infancia y de los economistas profesionales, especialmente de los responsables de los ministerios de hacienda, de los jueces y miembros del poder judicial; de la policía y de los legisladores.
En un tiempo en que los valores morales y éticos se degradan, queremos exaltar la responsabilidad de los padres en la formación de sus hijos, la de los maestros por la educación de los niños, y la de los médicos, particularmente de los que atienden los servicios de salud pública.
Existe, además, hacia las generaciones jóvenes, una responsabilidad global que recae en los organismos encargados de las finanzas internacionales, las empresas multinacionales, el sistema de cooperación multilateral y los inversionistas privados. Hacemos, a este respecto, un llamado responsable a los países donantes para que cumplan con los objetivos y metas fijados en la Cumbre para el Desarrollo Social celebrada en Copenhague. Y también, para que actúen coherentemente al emitir su voto en el directorio de las instituciones financieras internacionales cuya acción frecuentemente repercute de modo negativo en la población, en particular en los más jóvenes.
La vida miserable de millones de niños hiere la dignidad humana y ante la gravedad de la situación proponemos:
1. La concreción urgente a nivel regional, nacional y local de un Pacto Social por la Infancia entre todos los agentes políticos, económicos y sociales que estipule:

q QUE NINGUNA NIÑA, NIÑO O ADOLESCENTE TENGA HAMBRE.
q QUE TODAS LAS NIÑAS, NIÑOS Y ADOLESCENTES VAYAN A LA ESCUELA.
q QUE NINGUNA NIÑA, NIÑO O ADOLESCENTE TENGA QUE TRABAJAR NI SUFRA TIPO ALGUNO DE EXPLOTACIÓN Y ABUSO.
 
2. Prioridad en el financiamiento de los programas y proyectos que garanticen los derechos sociales de los niños, asegurando que en tiempos de recesión y de crisis, tan frecuentes en nuestra región, se respete el Interés superior del Niño fijado en el artículo 3 de la Convención Sobre los Derechos del Niño. Para ello proponemos las siguientes medidas prácticas:
§ Programas nutricionales para establecer un sistema de seguridad alimentaria para todos los niños.
§ Salario de inclusión social ( transferencia monetaria básica) para las jefas y los jefes de hogar que viven en indigencia, condicionado a la asistencia a la escuela y al adecuado control de salud para niños, niñas y adolescentes embarazadas.
§ Expansión del presupuesto educativo a fin de garantizar a todos la asistencia a la escuela, desde la educación temprana hasta la secundaria, para evitar la transmisión generacional de la pobreza.
§ Un sistema de vigilancia ciudadana para que los programas que aseguran los derechos de los niños sean "programas protegidos" de todo recorte presupuestario o ajuste fiscal.
3. Defendemos la necesidad de un giro moral en virtud del cual el principal valor del desarrollo y el crecimiento no sea la acumulación de riqueza sino el compromiso por el respeto de los derechos humanos en general y, en particular, la observancia irrestricta del sistema de garantías definido en la Convención sobre los Derechos del Niño.
No necesitamos justificar nuestras propuestas con un análisis de su viabilidad económica. Sabemos que lo que pedimos, en el presente manifiesto y en otros anteriores, no es algo excepcional sino que está claramente establecido en la Constitución de cada uno de nuestros países. Pedimos el respeto de la Constitución: una democracia política y económica que valorice con dignidad y amor la vida de nuestros niños.
América latina y el Caribe tienen todas las potencialidades económicas y sociales y todas las energías creativas intactas para plantearse y planificar su futuro con dignidad para todos sus habitantes. Negamos, así, la idea de que nuestra historia nos condena a la miseria y que sigue siendo la concreción de una tristeza atávica. Afirmamos nuestra certeza en la posibilidad de realización de nuestros sueños e ideales, entre los que figura, en primer lugar, la hermosa plenitud que aún les queda por vivir a nuestras niñas, niños y adolescentes, que son el más poderoso fundamento de nuestro propio porvenir.
Finalmente solicitamos al Fondo de las Naciones Unidas para la Infancia (UNICEF) que asuma la tarea de impulsar el diálogo entre sociedad y gobierno y con los niños, niñas y adolescentes de cada uno de nuestros países, con miras al cumplimiento de los objetivos aquí señalados.
Salamanca, 26 de Noviembre del 2002
 
José Saramago, Belisario Betancur, Ernesto Sabato, Jorge Enrique Adoum, Arturo Corcuera, Thiago de Mello, Carmen Alborch, Mario Benedetti, Carlos Fuentes, Ángeles Mastretta, Álvaro Mutis, Héctor Aguilar Camin, Rosa Montero, Rigoberta Menchu, Fernando Savater, Elena Poniatowska, Alfredo Bryce Echenique, Monseñor Gregorio Rosa Chavez, Antonio Skarmeta, Cristovam Buarque, Eulalio Ferrer, Manuel Viçent y Gabriel Garcia Marquez.
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La Crisis y los ajustes económicos - impacto social en la situación de niños y adolescentes

América Latina y el Caribe han iniciado el milenio en una situación económica y social de angustia y preocupación, particularmente para niños, niñas y adolescentes.
· Las reformas pro mercado que se introdujeron durante la década de los 90 no dieron los resultados que ofrecían quienes las imponían y ni siquiera pudieron revertir las consecuencias negativas de la enorme deuda social acumulada durante la denominada “década perdida” de los años 80. CEPAL ya pronostica que la década del 2000 volverá a ser una década perdida con peores consecuencias que la anterior. Más grave aún, las Instituciones Financieras Internacionales, continúan imponiendo este modelo fracasado. En Julio de éste año, CEPAL anunciaba un crecimiento negativo de - 0.8% para la Región durante el 2002. Ante la dramática celeridad de los acontecimientos, dicho pronóstico ha tenido que ser revisado a la baja y ahora se estima que el crecimiento negativo llegará a ser de -1.5% para éste año.
· El efecto combinado de la falta de crecimiento con períodos de recesión extremadamente prolongados y las bruscas crisis macroeconómicos están arrojando a millones de Latinoamericanos y Caribeños en la pobreza Los niños, niñas y adolescentes de la Región están pasando ahora por un dolor y sufrimiento absolutamente innecesarios que pudo haber sido evitado si los compromisos contraídos con ellos se hubiesen cumplido. Más de la mitad de todos los menores de 18 años están ahora viviendo en situación de pobreza en la Región. Los niños son desproporcionadamente pobres. El 60% de los niños menores de 12 años son pobres, en contraste sólo el 43% de la población total. Familias que nunca conocieron la pobreza ahora pasan a engrosar las filas de los nuevos pobres. Familias humildes y pobres ahora pasan a engrosar las filas de los indigentes. Los impactos de la pobreza en la niñez inmediatamente se traducen en un empeoramiento de su situación de nutrición, de educación y de salud, con graves consecuencias, algunas muy costosas de revertir, algunas irreversibles.
· Las crisis económicas revelan un alto poder contaminante y lo que comienza por ser el problema de un país rápidamente se extiende afectando la situación económica y social de muchos otros. En algunos casos se trata de una combinación de crisis financiera y de gobernabilidad, como en Ecuador y Argentina, en otros se trata de fenómenos naturales cuyos efectos sobre la población no han sido prevenidos, combinados con desequilibrios comerciales globales como es el caso de la sequía y la crisis de los mercados del café en América Central que ha dejado a los campesinos sin ingresos y a sus tierras sin cosechas para el consumo familiar, causado una grave hambruna y muertes infantiles por desnutrición. Por otra parte, los conflictos armados continúan teniendo un efecto devastador sobre inocentes niños, niñas y adolescentes.
· El crecimiento sin empleo de las décadas anteriores se ha visto reemplazado por la pérdida del crecimiento y la pérdida de los empleos. Esto, conjuntamente con la continua expansión del mercado informal de trabajo de baja productividad y míseros salarios, limita el gasto familiar en los niños y tensiona los vínculos familiares, agudizando los riesgos de disolución de los hogares y de violencia contra niños y niñas. Además, como modo de compensar el magro ingreso familiar, aumenta el trabajo y la explotación infantil. Ya hay estadísticas de numerosas familias que han eliminado al menos una comida diaria. Otras han afirmado tener serias dificultades financieras para recurrir a servicios de salud. Otras han recurrido a sacar al menos a uno de sus hijos de la escuela. Por otra parte, la familia se desintegra porque los padres deben recurrir a la inmigración ilegal en busca de ingresos, mientras los niños se quedan atrás, desprotegidos y en riesgo.
· La crisis fiscal que afecta la disponibilidad de recursos para invertir en la infancia está causando un extendido deterioro de la ya muy precaria infraestructura de servicios básicos en nutrición, salud y educación la que, en muchos países o áreas geográficas muy necesitadas, está al borde del colapso. A su vez, millones de trabajadores de la salud y la educación de toda la Región se encuentran ellos mismos en situación de pobreza debido a salarios insuficientes y completamente desmotivados ya que no cuentan con los recursos necesarios para brindar los servicios con la calidad que de ellos se requiere.
 
El combate real a la pobreza - exigir que se cumplan los compromisos

· Nuevas causas emergentes que incluso determinan todos los factores mencionados anteriormente se hacen manifiestas:
· Pagos excesivos de los intereses y amortizaciones de la deuda externa, parte de ella ilegítima, y parte de ella imposible de pagar desde el punto de vista financiero y de su costo social
· Bajo crecimiento económico o crecimiento económico negativo ambos con destrucción de puestos de trabajo
· Caída de las exportaciones en volumen o precio y el proteccionismo y/o subsidios de los países desarrollados
· Crisis fiscal y cortes indiscriminados del gasto social
· Privatizaciones que implican enormes transferencias de activos públicos o que generan déficit fiscal como la seguridad social
· Flexibilización de las relaciones laborales
· Corrupción
· Deterioro, funcionamiento insuficiente o destrucción de servicios sociales básicos por efecto de la crisis fiscal
· Condicionalidades en los préstamos por parte de los organismos internacionales de financiamiento.
· Caída del Turismo y las remesas desde el exterior.
· Destrucción de las redes de seguridad social en la sociedad civil.
· Pero lo que es más notable es que el conjunto de las causas señaladas apunta hacia un enfoque equivocado sobre el desarrollo: uno que coloca énfasis en la acumulación por momentos obscena de riqueza y que no otorga primacía moral a la inversión que históricamente ha probado tener los más altos retornos económicos y humanos: la inversión sobre niñas, niños y adolescentes.
· Pese a la severidad, profundidad y extensión de la crisis, la Región continúa haciendo un heroico progreso en pos de la consecución de las metas y objetivos comprometidos a favor de la infancia. Pese a la gravedad de una situación que los afecta seriamente en su legitimidad política y que genera crecientes y conflictivas demandas sobre recursos cada vez más escasos, los gobiernos de la Región se encuentran seriamente presionados para responder a los compromisos asumidos.
· Las nuevas causas relacionadas a la pobreza están colocando en crisis la institucionalidad democrática por la que tanto lucharon por obtener y consolidar los pueblos de América Latina y el Caribe. Esta crisis afecta a los órganos ejecutivos, al poder judicial y a todos los órganos de la democracia representativa relacionados al poder legislativo. Esto es especialmente grave porque la institucionalidad pública es primordial en la garantía de derechos y la única capaz de revertir las serias disparidades existentes dentro de cada uno de los países.
· Los últimos datos publicados por el Latinobarómetro muestran que el 56% de los latinoamericanos apoyan la democracia pero sólo el 32% está de acuerdo en cómo funciona. Sólo el 14% tiene confianza en los partidos políticos, el 22% en los Órganos Legislativos y el 29% en quienes conducen el país. Pero lo más preocupante es que el 50% de los latinoamericanos no le importaría que un gobierno no democrático llegara al poder.
· Esta generalizada falta de credibilidad por parte de amplios sectores de la población está relacionada al escaso cumplimiento de las promesas realizadas lo que, en gran parte se debe a la grave situación económica y financiera de muchos países. Pero también a la falta de trasparencia en gestión pública en todos sus órganos y a demostrados casos de corrupción. Y en muchos casos, a la comprobación de un enriquecimiento ilícito por parte de muchos miembros de la clase gobernante y de grupos económicos asociados a las políticas económicas implementadas particularmente durante los procesos de privatización.
· La falta de confianza en la lideranza política y las instituciones democráticas está provocando serios problemas de gobernabilidad en la Región con frecuentes episodios de turbulencia política . Paralelamente, se observa un masivo aumento de la inseguridad sobre todo en las áreas urbanas de todos los países. Y como fruto de la situación económica se ha incrementado de un modo notable los niveles de conflictividad social.
· La anterior situación afecta muy directamente a los niños, niñas y adolescentes. Ellos son víctimas de los conflictos, de la violencia social, de la desconfianza generalizada y sufren desproporcionalmente ya que el tiempo de la infancia es luego irrecuperable. La democracia es la instancia social en donde puede generarse la ciudadanía de los niños esto es, el respeto por sus derechos. Por eso la democracia es la dimensión esencial del desarrollo infantil en tanto que en ella se aprenden los códigos de la convivencia, del respeto por los demás, de los procedimientos para resolver los conflictos en paz, de la cooperación y la solidaridad. El garantizar los derechos de la niñez constituye por consiguiente, una condición primordial para consolidar la democracia.
 
Convocatoria a una real co-responsabilidad social

Las responsabilidades respecto a las generaciones jóvenes y particularmente respecto a la protección de los derechos de la niñez se basan los siguientes componentes:
· Es una responsabilidad de los padres como responsables primarios y depositarios de la confianza de los niños y niñas.
· Es una responsabilidad del Estado, como lo establece la Convención Sobre el Derecho de los Niños. El Estado no sólo es responsable de garantizar derechos sino que tambien de crear el entorno económico y social necesario para que las familias puedan cumplir con su parte.
· Es una responsabilidad de la sociedad en su conjunto: de todos los agentes sociales pero particularmente los que están directamente relacionados a los derechos de la infancia, como son: los maestros; los médicos, particularmente los pediatras; los medios de comunicación masiva; los empresarios, especialmente los industriales relacionados a los juegos y el esparcimiento, al la industria de la alimenación y el vestuario; la comunidad artística y la académica; los deportistas; las distintas comunidades religiosas; las ONGs empeñadas en la asistencia o defensa de los intereses de los niños; la policía.
· Es una responsabilidad pública, siendo los principales responsables los políticos, particularmente aquellos que están en función de gobierno; los economistas profesionales, particularmente aquellos que están a cargo de los ministerios de hacienda o que tengan responsabilidades en la asignación de recursos en el sector público; los Jueces y miembros del Poder Judicial; los responsables de diseñar las políticas y programas respecto a la infancia; los legisladores miembros del poder legislativo.
· Es una responsabilidad global, particularmente de los países donantes ; de los Organismos para el Financiamiento Internacional; de las empresas multinacionales; de los inversores externos, y muy especialmente las empresas que los asesoran; y del sistema de cooperación multilateral.
Como la mayoría de los derechos de los niños no son exigibles judicialmente porque son esencialmente sociales (si son exigibles judicialmente los derechos civiles de la Convención de los Derechos del Niño). Pero si son demandables desde la política y fundamentalmente como deber moral de toda la sociedad . Por esa razón los derechos de los niños requieren para concretizarse de luchas por su implementación de ahí la necesidad de crear y comprometerse en la generación de Alianzas, Coaliciones o Pactos Sociales por los Derechos de los niños/as y adolescentes. 
 
Derecho a voz y participación de Niños y Adolescentes

El artículo 12 de la Convención sobre los Derechos del Niño establece el derecho del niño/a a expresarse y a ser escuchado, relacionado con el derecho a una información de calidad, libertad de expresión, pensamiento, conciencia o religión. Estos Derechos no son una cuestión menor y forman parte del proceso de participación democrática, de formación de virtudes cívicas y de constitución de la subjetividad necesaria para el ejercicio de los derechos. Para ello es necesario involucrar a los niños en los programas que les conciernen, hacerlos participar realmente (y no sólo figurativamente) en los procesos de programación relacionados a la defensa democrática de sus derechos y finalmente a consultarlos a través de métodos adecuados sobre las cuestiones más importantes relacionadas a la representación de sus intereses en procesos políticos y electorales.
Las diversas maneras en que esta participación se puede promover dependerán de la edad y la capacidad, y de los medios que posee cada cual para expresar su opinión e influir en una decisión. Las diferencias de edad deben ser un factor al brindar espacios de participación en la familia, la escuela, la comunidad y el estado.
Consultados los niños en la región respecto a sus sociedades, sus barrios, sus escuelas y sus familias ellos expresaron opiniones que reflejan sistemáticamente las exclusiones y discriminaciones de las cuales son victimas.
· Mas de la mitad afirmaron no ser escuchados ni en el hogar ni en la escuela.
· Expresaron bajos niveles de confianza en sus gobiernos y no se sienten considerados como importantes para ellos.
· No admiran a los lideres políticos sino a cantantes, musicos, o ídolos deportivos.
· Son pesimistas respecto al futuro de sus países sin embargo, son optimistas respecto de su futuro personal.
· Se quejan de agresividad en el hogar y en la escuela y han sido víctimas o han sido testigos de violencia.
· Sólo un 8% son felices en la escuela.
· Un tercio de ellos declara que el sentimiento de felicidad es poco frecuente en ellos.
· Su sentimiento de inseguridad en sus propios barrios es elevado.
· Desconocen sus derechos.
 
 

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"El mundo nada puede contra un hombre que canta en la miseria"
 

Palabras de Sabato

Ser original es en cierto modo estar poniendo de manifiesto la mediocridad de los demás.
 
Las modas son legítimas en las cosas menores, como el vestido. En el pensamiento y en el arte son abominables.
 
El mundo nada puede contra un hombre que canta en la miseria.
 
Hay una manera de contribuir a la protección de la humanidad, y es no resignarse.
 
A cada hora el poder del mundo se concentra y se globaliza. La masificación ha hecho estragos, ya es difícil encontrar originalidad en las personas y un idéntico proceso se cumple en los pueblos, es la llamada globalización.
 
¿Qué se puede hacer en ochenta años? Probablemente, empezar a darse cuenta de cómo habría que vivir y cuáles son las tres o cuatro cosas que valen la pena. (Uno y el universo)
 
Habrá siempre un hombre tal que, aunque su casa se derrumbe, estará preocupado por el Universo. Habrá siempre una mujer tal que, aunque el Universo se derrumbe, estará preocupada por su hogar. (Uno y el universo)
 
Se discute si Dalí es auténtico o farsante. Pero, ¿tiene algún sentido decir que alguien se ha pasado la vida haciendo una farsa? ¿Por qué no suponer, al revés, que esa continua farsa es autenticidad? Cualquier expresión es, en definitiva, un género de sinceridad. (Uno y el universo)
 
El presente engendra el pasado. (Uno y el universo)
 
El oficio -en el arte-, consiste en que no se lo advierta. (Uno y el universo)
 
¿O será uno de esos seres solitarios y a la vez temerosos que sólo resisten la soledad con la ayuda de ese gran enemigo de los fantasmas, reales o imaginarios, que es la luz? (Sobre héroes y tumbas)
 
Siempre tuve miedo al futuro, porque en el futuro, entre otras cosas, está la muerte. (Diálogos con Jorge Luis Borges)
 
Cada mañana, miles de personas reanudan la búsqueda inútil y desesperada de un trabajo. Son los excluidos, una categoría nueva que nos habla tanto de la explosión demográfica como de la incapacidad de esta economía para la que lo único que no cuenta es lo humano. (Antes del fin)
 
Todo hace pensar que la Tierra va en camino de transformarse en un desierto superpoblado ... Este paisaje fúnebre y desafortunado es obra de esa clase de gente que se habrá reído de los pobres diablos que desde hace tantos años lo veníamos advirtiendo, aduciendo que eran fábulas típicas de escritores, de poetas fantasiosos. (Antes del fin)
 
Si nos cruzamos de brazos seremos cómplices de un sistema que ha legitimado la muerte silenciosa. (La Resistencia)
 
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